Notizie Sanitarie da sapere trovate su Internet

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Re: Notizie Sanitarie da sapere trovate su Internet

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Per notizia,
Alcune persone sono assistiti da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.
Chissà, un giorno come riferimento potrebbe essere utile


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Notizia apparsa oggi 30 Novembre 2024 su Tiscali da parte IL MATTINO

Napoli, ipertrofia prostatica: ospedale del mare primo a garantire l'idrodissezione

All'Ospedale del Mare di Napoli è stato raggiunto un grande traguardo in ambito medico: da oggi è disponibile una delle tecniche mininvasive più innovative per il trattamento dell'ipertofia prostatica benigna.

Tre gli interventi che sono stati effettuati presso l’Unità Operativa Complessa di Urologia, diretta dal dottor Antonello Cioffi. I pazienti, due cittadini campani e uno siciliano, che hanno beneficiato dell’idrodissezione prostatica (aquabeam). «Si tratta di un trattamento robotico innovativo, mini-invasivo per l’ipertrofia prostatica benigna - spiega il dottor Cioffi – grazie al quale il chirurgo, utilizzando immagini ecografiche e cistoscopiche, identifica le strutture anatomiche importanti per mantenere le funzioni sessuali e della continenza e, con un getto d'acqua senza calore, rimuove il tessuto prostatico in eccesso per fornire un sollievo duraturo con bassi tassi di complicanze».

I risultati sono evidenti, il 90% dei pazienti riesce a preservare l’eiaculazione e il 100% mantiene la continenza. Inoltre questa tecnica mininvasiva permette di ridurre i tempi di degenza, la rimozione del catere avviene di norma già entro 24 ore dall’intervento.

Questo risultato è il frutto di un lavoro di squadra che ha coinvolto la dottoressa Rubina Aquila (anestesista dell’U.O.C. di Anestesia e Rianimazione diretta dal dottor Ciro Fittipaldi) insieme agli infermieri e operatori sociosanitari di sala operatoria (diretti dal dottor Pasquale Palma) e di reparto (diretti dal dottor Antonio Fusco).

«Abbiamo raggiunto un nuovo risultato importante per offrire, nel pubblico, trattamenti di altissima specializzazione», sottolinea il direttore generale Ciro Verdoliva.

La novità significativa è che il trattamento mininvasivo, finora, era disponibile solo in regime di libera professione ed esclusivamente in strutture sanitarie del Centro e Nord Italia (nessuna al Sud Italia). Milano è l’unica città del Nord Italia nella quale due ospedali garantiscono l'operazione in regime di convenzione con il Servizio sanitario nazionale. «L’ASL Napoli 1 Centro è quindi la prima azienda sanitaria pubblica ad offrire questo trattamento nell’ambito delle prestazioni coperte dal Servizio sanitario nazionale».
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Concorrenza, Antitrust: prenotazione visite e ritiro referti vanno estesi alle parafarmacie

L’Antitrust nella segnalazione sulla legge per la concorrenza: prenotazione delle visite al Cup, pagamento del ticket e ritiro dei referti vanno estesi alle parafarmacie

9 Gennaio 2025

Prenotazione delle visite al Cup, pagamento del ticket e ritiro dei referti vanno estesi anche alle parafarmacie. È quanto ribadito dall’Autorità Antitrust nella segnalazione, inviata al Governo e al Parlamento, per la predisposizione della legge annuale sulla concorrenza. L’esclusione delle parafarmacie dalla possibilità di garantire ai cittadini questi servizi, argomenta l’Antitrust, è lesivo della concorrenza.

La segnalazione è la “Proposte di riforma concorrenziale ai fini della legge annuale per il mercato e la concorrenza” pubblicata sul bollettino online del 7 gennaio dall’Antitrust. L’approvazione della legge sulla concorrenza, ricorda l’Autorità, rappresenta anche “un momento importante dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (di seguito, “PNRR”), che considera la tutela e la promozione della concorrenza quale fattore essenziale per favorire l’efficienza e la crescita economica del sistema”.

