DETENUTO MORTO IN CELLA...

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iosonoquì
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DETENUTO MORTO IN CELLA...

Messaggio da iosonoquì »

Notizia apparsa su PeaceReport

Italia, un video inchioda i carabinieri di Brescia: detenuto morto in cella per mancato soccorso


Sediou Gadiaga, 37enne senegalese, deceduto il 12 dicembre 2010 nei locali della caserma Masotti dei carabinieri di Brescia, è stato vittima di omissione di soccorso da parte di coloro che lo tenevano in custodia.

E' quanto emerge da un video delle telecamere interne delle celle di sicurezza dove Gadiaga era stato rinchiuso dopo il fermo. L'inchiesta aperta dopo il decesso era stata archiviata due settimane fa, perché il giudice aveva ritenuto la morte di Gadiaga causata da un grave attacco dell'asma cronico di cui soffriva. Solo che le immagini mostrano come le richieste di aiuto di Gadiaga, che in modo evidente soffriva, siano rimaste inascoltate.

Quando è stato chiamato il 118, ha potuto solo constatare la morte del senegalese, fermato dai carabinieri in applicazione della legge Bossi-Fini, per un permesso di soggiorno scaduto. L'avvocato Manlio Vicini, che cura gli interessi della famiglia di Gadiaga, ha chiesto la riapertura dell'inchiesta, in quanto in una prima versione i carabinieri hanno verbalizzato che il senegalese fosse morto in ospedale e non in carcere.

..e quì il video:

http://inchieste.repubblica.it/it/repub ... ef=HREC1-4" onclick="window.open(this.href);return false;



........zero commenti.


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Henry6.3

Re: DETENUTO MORTO IN CELLA...

Messaggio da Henry6.3 »

E invece dovrebbe cominciare a questo punto i commenti, non solo quando ci spaccano la testa in O.P. o ci lanciano gli estintori. Arrestato o meno ho sempre considerato chi era in mia custodia temporanea, una persona umana, pur distante dal mio modo di vedere la vita e le istituzioni, ma non un animale e anche se avesssi avuto in consegna un animale, non gli negherei un trattamento minimo di dignità.
Anche perchè se poi sbaglio, cinicamente al limite parlando, sono caiser miei.
La cronaca purtroppo negli ultimi anni ci ha presentato resonsabilità evidenti, uso della forza immotivata. Ragazzi gli arrestati, vuoi per forza maggiore, vuoi per singoli casi da sempre, nel ruolo delle parti, hanno ricevuto quando necessario, diciamo "atteggiamenti forti e decisi", ci siamo capiti, senza però per questo farli arrivare ad un tavolo di marmo.
Qualcosa non sta più funzionando nel verso giusto, troppi perdono il contatto con la realtà andando oltre, con comportamenti che noi stessi vediamo errati, sovradimensionati all'esigenza di tutelare la nostra incolumità e mantenere il giusto rispetto della divisa.
Con tutte le eccezioni che naturalmente ci possono essere.
iosonoquì
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Re: DETENUTO MORTO IN CELLA...

Messaggio da iosonoquì »

Henry6.3 ha scritto:E invece dovrebbe cominciare a questo punto i commenti, non solo quando ci spaccano la testa in O.P. o ci lanciano gli estintori. Arrestato o meno ho sempre considerato chi era in mia custodia temporanea, una persona umana, pur distante dal mio modo di vedere la vita e le istituzioni, ma non un animale e anche se avesssi avuto in consegna un animale, non gli negherei un trattamento minimo di dignità.
Anche perchè se poi sbaglio, cinicamente al limite parlando, sono caiser miei.
La cronaca purtroppo negli ultimi anni ci ha presentato resonsabilità evidenti, uso della forza immotivata. Ragazzi gli arrestati, vuoi per forza maggiore, vuoi per singoli casi da sempre, nel ruolo delle parti, hanno ricevuto quando necessario, diciamo "atteggiamenti forti e decisi", ci siamo capiti, senza però per questo farli arrivare ad un tavolo di marmo.
Qualcosa non sta più funzionando nel verso giusto, troppi perdono il contatto con la realtà andando oltre, con comportamenti che noi stessi vediamo errati, sovradimensionati all'esigenza di tutelare la nostra incolumità e mantenere il giusto rispetto della divisa.
Con tutte le eccezioni che naturalmente ci possono essere.

