PROCESSO PENALE A CARICO DI APPARTENENTI FF.PP

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serpico66
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PROCESSO PENALE A CARICO DI APPARTENENTI FF.PP

Messaggio da serpico66 »

Salve agli amici del forum dopo essere incappato nelle maglie della Giustizia Italiana piu' volte mi sono chiesto e richiesto il motivo dell' esistenza di due verità quella processuale e quella reale perchè?
Perchè durante l'arco del servizio prestato quanto citato come teste in procedimenti penali a carico di terzi giurando di dire la verità e non nascondere nulla a tua conoscenza è diventa imprescindibile la verità che stai dicendo, mentre se tu stesso indagato e dici la sacro santa verità non vieni creduto, qual'è la differenza di cio' ? a mio parere se uno mende per se stesso figuriamoci per altri, attualmente mi rendo conto solo ed esclusivamente di una cosa che non tutti sono uguali per la giustizia italiana specie se indossi l'uniforme, volevo sapere da voi cosa ne pensate specie chi e incappato nelle zelandi mani dei magistrati.


cimapier
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Re: PROCESSO PENALE A CARICO DI APPARTENENTI FF.PP

Messaggio da cimapier »

Verita processuale, una verità ricostruita all’interno del processo, ottenuta mediante la raccolta delle prove e le dichiarazioni rese da imputato e testimoni; la verita procesuale viene messa in evidenza dal giudice all’interno della sentenza ed è fortemente condizionata e limitata dalle norme che riguardano le prove. Anche se affetta da errori è l’unica verità a nostra disposizione per stabilire se un soggetto è colpevole o è innocente. Verità storica o verità reale, una verità esterna al processo, indica il reale accadimento dei fatti ed è svincolata da ogni regola.
Enzo_

Re: PROCESSO PENALE A CARICO DI APPARTENENTI FF.PP

Messaggio da Enzo_ »

serpico66 ha scritto:Salve agli amici del forum dopo essere incappato nelle maglie della Giustizia Italiana piu' volte mi sono chiesto e richiesto il motivo dell' esistenza di due verità quella processuale e quella reale perchè?
Perchè durante l'arco del servizio prestato quanto citato come teste in procedimenti penali a carico di terzi giurando di dire la verità e non nascondere nulla a tua conoscenza è diventa imprescindibile la verità che stai dicendo, mentre se tu stesso indagato e dici la sacro santa verità non vieni creduto, qual'è la differenza di cio' ? a mio parere se uno mende per se stesso figuriamoci per altri, attualmente mi rendo conto solo ed esclusivamente di una cosa che non tutti sono uguali per la giustizia italiana specie se indossi l'uniforme, volevo sapere da voi cosa ne pensate specie chi e incappato nelle zelandi mani dei magistrati.
Sono davvero dispiaciuto per la tua disavventura, ma non credo che si possa fare un assioma fra i due concetti.
Voglio dire: il teste e' tenuto a testimoniare la verità. L'imputato può anche mentire. Gli atti del pubblico ufficiale fanno fede fino a querela di falso. Quindi non e' che un Pubblico Ufficiale, in quanto tale, si debba ritenere che dica sempre la verità, sia che sia teste o verbalizzante, oppure quando e' imputato. Questo, credo, sia ovvio! Poi capisco il tuo stato d'animo, perché sicuramente sai di essere estraneo alle contestazioni, ma e' nel processo che devi dimostrarlo, con i fatti e documenti e non certo perché sei un Pubblico Ufficiale. In bocca al lupo.
Enzo_