Nella sua segnalazione l’Antitrust si concentra su una serie di proposte che riguardano tre aree ritenute “prioritarie e strategiche” per la crescita economica del Paese: le infrastrutture energetiche e portuali; il trasporto pubblico non di linea; i servizi pubblici locali. E interviene su due temi attinenti agli sconti sui farmaci e ai servizi di prenotazione visite e ritiro referti per farmacie e parafarmacie.

Sconti sui farmaci

Nella segnalazione l’Autorità ripercorre le tappe che hanno portato agli sconti sui farmaci.

Il decreto Bersani del 2006 ha previsto la possibilità di determinare liberamente lo sconto sul prezzo dei farmaci di Fascia C SOP e OTC. Tale facoltà era stata vincolata a due condizioni: lo sconto doveva essere “esposto in modo leggibile e chiaro al consumatore” e doveva essere “praticato a tutti gli acquirenti”.

Il successivo decreto Salva-Italia del 2011 ha esteso la facoltà di praticare liberamente sconti sui prezzi di tutti i medicinali di fascia C, ossia anche sui farmaci con obbligo di prescrizione medica .

Con il decreto Cresci-Italia del 2012, spiega l’Antitrust, il legislatore ha stabilito che “le farmacie possono praticare sconti sui prezzi di tutti i tipi di farmaci e prodotti venduti pagati direttamente dai clienti, dandone adeguata informazione alla clientela”, includendovi così anche i farmaci di fascia A acquistabili a fronte di prescrizione medica purché pagati dal consumatore”.

La nuova disciplina ha ampliato le categorie di farmaci scontabili, ma ha eliminato il precedente obbligo di praticare gli sconti “a tutti gli acquirenti” sostituendolo col più generico requisito di fornire un’“adeguata informazione alla clientela”.

“L’Antitrust propone una modifica al decreto: “sarebbe necessario rendere esplicito che gli sconti su tutti i farmaci e sulle preparazioni magistrali distribuiti da farmacie, parafarmacie e dagli esercizi autorizzati alla vendita possono essere applicati liberamente, anche in modo diversificato (ossia consentendo fidelizzazioni, premialità, sconti per categorie di pazienti)”.

Prenotazione visite e ritiro referti: esclusione parafarmacie ha ricadute negative sui consumatori

L’Antitrust interviene poi sulle parafarmacie e su attività quali prenotazioni visite e ritiro referti.

L’Autorità ricorda che già in precedenza aveva rilevato che “escludere alle parafarmacie la possibilità – riconosciuta alle farmacie – di offrire servizi (quali il servizio CUP o il servizio ritiro del referto) idonei ad ampliare la gamma dei servizi offerti e conseguentemente ad attrarre maggiore clientela presso il proprio punto vendita sia lesivo delle norme e dei principi a tutela della concorrenza. L’esclusione delle parafarmacie dall’esercizio di tali attività rappresenta, infatti, un comportamento idoneo a determinare per queste ultime un ingiustificato svantaggio concorrenziale rispetto alle farmacie. Tale esclusione è idonea ad avere ricadute negative anche sui consumatori i quali vengono privati di un potenziale ulteriore canale di accesso ai suddetti servizi”.

“La discriminazione tra farmacie e parafarmacie non trova giustificazione nel vigente quadro normativo”, ribadisce l’Autorità, ricordando che le parafarmacie intervengono per avere più concorrenza e favorire la libertà di scelta del consumatore.

“In questo contesto, spiega l’Antitrust, “la mancata esplicita previsione” della possibilità di fornire servizi di prenotazione visite, pagamento ticket e ritiro referti attraverso le parafarmacie risulta in contrasto con l’obiettivo di “realizzare un’offerta più ampia possibile di canali di accesso, al fine di garantire il più elevato livello possibile di fruibilità per il cittadino” fissato dalle “Linee guida nazionali CUP”.

Anche perché attraverso entrambi i canali, farmacie e parafarmacie, “i cittadini potrebbero ricevere assistenza da parte di farmacisti abilitati all’esercizio della professione e iscritti al relativo ordine (la cui presenza è obbligatoria anche nelle parafarmacie)”

L’Antitrust dunque “auspica un intervento di carattere legislativo al fine di orientare in senso pro-concorrenziale la disciplina nazionale e regionale sui servizi di prenotazione di visite mediche specialistiche tramite CUP e servizi connessi, ampliandone l’affidamento anche alle parafarmacie”.
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Test genetici: cosa sono e quando farli

I test genetici sono una conquista piuttosto recente della medicina, sebbene ancora in evoluzione.

