Salve avvocato scrivo in merito al tema in titolo e ora mi accingo a illustrarle quella che è la situzione.
Io e la mia attuale compagna (mia paricorso) durante il primo anno di corso di formazione a Velletri siamo andati a convivere e il secondo anno abbiamo ufficializzato la cosa facendo un'autodichiarazione al nucleo comando di Velletri con allegato contratto. Durante il tirocinio a cavallo tra secondo e terzo anno ho notato che a differenza di altri miei colleghi che avevano seguito lo stesso iter, non mi era stato cambiato lo status da celibe a convivente, così ho chiamato il nucleo comando di Velletri i quali, per una mera dimenticanza non hanno aggiornato il perseo (quindi a differenza degli altri con mi risulta "convivente con" ma "celibe") e mi hanno detto che essendo noi stati accasermati a Firenze non potevano fare più modifiche e che dovevo chiederle al nuovo nucleo comando. Una volta riaccasermato a Firenze per la prosecuzione del corso dopo il tirocinio, sono andato al nucleo comando, dove il maresciallo capo ufficio, con il quale combatto da mesi, e non solo io, si è impuntato che non vuole cambiare il nostro status, in quanto c'è una circolare dell'Arma che le allego, dove dice nel punto 3, secondo una sua interpretazione, che non può essere fatto. Dato che vorrei sapere qual è la giusta interpretazione, mi rivolgo a lei, per capire se posso instaurare una causa contro il maresciallo perché ha torto, oppure se io ed altri colleghi stiamo interpretando male la "norma" (che proprio norma non è dato che si parla di circolare).
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