licenziamento per condanna

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avt8
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licenziamento per condanna

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Tar 2025- la sentenza riguarda un caso di licenziamento disciplinare di un agente di polizia locale, che ha portato a una controversia giudiziaria con diversi aspetti di particolare rilievo. Ecco un commento dettagliato nei particolari:

1. **Contesto del licenziamento disciplinare**
L’agente di polizia locale è stato oggetto di un procedimento di licenziamento disciplinare, per motivi legati alla sua condotta professionale o personale. Tuttavia, nel caso in esame, l’attenzione si concentra sulla condanna penale definitiva dell’agente, che incide sul percorso giudiziario relativo al procedimento di licenziamento.

2. **Condanna penale definitiva**
L’agente è stato condannato in via definitiva alla pena di 2 anni e 4 mesi di reclusione per il reato di calunnia. La condanna definitiva implica che la sentenza non può più essere impugnata o riformata, e rappresenta un elemento decisivo nel procedimento disciplinare e nelle eventuali conseguenze sul rapporto di lavoro.

3. **Ammissione alla misura alternativa dell’affidamento in prova**
L’agente ha ammesso la condanna e ha ottenuto la misura alternativa dell’affidamento in prova. Questa misura alternativa può influire sulla valutazione complessiva della sua posizione, anche se la condanna rimane un elemento di rilevanza ai fini disciplinari.

4. **Eccezione di improcedibilità sollevata dall’OMISSIS**
Con la stessa memoria, l’ente o parte opponente (OMISSIS) ha eccepito l’improcedibilità del ricorso proposto dalla ricorrente. La motivazione di questa eccezione è la “sopravvenuta carenza di interesse” della ricorrente, derivante dalla definizione del giudizio sul licenziamento disciplinare.

- **Sopravvenuta carenza di interesse** significa che, a seguito delle decisioni già assunte nel procedimento di merito, la ricorrente non avrebbe più nulla da ottenere, anche in caso di accoglimento del ricorso.

- **Incongruenza tra risultato del giudizio e richiesta di reintegro**: la ricorrente mira alla reintegra nel rapporto di lavoro, ma la definizione del giudizio ha già terminato con un esito che non favorisce questa richiesta. Pertanto, anche se gli atti di licenziamento fossero annullati, la possibilità di reintegro potrebbe non essere più applicabile, rendendo ormai priva di interesse la domanda.

5. **Implicazioni processuali**
L’eccezione di improcedibilità è rilevante perché può portare alla dichiarazione di improcedibilità del ricorso stesso, impedendo di fatto di entrare nel merito della controversia. È un principio comune nel diritto processuale che non si possa proseguire con un ricorso in presenza di una condizione di inammissibilità o di assenza di interesse attuale.

6. **Sintesi del quadro giuridico**
- La condanna penale definitiva può influire sul procedimento disciplinare, anche se la misura alternativa può complicare la valutazione complessiva.
- La definizione del giudizio sul licenziamento (ad esempio, con sentenza di annullamento o conferma del licenziamento) determina l’interesse pratico della parte ricorrente a proseguire o meno con il ricorso.
- La richiesta di reintegra, un “bene della vita” nel contesto del rapporto di lavoro pubblico, può essere esclusa o ridimensionata se il giudizio si conclude senza possibilità di reintegro (ad esempio, per definitività o per altre cause di improcedibilità).
**In conclusione**, il caso evidenzia come la condanna penale definitiva, unitamente alla definizione del giudizio sul licenziamento, possa influire sul diritto della parte di ottenere la reintegra nel rapporto di lavoro, e come le eccezioni processuali possano determinare la chiusura del contenzioso senza entrare nel merito.


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