Attraverso l’analisi del DNA consentono di ricavare tutte quelle informazioni genetiche che possono aiutare a determinare le malattie a cui l’organismo può essere predisposto e fornire, laddove possibile, indicazioni per prevenirle.

Cos’è un esame genetico?

Un esame genetico è un tipo di test che identifica i cambiamenti nei geni, cromosomi o proteine. I risultati di un test genetico possono confermare o escludere una sospetta condizione genetica o aiutare a determinare la possibilità di una persona di sviluppare o trasmettere una malattia genetica.

Il medico prescrive gli esami genetici, non solo nel caso in cui una coppia desidera avere un figlio ma anche per indagare la condizioni di salute del proprio assistito e capire se questa è determinata da una condizione genetica ed ereditaria.

A cosa servono i test genetici?

I test genetici sono uno strumento diagnostico utilizzato per stabilire se una persona sia o meno portatrice di una specifica alterazione genetica, che causa patologie o malattia.

Tra i diversi tipi di test genetici disponibili, sono disponibili:

>> Test genetici diagnostici: per diagnosticare se una persona è affetta da una condizione genetica. È in grado di individuare la fibrosi cistica o la malattia di Huntington.

>> Test genetici predittivi: per stabilire le probabilità di una persona di sviluppare una malattia genetica prima che si manifestino i sintomi. Tali test, di solito, si effettuano quando la condizione medica è ereditaria. Possono essere utili per stabilire il rischio di sviluppare alcuni tipi di tumore.

>> Test preimpianto: si utilizza durante i tentativi di concepimento per mezzo della fecondazione in vitro. Si effettua uno screening sugli embrioni e quelli che non presentano anomalie genetiche vengono impiantati nell’utero.

>> Test prenatali: per individuare un’eventuale malattia genetica nei geni del feto per controllata l’eventuale presenza di disturbi come la sindrome di Down e la trisomia 18. I moderni test prenatali sono in grado di campionare il DNA del bambino attraverso un semplice prelievo del sangue materno.

>> Screening neonatale: effettuati nelle prime sei-otto settimane di vita del bambino consento di controllare la presenza di determinate anomalie genetiche e metaboliche in grado di causare determinate condizioni.

>> Test del portatore: effettuati in presenza di un’anamnesi familiare positiva per una malattia genetica, come l’anemia falciforme o la fibrosi cistica, al paziente viene consigliato di sottoporsi a questo test prima di avere figli. Alcuni gruppi etnici sono a rischio maggiore di sviluppare alcune malattie genetiche.

>> Farmacogenetica: può aiutare a stabilire quale farmaco e quale dosaggio sia più efficace nel caso una persona presenti una condizione di salute o una malattia.

Cosa può dirci un test genetico?

Un test genetico può:

>> aiutare a diagnosticare una rara condizione di salute in un bambino e determinare se una condizione di salute è ereditaria.

>> individuare il rischio di contrarre determinate malattie, inclusi alcuni tipi di cancro.

>> aiutare i medici nel decidere quale medicinale o trattamento somministrare al paziente.
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Indennità di accompagnamento legge 18/80 per impossibilità di uscire di casa.

13 Aprile 2025

La Cassazione ha disposto che se una persona non riesce ad uscire di casa le spetta l'indennità di accompagnamento.

Indennità di accompagnamento: autonomia

E' prevista l'erogazione dell'indennità di accompagnamento a chi è autosufficiente? Oppure questa provvidenza si ottiene solo nei casi in cui sia presente una totale non autonomia? La risposta è che per chi non è autosufficiente, è teoricamente possibile ottenere l'indennità di accompagnamento in base ad una sentenza abbastanza risalente della Corte di Cassazione che appunto stabilisce infatti i parametri di autosufficienza.

