Istanza trasferimento sistematicamente "respinta"

Diritto Militare e per le Forze di Polizia
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Sc kekko

Istanza trasferimento sistematicamente "respinta"

Messaggio da Sc kekko »

Buongiorno Avvocato,
intanto le porgo (anche se in leggero ritardo) sentiti auguri per un nuovo anno sereno, e le porgo i miei ringraziamenti per dei consigli che qualche tempo fa mi diede e sono stati determinanti per non trovarmi in difficoltà con chi "ne sapeva più di me"; mi trovo (con immenso piacere e fiducia) nuovamente a contattarla per avere un cosiglio su come muovermi e per sapere se ciò che mi è venuto in mente possa essere producente o meno:
Sono un sottocapo di seconda classe in servizio permanente effettivo che presta servizio nella Guardia Costiera, dal Febbraio 2004 (mese della fine del corso per il servizio permanente) sono stato destinato in un compartimento marittimo della Calabria precisamente distante 310 km dalla mia abitazione (fortunatamente abitazione che non mi comporta spese di mutuo o affitto), come previsto ogni 2 anni presento istanza di trasferimento per cercare di avvicinarmi a casa e sopratutto alla mia famiglia (due bambini 4 e 6 anni e moglie purtroppo disoccupata), in quanto essendo turnista sono soggetto a viaggiare ogni 3 giorni a caro prezzo per le mie tasche, soldi ovviamente che vado a "togliere di bocca" ai miei bambini, per poter pagare la benzina per andare a lavorare, le sottolineo che ho scartato con mia moglie l'ipotesi di trasferirci nella mia sede di servizio per vari motivi che non sto ad elencare ed anche perchè essendo ormai 8 anni che sono destinato qui la speranza è sempre più forte, ma la delusione nella risposta di persomil lo è sempre di più.
Ogni due anni mi viene regolarmente risposto che "la mia istanza verrà tenuta in evidenza per i prossimi due anni" lasciandoti la speranza che in due anni possa arrivare il tanto desiderato movimento, ma invano.
E ti vedi passare avanti ed essere accettate altre domande di trasferimento di altri colleghi che nonostante siano in questa destinazione da ben meno anni di me, e questo si ripete sistematicamente(tutto il mondo è paese...ma io non sono un militare raccomandato).
Il nostro comandante di Corpo ha voluto che le nostre istanze fossero giustificate con un paio di righe che ne spiegassero appunto le motivazioni, e fino al mio Comandante la pratica è stata ben vista, anche perchè conosce la mia situazione ed il mio disagio, ma quando l'istanza arriva a Roma siamo sempre punto ed a capo.
Io amo il mio lavoro e non ho intenzione di mollarlo, ma mi creda se le dico che sto meditando di iniziare ad intraprendere una linea dura che non so se possa essere producente o meno: marcare visita per forte stress, mi creda che non sarebbe solo una scusa, ma è il mio reale stato, solo che essendo un padre coscente, stringo i denti e vado avanti, ma non so sincero per quanto questa situazione potrò continuare a reggerla.
Mi sono confidato con lei e con la comunità, so che il mio non è un caso isolato purtroppo, ma magari mi può consigliare se la strada "dello stress" può portarmi a risolvere qualcosa (prima o poi uno psicologo militare dovrà pur ascoltarmi e fare una relazione no?....), oppure se ha dei consigli in merito.
Io le ho scritto in modo riassuntivo la mia situazione, ma se necessita di altre informazioni posso essere più completo e preciso.
Attendo un suo riscontro e le porgo distinti ed affettuosi saluti.


Sc kekko

Re: Istanza trasferimento sistematicamente "respinta"

Messaggio da Sc kekko »

Sc kekko ha scritto:Buongiorno Avvocato,
intanto le porgo (anche se in leggero ritardo) sentiti auguri per un nuovo anno sereno, e le porgo i miei ringraziamenti per dei consigli che qualche tempo fa mi diede e sono stati determinanti per non trovarmi in difficoltà con chi "ne sapeva più di me"; mi trovo (con immenso piacere e fiducia) nuovamente a contattarla per avere un cosiglio su come muovermi e per sapere se ciò che mi è venuto in mente possa essere producente o meno:
Sono un sottocapo di seconda classe in servizio permanente effettivo che presta servizio nella Guardia Costiera, dal Febbraio 2004 (mese della fine del corso per il servizio permanente) sono stato destinato in un compartimento marittimo della Calabria precisamente distante 310 km dalla mia abitazione (fortunatamente abitazione che non mi comporta spese di mutuo o affitto), come previsto ogni 2 anni presento istanza di trasferimento per cercare di avvicinarmi a casa e sopratutto alla mia famiglia (due bambini 4 e 6 anni e moglie purtroppo disoccupata), in quanto essendo turnista sono soggetto a viaggiare ogni 3 giorni a caro prezzo per le mie tasche, soldi ovviamente che vado a "togliere di bocca" ai miei bambini, per poter pagare la benzina per andare a lavorare, le sottolineo che ho scartato con mia moglie l'ipotesi di trasferirci nella mia sede di servizio per vari motivi che non sto ad elencare ed anche perchè essendo ormai 8 anni che sono destinato qui la speranza è sempre più forte, ma la delusione nella risposta di persomil lo è sempre di più.
Ogni due anni mi viene regolarmente risposto che "la mia istanza verrà tenuta in evidenza per i prossimi due anni" lasciandoti la speranza che in due anni possa arrivare il tanto desiderato movimento, ma invano.
E ti vedi passare avanti ed essere accettate altre domande di trasferimento di altri colleghi che nonostante siano in questa destinazione da ben meno anni di me, e questo si ripete sistematicamente(tutto il mondo è paese...ma io non sono un militare raccomandato).
Il nostro comandante di Corpo ha voluto che le nostre istanze fossero giustificate con un paio di righe che ne spiegassero appunto le motivazioni, e fino al mio Comandante la pratica è stata ben vista, anche perchè conosce la mia situazione ed il mio disagio, ma quando l'istanza arriva a Roma siamo sempre punto ed a capo.
Io amo il mio lavoro e non ho intenzione di mollarlo, ma mi creda se le dico che sto meditando di iniziare ad intraprendere una linea dura che non so se possa essere producente o meno: marcare visita per forte stress, mi creda che non sarebbe solo una scusa, ma è il mio reale stato, solo che essendo un padre coscente, stringo i denti e vado avanti, ma non so sincero per quanto questa situazione potrò continuare a reggerla.
Mi sono confidato con lei e con la comunità, so che il mio non è un caso isolato purtroppo, ma magari mi può consigliare se la strada "dello stress" può portarmi a risolvere qualcosa (prima o poi uno psicologo militare dovrà pur ascoltarmi e fare una relazione no?....), oppure se ha dei consigli in merito.
Io le ho scritto in modo riassuntivo la mia situazione, ma se necessita di altre informazioni posso essere più completo e preciso.
Attendo un suo riscontro e le porgo distinti ed affettuosi saluti.
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