maledetta ludopatia.
Moderatore: Avv. Giorgio Carta
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Questo servizio è gratuito ed i quesiti rivolti all'avvocato Giorgio Carta saranno evasi compatibilmente con i suoi impegni professionali. Riceveranno risposta solo i quesiti pubblicati nell’area pubblica, a beneficio di tutti i frequentatori del forum. Nel caso si intenda ricevere una consulenza riservata e personalizzata , l’avvocato Carta è reperibile ai recapiti indicati sul sito www.studiolegalecarta.com, ma la prestazione professionale è soggetta alle vigenti tariffe professionali.
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Re: maledetta ludopatia.
Messaggio da Carminiello »
Il pignoramento di 1/5 dello stipendio oltre al valore minimo di sostentamento, che è di circa 500 euro. In pratica, ti possono pignorare non più di circa 300 euro al mese (2050 - 500 ) ×1/5.
Poi dipende dal tuo comandante un'eventuale punizione.
Smetti di giocare, non ne vale la pena.In bocca al lupo.
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Poi dipende dal tuo comandante un'eventuale punizione.
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- Avv. Giorgio Carta
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Re: maledetta ludopatia.
Messaggio da Avv. Giorgio Carta »
non ho compreso la domanda, se mai l'ha formulata.
Posso solo dirle che in casi simili ai suoi, gli interessati sono stati addirittura riformati per permanente inidoneità al servizio militare. Sarebbe, pertanto, il caso di uscire quanto prima da questa pericolosa spirale. E non solo per i debiti contratti.
In bocca al lupo,
Avv. Giorgio Carta
Posso solo dirle che in casi simili ai suoi, gli interessati sono stati addirittura riformati per permanente inidoneità al servizio militare. Sarebbe, pertanto, il caso di uscire quanto prima da questa pericolosa spirale. E non solo per i debiti contratti.
In bocca al lupo,
Avv. Giorgio Carta
Re: maledetta ludopatia.
Messaggio da ForzeArmate »
Aggiungo che purtroppo le banche pignoreranno anche il 50% dell'immobile. Con una semplice visura catastale lei risulterà proprietario della meta dell'immobile a seguiti di comunione dei beni. Naturalmente questo le banche lo sapevano già, altrimenti non avrebbero elargito i prestiti. Recentemente un mio collega di lavoro è stato sospeso dal servizio per questa patologia ma i danni scaturiti erano molto molto inferiori dei suoi. Complimenti per la terapia intrapresa e continui a curarsi. Una moglie e 2 figlie che le sono ancora accanto meritano il nostro plauso. Auguri per tutto.
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Re: maledetta ludopatia.
Per notizia.
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Sovraindebitamento: Tribunale di Catania omologa Piano del consumatore
Il giudice di Catania ha applicato la legge 3/2012 e ha “liberato” una famiglia da una parte consistente dei debiti contratti: il “piano del consumatore” approvato prevede la riduzione del debito da oltre 112 mila euro a poco più di 72 mila euro e il pagamento in dieci anni, al tasso del 2,22%, con un rata mensile di 700 euro. Questo quanto raggiunto da Federconsumatori e Associazioni i Diritti del Debitore, che hanno ottenuto dal giudice l’omologazione del Piano del consumatore in favore di una famiglia molto indebitata.
Il Piano del consumatore è un piano di ristrutturazione dei debiti commisurato alla situazione economica attuale del debitore, che comporta la riduzione dell’importo del debito, delle rate e degli interessi. In questo caso è stato riconosciuto a una famiglia di quattro persone che, scrive Federconsumatori, si era sovraindebitata “ a seguito della ristrutturazione dell’abitazione e alla necessità di contrarre altre obbligazioni per far fronte ai debiti precedenti e per sopperire alle esigenze di sopravvivenza dei familiari. Escluso che il sovraindebitato avesse assunto l’iniziale indebitamento senza la ragionevole prospettiva di potervi fare fronte.”
La Sesta Sezione del Tribunale di Catania ha dunque omologato il Piano che, nel dettaglio, prevede la riduzione del debito (con 7 finanziarie e 2 banche) da € 112.510,96 a € 72.688,32 e il pagamento del debito residuo in anni 10 anni al tasso del 2,22% con una rata mensile di € 700,72. La famiglia avrà ora a disposizione, scrive Federconsumatori, un reddito mensile pari a 1200 euro e sarà in grado di mantenere un dignitoso tenore di vita. Aggiunge però l’associazione: “Resta incomprensibile come le finanziarie e le banche abbiano potuto concedere prestiti sino a raggiungere rate mensili per € 1.685,00 a fronte di uno stipendio di € 1.900.