...gli zero commenti erano da parte mia: ho sempre condannato quegli atteggiamenti di chi, arrogandosi la divisa che indossa, assume comportamenti al limite della liceità.

Sono e resto sempre dell'idea che tutto, ma proprio tutto, parte dalla nostra Dirigenza che inculca nella manovalanza la malsana idea che l'attività operativa va a discapito di tutto.
Solo per i loro interessi naturalmente....

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propertytagdell

Re: DETENUTO MORTO IN CELLA...

Messaggio da propertytagdell »

Personalmente penso che chi rappresenta lo stato, per primo deve rispettarne le leggi ed i regolamenti, dando sempre il buon esempio. Inoltre da sempre mi è stato insegnato che piu' alto è il grado piu' alto deve essere l'esempio. Purtroppo ho dovuto constatare che queste sono solo parole scritte su un regolamento che nessuno applica, anzi che si applica solo quando intendono fregare qualcuno. Quanti dei nostri generali ed ammiragli sono coinvolti in questioni di malaffare?? Tantissimi , quindi se loro per primi non danno l'esempio ed alla fine escono quasi sempre impuniti o con condanne che fanno ridere i polli, come si puo' pretendere che altri facciano diversamente. Il pesce puzza sempre dalla testa. Modifichiamo le leggi imponendo il fatto che piu' alto è il grado maggiore sara' la pena, forse qualcosa potrebbe migliorare, ma solo forse siamo sempre in Italia.Propertytagdell
panorama
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Re: DETENUTO MORTO IN CELLA...

Messaggio da panorama »

Camera, interrogazione a risposta scritta

di Rita BERNARDINI (PD)

presentato il: 04/07/2012

C.4/16856 [Suicidio di un detenuto nella caserma dei carabinieri di Sant'Anastasia, Napoli]
Atto Camera


Interrogazione a risposta scritta 4 - 16856 presentata da RITA BERNARDINI
mercoledì 4 luglio 2012, seduta n.660
BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:


secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa ANSA il 3 luglio 2012, un detenuto in attesa di essere giudicato con rito direttissimo, Michele Pavone, di 29 anni, si è suicidato nella caserma dei carabinieri di Sant'Anastasia (Napoli), impiccandosi con una maglietta. L'uomo era nella camera di sicurezza dopo l'arresto per evasione dai domiciliari;

dopo l'arresto, il ragazzo era stato rinchiuso in una cella di sicurezza ubicata all'interno della caserma dei carabinieri in attesa del processo per direttissima atteso per il giorno dopo - :

quali siano le cause che hanno provocato il decesso dell'uomo;

se nel caso di specie siano state valutate - dalle forze dell'ordine e/o dal magistrato inquirente titolare delle indagini - le condizioni di salute della persona arrestata, al fine di una sua custodia presso un luogo alternativo alla camera di sicurezza;

se nel caso di specie non vi fossero altre specifiche ragioni di necessità che imponevano la custodia del signor Pavone presso un luogo di custodia alternativo alla camera di sicurezza della caserma dei carabinieri e, in caso affermativo, per quali motivi le forze dell'ordine che hanno proceduto all'arresto non le abbiano valutate e prese in considerazione;

quanto fosse grande la cella di sicurezza all'interno della quale l'uomo è stato trovato morto;

se la cella di sicurezza in questione godesse di illuminazione (in particolare, di luce naturale) e di aerazione adeguata; se la stessa fosse attrezzata con mezzi di appoggio (per esempio sedie fisse o panche) e se nella stessa vi fossero un materasso e coperte pulite;

se non si ritenga opportuno distribuire sistematicamente uno stampato alle forze dell'ordine con l'elenco chiaro dei diritti che spettano alle persone detenute dalla polizia fin dall'inizio della loro custodia;

se non intenda avviare un programma urgente di potenziamento, ampliamento e ristrutturazione delle camere di sicurezza all'interno delle quali dovranno essere custodite le persone arrestate in flagranza di reato prima della convalida dell'arresto. (4-16856)
lory61
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Re: DETENUTO MORTO IN CELLA...

