Salve a tutti, chiedo consigli su come procedere nei confronti dell'Amministrazione per il mancato riconoscimento del trattamento vitto.
Illustro qui di seguito la mia situazione:
Quali potrebbero essere le prossime azioni?
Non ho alcuna intenzione di rinunciare al mio diritto, non per questioni economiche, ma perché mi ritengo leso nella mia dignità.
Grazie a chi vorrà fornire ogni utile consiglio.
Illustro qui di seguito la mia situazione:
- ho prestato servizio presso un Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria dal 2014 al 2022;
- presso il reparto non esisteva mensa di servizio, né erano state stipulate convenzioni con esercizi di ristorazione, per cui al personale avente diritto veniva erogato il buono pasto;
- dal 2014 a settembre 2019 ho sempre percepito regolarmente i buoni pasto a me spettanti, secondo il turno di servizio svolto;
- dal mese di settembre del 2019, il nuovo comandante del reparto, senza che fossero intervenuti cambiamenti nello svolgimento dei miei turni di servizio o nella mia residenza anagrafica, mi precluse l’accesso al trattamento vitto, ordinandomi verbalmente di non flaggare più l'indennità sul modello IP1, in quanto, a suo dire, abitavo nelle vicinanze del reparto e la mia residenza era assimilabile ad un alloggio di servizio, facendo venir meno il mio diritto al trattamento alimentare a carico dell'Amministrazione;
- pur manifestando le mie perplessità, stigmatizzando soprattutto la discriminazione operata nei miei confronti, ho ottemperato all'ordine impartitomi;
- nel mese di gennaio 2020 ho prodotto un’istanza tendente a rivalutare la mia posizione circa il diritto alla fruizione del trattamento alimentare a carico dell’Amministrazione, regolarmente assunta al protocollo del reparto, senza ricevere alcuna risposta ufficiale, e continuando, quindi, a non indicare nel modello IP1 i buoni pasto, pur avendone maturato il diritto;
- nel 2022 sono stato trasferito a domanda, dal predetto nucleo ad altra sede in altra regione d'Italia;
- a seguito di accesso agli atti, avvenuto nel mese di ottobre 2023, ho preso cognizione dell'esistenza di una risposta scritta alla mia istanza di concessione del buono pasto, a me mai notificata, nella quale, ribadendo le disposizioni verbali, mi veniva nuovamente negato il diritto al trattamento vitto, adducendo come motivazione l’adempimento delle previsioni normative puntualizzate nella nota n. 8865/2018 in data 11.01.2018 del Comando Generale – IV Reparto – Ufficio Commissariato e Armamenti;
- poichè la normativa richiamata dalla suddetta nota nulla disponeva in termini di distanza del domicilio dal luogo di lavoro e che il suo tenore ha carattere inclusivo, e non discriminatorio, verso il personale che presta servizio in turni che ricomprendono le fasce orarie normalmente destinate alla fruizione del pasto, riconducendo il suo alveo di applicazione in subordine a specifiche disposizioni di legge o di regolamento;
- nel Corpo della Guardia di Finanza vige la circolare 375000 in data 22.12.1992 del Comando Generale della Guardia di Finanza, come modificata dalla circolare n. 120301 in data 12.04.2008, la quale dispone che abbia diritto al trattamento vitto a carico dell’Amministrazione il personale che svolga un servizio della durata di almeno sei e che lo inizi almeno un’ora prima dell’orario convenzionale di mensa (12/14 o 18/20) oppure che lo termini almeno un’ora dopo;
- pertanto, in data 3 aprile 2024, ho prodotto istanza al Re.T.L.A. competente, chiedendo la corresponsione dei buoni pasto da me maturati nel periodo 01.09.2019 – 11.07.2022 e non percepiti, per il numero dei turni di servizio idonei da me prestati, rilevabili dai modelli IP1 sottoscritti nel predetto periodo, allegando i relativi modelli ed indicando la mia PEC istituzionale quale indirizzo per le comunicazioni;
- in assenza di riscontro dal Re.T.L.A. interpellato, ho prodotto sollecito di riscontro alla suddetta istanza in data 15.10.2024.
Quali potrebbero essere le prossime azioni?
Non ho alcuna intenzione di rinunciare al mio diritto, non per questioni economiche, ma perché mi ritengo leso nella mia dignità.
Grazie a chi vorrà fornire ogni utile consiglio.