Assegno riassorbibile, possibile ricorso.

Forum dedicato agli operatori del comparto Sicurezza e Difesa in transito (o già transitati) all'impiego civile.
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nicobart
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Assegno riassorbibile, possibile ricorso.

Messaggio da nicobart »

ho un quesito da porre a riguardo un possibile ricorso. che potrebbe interessare molti colleghi.

faccio parte degli ex militari transitati nei ruoli civili in quanto ho perso l'idoneità al smi.
a livello stipendiale ci viene riconosciuto un assegno ad personam e riassorbibile.

a mio avviso, avendo letto le varie normative di riferimento, che sono molte e complesse mi pare che si scontrano su vari punti. in primis sulla perdita di diritti acquisiti con il "vecchio"contratto in quanto l'assegno ad personam viene riassorbito nel tempo dagli aumenti contrattuali.

ci sarebbe la fattibilità per intraprendere una via per richiedere al ministero di far si che l'assegno ad personam non venga riassorbito?
se non accolto ricorrere verso un tribunale? ma quale potrebbe essere il luogo deputato per tale ed eventuale discussione?

grazie in anticipo e per il tempo che dedicherà.

Migliori saluti


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NavySeals
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Re: Assegno riassorbibile, possibile ricorso.

Messaggio da NavySeals »

Ciao, non per demoralizzarti, ma non c'è nulla da fare. Come saprai, il DM del 18 aprile 2002 (della Difesa, Finanze e Funzione Pubblica) ha così stabilito, richiamando tutta una serie di normative dei decenni precedenti.
Quindi, se non si è d'accordo, si deve ricorrere al Giudice del lavoro del Tribunale ordinario. Ma l'unica cosa che potrebbe fare il Giudice, è chiedere l'intervento della Corte Costituzionale al fine di verificare se ciò sia in linea con la costituzione o meno (non possono emettere sentenza contraria a quanto stabilito dalla politica). E mai lo faranno, perchè di profili incostituzionali non ce ne sono. E infatti chi ci ha provato, ha costantemente perso (compreso in Cassazione), senza che sia mai stata adita la Corte Costituzionale. Il fatto è che viene visto come un "favore", in virtù dell'irriducibilità dello stipendio. In effetti, se consideriamo che ci sono marescialli transitati con la terza media che percepiscono 2.000 euro al mese, a fronte di laureati che hanno vinto un concorso pubblico e ne percepiscono 1.500 per la medesima qualifica, è un pò difficile obiettare qualcosa. Anzi, forse avrebbero più ragione i civili "puri" a obiettare qualcosa.

Ti riporto giusto una cassazione recente (Cass. civ. Sez. lavoro Ord., 26/05/2023):
In tema di transito del personale militare appartenente alla Guardia di Finanza nei ruoli civili, l'assegno "ad personam", attribuito, al momento del passaggio, qualora il nuovo trattamento economico sia inferiore a quello goduto in precedenza, è riassorbibile in occasione dei miglioramenti di inquadramento e di trattamento economico riconosciuti dalle normative applicabili per effetto del trasferimento, dovendosi contemperare, in applicazione del generale principio stabilito dall'art. 45 del d.lgs. n. 165 del 2001, il principio di irriducibilità della retribuzione, con quello di parità di trattamento dei dipendenti pubblici.
nicobart
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Re: Assegno riassorbibile, possibile ricorso.

Messaggio da nicobart »

Buongiorno NavySeals,

le tue indicazioni sono sempre preziose ed utili.

il personale civile ha moltissime ragioni da poter far valere verso noi transitati.
ma è anche vero che ci sono dei puntini da mettere sopra le i.
i civili e noi ex FFA/FFOO abbiamo vinto un concorso pubblico con determinati contratti di lavoro. gli ingaggi erano ben chiari e scritti.
dico per fortuna ben fatti e redatti. trasparenti e fruibili. senza troppe sorprese.
quindi noi transitati non togliamo nulla ai civili. l'assegno riassorbibile non è un togliere a loro. ma la maturazione di diritti e anzianità maturata in forza ad un contratto. E norme ben definite da bravi legislatori, almeno in passato.