Su tali aspetti si preannunciano ulteriori iniziative”.
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Sovraindebitamento: Tribunale di Catania omologa Piano del consumatore
Il giudice di Catania ha applicato la legge 3/2012 e ha “liberato” una famiglia da una parte consistente dei debiti contratti: il “piano del consumatore” approvato prevede la riduzione del debito da oltre 112 mila euro a poco più di 72 mila euro e il pagamento in dieci anni, al tasso del 2,22%, con un rata mensile di 700 euro. Questo quanto raggiunto da Federconsumatori e Associazioni i Diritti del Debitore, che hanno ottenuto dal giudice l’omologazione del Piano del consumatore in favore di una famiglia molto indebitata.
Il Piano del consumatore è un piano di ristrutturazione dei debiti commisurato alla situazione economica attuale del debitore, che comporta la riduzione dell’importo del debito, delle rate e degli interessi. In questo caso è stato riconosciuto a una famiglia di quattro persone che, scrive Federconsumatori, si era sovraindebitata “ a seguito della ristrutturazione dell’abitazione e alla necessità di contrarre altre obbligazioni per far fronte ai debiti precedenti e per sopperire alle esigenze di sopravvivenza dei familiari. Escluso che il sovraindebitato avesse assunto l’iniziale indebitamento senza la ragionevole prospettiva di potervi fare fronte.”
La Sesta Sezione del Tribunale di Catania ha dunque omologato il Piano che, nel dettaglio, prevede la riduzione del debito (con 7 finanziarie e 2 banche) da € 112.510,96 a € 72.688,32 e il pagamento del debito residuo in anni 10 anni al tasso del 2,22% con una rata mensile di € 700,72. La famiglia avrà ora a disposizione, scrive Federconsumatori, un reddito mensile pari a 1200 euro e sarà in grado di mantenere un dignitoso tenore di vita. Aggiunge però l’associazione: “Resta incomprensibile come le finanziarie e le banche abbiano potuto concedere prestiti sino a raggiungere rate mensili per € 1.685,00 a fronte di uno stipendio di € 1.900.
Su tali aspetti si preannunciano ulteriori iniziative”.
Re: maledetta ludopatia.
Sovraindebitamento: 12 linee di credito e la famiglia non ce la fa più
Sdebitiamoci: come?
Fra pluriaffidamento, pagamento di oneri eccessivi e spesso sconosciuti, società di recupero crediti che talvolta corrono dietro al consumatore con fare persecutorio, il fenomeno del sovraindebitamento da un lato sta crescendo e coinvolge sempre più famiglie, dall’altro chiama in causa la necessità di rivedere i rapporti fra consumatori, banche, finanziarie e società di recupero crediti.
Qualcosa si sta muovendo: l’Unirec (Unione nazionale di imprese a tutela del credito) ha avviato a maggio la Fondazione Forum Unirec-Consumatori.
Sovraindebitamento.
C’è il consumatore costretto a rivolgersi alla finanziaria per pagare il conguaglio di una bolletta.
C’è il lavoratore dipendente cui la cessione del quinto si porta via 810 euro sulla busta paga e a cui rimangono solo 140 euro al mese per sopravvivere.
C’è la consumatrice che cambia lavoro, passa da full time a part time, ma il quinto che le viene prelevato è sempre lo stesso, col risultato che si vede prelevare 500 euro al mese su 800 disponibili.
E c’è chi arriva a chiedere aiuto perché ha attivato dodici linee di credito e non riesce a pagare.
Sono questi i problemi delle famiglie che si ritrovano in una situazione di sovraindebitamento, tema affrontato oggi nell’incontro “Sdebitiamoci” organizzato a Roma da Federconsumatori e dall’Ambulatorio Antiusura per “provare a risolvere alcuni problemi fra banche, finanziarie, società di recupero crediti e consumatori”, come ha detto in apertura Sergio Veroli, vicepresidente Federconsumatori.
Veroli ha ricordato i numeri del fenomeno: nel 2000 in Italia c’erano 190 mila famiglie sovraindebitate, pari allo 0,9%; nel 2012 sono diventate 1 milione 200 mila, pari a circa il 5% del totale.
