Buongiorno,
mi sono arruolato nel 1987, all'età di 19 anni appena compiuti.
All'epoca si poteva andare in pensione con la minima dopo 19 anni 6 mesi ed 1 giorno di servizio.
Nel 1995, quando fu cambiata la legge sulle pensioni la prima volta, avevo già fatto quasi metà percorso e mi
mancavano una decina d'anni alla pensione.
A 19 anni ho trovato molto duro accettare una vita di sacrifici, imposizioni ed obblighi relativi al mio status,
ma sopportavo tutto grazie a questo "specchietto per le allodole", gratificato dal fatto che avrei dovuto "resistere" poco
e la mia vita avrebbe potuto intraprendere altre strade all'età di circa 38 anni.
Chiaramente, le condizioni lavorative di allora non erano quelle di oggi (servizi di 24 ore di fila erano all'ordine del
giorno)!
Molti miei colleghi hanno fruito di tale beneficio.
Ora ho quasi 25 anni di servizio, ma non vedo via d'uscita, mi sento preso in giro e mi permetta di dirlo "truffato!"
Neppure con 25 anni posso andare via e per come si stanno mettendo le cose, non credo potrò farlo neppure tra 10
anni,, considerato che si vocifera un'ulteriore aggravio.
Ciò non bastasse, mi trovo, insieme ai miei colleghi, a fare una causa allo Stato per ottenere un diritto sancito da una
legge dello Stato stesso, alla quale non ha ottemperato. Sembra assurdo ma è così!
Attualmente lavoro in un reparto di 13 unità, al quale mancano perennemente 4/5 unità, per cui c'è un aggravio dal
punto di vista lavorativo, dovuto al fatto che una persona deve fare il lavoro di due! Oltre il danno la beffa, perché da giovane eri "sottomesso" dagli anziani, ed ora che siamo tutti anziani devi lavorare il doppio.
All'arruolamento avevo dei progetti, ai quali non potrò dar sfogo, grazie a questo continuo variare di leggi, che
allontanano sempre più la "liberazione".
Ieri leggevo la Costituzione, laddove recita: "I LAVORATORI HANNO DIRITTO CHE SIANO PREVEDUTI ED
ASSICURATI MEZZI ADEGUATI ALLE LORO ESIGENZE DI VITA IN CASO DI INFORTUNIO, MALATTIA,
INVALIDITA' E VECCHIAIA ....."
Interpreto male o si dice "PREVEDUTI ED ASSICURATI"? Credo che si debba assicurare ciò che è stato previsto non
ciò che viene modificato nel tempo! La legge ordinaria non è subordinata alla costituzione? E' incredibile come il "favor rei" si applichi ad un criminale e non alle persone
oneste!
In sintesi, Lei avrà già compreso la mia richiesta: c'è una strada per richiedere l'applicazione della legge iniziale di
pensionamento, oppure un risarcimento danni morali e materiali per tutto ciò che avrei potuto fare e non ho fatto, illuso
dallo "specchietto per le allodole"?
Io credo di essere stato danneggiato non poco nelle mie aspettative di vita, che ora dovrò rivedere con urgenza al'età
di 43 anni ... e non sarà facile, considerato che il tempo della giovinezza l'ho destinato ad alimentare un'illusione!
La ringrazio per la cortese risposta.
Quesito pensioni.
Moderatore: Avv. Giorgio Carta
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