Messaggio da lory61 »

panorama ha scritto:Camera, interrogazione a risposta scritta

di Rita BERNARDINI (PD)

presentato il: 04/07/2012

C.4/16856 [Suicidio di un detenuto nella caserma dei carabinieri di Sant'Anastasia, Napoli]
Atto Camera


Interrogazione a risposta scritta 4 - 16856 presentata da RITA BERNARDINI
mercoledì 4 luglio 2012, seduta n.660
BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:


secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa ANSA il 3 luglio 2012, un detenuto in attesa di essere giudicato con rito direttissimo, Michele Pavone, di 29 anni, si è suicidato nella caserma dei carabinieri di Sant'Anastasia (Napoli), impiccandosi con una maglietta. L'uomo era nella camera di sicurezza dopo l'arresto per evasione dai domiciliari;

dopo l'arresto, il ragazzo era stato rinchiuso in una cella di sicurezza ubicata all'interno della caserma dei carabinieri in attesa del processo per direttissima atteso per il giorno dopo - :

quali siano le cause che hanno provocato il decesso dell'uomo;

se nel caso di specie siano state valutate - dalle forze dell'ordine e/o dal magistrato inquirente titolare delle indagini - le condizioni di salute della persona arrestata, al fine di una sua custodia presso un luogo alternativo alla camera di sicurezza;

se nel caso di specie non vi fossero altre specifiche ragioni di necessità che imponevano la custodia del signor Pavone presso un luogo di custodia alternativo alla camera di sicurezza della caserma dei carabinieri e, in caso affermativo, per quali motivi le forze dell'ordine che hanno proceduto all'arresto non le abbiano valutate e prese in considerazione;

quanto fosse grande la cella di sicurezza all'interno della quale l'uomo è stato trovato morto;

se la cella di sicurezza in questione godesse di illuminazione (in particolare, di luce naturale) e di aerazione adeguata; se la stessa fosse attrezzata con mezzi di appoggio (per esempio sedie fisse o panche) e se nella stessa vi fossero un materasso e coperte pulite;

se non si ritenga opportuno distribuire sistematicamente uno stampato alle forze dell'ordine con l'elenco chiaro dei diritti che spettano alle persone detenute dalla polizia fin dall'inizio della loro custodia;

se non intenda avviare un programma urgente di potenziamento, ampliamento e ristrutturazione delle camere di sicurezza all'interno delle quali dovranno essere custodite le persone arrestate in flagranza di reato prima della convalida dell'arresto. (4-16856)

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI e, aggiungo io, ed altri, che sicuramente possiedono una casa bella grande e confortevole, ma perchè per una volta i detenuti non se li portano a casa loro, è semplice: chiamano il Comandante della stazione del loro territorio e gli dicono: "Maresciallo il primo che arrestate qualunque esso sia me lo porti a casa da venerdì notte, magari, fino alla direttissima di lunedì che ci penso io".
E' sempre la solita storia, ma che c.....o vogliono sti quattro c.........i dalla vita di noi Carabinieri, sono incapaci, non sanno governare, abbiamo un esecutivo tecnico per la loro inettitudine, e vengono a farci la morale..............!!!!!!! E' una vergogna!!!!!!!!!!! Ma loro sono senza vergogna!!!!! Stanno cercando di annientarci!!!!!!!!!!! Quando si suicida un carabiniere a questi non gliene può fregar de meno, si impicca un pregiudicato (e lo dico con il dovuto rispetto) e c'è subito l'interrogazione parlamentare per mettercela nel c...o!!!!!!!! Che tristezza!!!!!! Che politici di mer...a!!!!!!!! E bastaaaaaaaaaaa!!!!!!! :(
Chiedo scusa agli amministratori del forum, ma mi hanno veramente fatto girare gli zebedei!!!! :(
fox62
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Re: DETENUTO MORTO IN CELLA...