Noi transitati, siamo transitati con domanda volontaria solo dopo aver perso il smi decretato da una cmo.
per poter vivere economicamente siamo dovuti transitare.
Chissà, se saremmo transitati se avessimo avuto subito la pensione massima?

parlo per me, il transito, e quindi tornare a lavorare è stato positivo mentalmente. quando si è "malati veri" poter continuare a lavorare è importante. ti da forza e spirito. e se c'è da combattere ancora meglio.
quando si è in servizio e si sta bene, si pensa al congedo. da malati, vuoi lavorare in quanto c'è la speranza di vita. almeno mentale.

certo è che l'assegno a personam e riassorbibile mi pare un poco ingiusto proprio per la sua riassorbibilità. ma senza nulla togliere che sia ben strutturato.
in quanto si rifà a domande volontarie fatte da personale civile che transita in altre amministrazioni della pa.

noi transitati ex ffaa/ffoo siamo volontari a metà...per cui se ci mantieni un livello stipendiale maturato con contratto FFOO perché poi deve gradualmente scomparire? quindi si perdono diritti maturati e acquisiti...

sono convinto che è come dici tu, NavySeals, ti ringrazio ancora per questo scambio di vedute e conoscenze.


grazie ancora a tutto il forum, sempre fondamentale per il supporto.

buona settimana
Carminiello
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Re: Assegno riassorbibile, possibile ricorso.

Messaggio da Carminiello »

Nei primissimi anni 2000 fa ho partecipato quale umile segretario ad una serie di riunioni tra ministeri (difesa, interno, finanze, funzione pubblica) e Inps ove ognuno diceva la sua. Inps voleva abolire le pensioni con i soli 15 anni, considerate delle vere e proprie "baby pensioni" non più sostenibili. I ministeri volevano abolire i transiti, a causa del costo eccessivo del personale rispetto alla pari qualifica e a personale per nulla qualificato da doversi inserire non si sapeva bene a fare cosa.
Tutti comunque erano contrari all'assegno riassorbibile (basato su una vecchia legge degli anni 50, già prima mi pare regio decreto), nel senso che avrebbero voluto l'abbassamento dello stipendio all'effettivo paritetico civile, giustificandolo che chi lavora deve essere pagato in base all'inquadramento reale, un pò come se un dirigente dell'Esselunga perde il lavoro e si ritrova a fare il cassiere alla Coop, mica continua a prendere lo stipendio da dirigente. Quegli scienziati dei Cocer (e poi i sindacati nascenti) cavalcarono l'onda, criticando il trattamento stipendiale degli ufficiali e il sistema pensionistico (famosa legge Angelini per cui tutti i ten.col diventavano generali al pensionamento, con relativa pensione). In più, insistevano per lo stipendio correlato al solo grado, senza alcun bonus. E gli ufficiali iniziarono a criticare il transito ai civili (all'epoca, ricordo che dati alla mano il 96% dei transitati degli ultimi 3 anni era di altre categorie), soprattutto con l'assegno ad personam, ritenuto anacronistico e troppo dispendioso.
Queste riunioni portarono ai soliti tarallucci e vino, ovvero al decreto che citava sopra Navyseals (con il "regalo" del mantenimento dell'assegno riassorbibile anche al maresciallo con la terza media che andava a fare un lavoro da laureato, perlomeno sulla carta); l'abolizione della legge Angelini , ma il "regalo" dello stipendio da ufficiale correlato all'anzianità non più correlato al grado ma all'anzianità da ufficiale (da allora in poi il capitano con +13 anni, prende quanto il colonnello, con +15 anni quanto il generale) e, in ultimo, la dirigenza già da maggiore.
In pratica, si è accontentato capre e cavoli, per la felicità di tutti.

PS. Prima di lasciare il servizio, circa 10 anni fa, le ultime riunioni a cui partecipavo erano più che altro indirizzate a voler abolire le "baby pensioni" da riforma, a favore del transito obbligatorio nei civili con assegno riassorbibile, considerato "il male minore" per l'erario. Ad oggi, sempre finita a tarallucci e vino.
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lino
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Re: Assegno riassorbibile, possibile ricorso.