Tutto questo in un contesto che non promette bene: i redditi non aumentano, la disoccupazione sale, i costi dei servizi sono in costante rincaro e volano più dell’inflazione, fatta eccezione per i servizi telefonici, e l’Italia conta numeri da primato in Europa per quanto riguarda i costi di energia, assicurazioni e banche.
Nel rapporto con banche e finanziarie l’asimmetria del consumatore è ampia e riguarda sia le informazioni che ha a disposizione sia il suo potere contrattuale.
“Non basta neanche la trasparenza, perché ci vuole correttezza e onestà”, ha detto Veroli che si è poi soffermato su tre aspetti critici ricorrenti nei casi di sovraindebitamento.
“Il primo riguarda il pluriaffidamento: le persone sono affidate a più finanziarie e a più banche.
Proprio di recente il Tribunale di Catania ha omologato un piano del consumatore nel quale la famiglia era stata affidata a sette finanziarie e due banche.
Il secondo – ha detto Veroli – riguarda gli oneri eccessivi che si pagano: spesso gli indebitati non conoscono il tasso di interesse delle proprie carte revolving o della cessione del quinto.
Il terzo aspetto riguarda la persecuzione attuata da alcune società di recupero crediti”.
Per Veroli non basta l’approvazione di un codice di condotta con le società di recupero crediti: bisogna chiamare in causa la “corresponsabilità” di banche e finanziarie nel momento in cui si affidano a una società di recupero crediti.
Non solo. Aggiunge Veroli: “Dal 2009 c’è l’Arbitro Bancario Finanziario: è importante e funziona.
Ci aspettiamo però che la Banca d’Italia non intervenga solo ex post.
La Banca d’Italia deve intervenire a monte dei problemi”.
Dove c’è sovraindebitamento si sviluppano inoltre, ha spiegato l’avvocato Gabriella Arcuri di Federconsumatori, i “professionisti della soluzione del debito”che promettono online di “sistemare i debiti senza soldi”.
Dall’Ambulatorio Antiusura (che gestisce circa mille utenti l’anno) arriva poi una denuncia su quelle che sono le modalità vessatorie fatte da alcune società di recupero crediti: telefonate ossessive anche nei giorni di festa, presentazione alla porta di casa di personale che si qualifica come “esattore” e simula una telefonata col giudice, arrivo nella posta di buste simili alle notifiche degli atti giudiziari, cui si aggiunge il cambiamento continuo di interlocutori per cui si passa da una società di recupero crediti a un’altra.
Chi si ritrova in questo “girone infernale” rischia di impazzire.
Il che non significa che non ci sia la necessità di promuovere un uso responsabile del denaro e maggiore consapevolezza da parte dei consumatori.
Ma “un recupero corretto è anche un modo per garantire un recupero più efficace”, ha detto Luigi Ciatti, presidente dell’Ambulatorio Antiusura, sottolineando ancora una volta l’espansione del fenomeno.
Nel 2013 c’è stato un aumento del 20% delle richieste di aiuto arrivate all’Ambulatorio, su una tendenza già in crescita nel 2012 e che manterrà questo trend anche quest’anno.
Negli anni di attività dell’Ambulatorio è inoltre cambiata l’utenza assistita: prima si trattava soprattutto di imprenditori, artigiani, commercianti, ora “il sovraindebitamento riguarda per più del cinquanta per cento le famiglie”, i lavoratori dipendenti e i pensionati.
E se serve una campagna di prevenzione del fenomeno, è anche vero che “il problema è l’eccesso di credito che viene fatto – aggiunge Ciatti – Ci sono persone che arrivano con dodici linee di credito. Chiediamo una verifica attenta nell’erogazione del credito”.
Il salto di qualità ci sarà quando banche e finanziarie si impegneranno ad affidare il recupero crediti a società che rispettano determinate linee guida.
Anche “dall’altra parte della barricata”, per così dire, le iniziative non mancano.
Anche se si ribadisce come il confronto internazionale veda l’Italia in una situazione di minore indebitamento rispetto ad altri paesi.
I numeri dati da Giuseppe Piano Mortari, direttore operativo Assofin (Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare) dicono che sul piano internazionale l’indebitamento dei privati a livello procapite è pari a circa 70 mila euro in Svizzera contro i circa 10/11 mila euro in Italia e che il peso medio delle rate rispetto al reddito delle famiglie è del 9,2%, in flessione negli ultimi anni.
