Salve Avvocato, volevo un suo parere.
in data 10 u.s., mi è stato notificato un avviso di garanzia per disobbedienza, la quale lunedì prossimo 17 ottobre, mi dovrò presentare innanzi al P.M. della procura di Roma per essere sentito in merito ai fatti (interrogatorio).
FATTI:
nel mese di febbraio c.a., a seguito della mia convalescenza, cui tutt'ora lo sono, venivo invitato a recarmi presso il comando competente per territorio per notifica atti relativa alla mia malattia. In tali circostanze, il comandante di quella sede mi chiese anche di consegnare la tessera personale dell'arma dei carabinieri, in quanto a suo dire per la convalescenza cui usufruisco ( stato ansioso) ero tenuto a versare la tessera. All'uopo risposi che fin a quella data, nessuna documentazione sanitaria stabiliva tale diagnosi.
Altresì riferivo che al momento non ero sprovvisto, questi insospettitosi delle mie risposte, mi riferii, tanto per me è un netto rifiuto. Non ricordo affatto se in quell'occasione abbia firmato o meno qualcosa.
In tutto ciò, mi domando e chiedo a Lei, è possibile che un militare in convalescenza deve obbedire a tali ordini, oltretutto fatto da un'altro ufficio cui non dipendo?
E' regolare anche se la norma lo prevede ritirare una tessera personale senza che la c.m.o. si esprimesse e senza alcuna certificazione valida attestante la diagnosi della patologia?
Spero che tale argomento possa interessare la numerosa comunità che visita questo forum.
Grazie.
Mario Ricciardi Brigadiere dell'Arma dei CC
DISOBBEDIENZA RITIRO TESSERINO IN CONVALESCENZA
Moderatore: Avv. Giorgio Carta
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Questo servizio è gratuito ed i quesiti rivolti all'avvocato Giorgio Carta saranno evasi compatibilmente con i suoi impegni professionali. Riceveranno risposta solo i quesiti pubblicati nell’area pubblica, a beneficio di tutti i frequentatori del forum. Nel caso si intenda ricevere una consulenza riservata e personalizzata , l’avvocato Carta è reperibile ai recapiti indicati sul sito www.studiolegalecarta.com, ma la prestazione professionale è soggetta alle vigenti tariffe professionali.
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Re: DISOBBEDIENZA RITIRO TESSERINO IN CONVALESCENZA
Messaggio da starfighter »
Il ritiro dell'arma durante il periodo di convalescenza (a prescindere dal tipo di patologia) è certamente giustificabile per motivi che si possono facilmente intuire.
Riguardo al ritiro del tesserino ho qualche perplessità, posto che un appartenente a cc, ps,gdf non perde il suo status in ragione della posizione di convalescenza e deve essere pertanto in grado di potersi identificare come tale, non per ragioni operative (ovvio) ma per ragioni soprattutto di carattere burocratico.
Ad esempio all'ingresso degli ospedali militari dove si è convocati per visite mediche di controllo, all'ingresso di caserme anche della propria amministrazione, dove il piantone soprattutto nei grandi reparti, non sempre riesce a riconoscere tutti i colleghi..... etc.
Detto questo non comprendo per quale motivo l'Arma pone anche questo vincolo nei confronti del personale in aspettativa per malattia. Se la circolare esiste (e credo che esista) si pone certamente in contrasto con le norme di rango primario, per cui chi vi ha interesse può certamente impugnarla davanti al Tar.
Nella gdf, per esperienza personale posso dire che il tesserino viene lasciato nella libera disponibilità del militare mentre la pistola, al contrario, viene ritirata.
Per concludere, ritengo che l'ordine di consegnare il tesserino personale di riconoscimento, impartito al militare in malattia, sia manifestamente illegittimo e pertanto sarà facile contestare l'elemento oggettivo del reato, perchè è bene precisare che il carabiniere, finchè riveste tale status, deve essere sempre in grado di identificarsi come tale ed il ritiro del tesserino può avvenire solo in casi tassativi come:
- quiescenza;
- proscioglimento volontario o d'ufficio;
- sospensione temporanea dal servizio.
Riguardo al ritiro del tesserino ho qualche perplessità, posto che un appartenente a cc, ps,gdf non perde il suo status in ragione della posizione di convalescenza e deve essere pertanto in grado di potersi identificare come tale, non per ragioni operative (ovvio) ma per ragioni soprattutto di carattere burocratico.
Ad esempio all'ingresso degli ospedali militari dove si è convocati per visite mediche di controllo, all'ingresso di caserme anche della propria amministrazione, dove il piantone soprattutto nei grandi reparti, non sempre riesce a riconoscere tutti i colleghi..... etc.
Detto questo non comprendo per quale motivo l'Arma pone anche questo vincolo nei confronti del personale in aspettativa per malattia. Se la circolare esiste (e credo che esista) si pone certamente in contrasto con le norme di rango primario, per cui chi vi ha interesse può certamente impugnarla davanti al Tar.
Nella gdf, per esperienza personale posso dire che il tesserino viene lasciato nella libera disponibilità del militare mentre la pistola, al contrario, viene ritirata.
Per concludere, ritengo che l'ordine di consegnare il tesserino personale di riconoscimento, impartito al militare in malattia, sia manifestamente illegittimo e pertanto sarà facile contestare l'elemento oggettivo del reato, perchè è bene precisare che il carabiniere, finchè riveste tale status, deve essere sempre in grado di identificarsi come tale ed il ritiro del tesserino può avvenire solo in casi tassativi come:
- quiescenza;
- proscioglimento volontario o d'ufficio;
- sospensione temporanea dal servizio.
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Re: DISOBBEDIENZA RITIRO TESSERINO IN CONVALESCENZA
Messaggio da luigino2010 »
n. C-14
"Al militare in licenza di convalescenza, per motivi di salute conseguenti
ad infermità neuropsichiche, deve essere ritirata la tessera personale di
riconoscimento."
Oltre all'arma in dotazione va ritirata anche la tessera personale, il ritiro è regolamentato da normative di legge, quindi non centra nulla il giudizio della cmo e nulla puoi fare davanti al tar, questa è la legge , tutto il resto è aria fritta. Saluti
"Al militare in licenza di convalescenza, per motivi di salute conseguenti
ad infermità neuropsichiche, deve essere ritirata la tessera personale di
riconoscimento."
Oltre all'arma in dotazione va ritirata anche la tessera personale, il ritiro è regolamentato da normative di legge, quindi non centra nulla il giudizio della cmo e nulla puoi fare davanti al tar, questa è la legge , tutto il resto è aria fritta. Saluti
Re: DISOBBEDIENZA RITIRO TESSERINO IN CONVALESCENZA
Messaggio da starfighter »
Anche a me volevano ritirare il tesserino al momento del collocamento in malattia, però mi sono opposto e non se ne è fatto nulla. Ripeto, ogni forza di polizia si regola come vuole ed emana circolari che vanno in un senso o nell'altro. Però, visto che il motivo del contendere è la contestazione del reato di disobbedienza per mancata consegna del tesserino, bisogna contestare proprio quella circolare per far cadere l'elemento oggettivo del reato. Se quell'obbligo non esiste oppure se esistendo si manifesta come illegittimo, il fatto non costituisce reato. Scusate se è poco!
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