A.A.A.80 % cercasi?
A.A.A.80 % cercasi?
Messaggio da Marios »
Ciao a tutti apro una nuova discussione a quanto in oggetto poiché come mi riferisce un amico, ha letto una comunicazione sindacale dalla quale si evince che è sparito il famoso 80 % della base pensionabile e in pratica uno più lavora e più andrebbe a prendere di pensione. Ipotizzando che uno lavora diversi anni in più (rispetto all'80 %) maturerebbe anche l'84- o più di base pensionabile. A me onestamente non convince, lascio a Voi la parola e grazie a quanti mi chiariranno questo dubbio. Saluti Marios
Re: A.A.A.80 % cercasi?
=============================================================================Marios ha scritto:Ciao a tutti apro una nuova discussione a quanto in oggetto poiché come mi riferisce un amico, ha letto una comunicazione sindacale dalla quale si evince che è sparito il famoso 80 % della base pensionabile e in pratica uno più lavora e più andrebbe a prendere di pensione. Ipotizzando che uno lavora diversi anni in più (rispetto all'80 %) maturerebbe anche l'84- o più di base pensionabile. A me onestamente non convince, lascio a Voi la parola e grazie a quanti mi chiariranno questo dubbio. Saluti Marios
L'80% maturato entro il 31.12.2011 e successivamente.n n ma per avere un bilancio positivo o quanto meno dignitoso della futura pensione si dovrà lavorare sino al limite di età.-
IL POTERE D'ACQUISTO, QUESTO DILEMMA..!!!!
Messaggioda gino59 » dom dic 23, 2012 11:38 am
L'asticella dal primo gennaio 2013 si alza ulteriormente. E per recuperare questo ulteriore gap è necessario mettere mano al proprio piano pensionistico. Per chi si avvia ad andare in pensione a 65anni il nuovo balzello impone un incremento del risparmio previdenziale di circa 320 euro. Ma se giustamente ci si pone l'obiettivo di costruire una pensione dignitosa – ottenendo una rendita pari a quella che percepiva chi smetteva di lavorare nel 1995 – bisognerà innalzare la contribuzione previdenziale a 1.588 euro l'anno.
La rendita e la vita
Dal 2013 l'età per raggiungere l'agognata pensione sarà calcolata in base alle aspettative di vita, secondo quanto previsto dalla riforma Monti-Fornero. Non solo: anche l'ammontare viene adeguato alla speranza di vita attesa. Ciò comporta una periodica revisione dei coefficienti di trasformazione. Cosa sono? Sono i valori con cui si convertono in rendita i contributi accumulati e rivalutati nel tempo. Se si riducono, calano le stime delle rendite future,solo pochi decimi di punto percentuale; abbastanza però per incidere in misura differente a seconda dell'età del pensionamento: per chi andrà in pensione a 65 anni il coefficiente passa dal 5,62% al 5,44%, il che si traduce in una prestazione ridotta del 3,2%; ma che sale per chi lascerà il lavoro a 70 anni del 4,41%. Es. Prendiamo il caso di un impiegato che accumuli un montante di 250mila euro, frutto di 40 anni di contributi (33% di prelievo su un reddito medio di 20mila euro). Per chi andrà in pensione a 65 anni l'assegno cala di 450 ero da 14.050 a 13.600; per chi si ritira a 70 anni cala di 750 da 17mila a 16.250 euro. Ma la differenza è decisamente maggiore se si considera la differenza con le prestazioni calcolate in occasione della riforma Dini, nel 1995: il taglio è di 1.740 euro l'anno, pari all'11,34% per chi va in pensione a 65 anni.
Per recuperare questi gap serve risparmiare di più, sicuramente meglio. Facciamo due conti: se si vuole superare l'asticella che dal primo gennaio prossimo viene posta più su del 3,2%, ad esempio, è necessario che un 40enne di oggi aumenti la propria contribuzione al proprio fondo pensione di 316 euro l'anno in caso di pensionamento a 65 anni e di 320 in caso di pensionamento a 70 anni. L'intervento è molto più impegnativo se l'obiettivo è di costruire una pensione dignitosa, puntando a una rendita più vicina all'ultimo reddito. Il 40enne destinato al pensionamento a 65 anni dovrà versare in un fondo pensione il proprio Tfr oltre a un contributo volontario (che si porta dietro quello datoriale) pari a circa il 9% dello stipendio, destinandolo a un comparto bilanciato (70% obbligazionario, 30% azionario). In tutto circa 1.700 euro, che scendono a 1.588 se il pensionamento arriva al 67esimo anno e a 1.532 euro l'anno nel caso si lavori fino a 70 anni. I coefficienti si applicano sull'intero montante a scadenza, avendo effetto retroattivo. Ciò porta a peggiorare progressivamente le prestazioni nell'arco dell'intera vita lavorativa
Re: A.A.A.80 % cercasi?
===l'80% era una delle possibilità per accedere alla pensione anticipata,Marios ha scritto:Ciao a tutti apro una nuova discussione a quanto in oggetto poiché come mi riferisce un amico, ha letto una comunicazione sindacale dalla quale si evince che è sparito il famoso 80 % della base pensionabile e in pratica uno più lavora e più andrebbe a prendere di pensione. Ipotizzando che uno lavora diversi anni in più (rispetto all'80 %) maturerebbe anche l'84- o più di base pensionabile. A me onestamente non convince, lascio a Voi la parola e grazie a quanti mi chiariranno questo dubbio. Saluti Marios
il nuovo sistema è basato sull'anzianità pro quota, ovvio che più lavori + prendi.
ma non e la stessa pensione ex retributiva. questo rimuovetelo dalla testolina.
buona discussione.
Re: A.A.A.80 % cercasi?
Messaggio da Marios »
Grazie per le risposte, ma onestamente guardando il mio caso personale sono vicino al 76-78 %, tra qualche giorno andrò alla CMO e molto probabilmente mi daranno la dispensa dal corpo. Le condizioni di salute sono quelle che vengono, dal mio modesto punto di vista, prima di tutto. Se continuare a lavorare o meno non dipende da me. Mi accontenterò di quello che mi daranno. Non transiterò né farò di tutto per farmi riammettere in servizio, 31 anni e mezzo di galera per me bastano e avanzano. Un saluto a tutti .Marios.-
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