Piano Mortari ha ricordato le iniziative attuate per affrontare il problema del sovraindebitamento: la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con Unirec sulle condizioni generali di contratto e di un codice deontologico che le associate si impegnano ad adottare; il progetto Monitorata che intende dare la possibilità di valutare preventivamente la sostenibilità dell’impegno finanziario che si vuole attivare; il progetto “cosa fare in caso di difficoltà” per rivedere determinati piani di rimborso; il sostegno all’iniziativa legislativa per l’introduzione della disciplina sulla procedura di composizione delle crisi da sovraindebitamento.
“Non vedo difficoltà”, ha risposto il direttore operativo Assofin, alla domanda sulla possibilità di sottoscrivere un codice di condotta che impegna ad affidarsi solo a società di recupero crediti che seguano determinate linee guida.
Un’esperienza di dialogo con le associazioni di consumatori è quella che viene da Unirec (Unione nazionale imprese a tutela del credito) che dialoga con le associazioni dal 2004 e che a maggio ha lanciato il Forum Unirec-Consumatori (insieme ad Adiconsum, Cittadinanzattiva, Federconsumatori, Movimento Consumatori e Movimento Difesa del Cittadino).
Le finalità del Forum, ha spiegato il presidente Unirec Gianni Amprino, sono la realizzazione di un codice comportamentale – “Se l’associato non rispetta questo Codice lo cacciamo” – l’attivazione di strumenti di conciliazione fra consumatori e imprese del recupero crediti, il monitoraggio del rapporto, delle attese e della soddisfazione dei consumatori nei confronti dei servizi di recupero crediti, la possibilità di consentire scelte consapevoli da parte dei consumatori e quella di definire regole certe per gli operatori.
L’intento finale è dunque quello di promuovere azioni di collaborazione con le imprese titolari del credito, le loro associazioni e le authority.
Sdebitiamoci: come?
Fra pluriaffidamento, pagamento di oneri eccessivi e spesso sconosciuti, società di recupero crediti che talvolta corrono dietro al consumatore con fare persecutorio, il fenomeno del sovraindebitamento da un lato sta crescendo e coinvolge sempre più famiglie, dall’altro chiama in causa la necessità di rivedere i rapporti fra consumatori, banche, finanziarie e società di recupero crediti.
Qualcosa si sta muovendo: l’Unirec (Unione nazionale di imprese a tutela del credito) ha avviato a maggio la Fondazione Forum Unirec-Consumatori.
Sovraindebitamento.
C’è il consumatore costretto a rivolgersi alla finanziaria per pagare il conguaglio di una bolletta.
C’è il lavoratore dipendente cui la cessione del quinto si porta via 810 euro sulla busta paga e a cui rimangono solo 140 euro al mese per sopravvivere.
C’è la consumatrice che cambia lavoro, passa da full time a part time, ma il quinto che le viene prelevato è sempre lo stesso, col risultato che si vede prelevare 500 euro al mese su 800 disponibili.
E c’è chi arriva a chiedere aiuto perché ha attivato dodici linee di credito e non riesce a pagare.
Sono questi i problemi delle famiglie che si ritrovano in una situazione di sovraindebitamento, tema affrontato oggi nell’incontro “Sdebitiamoci” organizzato a Roma da Federconsumatori e dall’Ambulatorio Antiusura per “provare a risolvere alcuni problemi fra banche, finanziarie, società di recupero crediti e consumatori”, come ha detto in apertura Sergio Veroli, vicepresidente Federconsumatori.
Veroli ha ricordato i numeri del fenomeno: nel 2000 in Italia c’erano 190 mila famiglie sovraindebitate, pari allo 0,9%; nel 2012 sono diventate 1 milione 200 mila, pari a circa il 5% del totale.
Tutto questo in un contesto che non promette bene: i redditi non aumentano, la disoccupazione sale, i costi dei servizi sono in costante rincaro e volano più dell’inflazione, fatta eccezione per i servizi telefonici, e l’Italia conta numeri da primato in Europa per quanto riguarda i costi di energia, assicurazioni e banche.
Nel rapporto con banche e finanziarie l’asimmetria del consumatore è ampia e riguarda sia le informazioni che ha a disposizione sia il suo potere contrattuale.
“Non basta neanche la trasparenza, perché ci vuole correttezza e onestà”, ha detto Veroli che si è poi soffermato su tre aspetti critici ricorrenti nei casi di sovraindebitamento.
“Il primo riguarda il pluriaffidamento: le persone sono affidate a più finanziarie e a più banche.
Proprio di recente il Tribunale di Catania ha omologato un piano del consumatore nel quale la famiglia era stata affidata a sette finanziarie e due banche.
