lavoro dopo riforma

Diritto Militare e per le Forze di Polizia
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maurizio ranieri
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Iscritto il: sab gen 28, 2017 10:55 pm

lavoro dopo riforma

Messaggio da maurizio ranieri »

Buongiorno,
vorrei porre il seguente quesito che, sono sicuro, riguarda tanti altri colleghi.
Sono stato un luogotenente dei CC e mi sono arruolato nel gennaio 1977. Nel dicembre 2013 sono stato dispensato dal servizio per infermità non dipendente da causa di servizio, ma idoneo al transito nelle corrispondenti categorie civili del Ministero delle Difesa. Avendo comunque raggiunto i requisiti per ottenere la pensione di anzianità optavo per il collocamento in pensione. Quindi l'INPDAP mi liquidava la "pensione ordinaria diretta di inabilità" con il sistema retributivo per: "inabilità assoluta e permanente a qualsiasi proficuo lavoro" riconoscendomi 42 anni di servizio ai fini pensionistici.
Vengo al dunque.
In questi giorni mi viene proposto un lavoro, di piccola entità, con contratto a intermittenza (cosiddetto a chiamata), ma prima di imbarcarmi in questa nuova avventura, ho voluto rendermi conto a cosa sarei andato incontro. Infatti mi sono subito allarmato poichè mi era stato detto che l'inabilità, cioè la dispensa, non era compatibile con il lavoro e dai vari forum, compreso il nostro, non avevo ottenuto le risposte chiare che cercavo. Allora mi sono rivolto agli uffici dell'INPDAP di mia competenza, e la risposta è stata la seguente:
"no, non può lavorare"! allora ho risposto dicendo: "ma guardi che io, al momento del collocamento in pensione, avevo già maturato oltre 40 anni di servizio utile ed avevo i requisiti per accedere alla pensione ordinaria diretta". A questo punto, richiamando la Nota operativa 45 del 2008 emessa dall'Ufficio Normativo dell'INPDAP, il funzionario mi chiariva che "i pensionati per inabilità che al momento del collocamento in pensione avevano una anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni, non hanno alcun limite di cumulo e non e vi sono incompatibilità con il lavoro".
Alla luce di quanto sopra chiedo se tale interpretazione sia corretta e cosa dovrei fare per essere sicuro di non incorrere in decurtazioni o ancora più grave alla sospensione della pensione.
Grazie


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