Messaggio da lino »

Poi non dimentichiamoci che le differenze lavorative sono abissali,in particolare in certi consessi....
Oltre ciò , avendo contatti con parecchi transitati, molti vengono impiegati 2/3 GG. alla settimana, percependo ultimo stipendio da Militare, molto più elevato dei civili puri.
Inoltre noto che molti con domande doc, riescono a tornare nella provincia di provenienza dopo poco tempo, ad oltre mille km da dove effettuavano servizio.
Quindi i vantaggi sono elevati,anche se lo stipendio rimarrà tale, sino al raggiungimento economico dei nuovi Colleghi.
Per Aspera ad Astra!!!!
Giaguaro
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Re: Assegno riassorbibile, possibile ricorso.

Messaggio da Giaguaro »

Lino, mi hai fatto venire in mente di un collega che a un certo punto della sua vita, fu colto dall'immancabile ansia reattiva. Prima di questo, scivolò accidentalmente sulle scale del comando (le malelingue parlano di una partita di calcetto la sera prima) per cui ebbe una bella privilegiata. Da transitato, è andato a casa dopo soli 6 mesi (tutti in malattia, manco a dirlo) grazie a una domanda doc. Poi ha cumulato prvilegiata e stipendio, arrivando a 3.400 euro netti al mese, andando in sede solo lunedì e martedì (esiste lo smart working per il resto). E ciliegia sulla torta, da maggio a settembre, abitando sul mare, chiede il part-time al 50%. in pratica lavora 2 giorni a settimana in smart-working (oserei dire in realtà 5 minuti al giorno, per 2 giorni alla settimana) e per il resto si gode la spiaggia, a 2.300 euro netti al mese (stipendio al 50%, privilegiata intera).
I ceri a chi ha fatto queste leggi deve accendere, altrochè alla Madonna e altrochè all'assegno riassorbibile :lol:
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lino
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Re: Assegno riassorbibile, possibile ricorso.

Messaggio da lino »

Esatto Giaguaro, a parte che con la firma del contratto si inizia in un nuovo ruolo e con la smart working , alcuni vengono impiegati il lunedì, mercoledì e il venerdì sino alle 12 .
Non conosco cosa facciano negli altri corpi, di certo chi vive in realtà operative non credo faccia lo smart working, anzi molti hanno problemi nel poter fare il riposo settimanale.
Un caro saluto a tutti.
Per Aspera ad Astra!!!!
nicobart
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Re: Assegno riassorbibile, possibile ricorso.

Messaggio da nicobart »

Carminiello ha scritto: lun giu 16, 2025 9:20 am Nei primissimi anni 2000 fa ho partecipato quale umile segretario ad una serie di riunioni tra ministeri (difesa, interno, finanze, funzione pubblica) e Inps ove ognuno diceva la sua. Inps voleva abolire le pensioni con i soli 15 anni, considerate delle vere e proprie "baby pensioni" non più sostenibili. I ministeri volevano abolire i transiti, a causa del costo eccessivo del personale rispetto alla pari qualifica e a personale per nulla qualificato da doversi inserire non si sapeva bene a fare cosa.
Tutti comunque erano contrari all'assegno riassorbibile (basato su una vecchia legge degli anni 50, già prima mi pare regio decreto), nel senso che avrebbero voluto l'abbassamento dello stipendio all'effettivo paritetico civile, giustificandolo che chi lavora deve essere pagato in base all'inquadramento reale, un pò come se un dirigente dell'Esselunga perde il lavoro e si ritrova a fare il cassiere alla Coop, mica continua a prendere lo stipendio da dirigente. Quegli scienziati dei Cocer (e poi i sindacati nascenti) cavalcarono l'onda, criticando il trattamento stipendiale degli ufficiali e il sistema pensionistico (famosa legge Angelini per cui tutti i ten.col diventavano generali al pensionamento, con relativa pensione). In più, insistevano per lo stipendio correlato al solo grado, senza alcun bonus. E gli ufficiali iniziarono a criticare il transito ai civili (all'epoca, ricordo che dati alla mano il 96% dei transitati degli ultimi 3 anni era di altre categorie), soprattutto con l'assegno ad personam, ritenuto anacronistico e troppo dispendioso.
Queste riunioni portarono ai soliti tarallucci e vino, ovvero al decreto che citava sopra Navyseals (con il "regalo" del mantenimento dell'assegno riassorbibile anche al maresciallo con la terza media che andava a fare un lavoro da laureato, perlomeno sulla carta); l'abolizione della legge Angelini , ma il "regalo" dello stipendio da ufficiale correlato all'anzianità non più correlato al grado ma all'anzianità da ufficiale (da allora in poi il capitano con +13 anni, prende quanto il colonnello, con +15 anni quanto il generale) e, in ultimo, la dirigenza già da maggiore.
In pratica, si è accontentato capre e cavoli, per la felicità di tutti.

