ATTIVITA' PRIVATA
Moderatore: Avv. Giorgio Carta
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Questo servizio è gratuito ed i quesiti rivolti all'avvocato Giorgio Carta saranno evasi compatibilmente con i suoi impegni professionali. Riceveranno risposta solo i quesiti pubblicati nell’area pubblica, a beneficio di tutti i frequentatori del forum. Nel caso si intenda ricevere una consulenza riservata e personalizzata , l’avvocato Carta è reperibile ai recapiti indicati sul sito www.studiolegalecarta.com, ma la prestazione professionale è soggetta alle vigenti tariffe professionali.
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ATTIVITA' PRIVATA
Egr. Avvocato,
sono c/te Stazione CC. prossimo alla pensione (circa due anni); mia moglie ha aperto una tabaccheria nel territorio, ha bisogno del mio aiuto per cui ho inoltrato domanda di trasferimento ad altra sede, adducendo appunto che intendo svolgere attività privata "nel rispetto dei vigenti regolamenti".
Mi è stato detto, A VOCE, che la domanda non verrà accolta ed ovviamente di stare lontano dalla tabaccheria, non essendovi alcuna possibilità di fare attività privata. Ho quindi intuito che la mia domanda di trasferimento è partita con parere contrario.
Ricordo una vecchia circolare del Ministero che invece consentiva l'attività privata ai militari, purché non retribuita e svolta in modo sporadico. Le risulta ancora in vigore tale normativa?
Lei penserà "ma se ti manca poco alla pensione aspetta sti due anni che ti costa?" Beh mi costa eccome perché la nuova attività ha bisogno di me proprio nei primi due anni, per coprire le ingenti spese sostenute, dopo potremo permetterci un dipendente, ora no!
La ringrazio anticipatamente
Cordiali saluti
sono c/te Stazione CC. prossimo alla pensione (circa due anni); mia moglie ha aperto una tabaccheria nel territorio, ha bisogno del mio aiuto per cui ho inoltrato domanda di trasferimento ad altra sede, adducendo appunto che intendo svolgere attività privata "nel rispetto dei vigenti regolamenti".
Mi è stato detto, A VOCE, che la domanda non verrà accolta ed ovviamente di stare lontano dalla tabaccheria, non essendovi alcuna possibilità di fare attività privata. Ho quindi intuito che la mia domanda di trasferimento è partita con parere contrario.
Ricordo una vecchia circolare del Ministero che invece consentiva l'attività privata ai militari, purché non retribuita e svolta in modo sporadico. Le risulta ancora in vigore tale normativa?
Lei penserà "ma se ti manca poco alla pensione aspetta sti due anni che ti costa?" Beh mi costa eccome perché la nuova attività ha bisogno di me proprio nei primi due anni, per coprire le ingenti spese sostenute, dopo potremo permetterci un dipendente, ora no!
La ringrazio anticipatamente
Cordiali saluti
Re: ATTIVITA' PRIVATA
Caro collega, ad analoga domanda presente nelle FAQ dell'U.R.P. del nostro portale intranet, si legge la risposta che riporto qui di seguito nella sua interezza. A te le conseguenti riflessioni:
"Secondo la normativa vigente i militari possono svolgere, PREVIA SPECIFICA AUTORIZZAZIONE, attività extraprofessionali retribuite esclusivamente a condizione che siano:
- compatibili con la dignità del grado e con i doveri d'ufficio (in particolare, la partecipazione in società agricole a conduzione familiare rientra tra le attività compatibili solo se l’impegno richiesto è modesto e non abituale o continuativo durante l’anno. Spetta all’amministrazione valutare che le modalità di svolgimento siano tali da non interferire con l’attività ordinaria);
- svolte al di fuori dell'orario di servizio;
- effettuate senza carattere di continuità ed assiduità nonché senza eccessivo impegno temporale;
- meramente isolate e saltuarie.