Il secondo – ha detto Veroli – riguarda gli oneri eccessivi che si pagano: spesso gli indebitati non conoscono il tasso di interesse delle proprie carte revolving o della cessione del quinto.
Il terzo aspetto riguarda la persecuzione attuata da alcune società di recupero crediti”.
Per Veroli non basta l’approvazione di un codice di condotta con le società di recupero crediti: bisogna chiamare in causa la “corresponsabilità” di banche e finanziarie nel momento in cui si affidano a una società di recupero crediti.
Non solo. Aggiunge Veroli: “Dal 2009 c’è l’Arbitro Bancario Finanziario: è importante e funziona.
Ci aspettiamo però che la Banca d’Italia non intervenga solo ex post.
La Banca d’Italia deve intervenire a monte dei problemi”.
Dove c’è sovraindebitamento si sviluppano inoltre, ha spiegato l’avvocato Gabriella Arcuri di Federconsumatori, i “professionisti della soluzione del debito”che promettono online di “sistemare i debiti senza soldi”.
Dall’Ambulatorio Antiusura (che gestisce circa mille utenti l’anno) arriva poi una denuncia su quelle che sono le modalità vessatorie fatte da alcune società di recupero crediti: telefonate ossessive anche nei giorni di festa, presentazione alla porta di casa di personale che si qualifica come “esattore” e simula una telefonata col giudice, arrivo nella posta di buste simili alle notifiche degli atti giudiziari, cui si aggiunge il cambiamento continuo di interlocutori per cui si passa da una società di recupero crediti a un’altra.
Chi si ritrova in questo “girone infernale” rischia di impazzire.
Il che non significa che non ci sia la necessità di promuovere un uso responsabile del denaro e maggiore consapevolezza da parte dei consumatori.
Ma “un recupero corretto è anche un modo per garantire un recupero più efficace”, ha detto Luigi Ciatti, presidente dell’Ambulatorio Antiusura, sottolineando ancora una volta l’espansione del fenomeno.
Nel 2013 c’è stato un aumento del 20% delle richieste di aiuto arrivate all’Ambulatorio, su una tendenza già in crescita nel 2012 e che manterrà questo trend anche quest’anno.
Negli anni di attività dell’Ambulatorio è inoltre cambiata l’utenza assistita: prima si trattava soprattutto di imprenditori, artigiani, commercianti, ora “il sovraindebitamento riguarda per più del cinquanta per cento le famiglie”, i lavoratori dipendenti e i pensionati.
E se serve una campagna di prevenzione del fenomeno, è anche vero che “il problema è l’eccesso di credito che viene fatto – aggiunge Ciatti – Ci sono persone che arrivano con dodici linee di credito. Chiediamo una verifica attenta nell’erogazione del credito”.
Il salto di qualità ci sarà quando banche e finanziarie si impegneranno ad affidare il recupero crediti a società che rispettano determinate linee guida.
Anche “dall’altra parte della barricata”, per così dire, le iniziative non mancano.
Anche se si ribadisce come il confronto internazionale veda l’Italia in una situazione di minore indebitamento rispetto ad altri paesi.
I numeri dati da Giuseppe Piano Mortari, direttore operativo Assofin (Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare) dicono che sul piano internazionale l’indebitamento dei privati a livello procapite è pari a circa 70 mila euro in Svizzera contro i circa 10/11 mila euro in Italia e che il peso medio delle rate rispetto al reddito delle famiglie è del 9,2%, in flessione negli ultimi anni.
Piano Mortari ha ricordato le iniziative attuate per affrontare il problema del sovraindebitamento: la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con Unirec sulle condizioni generali di contratto e di un codice deontologico che le associate si impegnano ad adottare; il progetto Monitorata che intende dare la possibilità di valutare preventivamente la sostenibilità dell’impegno finanziario che si vuole attivare; il progetto “cosa fare in caso di difficoltà” per rivedere determinati piani di rimborso; il sostegno all’iniziativa legislativa per l’introduzione della disciplina sulla procedura di composizione delle crisi da sovraindebitamento.
“Non vedo difficoltà”, ha risposto il direttore operativo Assofin, alla domanda sulla possibilità di sottoscrivere un codice di condotta che impegna ad affidarsi solo a società di recupero crediti che seguano determinate linee guida.
Un’esperienza di dialogo con le associazioni di consumatori è quella che viene da Unirec (Unione nazionale imprese a tutela del credito) che dialoga con le associazioni dal 2004 e che a maggio ha lanciato il Forum Unirec-Consumatori (insieme ad Adiconsum, Cittadinanzattiva, Federconsumatori, Movimento Consumatori e Movimento Difesa del Cittadino).
