MOBBING e INIZIATIVA PENALE - CIVILE - TAR. RICHIESTA DANNI.

Diritto Militare e per le Forze di Polizia
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Moderatore: Avv. Giorgio Carta

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LoneRanger

MOBBING e INIZIATIVA PENALE - CIVILE - TAR. RICHIESTA DANNI.

Messaggio da LoneRanger »

Per l'Avv. Carta, la preghiera di un cortese indirizzo strategico di massima.
Forze di Polizia civili, 22 anni di servizio, stipendio ancora intero. In attesa di riforma da 20 mesi per ansia-depressione, in attesa di pronuncia causa di servizio. Tre autorevoli perizie mediche di parte, il solo danno biologico è calcolato in circa € 50.000. Il tentativo di mediazione è fallito per abbandono della controparte. Ho provveduto a denunciare penalmente i quattro responsabili, indagini in corso da 1 anno rubricate come "maltrattamenti in famiglia", ancora contro ignoti.
Qual è la corretta strategia di prosecuzione?
1) attendere la riforma per accumulare elementi opponibili quali risarcimento. Costituirsi parte civile nel processo penale e lasciar fare a quel giudice la quantificazione del danno risarcibile dai responsabili. Quantificazione che rischia però di essere insoddisfacente, data la minor consuetudine alla quantificazione da parte del giudice adito. Semplice ed elegante;
2) costituirsi parte civile nel processo penale solo per gli effetti processuali. Considerando che questo processo si estenderà probabilmente per i tre gradi di giudizio (conosco i miei polli: nessuna trattativa), è meglio procedere con causa civile a parte, di importo indeterminato per non andare incontro a troppe spese di contributo unificato (la mia richiesta complessiva si aggirerebbe sui € 500.000-700.000), risarcimenti più cospicui e rapidi, con richieste di esecuzione forzata già dopo il primo grado. Costoso ma funzionale;
3) rivolgersi al giudice del lavoro. Come sopra ma rapido e sicuro (dubbi sul riparto di giurisdizione);
4) anziché causa civile, presentare ricorso speciale al TAR, poiché sussiste cumulo di responsabilità contrattuali ed extra contrattuali, il che individua la competenza del tribunale amministrativo. Il problema è che avrei dovuto impugnare i diversi provvedimenti abusivi (procedimenti disciplinari, diritto allo studio, indennità non riconosciute, per un totale di circa € 20.000 + danni da perdita di chance) ma non lo feci per l'impossibilità materiale ed economica di impugnarli tutti! Il TAR potrebbe valutare questa condotta come una sorta di acquiescenza e determinare la mia soccombenza ancora prima di iniziare. Corretto ma incerto.
Un sentito grazie per la risposta.


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angri62
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Re: MOBBING e INIZIATIVA PENALE - CIVILE - TAR. RICHIESTA DA

Messaggio da angri62 »

LoneRanger ha scritto:Per l'Avv. Carta, la preghiera di un cortese indirizzo strategico di massima.
Forze di Polizia civili, 22 anni di servizio, stipendio ancora intero. In attesa di riforma da 20 mesi per ansia-depressione, in attesa di pronuncia causa di servizio. Tre autorevoli perizie mediche di parte, il solo danno biologico è calcolato in circa € 50.000. Il tentativo di mediazione è fallito per abbandono della controparte. Ho provveduto a denunciare penalmente i quattro responsabili, indagini in corso da 1 anno rubricate come "maltrattamenti in famiglia", ancora contro ignoti.
Qual è la corretta strategia di prosecuzione?
1) attendere la riforma per accumulare elementi opponibili quali risarcimento. Costituirsi parte civile nel processo penale e lasciar fare a quel giudice la quantificazione del danno risarcibile dai responsabili. Quantificazione che rischia però di essere insoddisfacente, data la minor consuetudine alla quantificazione da parte del giudice adito. Semplice ed elegante;
2) costituirsi parte civile nel processo penale solo per gli effetti processuali. Considerando che questo processo si estenderà probabilmente per i tre gradi di giudizio (conosco i miei polli: nessuna trattativa), è meglio procedere con causa civile a parte, di importo indeterminato per non andare incontro a troppe spese di contributo unificato (la mia richiesta complessiva si aggirerebbe sui € 500.000-700.000), risarcimenti più cospicui e rapidi, con richieste di esecuzione forzata già dopo il primo grado. Costoso ma funzionale;
3) rivolgersi al giudice del lavoro. Come sopra ma rapido e sicuro (dubbi sul riparto di giurisdizione);
4) anziché causa civile, presentare ricorso speciale al TAR, poiché sussiste cumulo di responsabilità contrattuali ed extra contrattuali, il che individua la competenza del tribunale amministrativo. Il problema è che avrei dovuto impugnare i diversi provvedimenti abusivi (procedimenti disciplinari, diritto allo studio, indennità non riconosciute, per un totale di circa € 20.000 + danni da perdita di chance) ma non lo feci per l'impossibilità materiale ed economica di impugnarli tutti! Il TAR potrebbe valutare questa condotta come una sorta di acquiescenza e determinare la mia soccombenza ancora prima di iniziare. Corretto ma incerto.
Un sentito grazie per la risposta.
===non sono certamente l'avvocato.
è tutto descritto nella forma più corretta possibile, ma manca il soggetto, i fatti, l'accusa, l'amministrazione, chi ha perpetrato questi maltrattamenti, la causa della depressione per i 20 mesi di aspettativa, che poi dovresti essere decaduto dal servizio dopo 18 mesi l.3/57.
LoneRanger