Non necessitano della previa autorizzazione, bensì della semplice comunicazione al Comandante di Corpo, le seguenti attività, anche nell’ipotesi in cui comportino la percezione di un compenso:
- collaborazione a giornali, riviste, enciclopedie e simili;
- utilizzazione economica da parte dell'autore o inventore di opere dell'ingegno e di invenzioni industriali;
- partecipazione a convegni e seminari;
- incarichi per i quali è corrisposto solo il rimborso delle spese documentate;
- incarichi per lo svolgimento dei quali il dipendente è posto in posizione di aspettativa, di comando o fuori ruolo;
- incarichi conferiti dalle organizzazioni sindacali a dipendenti presso le stesse distaccati o in aspettativa non retribuita;
- attività di formazione diretta ai dipendenti della pubblica amministrazione.
Le attività svolte a titolo gratuito, o con percezione del solo rimborso delle spese documentate, tra cui quella sportivo - dilettantistica, vanno comunicate al Comandante di Corpo, come pure la condizione di socio in società con fine di lucro.
L’iscrizione agli albi dei consulenti tecnici è subordinata alla preventiva autorizzazione ministeriale.
Tale normativa è riassunta e disciplinata dagli articoli 894 e seg del D.Lgs. 66/2010 (Codice dell’Ordinamento Militare) e dalla circolare n. M-D GMIL_04_0396572 CIRC. /III/9^/5^ del 31 luglio 2008 del Ministero della Difesa - Direzione Generale del Personale Militare – che l’Ufficio Legislazione di questo Comando Generale ha diramato con lettera n. 65/32-229-2-1966 del 27 novembre 2008 e che è possibile consultare anche in area Intranet – Portale Leonardo ...."
P.S.: ricordati che l'invidia è una brutta bestia...
"Secondo la normativa vigente i militari possono svolgere, PREVIA SPECIFICA AUTORIZZAZIONE, attività extraprofessionali retribuite esclusivamente a condizione che siano:
- compatibili con la dignità del grado e con i doveri d'ufficio (in particolare, la partecipazione in società agricole a conduzione familiare rientra tra le attività compatibili solo se l’impegno richiesto è modesto e non abituale o continuativo durante l’anno. Spetta all’amministrazione valutare che le modalità di svolgimento siano tali da non interferire con l’attività ordinaria);
- svolte al di fuori dell'orario di servizio;
- effettuate senza carattere di continuità ed assiduità nonché senza eccessivo impegno temporale;
- meramente isolate e saltuarie.
Non necessitano della previa autorizzazione, bensì della semplice comunicazione al Comandante di Corpo, le seguenti attività, anche nell’ipotesi in cui comportino la percezione di un compenso:
- collaborazione a giornali, riviste, enciclopedie e simili;
- utilizzazione economica da parte dell'autore o inventore di opere dell'ingegno e di invenzioni industriali;
- partecipazione a convegni e seminari;
- incarichi per i quali è corrisposto solo il rimborso delle spese documentate;
- incarichi per lo svolgimento dei quali il dipendente è posto in posizione di aspettativa, di comando o fuori ruolo;
- incarichi conferiti dalle organizzazioni sindacali a dipendenti presso le stesse distaccati o in aspettativa non retribuita;
- attività di formazione diretta ai dipendenti della pubblica amministrazione.
Le attività svolte a titolo gratuito, o con percezione del solo rimborso delle spese documentate, tra cui quella sportivo - dilettantistica, vanno comunicate al Comandante di Corpo, come pure la condizione di socio in società con fine di lucro.
L’iscrizione agli albi dei consulenti tecnici è subordinata alla preventiva autorizzazione ministeriale.
Tale normativa è riassunta e disciplinata dagli articoli 894 e seg del D.Lgs. 66/2010 (Codice dell’Ordinamento Militare) e dalla circolare n. M-D GMIL_04_0396572 CIRC. /III/9^/5^ del 31 luglio 2008 del Ministero della Difesa - Direzione Generale del Personale Militare – che l’Ufficio Legislazione di questo Comando Generale ha diramato con lettera n. 65/32-229-2-1966 del 27 novembre 2008 e che è possibile consultare anche in area Intranet – Portale Leonardo ...."
P.S.: ricordati che l'invidia è una brutta bestia...
Re: ATTIVITA' PRIVATA
Grazie Piero, se è così non era il caso di disturbare l'Avvocato.
