Rivalsa in sede civile.

Diritto Militare e per le Forze di Polizia
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Moderatore: Avv. Giorgio Carta

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msly1959
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Iscritto il: lun apr 23, 2012 8:53 pm

Rivalsa in sede civile.

Messaggio da msly1959 »

Ill.mo Avv. Carta. Sono un militare, in quiescenza da 6 mesi, dell'Arma dei Carabinieri. Alla fine 2011, a seguito di un esposto anonimo, fui sottoposto a procedimento penale presso al procura militare, conclusosi con l'assoluzione "perchè il fatto non sussiste". Le chiedo: posso rivalermi in sede civile con i c.d. investigatori visto che, come dimostrato in sede dibattimentale, avevano omesso di produrre prove inconfutabili che, qualora acquisite, non avrebbero neanche fatto nascere il procedimento penale?
Le sarei grato se mi illuminasse in merito e, comunque, non lo chiedo per sete di vendetta ma solo ed esclusivamente per sete di giustizia; quella giustizia alla quale per anni ho prestato il mio senso civico e lavorativo. Grazie per la risposta.


panorama
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Iscritto il: mer feb 24, 2010 3:23 pm

Re: Rivalsa in sede civile.

Messaggio da panorama »

Non sono l'avvocato ma ti posso dire che puoi farti adesso giustizia, chiamando in causa tutte le persone che hanno firmato i relativi verbali d'indagine - dico tutti i partecipanti, Ufficiali, sottufficiali e militari - poiché se hanno sottoscritto i verbali significa che hanno confermato ciò che risulta scritto nell'atto. Però non fare l'errore di citare a giudizio l'Amministrazione ma bensì che si è sottoscritto.
Quello che hanno fatto si chiama: Calunnia, Diffamazione, per l’aver disonorato la tua personalità e messo in cattiva luce tra i colleghi.
cesar
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Iscritto il: lun giu 03, 2013 12:12 pm

Re: Rivalsa in sede civile.

Messaggio da cesar »

Buongiorno signor avvocato, sono una persona delle tante a cui la separazione aportato via casa e diritti .
Dopo una separazione durata la bellezza di sette anni io mi ritrovo a vivere in affitto con mia figlia con me totalmente a carico mio , mentre la signora vive in una enorme casa (circa 200 metri quadri ) a titolo gratuito
e di sua figlia non si cura minimamente, ne sotto il punto di vista affettivo, ne economico , senza contare che stà mandando in rovina la casa bene di cui sono anche io prorietario.
La mia domanda è questa? all'inzio della viccenda il giudice si è orientato verso la più classica delle decisioni , figlia con la madre e io fuori di casa, con mantenimento a carico,e non interessava a nessuno vivevo sotto un ponte o simile .
Dopo lunghe peripezie e gravosi esborsi economici (da considerare che io sono un operaio) la situazione è cambiata per mia fortuna e di mia figlia che per sua scelta e passata a vivere con me e il giudice ha tolto mantenimento alla signora lasciandola però a vivere a titolo gratuito fino alla vendita della casa
Ora la mia domanda è questa :visto che all'inizio io sono dovuto uscire di casa come una freccia visto che mia figlia era stata assegnata a sua madre , ora la cosa si è ribaltata, mi posso avvalere di una qualsiasi azione per potermi quanto meno della parte di proprietà , o addirittura rientrare in casa con mia figlia e così potermi accupare di mia madre ormai ottantenne e che vive da sola dopo la morte di mio padre .
Questo è il mio quesito confido nelle sue grandi capacità di avvocato . Distinti saluti
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