PS. Prima di lasciare il servizio, circa 10 anni fa, le ultime riunioni a cui partecipavo erano più che altro indirizzate a voler abolire le "baby pensioni" da riforma, a favore del transito obbligatorio nei civili con assegno riassorbibile, considerato "il male minore" per l'erario. Ad oggi, sempre finita a tarallucci e vino.
come ritengo spesso, per fortuna delle masse, negli anni 50 i legislatori fossero vicino alla realtà delle genti. pertanto ciò che abbiamo Costituzione in primis, lo dobbiamo a loro.
fine del mio discorso politico e legifero della nostra Italia.
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NavySeals
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Re: Assegno riassorbibile, possibile ricorso.

Messaggio da NavySeals »

Caro Nico, secondo me quello che noi abbiamo di buono (intendo noi del comparto), sono i regi decreti che citava Carmine, a cui poi hanno semplicemente cambiato intestazione con Repubblica, e poi le leggi fatte sino agli anni 80/90. Dopo di questo, il buio assoluto.
coccolo
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Re: Assegno riassorbibile, possibile ricorso.

Messaggio da coccolo »

Buongiorno.

Mi inserisco per portare la mia testimonianza da “transitato” dalla Polizia di Stato.

Penso che l’assegno a personam non dovrebbe essere riassorbito, soprattutto con una certa anzianità di servizio, perché gli anni effettuati prima del passaggio ai “civili” sono stati espletati con mansioni ben più gravose rispetto ai “solo civili” e quella differenza dovrebbe essere mantenuta nel tempo proprio per ricordare quegli anni.

In più, i riformati con possibilità di transito nei “ruoli tecnici”, i quali di fatto svolgono servizi solo burocratici come i “civili”, mantengono tutti i vantaggi economici e pensionistici di prima del transito.

Avranno tutti gli aumenti contrattuali, godranno dei “sei scatti”, del “moltiplicatore”, ecc…

Questo fatto crea un’abnorme differenza rispetto a chi è dovuto passare nei “civili” anche con maggiore anzianità di servizio.

Anche rispetto ai solo “civili” si viene sfavoriti, basti pensare alla progressioni economiche.

Per il Ministero dell’Interno, ma credo che sia così anche per gli altri Ministeri, gli anni fatti dai “solo civili” portano un punteggio relativo all’anzianità di servizio quasi doppio rispetto a quelli effettuati nella Polizia di Stato.

Questa differenza rende quasi impossibile la maturazione della suddetta progressione con il risultato di vedere, nel tempo, i “solo civili” ricevere un stipendio maggiore anche con meno anni effettivi di servizio totali.

Sto cercando da mesi di rappresentare queste situazioni a degli esponenti della classe politica perché è evidente che è solo un intervento legislativo potrebbe portare i giusti riconoscimenti a chi è transitato nei “civili”.

Mi piacerebbe sapere se qualcuno di questo forum fosse disponibile ad unire gli sforzi per cercare raggiungere qualche politico per sensibilizzarlo rispetto alla situazione in cui sono finiti i servitori dello Stato, così tanto mediaticamente amati, ma poi dimenticati se si ritrovano ad avere dei problemi di salute.
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