Re: MOBBING e INIZIATIVA PENALE - CIVILE - TAR. RICHIESTA DA

Messaggio da LoneRanger »

...Ciao Angri62, e grazie per il tuo supporto. Ti rispondo in sequenza:
Il soggetto è un Agente di Polizia, la controparte sono quattro suoi dirigenti; i fatti li ho omessi per non annoiarvi, ma sono costituiti da circa 18 mesi di episodi vessatori riconosciuti come mobbing dalle autorevoli tre perizie prodotte. Non ha importanza soffermarsi sui fatti, prendiamoli per buoni. L'accusa è costituita da diversi capi di imputazione, reati che il Pubblico Ministero ha deciso di rubricare come "maltrattamenti in famiglia". L'amministrazione è forza di polizia ad ordinamento civile. La causa di questa ansia-depressione sono appunto i fatti, significa che il nesso di causalità è chiaramente esplicitato nelle perizie: anche questa, prendiamola per buona, perché la mia domanda al Forum è un'altra (vedi le risposte in tre punti di cui al post originario). Non sono ancora decaduto dal servizio perché ho presentato la causa di servizio per tempo, entro i sei mesi dall'insorgere della malattia. In teoria si decade dopo 18 mesi ma io sto ancora aspettando l'esito della causa di servizio e il Comando non mi ha ancora avvertito dell'approssimarsi della scadenza ultima. In ogni caso, sono andato a rivedermi esattamente i giorni e mi trovo in malattia da 1 anno e 4 mesi continuativi, 1 anno e 8 mesi nel quinquennio. Giusta la precisazione.
angri62 ha scritto: ===non sono certamente l'avvocato.
è tutto descritto nella forma più corretta possibile, ma manca il soggetto, i fatti, l'accusa, l'amministrazione, chi ha perpetrato questi maltrattamenti, la causa della depressione per i 20 mesi di aspettativa, che poi dovresti essere decaduto dal servizio dopo 18 mesi l.3/57.
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Avv. Giorgio Carta
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Re: MOBBING e INIZIATIVA PENALE - CIVILE - TAR. RICHIESTA DA

Messaggio da Avv. Giorgio Carta »

mi spiace dover smorzare il suo ottimismo per l'iniziativa giudiziaria che intende avviare, ma sentenze che condannano per danno da mobbing i superiori di poliziotti e militari praticamente non esistono.
Non solo, il mobbing stesso, di per sé, non è un reato, ma, tutt'al più un illecito civile, fonte quindi al massimo di un diritto ad un risarcimento.
Per tale ragione, mi pare strano che il PM interessato della vicenda abbia rubricato i fatti da lei denunciati come "maltrattamenti in famiglia", a meno di non pensare che i quattro superiori denunciati non siano suoi zii o nonni.
Le suggerisco, prima ancora di fare un conto del possibile risarcimento, di rivolgersi ad un avvocato che conosca la materia, perché rischia sennò di spendere soldi inutilmente.
In bocca al lupo,
Avv. Giorgio Carta
LoneRanger

Re: MOBBING e INIZIATIVA PENALE - CIVILE - TAR. RICHIESTA DA

Messaggio da LoneRanger »

Gent. mo Avv. Carta, la ringrazio infinitamente per la sua preziosa risposta, che, nel mio piccolo, condivido pienamente. Per chiarirle ogni perplessità, le dico subito che presentai denuncia per ben altri reati, non essendo io totalmente sprovveduto in materia (atti persecutori, abuso d'ufficio, omessa denuncia, lesioni personali gravi, corruzione, calunnia, diffamazione e violenza privata). E' stato il magistrato inquirente di una grossa città italiana, inserito nel Gruppo specializzato Criminalità Organizzata, e comunque dotato di una certa esperienza -anche perché la sua Procura è stata un apripista in materia di mobbing- a rubricare i fatti come "maltrattamenti in famiglia"; quindi, da quel lato, mi sento tranquillo...(+-)
La mia domanda è invece volta a capire come muoversi nella fase risarcitoria:
1) costituirsi parte civile nel processo penale e lasciar fare a quel giudice la quantificazione del danno;
2) costituirsi parte civile solo per gli effetti processuali e procedere con causa civile a parte, di importo ind.;
3) rivolgersi al giudice del lavoro. Come sopra ma rapido e sicuro, con dubbi però sul riparto di giurisdizione;
4) presentare ricorso speciale al TAR, poiché sussiste cumulo di responsabilità contrattuali ed extra contrattuali. Ilproblema è che avrei dovuto impugnare i diversi provvedimenti abusivi precedenti (procedimenti disciplinari, diritto allo studio, indennità non riconosciute, per un totale di circa € 20.000 + danni da perdita di chance) ma non lo feci per l'impossibilità materiale ed economica di impugnarli tutti! Il TAR potrebbe valutare questa condotta come una sorta di acquiescenza e determinare la mia soccombenza a priori. Sicuramente corretto ma incerto.
A quale dei quattro mi indirizzerebbe? La ringrazio.
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