Re: PROCESSO PENALE A CARICO DI APPARTENENTI FF.PP

Messaggio da Enzo_ »

serpico66 ha scritto:Salve agli amici del forum dopo essere incappato nelle maglie della Giustizia Italiana piu' volte mi sono chiesto e richiesto il motivo dell' esistenza di due verità quella processuale e quella reale perchè?
Perchè durante l'arco del servizio prestato quanto citato come teste in procedimenti penali a carico di terzi giurando di dire la verità e non nascondere nulla a tua conoscenza è diventa imprescindibile la verità che stai dicendo, mentre se tu stesso indagato e dici la sacro santa verità non vieni creduto, qual'è la differenza di cio' ? a mio parere se uno mende per se stesso figuriamoci per altri, attualmente mi rendo conto solo ed esclusivamente di una cosa che non tutti sono uguali per la giustizia italiana specie se indossi l'uniforme, volevo sapere da voi cosa ne pensate specie chi e incappato nelle zelandi mani dei magistrati.
Sono davvero dispiaciuto per la tua disavventura, ma non credo che si possa fare un assioma fra i due concetti.
Voglio dire: il teste e' tenuto a testimoniare la verità. L'imputato può anche mentire. Gli atti del pubblico ufficiale fanno fede fino a querela di falso. Quindi non e' che un Pubblico Ufficiale, in quanto tale, si debba ritenere che dica sempre la verità, sia che sia teste o verbalizzante, oppure quando e' imputato. Questo, credo, sia ovvio! Poi capisco il tuo stato d'animo, perché sicuramente sai di essere estraneo alle contestazioni, ma e' nel processo che devi dimostrarlo, con i fatti e documenti e non certo perché sei un Pubblico Ufficiale. In bocca al lupo.
Insoddisfatto

Re: PROCESSO PENALE A CARICO DI APPARTENENTI FF.PP

Messaggio da Insoddisfatto »

serpico66 ha scritto:Salve agli amici del forum dopo essere incappato nelle maglie della Giustizia Italiana piu' volte mi sono chiesto e richiesto il motivo dell' esistenza di due verità quella processuale e quella reale perchè?
Perchè durante l'arco del servizio prestato quanto citato come teste in procedimenti penali a carico di terzi giurando di dire la verità e non nascondere nulla a tua conoscenza è diventa imprescindibile la verità che stai dicendo, mentre se tu stesso indagato e dici la sacro santa verità non vieni creduto, qual'è la differenza di cio' ? a mio parere se uno mende per se stesso figuriamoci per altri, attualmente mi rendo conto solo ed esclusivamente di una cosa che non tutti sono uguali per la giustizia italiana specie se indossi l'uniforme, volevo sapere da voi cosa ne pensate specie chi e incappato nelle zelandi mani dei magistrati.
Serpico66
Capisco la tua esternazione.
Io nel 2006 sono incappato in una situazione da te indicata, mi sono ritrovato indagato e condannato per aver scritto la sacrosanta verità sui documenti amministrativi dell’Arma, ma a nulla è valso contro la mancanza di prove a mia discolpa, un dipendente infedele che mi ha trascinato al suo cospetto per salvare la sua faccia, e nessun documento che attestasse il falso. Solo una CNR redatta dal C.te di Compagnia contenente un castello di menzogne scaturite per motivi privati e l’interrogatorio di un Luogotenente della Finanza che mi ha pure umiliato, sono stati sufficienti al PM per formulare le accuse e al Giudice per formulare la condanna, nessuno mi ha creduto. Ho dovuto fare io la tesi difensiva spiegando la contabilità in ambito militare per ottenere l’assoluzione in Corte d’Appello Militare, ottenendo così anche l’assoluzione presso la Corte dei Conti e l’archiviazione presso il Tribunale Militare di Verona di due querele per calunnia presentate dal dipendente infedele. Il dipendente infedele è stato premiato e mandato a far servizio al suo paese di origine distante 1200 km, il C.te di Compagnia ha continuato imperterrito a rovinare intere famiglie inviando CNR mendaci alle A.G. finchè non è stato indagato a sua volta e spostato dalla linea territoriale. A me è costata la riforma. Anche questa è l’Italia.
Insoddisfatto.
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