Io vengo dalla 1^ Repubblica, quando funzionava la sana burocrazia scritta. Da qlc anno vige la "burocrazia parlata", molto più insidiosa! E guai se presenti una domanda senza prima consultare i Superiori, vieni bollato come rompiballe!
Ciao e grazie ancora!
Io vengo dalla 1^ Repubblica, quando funzionava la sana burocrazia scritta. Da qlc anno vige la "burocrazia parlata", molto più insidiosa! E guai se presenti una domanda senza prima consultare i Superiori, vieni bollato come rompiballe!
Ciao e grazie ancora!
Re: ATTIVITA' PRIVATA
Grazie Piero, se è così non era il caso di disturbare l'Avvocato.
Io vengo dalla 1^ Repubblica, quando funzionava la sana burocrazia scritta. Da qlc anno vige la "burocrazia parlata", molto più insidiosa! E guai se presenti una domanda senza prima consultare i Superiori, vieni bollato come rompiballe!
Ciao e grazie ancora!
Io vengo dalla 1^ Repubblica, quando funzionava la sana burocrazia scritta. Da qlc anno vige la "burocrazia parlata", molto più insidiosa! E guai se presenti una domanda senza prima consultare i Superiori, vieni bollato come rompiballe!
Ciao e grazie ancora!
- Avv. Giorgio Carta
- Professionista
- Messaggi: 2230
- Iscritto il: ven apr 03, 2009 9:14 am
Re: ATTIVITA' PRIVATA
Messaggio da Avv. Giorgio Carta »
il suo status è incompatibile con l'esercizio di una professione o di un commercio.
La risposta dell'Amministrazione mi pare corretta, temo, anche nell'ipotesi in cui lei non dovesse ricevere alcun compenso.
A maggior ragione, il discorso vale se l'esercizio pubblico è situato nell'ambito della sua giurisdizione, in cui peraltro Ella svolge funzioni di comandante.
Le consiglio di trovagre soluzioni alternative.
Saluti,
Avv. Giorgio Carta
La risposta dell'Amministrazione mi pare corretta, temo, anche nell'ipotesi in cui lei non dovesse ricevere alcun compenso.
A maggior ragione, il discorso vale se l'esercizio pubblico è situato nell'ambito della sua giurisdizione, in cui peraltro Ella svolge funzioni di comandante.
Le consiglio di trovagre soluzioni alternative.
Saluti,
Avv. Giorgio Carta
Re: ATTIVITA' PRIVATA
Grazie per la tempestiva risposta.
Mi permetto di puntualizzare che ho richiesto il trasferimento in altra sede, proprio per non andare in con trasto con l'attività di mia moglie.
L'aiuto che dare a questa attività sarebbe a titolo gratuito (separazione dei beni), senza eccessivo impegno, svolto sporadicamente e, ovviamente, fuori dell'orario di servizio.
Mi permetto di inviarLe, in forma privata, la circolare del 2008 che ho reperito ove, al punto "7" lettera "a", pare mi consenta questo tipo di attività.
La saluto cordialmente
Mi permetto di puntualizzare che ho richiesto il trasferimento in altra sede, proprio per non andare in con trasto con l'attività di mia moglie.
L'aiuto che dare a questa attività sarebbe a titolo gratuito (separazione dei beni), senza eccessivo impegno, svolto sporadicamente e, ovviamente, fuori dell'orario di servizio.
Mi permetto di inviarLe, in forma privata, la circolare del 2008 che ho reperito ove, al punto "7" lettera "a", pare mi consenta questo tipo di attività.
La saluto cordialmente
Re: ATTIVITA' PRIVATA
Caro "ema", il consiglio dell'avvocato Carta, che ha dimostrato di essere un buon conoscitore delle dinamiche interne all'Arma, è senz'altro da seguire, al di là di interpretazioni più o meno estintive che tu ritenga di poter dare alla normativa in vigore sulle attività extra-professionali.
A questo proposito, mi viene in mente un vecchio film nel quale il compianto Mastroianni interpretava un prete che, desiderando sposarsi e volendo ad ogni modo ottemperare alle regole derivanti dal suo status, anziché vivere la propria storia in "clandestinità" (con la benevola acquiescenza della scala gerarchica) aveva chiesto l'autorizzazione ai suoi superiori, dai quali poi riceverà, anziché la dispensa, la nomina a monsignore.