Impossibilità ad uscire di casa

In riferimento all'indennità di accompagnamento, vediamo nei dettagli in quali casi è possibile richiedere il sussidio, anche in situazione di autosufficienza.
È stata infatti la Corte di Cassazione a stabilire che è possibile erogare l'indennità di accompagnamento anche a chi è autosufficiente ma non è in grado di uscire e camminare da solo fuori dalla propria abitazione. È la sentenza numero 8060 del 27 Aprile 2004 che ha stabilito questo principio.

Cosa si intende per non uscire di casa?

Ovviamente gli atti della vita quotidiana tipici dell'età, ma la persona non deve essere in grado di uscire e camminare da sola fuori dalla propria abitazione. A breve quindi, andremo a vedere nel dettaglio la sentenza della Cassazione e cosa si intende per non essere in grado di camminare da soli fuori dalla propria abitazione.

Indennità di accompagnamento: le patologie

Prima però vediamo quali sono le patologie che permettono di ottenere l'accompagnamento. Per comprendere bene la sentenza della Cassazione che stabilisce la possibilità dell'indennità di accompagnamento a chi è autosufficiente, dobbiamo essere a conoscenza delle patologie che permettono di ottenere appunto l'indennità.

Le patologie che con maggiore frequenza danno diritto a ricevere l'indennità di accompagnamento sono, facendo un elenco non esaustivo, ad esempio malattie mentali, fra cui schizofrenia e bipolarismo, l'autismo, le malattie congenite, fra cui la Sindrome di Down, il Parkinson, l'Alzheimer, la sclerosi multipla, soprattutto se in stadio avanzato, problemi cardiovascolari gravi, interventi chirurgici che abbiano comportato menomazioni permanenti come amputazioni o asportazioni di organi fondamentali gravi problemi neurologici. Malattie croniche che necessitano di cure perenni, postumi di episodi ischemici, fra cui da paresi; HIV però, nella forma grave che incide sull'attività quotidiana e la paraplegia o la tetraplegia.
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Esami ormonali preventivi x la Prostata già a partire dai 30 anni in su (se risultano buoni bisogna ripeterli ogni 5 anni per vedere se i valori restano uguali, oppure si abbassano e potrebbe subentrare l “impotenza sessuale”). In caso di valori bassi ci sono diversi integratori per riportarli a quota prevista. Dai 50anni in poi il discorso si fa ancora più serio.

> Progesterone, (prescrizione medica ai fini del Ticket );

> SHBG ormone sessuale (è l’acronimo di xxxxxxxxxxxx hormone binding globulin), (prescrizione medica ai fini del Ticket ) > La globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG) è una glicoproteina sintetizzata dal fegato che si lega agli ormoni sessuali testosterone, estradiolo e diidrotestosterone, trasportandoli in una forma inattiva attraverso il flusso sanguigno. Il test SHBG misura i livelli di questa proteina nel sangue. Il risultato indica la concentrazione di SHBG presente nel sangue.
Perché eseguire l'analisi?
Il test SHBG aiuta a diagnosticare squilibri ormonali, come la sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) o l'iperandrogenismo, e a monitorare l'efficacia della terapia ormonale sostitutiva (HRT).
Quando eseguire l'analisi?
L'analisi è utile in caso di sintomi legati a squilibri ormonali, come cicli mestruali irregolari, irsutismo, acne o problemi di fertilità.
È necessaria una preparazione preliminare?
Si consiglia di digiunare per 8-12 ore prima del prelievo di sangue e di informare il medico riguardo a eventuali farmaci in uso, poiché potrebbero influenzare i risultati.
Cosa significa avere valori alterati?
- Livelli elevati: Possono indicare squilibri ormonali dovuti a condizioni come l'ipertiroidismo, l'anoressia nervosa o l'eccesso di estrogeni, riducendo la biodisponibilità degli ormoni sessuali.
- Livelli bassi: Possono essere associati a condizioni come la PCOS, l'obesità o la resistenza all'insulina, aumentando la biodisponibilità degli ormoni sessuali.

che cos’è la globulina legante gli ormoni sessuali
La globulina legante gli ormoni sessuali (Shgb) è una proteina prodotta nel fegato che lega gli ormoni sessuali maschili e femminili e li trasporta in circola in forma inattiva.