Le finalità del Forum, ha spiegato il presidente Unirec Gianni Amprino, sono la realizzazione di un codice comportamentale – “Se l’associato non rispetta questo Codice lo cacciamo” – l’attivazione di strumenti di conciliazione fra consumatori e imprese del recupero crediti, il monitoraggio del rapporto, delle attese e della soddisfazione dei consumatori nei confronti dei servizi di recupero crediti, la possibilità di consentire scelte consapevoli da parte dei consumatori e quella di definire regole certe per gli operatori.
L’intento finale è dunque quello di promuovere azioni di collaborazione con le imprese titolari del credito, le loro associazioni e le authority.
Re: maledetta ludopatia.
Cessione del quinto, Casa del Consumatore: rimborsati 1500 euro
Cessione del quinto: nuova vittoria della Casa del Consumatore nell’ambito dell’operazione “conteggi puliti”.
Una banca ha infatti restituito 1500 euro a un associato che aveva estinto anticipatamente il finanziamento di cessione del quinto.
L’intervento rientra in quella che l’associazione ha chiamato operazione “conteggi puliti“:
la banca ha dovuto restituire 1.500 euro a un associato che nel 2010 aveva anticipatamente estinto un finanziamento con cessione del quinto dello stipendio.
Esaminando il conteggio fatto dalla banca alla chiusura del finanziamento, il presidente di Casa del Consumatore Giovanni Ferrari ha rilevato che non erano state detratte le commissioni bancarie e di intermediazione né i premi assicurativi non maturati, nonostante il contratto di finanziamento fosse stato estinto a meno di un terzo della sua durata, ossia allo scadere della 37^ rata (sulle 120 originariamente previste).
L’associato ha dunque presentato reclamo alla banca e, non avendo ricevuto risposta soddisfacente, ha fatto ricorso all’Arbitro Bancario e Finanziario della Banca d’Italia, ottenendo la restituzione della somma dovuta di 1.500 euro prima ancora che l’Arbitro avesse deciso il ricorso.
“Ad oggi, nell’ambito dell’operazione conteggi puliti, numerose sono le persone che si sono rivolte alla nostra associazione per chiedere assistenza e per verificare la correttezza del conteggio di estinzione e molti hanno già ottenuto la restituzione del dovuto – spiega Casa del Consumatore – Purtroppo, nonostante le raccomandazioni della Banca d’Italia e dello stesso ABF, i conteggi di estinzione continuano in numerosi casi a non essere corretti, a solo danno del consumatore. Invitiamo pertanto tutti coloro che hanno estinto negli ultimi anni un contratto di cessione del quinto dello stipendio o pensione a far esaminare gratuitamente il conteggio di estinzione”.
Gli esperti dell’associazione invieranno una valutazione gratuita sulla possibilità di contestare i conteggi della banca o della finanziaria ed ottenere così la riduzione del debito o la restituzione di quanto già indebitamente pagato, unitamente al preventivo, senza impegno, per essere assistiti nella gestione della vertenza con la finanziaria.
Per maggiori informazioni ci si può rivolgere al sito http://www.casadelconsumatore.it" onclick="window.open(this.href);return false; oppure chiamare il numero 02/76316809.
Cessione del quinto: nuova vittoria della Casa del Consumatore nell’ambito dell’operazione “conteggi puliti”.
Una banca ha infatti restituito 1500 euro a un associato che aveva estinto anticipatamente il finanziamento di cessione del quinto.
L’intervento rientra in quella che l’associazione ha chiamato operazione “conteggi puliti“:
la banca ha dovuto restituire 1.500 euro a un associato che nel 2010 aveva anticipatamente estinto un finanziamento con cessione del quinto dello stipendio.
Esaminando il conteggio fatto dalla banca alla chiusura del finanziamento, il presidente di Casa del Consumatore Giovanni Ferrari ha rilevato che non erano state detratte le commissioni bancarie e di intermediazione né i premi assicurativi non maturati, nonostante il contratto di finanziamento fosse stato estinto a meno di un terzo della sua durata, ossia allo scadere della 37^ rata (sulle 120 originariamente previste).
L’associato ha dunque presentato reclamo alla banca e, non avendo ricevuto risposta soddisfacente, ha fatto ricorso all’Arbitro Bancario e Finanziario della Banca d’Italia, ottenendo la restituzione della somma dovuta di 1.500 euro prima ancora che l’Arbitro avesse deciso il ricorso.