Sta sicuro che a te non arriverà alcuna nomina o trasferimento: conoscerai anzi un lato della nostra Amministrazione del quale non avresti neppure sospettato l'esistenza... L'Arma sa essere inesorabile e d'altra parte ha gli strumenti normativi per farlo (vedasi il corpus normativo del TUROM e del relativo regolamento).
Ti ricordo infine il post scriptum al mio precedente post: l'invidia (soprattutto dei colleghi), è una brutta bestia...
A te le debite considerazioni. Poi fai come vuoi.
A questo proposito, mi viene in mente un vecchio film nel quale il compianto Mastroianni interpretava un prete che, desiderando sposarsi e volendo ad ogni modo ottemperare alle regole derivanti dal suo status, anziché vivere la propria storia in "clandestinità" (con la benevola acquiescenza della scala gerarchica) aveva chiesto l'autorizzazione ai suoi superiori, dai quali poi riceverà, anziché la dispensa, la nomina a monsignore.
Sta sicuro che a te non arriverà alcuna nomina o trasferimento: conoscerai anzi un lato della nostra Amministrazione del quale non avresti neppure sospettato l'esistenza... L'Arma sa essere inesorabile e d'altra parte ha gli strumenti normativi per farlo (vedasi il corpus normativo del TUROM e del relativo regolamento).
Ti ricordo infine il post scriptum al mio precedente post: l'invidia (soprattutto dei colleghi), è una brutta bestia...
A te le debite considerazioni. Poi fai come vuoi.
Re: ATTIVITA' PRIVATA
ciao. trovo casualmente questo forum. Mi chiamo Massimiliano Acerra e seguo da anni la materia delle attività extraprofessionali private dei dipendenti pubblici e appartenenti alle forze armate.
Ho gestito migliaia di dipendenti e seguito centinaia di autorizzazioni per "secondo lavoro".
in merito al tuo quesito è molto semplice:
per aiutare tua moglie nella sua tabaccheria gratuitamente in teoria, valutando la circolare che citi e il decr. 165/01 (che è la norma attualmente in vigore) così come ampliata dalla legge 190/12, dovresti chiedere autorizzazione.
la semplicità viene meno quando si va a chiedere.. ma l'autorizzazione la concedono? quali requisiti servono?
e qui viene meno la competente di tutti i dipendenti e spesso.. ahimè... anche delle amministrazioni.
Ecco la risposta tecnica. Vuoi essere autorizzato per fare un'attività privata nella società della moglie?
in un forum si può rispondere con poche righe riassuntive e non si può certo fare uno screening completo anche perché servono molti elementi in più da sapere che qua non sono stati citati.
Tutta l'enorme difficoltà che si presenterebbe in realtà non esiste.
Basta avere conoscenza e formazione e facilmente si arriva alla risposta.
Intanto: l'attività non va ad autorizzazione ma a "comunicazione" in quanto è resa a titolo gratuito e quindi, per legge non soggetta ad autorizzazione.
le cose da sapere per non sbagliare:
nella precisa fattispecie non si deve incorrere nella disciplina dell'"impresa familiare" disciplinata dall'art. 230bis del codice civile... basta sapere di cosa si tratta ed evitare i relativi requisiti..
secondo step:
quelli che vengono definiti "motivi di opportunità". esposizione continuativa al pubblico. cosa vai materialmente a fare nella tabaccheria?
3° step: fattore continuità connesso con l'occasionalità della tua attività.
Difficile? per niente. se vuoi fare un'attività extra, un secondo lavoro, basta essere formati in materia (e non serve essere scienziati), perseguire un obiettivo di conoscenza e attuare quando imparato.
Risultato: le attività sono autorizzabili. Manca solo di attivarsi per conoscere il come.
Da valutare in ultimo che esistono modalità alternative di regolarizzazione che molti non conoscono.
e sarebbe l'ora di informarsi.