Quando e perché fare il test?

L’esame del sangue per la misurazione della globulina legante gli ormoni sessuali viene prescritto agli uomini che presentano bassi livelli di testosterone. Mentre alle donne può essere richiesto nel momento in cui manifestano segnali di virilizzazione.

In generale, il dosaggio dell’Shbg non è un test di routine, ma viene effettuato solo in presenza di valori di testosterone anomali.

In particolare, tra gli uomini, in presenza di:

- infertilità
- diminuzione del desiderio sessuale
- disfunzione erettile

Tra le donne, quando presentano sintomi come:

- irsutismo
- ciclo mestruale irregolare o assente.


> Testosterone, (prescrizione medica ai fini del Ticket );

> Melatonina, (esame a pagamento e richiede del tempo per l’esito ma conviene informarsi)

> Pregnenolone (precursore di ormoni sessuali, steroidei e cortisolo) > importantissimo, sarebbe il capo di tutti gli ormoni < (a pagamento e non tutti i laboratori lo fanno ma lo mandano in Altri centri). Meglio informarsi prima. N.B.: sono tanti i Medici di famiglia che non lo sanno e che non capiscono l’importanza, quindi non lo prescrivono mai.

> Estriolo, (esame a pagamento ma conviene informarsi)

> Estrone, (esame a pagamento ma conviene informarsi)

> Estradiolo, (prescrizione medica ai fini del Ticket )

> PSA Totale (e dato dalla somma del PSA legato e di quello libero) >> (prescrizione medica ai fini del Ticket )

Il PSA antigene prostatico è un esame utile a titolo di prevenzione e consigliabile agli uomini una volta all'anno, dopo i quarantacinque anni, insieme alla visita urologica.

> FT3; (N.B.: non solo Tiroide)

> FT4, (N.B.: non solo Tiroide)
bestiaccia
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Iscritto il: sab apr 26, 2025 12:45 pm

Re: Notizie Sanitarie da sapere trovate su Internet

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buongiorno a tutti!
vorrei segnalare la possibilità di detrarre dalle spese mediche nel modello 730 le strisce reattive per il controllo della glicemia (peer i diabetici) come da link e testo copiato/incollato. In merito al glucometro (l'apparecchio che misura il livello di zucchero nel sangue) io uso il beurer gl44 datomi dall'ospedale circa 10 anni fa, le strisce le compro su amazon al prezzo di 38 euro (spese di spedizione comprese) per due barilotti da 50 strisce cadauno. Molto meno del prezzo della farmacia. Per le strisce mi stampo la fattura di amazon dove è riportata la descrizione delle stesse, il codice fiscale e i miei dati poi allego la scatola vuota delle strisce dove si evince il marchio CE.. Unitamente alla copia della circolare trovata su portale diabete ho portato tutto al caf che non mi ha fatto nessun problema a detrarre le spese. Attenti che il modello di glucometro misuri i mg/dl (lo vedete in foto sulla scatola). Spero di aver aiutato qualcuno di voi o i vostri familiari.
Veniamo alla circolare:

https://www.portalediabete.org/detraibi ... vi-medici/

Detraibilità dei dispositivi medici
Pubblicato il 27 Gennaio 2012di Daniela D'Onofrio
Si ricorda che in merito alla detraibilità dei dispositivi medici l’Agenzia delle entrate ha fornito, con la Circolare n. 20 del 13 maggio 2011, una risposta ad alcuni quesiti dei contribuenti.

Questo il testo relativo ai dispositivi contenuto nella Circolare alle pagine 14-16:

5.16 Dispositivi Medici

D. Si chiede se sia possibile fruire della detrazione per le spese sanitarie sostenute e documentate da scontrini rilasciati dalla farmacia che riportino la dicitura dispositivo medico o l’abbreviazione DM.