“Ad oggi, nell’ambito dell’operazione conteggi puliti, numerose sono le persone che si sono rivolte alla nostra associazione per chiedere assistenza e per verificare la correttezza del conteggio di estinzione e molti hanno già ottenuto la restituzione del dovuto – spiega Casa del Consumatore – Purtroppo, nonostante le raccomandazioni della Banca d’Italia e dello stesso ABF, i conteggi di estinzione continuano in numerosi casi a non essere corretti, a solo danno del consumatore. Invitiamo pertanto tutti coloro che hanno estinto negli ultimi anni un contratto di cessione del quinto dello stipendio o pensione a far esaminare gratuitamente il conteggio di estinzione”.
Gli esperti dell’associazione invieranno una valutazione gratuita sulla possibilità di contestare i conteggi della banca o della finanziaria ed ottenere così la riduzione del debito o la restituzione di quanto già indebitamente pagato, unitamente al preventivo, senza impegno, per essere assistiti nella gestione della vertenza con la finanziaria.
Per maggiori informazioni ci si può rivolgere al sito http://www.casadelconsumatore.it" onclick="window.open(this.href);return false; oppure chiamare il numero 02/76316809.
Re: maledetta ludopatia.
Cessione del quinto, Casa Consumatore: restituiti 100mila €
L’hanno chiamata Operazione Conteggi Puliti perché al momento dell’estinzione anticipata del contratto di finanziamento con cessione del quinto i consumatori si vedevano richiedere debiti residui decisamente troppo elevati.
La Casa del Consumatore ha analizzato le segnalazioni che le sono arrivate e presentato centinaia di reclami in un’azione che in un anno ha permesso di restituire ai consumatori cifre che variano da 350 euro a 5000 euro per finanziamento. Centomila euro in totale.
L’associazione promette la “resa dei conti per le finanziarie scorrette” e spiega:
“L’iniziativa è stata avviata circa un anno fa a tutela di tutti i consumatori che, al momento dell’estinzione anticipata del contratto di finanziamento con cessione del quinto dello stipendio/pensione, si trovavano un debito residuo vicino o addirittura superiore ai soldi richiesti tramite il finanziamento stesso”.
Alla luce delle numerose segnalazioni arrivate da consumatori che chiedevano di verificare i conteggi, gli esperti dell’associazione hanno presentato centinaia di reclami e poi ricorsi all’Arbitro Bancario e Finanziario della Banca d’Italia e “ad oggi, dopo dodici mesi, le somme restituite ai propri associati ammontano ad oltre 100mila euro”, annuncia l’associazione.
Le cifre restituite variano da 350 euro a 5000 euro per finanziamento e rappresentano “lo storno delle commissioni finanziarie / bancarie, di intermediazione e assicurative non maturate nel corso del rapporto e che al momento della chiusura del finanziamento, le finanziarie avevano negato ai propri clienti”.
L’associazione promette però di continuare a controllare i contratti di cessione del quinto.
Dice il presidente Giovanni Ferrari: “Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto, ma l’operazione “Conteggi Puliti” non si ferma qui.
I nostri esperti ed avvocati hanno infatti rilevato altre irregolarità nei contratti di finanziamento con cessione del quinto.
Alcuni contratti presentano infatti profili di usura sopravvenuta e altri di mediazione usuraria.
Per questo motivo invitiamo tutti i consumatori che si apprestano a chiudere il proprio contratto di cessione del quinto e hanno dei dubbi sul conteggio estintivo effettuato dalla finanziaria, a contattare la Casa del Consumatore per una verifica gratuita.”
L’hanno chiamata Operazione Conteggi Puliti perché al momento dell’estinzione anticipata del contratto di finanziamento con cessione del quinto i consumatori si vedevano richiedere debiti residui decisamente troppo elevati.
La Casa del Consumatore ha analizzato le segnalazioni che le sono arrivate e presentato centinaia di reclami in un’azione che in un anno ha permesso di restituire ai consumatori cifre che variano da 350 euro a 5000 euro per finanziamento. Centomila euro in totale.
L’associazione promette la “resa dei conti per le finanziarie scorrette” e spiega:
“L’iniziativa è stata avviata circa un anno fa a tutela di tutti i consumatori che, al momento dell’estinzione anticipata del contratto di finanziamento con cessione del quinto dello stipendio/pensione, si trovavano un debito residuo vicino o addirittura superiore ai soldi richiesti tramite il finanziamento stesso”.
