Purtroppo spesso alcuni di noi, per le loro competenze professionali, vengono inviati per alcune settinane e/o per un paio di mesi in missione presso unità navali fermi in porto (non in navigazione) senza riconoscerci la prevista indennità di missione.
Il tutto chiamndo lo stato "giuridico" "Temporaneo Imbarco"
I nostri superiori gerarchici ed amministrativi giustificano questo movimento non come missione ma come se fosse un "Trasferimento Temporaneo".
Le chiediamo, non avendo trovato nessuna normativa in merito, ma esiste il "TEMPORANEO IMBARCO" o come supponiamo è una "prepotenza" per non riconoscerci l'indennità di missione prevista.
Per completezza di informazione dobbiamo aggiungere che durante il periodo di "aggregazione" (purtroppo non riconosciuta come tale altrimenti non ci sarebbe motivo di malcontento perchè questa soluzione prevede anche l'indennità minima di diaria giornaliera,) ci versano l'indennità di imbarco ma nel nostro caso perdendo la maggiorazione della indennità di super campagna il beneficio economico derivante è irrisorio; non contando che nei fine settimana se torniamo dalle nostre famiglie sosteniamo una spesa di viaggio non indifferente che penalizza il budget familiare.
Cercando nei meandri delle normative vigenti abbiamo appurato che in virtù delle leggi del 18 dicembre 1973, n. 836 e successive modificazioni e del 26 luglio 1978, n. 417 e successive modificazioni esistono solo 2 possibilità previste per movimentare un militare che viene comandato di svolgere un servizio oltre i 10 km dalla sua normale sede di lavoro :
1. in missione (che può essere aggregato 100% della diaria, in forfettaria, o in albergo ad 1/3 della diaria giornaliera;
2. in trasferimento definitivo (con il riconoscimento della cosiddetta legge 100).
Il "temporaneo imbarco" o temporaneo trasferimento non l'abbiamo trovato citato in nessuna normativa e o direttiva vigente.
In più nella rete internet abbiamo trovato una sentenza del consiglio di stato (Cons. di Stato, Sez. IV, sent. 18.5.2004, n.7627) nella quale viene espressamente detto che "esistono solo due posizioni giuridiche ben distinte in caso di mutamento della sede di servizio e che il cosiddetto trasferimento provvisorio/temporaneo è un istituto inesistente.
Concludendo esiste il Temporaneo Imbarco? Se no....come possiamo far valere i nostri diritti nei confronti dei nostri superiori senza dover intraprendere un'azione legale che comunque porterebbe ad una ulteriore spesa economica?
Infine si configura qualche "abuso e/o reato" da parte dei nostri superiori gerarchici ed amministrativi che utilizzano questo modus operandi?

Fino ad oggi abbiamo seguito la catena gerarchica chiedendo formalmente rapporto ai nostri superiori senza ottenere nulla di concreto. (Anzi durante i conferimenti "qualcuno" ci ha quasi deriso dicendoci -se avete soldi da spendere per recuperare poche centinaia di euro, che secondo voi non vi sono riconosciute, fate ricorso al TAR così ne spendete altri 2000 di euro.)


Ringraziando anticipatamente per l'attenzione che ci dedicherà voglia gradire i sensi della nostra stima

P.S. fieri del nostro status nel rispetto totale delle leggi e senza sorprusi!