La Corte Costituzionale ha dato ragione al P.M., come ovvio che fosse.
Ufficio Stampa della Corte costituzionale
Comunicato del 7 novembre 2018
POLIZIA GIUDIZIARIA E INFORMATIVE DI REATO: ACCOLTO IL RICORSO DEL PUBBLICO MINISTERO
In data odierna, la Corte costituzionale ha accolto il ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato proposto dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari nei confronti del Governo, in relazione all’articolo 18, comma 5, del d. lgs. n. 177 del 2016. Questa disposizione prevede che, a fini di coordinamento informativo, “i vertici delle Forze di Polizia adottino istruzioni affinché i responsabili di ciascun presidio di polizia interessato trasmettano alla propria scala gerarchica le notizie relative all’inoltro delle informative di reato all’autorità giudiziaria, indipendentemente dagli obblighi prescritti dalle norme del codice di procedura penale”.
La Corte, pur riconoscendo che le esigenze di coordinamento informativo poste a fondamento della disposizione impugnata sono meritevoli di tutela, ha ritenuto lesiva delle attribuzioni costituzionali del pubblico ministero, garantite dall’articolo 109 della Costituzione, la specifica disciplina della trasmissione per via gerarchica delle informative di reato.
La sentenza sarà depositata nelle prossime settimane.
Roma, 7 novembre 2018
Comunicazione alle gerarchie dell indagini penali in corso
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Re: Comunicazione alle gerarchie dell indagini penali in corso
La domanda che sorge è la seguente: dato che la sentenza costituzionale è immediatamente vincolante con forza di legge e pertanto deve essere considerata nulla ed inefficace la normativa secondaria in contrasto, ancorchè nelle more di una inevitabile revisione di detta normativa, cosa deve fare un militare con qualifica di ufficiale di pg allorchè il proprio superiore gli chieda informazioni relative a un procedimento penale di competenza del suddetto UPG? Le possibilità mi sembrano 2:
1. ritenere l'ordine legittimo, previa conferma, ed eseguirlo prontamente, mettendosi subito dopo a rapporto dal superiore e ovviamente non omettendo di riferire il tutto per iscritto al PM; 2. ritenere l'ordine manifestamente criminoso e non eseguirlo, mettendosi a rapporto e riferendo i fatti senza ritardo alle AGO e AGM.
Escluderei una terza possibilità, ossia quella di riferire informalmente al superiore quanto ritenuto opportuno, informandone o meno il PM secondo convenienza, perchè mi pare un piano inclinato su cui far correre una pallina di ferro sperando che si fermi prima di raggiungere il vaso di cristallo posto alla fine della discesa. Posso ovviamente sbagliare.
1. ritenere l'ordine legittimo, previa conferma, ed eseguirlo prontamente, mettendosi subito dopo a rapporto dal superiore e ovviamente non omettendo di riferire il tutto per iscritto al PM; 2. ritenere l'ordine manifestamente criminoso e non eseguirlo, mettendosi a rapporto e riferendo i fatti senza ritardo alle AGO e AGM.
Escluderei una terza possibilità, ossia quella di riferire informalmente al superiore quanto ritenuto opportuno, informandone o meno il PM secondo convenienza, perchè mi pare un piano inclinato su cui far correre una pallina di ferro sperando che si fermi prima di raggiungere il vaso di cristallo posto alla fine della discesa. Posso ovviamente sbagliare.
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Re: Comunicazione alle gerarchie dell indagini penali in corso
Messaggio da naturopata »
Propenderei per la seconda, chiedendo per iscritto al PM eventuale nulla osta per relazionare alla gerarchia.Zenmonk ha scritto: ↑mer nov 21, 2018 9:04 pm La domanda che sorge è la seguente: dato che la sentenza costituzionale è immediatamente vincolante con forza di legge e pertanto deve essere considerata nulla ed inefficace la normativa secondaria in contrasto, ancorchè nelle more di una inevitabile revisione di detta normativa, cosa deve fare un militare con qualifica di ufficiale di pg allorchè il proprio superiore gli chieda informazioni relative a un procedimento penale di competenza del suddetto UPG? Le possibilità mi sembrano 2:
1. ritenere l'ordine legittimo, previa conferma, ed eseguirlo prontamente, mettendosi subito dopo a rapporto dal superiore e ovviamente non omettendo di riferire il tutto per iscritto al PM; 2. ritenere l'ordine manifestamente criminoso e non eseguirlo, mettendosi a rapporto e riferendo i fatti senza ritardo alle AGO e AGM.
Escluderei una terza possibilità, ossia quella di riferire informalmente al superiore quanto ritenuto opportuno, informandone o meno il PM secondo convenienza, perchè mi pare un piano inclinato su cui far correre una pallina di ferro sperando che si fermi prima di raggiungere il vaso di cristallo posto alla fine della discesa. Posso ovviamente sbagliare.
Ci sarebbe una terza via, quella di far finta di non conoscere il dispositivo della Corte Costituzionale.
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Re: Comunicazione alle gerarchie dell indagini penali in corso
Messaggio da naturopata »
Certo assolutamente, se il PM vuole essere informato su tutte le richieste d'informazioni delle gerarchie sulle indagini, in quel caso si segue il PM che certamente mi dirà del dispositivo della Corte Costituzionale, laddove invece nulla in tal senso è richiesto, la norma ante dispositivo imporrebbe di relazionare i superiori, quindi se mi venissero chieste informazioni dal mio superiore, facendo finta di non conoscere quel dispositivo fino a diffusione capillare, né il mio superiore me ne parlasse, non avrei l'obbligo di andare dal PM a chiedere alcunché. Fermo restando che io ovviamente, sapendolo, non farei mai una cosa del genere e riferirei e chiederei al PM. Diciamo che chi non sa nulla su questa decisione non dovrebbe poter essere perseguito (uso sempre il condizionale), ma in Italia si sa come vanno le cose, alla fine, in questi casi non si persegue chi chiede (superiore), ma chi dice (inferiore).
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