Alla luce delle numerose segnalazioni arrivate da consumatori che chiedevano di verificare i conteggi, gli esperti dell’associazione hanno presentato centinaia di reclami e poi ricorsi all’Arbitro Bancario e Finanziario della Banca d’Italia e “ad oggi, dopo dodici mesi, le somme restituite ai propri associati ammontano ad oltre 100mila euro”, annuncia l’associazione.
Le cifre restituite variano da 350 euro a 5000 euro per finanziamento e rappresentano “lo storno delle commissioni finanziarie / bancarie, di intermediazione e assicurative non maturate nel corso del rapporto e che al momento della chiusura del finanziamento, le finanziarie avevano negato ai propri clienti”.
L’associazione promette però di continuare a controllare i contratti di cessione del quinto.
Dice il presidente Giovanni Ferrari: “Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto, ma l’operazione “Conteggi Puliti” non si ferma qui.
I nostri esperti ed avvocati hanno infatti rilevato altre irregolarità nei contratti di finanziamento con cessione del quinto.
Alcuni contratti presentano infatti profili di usura sopravvenuta e altri di mediazione usuraria.
Per questo motivo invitiamo tutti i consumatori che si apprestano a chiudere il proprio contratto di cessione del quinto e hanno dei dubbi sul conteggio estintivo effettuato dalla finanziaria, a contattare la Casa del Consumatore per una verifica gratuita.”
Re: maledetta ludopatia.
Processo MPS, un mese per costituirsi parte civile
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Chi vuole partecipare alla battaglia legale intrapresa da Confconsumatori contro le più alte sfere di Banca Monte dei Paschi di Siena, responsabili di gravi fatti ai danni dei risparmiatori (tra cui false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato), deve mandare tutta la documentazione necessaria entro il 2 ottobre.
Nella primavera 2014 il Tribunale di Siena si è dichiarato incompetente territorialmente ed ha trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica di Milano.
Ora gli azionisti MPS possono costituirsi parte civile nel procedimento lombardo.
L’udienza innanzi il Giudice per le Indagini Preliminari è fissata per il 12 ottobre 2015 e per ottenere il risarcimento dei danni subiti è possibile rivolgersi alle sedi territoriali di Confconsumatori o scrivere all’indirizzo dedicato mps@confconsumatori.it per ottenere informazioni sui servizi messi a disposizione dai legali, sulla documentazione necessaria e sui relativi costi.
Confconsumatori è già stata riconosciuta parte civile nel processo iniziato a Siena poi trasmesso per competenza a Milano: “Dopo il rinvio della sede processuale per competenza da Siena a Milano – commenta Mara Colla presidente di Confconsumatori – siamo pronti a mettere a disposizione le nostre competenze, maturate in oltre 10 anni di battaglie a tutela dei “risparmiatori traditi”.
Anche in questa occasione saremo al loro fianco fornendo la possibilità di costituirsi parte civile per ottenere il risarcimento dei danni patiti”.
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Chi vuole partecipare alla battaglia legale intrapresa da Confconsumatori contro le più alte sfere di Banca Monte dei Paschi di Siena, responsabili di gravi fatti ai danni dei risparmiatori (tra cui false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato), deve mandare tutta la documentazione necessaria entro il 2 ottobre.
Nella primavera 2014 il Tribunale di Siena si è dichiarato incompetente territorialmente ed ha trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica di Milano.
Ora gli azionisti MPS possono costituirsi parte civile nel procedimento lombardo.
L’udienza innanzi il Giudice per le Indagini Preliminari è fissata per il 12 ottobre 2015 e per ottenere il risarcimento dei danni subiti è possibile rivolgersi alle sedi territoriali di Confconsumatori o scrivere all’indirizzo dedicato mps@confconsumatori.it per ottenere informazioni sui servizi messi a disposizione dai legali, sulla documentazione necessaria e sui relativi costi.
Confconsumatori è già stata riconosciuta parte civile nel processo iniziato a Siena poi trasmesso per competenza a Milano: “Dopo il rinvio della sede processuale per competenza da Siena a Milano – commenta Mara Colla presidente di Confconsumatori – siamo pronti a mettere a disposizione le nostre competenze, maturate in oltre 10 anni di battaglie a tutela dei “risparmiatori traditi”.
Anche in questa occasione saremo al loro fianco fornendo la possibilità di costituirsi parte civile per ottenere il risarcimento dei danni patiti”.
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