Ho gestito migliaia di dipendenti e seguito centinaia di autorizzazioni per "secondo lavoro".
in merito al tuo quesito è molto semplice:
per aiutare tua moglie nella sua tabaccheria gratuitamente in teoria, valutando la circolare che citi e il decr. 165/01 (che è la norma attualmente in vigore) così come ampliata dalla legge 190/12, dovresti chiedere autorizzazione.
la semplicità viene meno quando si va a chiedere.. ma l'autorizzazione la concedono? quali requisiti servono?
e qui viene meno la competente di tutti i dipendenti e spesso.. ahimè... anche delle amministrazioni.
Ecco la risposta tecnica. Vuoi essere autorizzato per fare un'attività privata nella società della moglie?
in un forum si può rispondere con poche righe riassuntive e non si può certo fare uno screening completo anche perché servono molti elementi in più da sapere che qua non sono stati citati.
Tutta l'enorme difficoltà che si presenterebbe in realtà non esiste.
Basta avere conoscenza e formazione e facilmente si arriva alla risposta.
Intanto: l'attività non va ad autorizzazione ma a "comunicazione" in quanto è resa a titolo gratuito e quindi, per legge non soggetta ad autorizzazione.
le cose da sapere per non sbagliare:
nella precisa fattispecie non si deve incorrere nella disciplina dell'"impresa familiare" disciplinata dall'art. 230bis del codice civile... basta sapere di cosa si tratta ed evitare i relativi requisiti..
secondo step:
quelli che vengono definiti "motivi di opportunità". esposizione continuativa al pubblico. cosa vai materialmente a fare nella tabaccheria?
3° step: fattore continuità connesso con l'occasionalità della tua attività.
Difficile? per niente. se vuoi fare un'attività extra, un secondo lavoro, basta essere formati in materia (e non serve essere scienziati), perseguire un obiettivo di conoscenza e attuare quando imparato.
Risultato: le attività sono autorizzabili. Manca solo di attivarsi per conoscere il come.
Da valutare in ultimo che esistono modalità alternative di regolarizzazione che molti non conoscono.
e sarebbe l'ora di informarsi.
Re: ATTIVITA' PRIVATA
Ciao. II tuo nick non mi è nuovo, dove l'ho già sentito?
Secondo me la circolare che ho citato del Ministero della Difesa non lascia spazio a interpretazioni diverse; possiamo esercitare qualsiasi attività purchè NON RETRIBUITA e nel rispetto della dignità militare (il buttafuori in un night magari no!);
E non parla nemmeno di limitazioni relative all'ubicazione della sede di servizio. Per cui in teoria, puoi vendere pane nel negozio sotto la caserma, unico obbligo è la comunicazione al Comandante di Corpo.
Per ciò che attiene la legislazione sul lavoro, vi è un'altra chiarissima circolare del competente Ministero, emessa nel giugno 2013, che consente di collaborare nell'attività dei familiari SENZA ALCUNA ISCRIZIONE NELLE LISTE PREVIDENZIALI, ma solo all'INAIL (30 euro annui circa). Questa circolare limita l'attività in favore dei familiari a 730 ore all'anno lasciando agli ispettori del lavoro l'onere di indagine per eventuali eccessi. Ergo puoi fare quello che vuoi.
Ciao grazie e a presto
Secondo me la circolare che ho citato del Ministero della Difesa non lascia spazio a interpretazioni diverse; possiamo esercitare qualsiasi attività purchè NON RETRIBUITA e nel rispetto della dignità militare (il buttafuori in un night magari no!);
E non parla nemmeno di limitazioni relative all'ubicazione della sede di servizio. Per cui in teoria, puoi vendere pane nel negozio sotto la caserma, unico obbligo è la comunicazione al Comandante di Corpo.
Per ciò che attiene la legislazione sul lavoro, vi è un'altra chiarissima circolare del competente Ministero, emessa nel giugno 2013, che consente di collaborare nell'attività dei familiari SENZA ALCUNA ISCRIZIONE NELLE LISTE PREVIDENZIALI, ma solo all'INAIL (30 euro annui circa). Questa circolare limita l'attività in favore dei familiari a 730 ore all'anno lasciando agli ispettori del lavoro l'onere di indagine per eventuali eccessi. Ergo puoi fare quello che vuoi.
Ciao grazie e a presto
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