Gentilissimo avvocato,
sono un sottufficiale dell’EI, nel 2000 dovevo essere trasferito presso un Ente del Nord, ma grazie alla presentazione delle memorie ostative, l’Amministrazione mi ha assegnato ad un Ente vicino la mia residenza.
Qualche giorno fa, mi hanno notificato l’avvio del procedimento per trasferimento ad un altro Ente distante dalla mia residenza.
Le chiedo, come può l’Amministrazione prima riconoscere i miei problemi familiari e trasferirmi vicino casa, e poi, dopo alcuni anni, non tenendo più conto della prima valutazione (premetto che la situazione familiare è rimasta invariata negli anni) trasferirmi ad altro Ente?
Ho presentato le memorie ostative , se non dovessero accettarle, in caso di ricorso al TAR che possibilità ho di far annullare il trasferimento?
La ringrazio anticipatamente e colgo l’occasione per porgere i miei più cordiali saluti.
trasferimento
Moderatore: Avv. Giorgio Carta
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- Avv. Giorgio Carta
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- Iscritto il: ven apr 03, 2009 9:14 am
Re: trasferimento
Messaggio da Avv. Giorgio Carta »
Non conoscendo minimamente le ragioni del suo eventuale trasferimento né le sue controdeduzioni al riguardo, posso solo dirle che dopo 10 anni, ben potrebbe rimeditare la sua condizione di impiego, ferma restando la sua facoltà di adire il TAR e, se del caso, di annullare l'eventuale movimentazione disposta dai suoi superiori.
Saluti,
Avv. Giorgio Carta
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Avv. Giorgio Carta
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