revisione equo indennizzo

Diritto Militare e per le Forze di Polizia
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galeno
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revisione equo indennizzo

Messaggio da galeno »

Salve, mio padre ex dipendende civile dell'esercito, con qualifica di falegname, nel 2000 ha fatto richesta di aggravamento per malattia. E' andato in pensione nel 1998 e gli era stata riconosciuta la 7° ctg inv. per servizio. nel 2012 è stato richiamato a visita, per la domanda fatta di aggravamento nel 2000, ( dopo 12 anni). ha fatto la visita e ha ricevuto questa lettera:

"In relazione dell'istanza di aggravamento del dipendente in oggetto in data xx/xx/2000, si comunica che , in assenza di specifica istanza di revisione dell'equo indennizzo presentata nei termini previsti dell art. 14 del dpr 461/01 ( entro 5 anni dalla notifica del provvedimento di 1^ concessione), non si ravvisano azione di competenza della scrivente. ( La scrivente è Ministero della difesa, direzione generale per il personale civile, v reparto - 10^ divisione )
Infatti, il giudizio sulla sola istanza di aggravamento spetta alla competente C.M.O. che, nel caso di specie, con P.V. xxx/EI del xx/xx/2012 ha giudicato L'INFERMITÀ' IN QUESTIONE AGGRAVATA.
Si prega di portare il contenuto della presente comunicazione a conoscenza dell'interessato, restituendo alla Scrivente copia dello stesso datato e firmato, per presa visione, dal medesimo."

Penso che se la C.M.O. ha giudicato l'infermità' in questione aggravata, gli toccherà un integrazione all' equo indennizzo?
Cosa devo fare?
devo far istanza per la revisione dell'equo indennizzo? Se si, a chi devo scrivere?
grazie
Cordiali Saluti


italiauno61

Re: revisione equo indennizzo

Messaggio da italiauno61 »

Buongiorno, mi permetto di intervenire per dare il mio piccolo contributo in relazione alla vicenda riportata.
Se suo padre ha ricevuto in precedenza un equo indennizzo (non mi pare sia indicato), è importante conoscere la data di notifica del decreto relativo; infatti se sono trascorsi più di cinque anni dalla notifica, l'articolo 14 co. 4 del DPR 461/2001 stabilisce che la concessione di un nuovo indennizzo è subordinata alla presentazione di una specifica richiesta entro il termine quinquennale dalla comunicazione/notifica del primo decreto. Ora, se suo padre ha fatto soltanto la domanda di essere sottoposto a visita per l'aggravamento senza produrre nel termine di cinque anni la domanda di equo indennizzo, allora, in questo caso, non riceverà alcuna corresponsione da parte del Ministero (il tenore della lettera è appunto questo...).
Per ogni dubbio, l'indirizzo a cui scrivere è quello che Le ha risposto.
La saluto cordialmente.
ForzeArmate

Re: R: revisione equo indennizzo

Messaggio da ForzeArmate »

Buonasera Italiauno61.

Le chiedo un chiarimento.
Oggetto: Revisione Equo Indennizzo.
Quando si presentano 2 istanze di aggravamento per patologie diverse tra loro e già riconosciute, in quale momento va richiesta la revisione dell'equo indennizzo? Come qui di seguito viene citato: allo scadere dei 5 anni dal Decreto?
Anticipatamente ringrazio
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ForzeArmate

Re: R: revisione equo indennizzo

Messaggio da ForzeArmate »

Buonasera Italiauno61.

Le chiedo un chiarimento.
Oggetto: Revisione Equo Indennizzo.
Quando si presentano 2 istanze di aggravamento per patologie diverse tra loro e già riconosciute, in quale momento va richiesta la revisione dell'equo indennizzo? È giusto come dicono allo scadere dei 5 anni dal Decreto?
Anticipatamente ringrazio
italiauno61

Re: R: revisione equo indennizzo

Messaggio da italiauno61 »

ForzeArmate ha scritto:Buonasera Italiauno61.

Le chiedo un chiarimento.
Oggetto: Revisione Equo Indennizzo.
Quando si presentano 2 istanze di aggravamento per patologie diverse tra loro e già riconosciute, in quale momento va richiesta la revisione dell'equo indennizzo? È giusto come dicono allo scadere dei 5 anni dal Decreto?
Anticipatamente ringrazio
La richiesta di equo indennizzo, onde evitare di incorrere nell'unica perenzione termini prevista dall'articolo 14 co.4 DPR 461/2001 DEVE essere fatta entro i cinque anni dalla notifica del provvedimento di equo indennizzo CONCESSIVO, anteriormente adottato.
La richiesta generica di aggravamento, NON basta come domanda di concessione dell'equo indennizzo che ha bisogno di una manifestazione formale di una volontà dell'interessato.
Saluti
ForzeArmate

Re: revisione equo indennizzo

Messaggio da ForzeArmate »

Quindi è esatto attendere l'esito del 2° aggravamento e poi presentare istanza secca di Richiesta Revisione Equo Indennizzo, che nulla avrebbe a che fare con la "svirgolettata" Equo Indennizzo nei moduli prestampati degli Aggravamenti? Mi corregge grazie
Buona giornata
italiauno61

Re: revisione equo indennizzo

Messaggio da italiauno61 »

Sì può attendere tutto quello che si vuole, l'importante è non travalicare il termine perentorio di cinque anni dalla notifica del provvedimento...Poi non so come siano fatti i moduli cui accenna.
ForzeArmate

Re: R: revisione equo indennizzo

Messaggio da ForzeArmate »

Forse cosi mi spiego meglio. Con questi stampati ogni aggravamento ha la sua spunta come richiesta di equo indennizzo.
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christian71
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Re: revisione equo indennizzo

Messaggio da christian71 »

Appunto ForzeArmate, vedi perchè io nel 2006 non conoscendo la materia non chiesi l'interdipendenza ma il solo riconoscimento???... ed ora ne sto pagando le conseguenze...

Saluri
Christian
italiauno61

Re: R: revisione equo indennizzo

Messaggio da italiauno61 »

ForzeArmate ha scritto:Forse cosi mi spiego meglio. Con questi stampati ogni aggravamento ha la sua spunta come richiesta di equo indennizzo.

Beh, direi che così, "omnicomprensiva" va bene...Richiedere l'interdipendenza o il riconoscimento di una nuova infermità, da un punto di vista tecnico è la stessa cosa. Infatti in tutti e due i casi il passaggio al Comitato di Verifica è obbligato. Viceversa, richiedere l'interdipendenza di una infermità non significa che la CMO, cui compete la decisione, non possa inece optare per l'aggravamento...Come ho detto in alti post, il dipendente NON è un medico e quindi non è in grado di precisare se l'infermità di cui richiede il riconoscimento sia una interdipendenza, un aggravamento o un mero riconoscimento...Non sta a noi decidere. Ovvero, a noi spetta instaurare il procedimento che, nelle fasi successive, prenderà una o altre direzioni...
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