D.P.R. 461/2001 - Cause di Servizio - Quesito

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angyg

D.P.R. 461/2001 - Cause di Servizio - Quesito

Messaggio da angyg »

Gentili signori del forum, desidero porre il seguente quesito a tutti coloro competenti e non della materia ma comunque vivono l'angoscia di un congedo anticipato e/o il transito nei ruoli civili dell'A.D. a chissà quale distanza.
Mi presento: sono un Mar. Ca., arruolato nell'anno 1986, con 25 anni di servizio effettivo ( con anno militare) ed in aspettativa dal maggio 2006 poichè " inidoneo assoluto in maniera paziale al servizio nell'Arma dei Carabinieri " per patologie ascritte alla 5^ cat. Tab. A max e in attesa ( ma quanto è lunga l'attesa ) del giudizio del C.V.C.S. che se tutto va bene dovrebbe esprimersi entro l'anno. Considerato che il ric. a causa di servizio delle patologie sofferte è un atto puramente amministrativo e non un toccasana per la salute, perchè tenerci parcheggiati all'angolo quando invece si potrebbe essere reimpiegati magari in mansioni più sedentarie( con le prescrizioni contenute nel verbale della C.M.O.) a prescindere dal riconoscimento o meno della causa di servizio che se positiva eroga benefici all'interessato ma se negativa costringe detto personale a salti nel bui.E' mai possibile che gli addetti ai lavori ( superiori di alto rango e politici) non si sono accorti dello spreco di denaro pubblico e del mancato reintegro di professionisti ancora molto utili per l'Amministrazione di appartenenza ? La legge in oggetto prevede che il procedimento amministrativo "de quo " debba concludersi entro 215 gg. dal giorno in cui si è dichiarati in " parziale riforma in attesa di decisioni ". A me sono passati 4 anni e sicuramente ancora altri 6 mesi. Com'è possibile tutto questo? Conosco diversi colleghi che si trovano nelle mie stesse condizioni e la pensano come me. Ad alcuno addirittura sono stati tolti parecchi soldini e per poco non hanno dormito in auto . Cosa bisogna fare per far giungere e far considerare questa linea di pensiero che cura anche gli interessi dell'Amministrazione? Considerati gli attuali orientamenti del C.V.C.S., rischiamo grosso sia economicamente che moralmente.All'improvviso, se pure in presenza di patologie di lievissima entità come nel mio ed in altri casi ci si vede da un momento all'altro abbandonati a se' stessi. Non scendo nei particolari poichè mi ritengo persona retta e corretta. Grazie
Angelo


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