R. Per definire la nozione di dispositivi medici è stato acquisito il parere del Ministero della Salute. Sulla base di tale parere si precisa che:

sono dispositivi medici i prodotti, le apparecchiature e le strumentazioni che rientrano nella definizione di dispositivo medico contenuta negli articoli 1, comma 2, dei tre decreti legislativi di settore (decreti legislativi n. 507/92 n. 46/97 n. 332/00), e che sono dichiarati conformi, con dichiarazione/certificazione di conformità, in base a dette normative ed ai loro allegati e, perciò, vengono marcati CE dal fabbricante in base alle direttive europee di settore;
non esiste un elenco dei dispositivi medici detraibili che si possa consultare.


Per agevolare l’attività dei contribuenti volta ad individuare i prodotti che danno diritto alla detrazione, il Ministero della salute ha fornito un elenco non esaustivo dei Dispositivi Medici (MD) e dei Dispositivi Medico Diagnostici in Vitro (IVD), rappresentativo delle categorie di dispositivi medici di uso più comune (allegato alla presente circolare).

Dal punto di vista fiscale, fermo restando che la generica dicitura dispositivo medico sullo scontrino fiscale non consente la detrazione della relativa spesa ai sensi dellart. 15, comma 1, lett. c) del TUIR, (cfr. risoluzione n. 253 del 2009) si precisa che per i dispositivi medici il contribuente ha diritto alla detrazione qualora:



dallo scontrino o dalla fattura appositamente richiesta risulti il soggetto che sostiene la spesa e la descrizione del dispositivo medico;
è in grado di comprovare per ciascuna tipologia di prodotto per il quale si chiede la detrazione che la spesa sia stata sostenuta per dispositivi medici contrassegnati dalla marcatura CE che ne attesti la conformità alle direttive europee 93/42/CEE, 90/385/CEE e 98/79/CE; per i dispositivi medici compresi nell’elenco, ovviamente, il contribuente non ha necessità di verificare che il dispositivo stesso risulti nella categoria di prodotti che rientrano nella definizione di dispositivi medici detraibili ed è, quindi, sufficiente conservare (per ciascuna tipologia di prodotto) la sola documentazione dalla quale risulti che il prodotto acquistato ha la marcatura CE.
__________________________________

ALLEGATO

DISPOSITIVI MEDICI DI USO PIÙ COMUNE

1) Esempi di Dispositivi Medici secondo il decreto legislativo n. 46 del 1997

– Lenti oftalmiche correttive dei difetti visivi

– Montature per lenti correttive dei difetti visivi

– Occhiali premontati per presbiopia

– Apparecchi acustici

– Cerotti, bende, garze e medicazioni avanzate

– Siringhe

– Termometri

– Apparecchio per aerosol

– Apparecchi per la misurazione della pressione arteriosa

– Penna pungidito e lancette per il prelievo di sangue capillare ai fini della misurazione della glicemia

– Pannoloni per incontinenza

– Prodotti ortopedici (ad es. tutori, ginocchiere, cavigliere, stampelle e ausili per la deambulazione in generale ecc.)

– Ausili per disabili (ad es. cateteri, sacche per urine, padelle ecc..)

– Lenti a contatto

– Soluzioni per lenti a contatto

– Prodotti per dentiere (ad es. creme adesive, compresse disinfettanti ecc.)

– Materassi ortopedici e materassi antidecubito


2) Esempi di Dispositivi Medico Diagnostici in Vitro (IVD) secondo il decreto legislativo n. 332 del 2000

Contenitori campioni (urine, feci)
Test di gravidanza
Test di ovulazione
Test menopausa
Strisce/Strumenti per la determinazione del glucosio
Strisce/Strumenti per la determinazione del colesterolo totale, HDL e LDL
Strisce/Strumenti per la determinazione dei trigliceridi
Test autodiagnostici per le intolleranze alimentari
Test autodiagnosi prostata PSA
Test autodiagnosi per la determinazione del tempo di protrombina (INR)
Test per la rilevazione di sangue occulto nelle feci
Test autodiagnosi per la celiachia
Consulta sul sito dell’Agenzia delle Entrate il testo completo della Circolare del 13/05/2011 n. 20 – IPEF – Risposte a quesiti

Consulta la definizione di “dispositivo medico” all’art. 1 comma 2 del Decreto legislativo 507 del 1992

27 gennaio 2012
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