Messaggio da fox62 »

Complimenti per l'intervento lory61 ti quoto in toto. Inoltre soggiungo che dalla disamina dell'interrogazione i parlamentarini non conoscono proprio come sono le norme tecniche delle camere di sicurezza dell'arma ed i vari registri che si compilano prima di rinchiudervi un detenuto. Devono sapere inoltre senza rompere le scatole che le celle di sicurezza sono a norma di regolamento generale dell'Arma dei Carabinieri e che detto Regolamento è a norma della Costituzione della Repubblica Italiana, quindi anche le celle di sicurezza. Inoltre quando il detenuto che vi è rinchiuso chiama sicuramente lo sapete meglio di me che per aprire bisogna essere almeno in due.
Non ricordo tutto questo interesse da parte dei politici di turno quando gli appartenenti alle FF.PP. venivano ammazzati come cani dai terroristi e della criminalità organizzata, specialmente anni 70/80. Se fossi ancora in servizio e venissi chiamato a fare la scorta a questi signori, sicuramente mi rifiuterei.Mi fanno solamente pena. Non mi rappresentano. Fanno parte dell'Italia PEGGIORE e le cronache lo dimostrano. Infatti tramite il loro dire ed il loro fare abbiamo una immagine all'Estero che fa ridere i polli.
panorama
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Re: DETENUTO MORTO IN CELLA...

Messaggio da panorama »

Carceri sovraffollate, Corte di Strasburgo condanna Italia per violazione diritti umani


Una condanna pesante quella ricevuta oggi dall’Italia per la situazione delle carceri superaffollate: la Corte Europea di Strasburgo ha condannato il nostro Paese alla violazione dei diritti umani. In particolare l’Italia ha violato l’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo che vieta la tortura e i trattamenti disumani o degradanti. La condanna arriva su ricorso di 7 persone, detenute nel carcere di Busto Arsizio e in quello di Piacenza, i quali hanno affermato di aver occupato, ognuno, una cella di 9 metri quadrati da dividere con altri due detenuti. Ognuno di loro aveva a disposizione uno spazio di 3 metri quadrati. In alcuni casi, poi, mancava l’acqua calda e l’illuminazione era scarsa.

Secondo la Corte di Strasburgo, i detenuti non hanno beneficiato di uno spazio conforme ai criteri minimi, che prevedono che ci siano almeno 4 metri quadrati a persona. Questo spazio insufficiente, insieme alla mancanza d’acqua, d’illuminazione e di ventilazione delle celle, hanno contribuito ad infliggere una sofferenza supplementare ai detenuti. La Corte ha quindi condannato l’Italia a pagare ai sette detenuti un ammontare totale di 100 mila euro per danni morali.

Ma il problema del sovraffollamento delle carceri non riguarda soltanto questo caso: è una caratteristica strutturale del sistema carcerario italiano e va risolto con urgenza. Anche perché attualmente, presso la Corte europeo dei diritti umani, ci sono altri casi pendenti che denunciano le stesse condizioni disumane inflitte ai detenuti in diverse prigioni italiane. La Corte di Strasburgo sottolinea che non spetta a lei dettare agli Stati le politiche penali e l’organizzazione del sistema penitenziario, ma invita l’Italia a porre con urgenza rimedio a questa emergenza.

Il problema è stato menzionato anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel suo discorso di fine anno ed è stato al centro dell’ultima “radicale” protesta dell’onorevole Marco Pannella.
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