Buongiorno Avvocato, avrei bisogno, se possibile, di un suo parere ed eventuali consigli.
Innanzitutto mi scuso preventivamente con l'Admin nel caso avessi aperto un topic riguardante un argomento già trattato, ma utilizzando la funzione "cerca" non ho trovato nulla di uguale al mio caso specifico (magari simile, ma non proprio uguale) . Se esiste già un topic sarà ben accetto l'eventuale link.
Sono un VSP dell'aeronautica con 13 anni di servizio e questo è quanto mi è accaduto:
Il 06/06/2007 mi è stata sospesa la patente per un periodo di 30 giorni a seguito della violazione dell’art.186 comma 2 del vecchio C.d.S.. Preciso che al momento del controllo da parte delle forze dell’ordine mi sono qualificato come appartenente alle FF.AA. Riguardo questo episodio non ho mai fatto comunicazione ufficiale al mio Comando, né tantomeno sembra sia mai arrivata comunicazione da parte del Pubblico Ministero così come previsto dall’art. 129 comma 1 delle Norme di attuazione del Codice di Procedura Penale.
A seguito delle elezioni del 28/05/2012 sono stato eletto rappresentante CO.BA.R. ed il mio Comando ha richiesto, in data 29/05/2012, il Certificato del Casellario Giudiziale, così come previsto dalla SMA-ORD-023 edizione luglio 2005 aggiornata alla variante 5, dal quale è emerso, attraverso certificazione datata 14/06/2012, il provvedimento di cui sopra.
Il 28/06/2012 sono stato convocato dal Comandante per la contestazione degli addebiti, durante il quale mi sono giustificato dichiarando di non aver ritenuto opportuno, all’epoca dei fatti, comunicare alcunché.
Il giorno successivo, 29/06/2012, mi è stato consegnato l’avviso per l’avvio di procedimento disciplinare di corpo a norma dell’articolo 1370 e seguenti del D.Lgs. 15 marzo 2010, nr. 66 (codice dell’ordinamento militare). Tale procedimento era finalizzato all’eventuale irrogazione della “consegna di rigore” ai sensi dell’art. 1399 del succitato D.Lgs.; è stata nominata la Commissione di Disciplina e mi è stata data facoltà di nominare un difensore.
L’addebito che mi è stato contestato, in merito all’episodio del 06/06/2007, è il “non aver informato il proprio Comando di appartenenza, secondo quanto previsto dall’art. 748, comma 5, lettera “b” del D.P.R. 15 marzo 2010, n.90 (ex art. 52, comma 5, lettera “b” del R.D.M. – SMD-G-002) e che tale comportamento ha costituito grave trasgressione sia alle norme di disciplina, sia ai possibili riflessi sul regolare svolgimento del proprio servizio”.
Il 05/07/2012 si è tenuta la seduta della Commissione di disciplina; nell’occasione il Comandante ha ricordato la contestazione, aggiungendo che all’epoca dei fatti mi avrebbero dovuto sospendere anche la patente di guida militare, aggravando pertanto la mia situazione.
A sostegno della mia “non colpevolezza” ho presentato nell’ordine: statini delle presenze dai quali non risultano mie assenze immotivate e/o rilevanti, pubblicazione TER-G-020 per la questione patente (paragrafo 5.4), sentenza del TAR della Calabria N.00321/2009 REG.SEN. e articolo 129 del D.Lgs. 28/07/1989, n. 271 – Norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del C.P.P..
Nonostante questo mi è stata inflitta la sanzione del Rimprovero con la seguente comunicazione: “Ometteva di informare il proprio Comando di appartenenza, riguardo l’avvio di un provvedimento a Suo carico, secondo quanto previsto dall’ex art.52, comma 5, lettera “b” del Regolamento di Disciplina Militare – SMD-G-002 (attualmente art. 748, comma 5, lettera “b” del D.P.R. 15 marzo 2010, n.90), non consentendo, di fatto, l’inoltro delle comunicazioni previste dal foglio n° M_D.ACLCMLOG.15-06-2005.79201/P6-3/C29 (attualmente “Guida tecnica – Norme e procedure disciplinari – 3^ edizione – anno 2011, comma “1”, sottocomma “a”, Capitolo Secondo).
Presa visione ed ottenuta copia del foglio n° M_D.ACLCMLOG.15-06-2005.79201/P6-3/C29 continuo a ritenere il provvedimento ingiusto, in quanto tale circolare conferma sostanzialmente quanto da me esposto durante la seduta della Commissione di disciplina, cioè che “ai sensi dell’art.129 delle Disposizioni di attuazione del C.P.P .l’Autorità Giudiziaria informa l’amministrazione del dipendente dell’esercizio dell’azione penale…”.
Ritengo inoltre di essere stato sottoposto ad un procedimento inappropriato da parte del Comandante di Corpo in quanto l’art. 748 del D.P.R. 15 marzo 2010, n.90 non rientra tra quelli elencati nel successivo art.751 (Comportamenti che possono essere puniti con la consegna di rigore) del D.P.R. stesso, in contrasto quindi con quanto stabilito dall’art. 1398, comma 3, del D.Lgs. del 15 marzo 2010, n.66.
In base a tutto questo (e scusate la lungaggine ma volevo cercare la massima chiarezza espositiva) vorrei proporre ricorso gerarchico; il mio dubbio è se presentarlo solo per illegittimità del procedimento, se solo nel merito o se è possibile tenere insieme le due cose presentando un unico ricorso.
Infine, mi consigliate di rivolgermi anche ad un avvocato?
La ringrazio per l’attenzione e per gli eventuali suggerimenti.
Procedimento per la consegna "di rigore" non previsto.
Moderatore: Avv. Giorgio Carta
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