DENUNCE DA PARTE DEGLI AGENTI DI P.G.

Diritto Militare e per le Forze di Polizia
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ciccio78
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DENUNCE DA PARTE DEGLI AGENTI DI P.G.

Messaggio da ciccio78 »

GENTILISSIMO AVVOCATO, DI NON TENER CONTO DEL PRIMO MESSAGGIO, QUESTO è QUELLO COMPLETO GRAZIE.

Le scrivo per raccontarle quanto accadutomi da breve tempo in merito alla ricezione di un cittadino intento a presentare una denuncia di furto di una autovettura.

Lo stesso in particolare veniva ricevuto da me in qualità di militare di servizio alla caserma e, come previsto dall’ Art. 347 del c.p.p., avendo comunque l’obbligo di ricevere la notizia di reato, in mancanza di ufficiale di P.G. redigevo appositamente annotazione con la quale appunto ricevevo la notizia di reato che è stata poi inoltrata all’A.G. competente. Inserivo inoltre sulla banca dati le rispettive ricerche del mezzo con la procedura prevista e che preciso ha durata di solo 48 ore in attesa della formalizzazione della denuncia. Sulla predetta annotazione precisavo che ai sensi dell’ Art 333 del Codice di Procedura Penale il cittadino veniva invitato a recarsi nuovamente in caserma per formalizzare l’Atto di Denuncia dinnanzi all’ Ufficiale di Polizia Giudiziaria, visto che il mio Comandante non intende far redigere l’ atto a noi agenti sottoscrivendosi, anche se è presente in ufficio. Evitando già discussi argomenti già da lei ben precisati sul forum veniva già chiarito in caserma al comandante che l’obbligo da parte degli agenti di prendere notizia di reato, è ben diverso dal ricevere l’ atto di polizia giudiziaria che è la denuncia.

Consegnavo quindi la mia annotazione contenente tutti i dati e la precisa descrizione dell’evento al comandante di stazione facendo presente che il cittadino avrebbe atteso la sua chiamata o comunque quella di altro ufficiale di P.G. da lui delegato e che il mio provvedimento di ricerca dell’auto inserito dopo le 48 ore sarebbe risultato cancellato e che quindi vi era l’urgenza di formalizzare la denuncia del cittadino per evitare che dopo le 48 ore il veicolo avrebbe potuto continuare a circolare liberamente senza risultare rubato e magari mettendo in percolo qualche collega che ci si imbatteva nel controllarlo. Tale cittadino però non solo non è mai stato invitato in caserma dal comandante da me messo al corrente ma questo è stato costretto a recarsi presso un altro comando dove presentava finalmente la denuncia per il furto dell’ auto. Ma il fatto non finisce qui. Il comandante dopo vari anni che non faceva servizio con me disponeva servizio serale e premeditatamente invitava il sottordine con una banale scusa a mia insaputa a recarsi in caserma per l’inizio del servizio. In tale momento in presenza appunto del sottordine e del militare di servizio alla caserma mi consegnava a foglio aperto ed alla vista di tutti una riservata personale con tanto di protocollo ordinario, indirizzata al comandante di compagnia, con pretesa addirittura di firma per ricevuta e Codice avviamento postale. Dopo una tale offesa anche perché tra l’altro non ho mai manifestato alcun atteggiamento di maleducazione o comunque aggressivo nei confronti di nessuno, rimanevo talmente amareggiato da non essere così più in grado di fronteggiare il servizio e per tale motivo ricorrevo a cure mediche da cui venivo per crisi ipertensiva determinata dall’ accaduto giudicato guaribile in complessivi giorni 30.

Ovviamente, non esitavo a rispondere alla riservata personale, da me consegnata al comandante di stazione nonché al compagnia. In più seguiva da parte mia domanda per essere ricevuto a rapporto dal C.te della Legione a cui farò presente l’ intera vicenda.

Ora poiché sulla riservata personale mi veniva contestata che non avevo ricevuto la denuncia di furto e che la procura competente non ha mai creato problemi in merito alla ricezione delle stesse da parte di agenti di p.g. il comandante di stazione mi invitava alla collaborazione del reparto e quindi di ricevere le denunce, evidenziando che la denuncia da me non presa era stata ricevuta da altro agente di p.g. presso un altro comando confinante e che la mia non collaborazione aveva creato disagio al cittadino ed all’ etica ed il prestigio dell’ Arma.

In merito a quanto sopra descritto, gradirei sapere, se eventualmente sono ravvisabili reati in merito al comportamento del comandante sia per il fatto che abbia premeditatamente invitato il sottordine in caserma e nel suo ufficio, appositamente per presenziare la consegna della riservata, sia per il fatto che non abbia preso in considerazione il reato di furto da me rappresentatogli con l’annotazione da me redatta senza preoccuparsi minimamente di invitare il cittadino per la ricezione della denuncia, non considerando così che il reato potesse sconfinare in altre eventuali e ulteriori conseguenze fatto che rientra anche questo nei compiti della polizia giudiziaria, visto tra l’altro che si trattava di furto di autovettura le cui ricerche dovevano comunque essere aggiornate con la denuncia dopo la scadenza delle 48 ore, termine questo delle ricerche da me inserite sul sistema di indagine con la procedura prevista in attesa appunto che il denunciante, formalizzasse effettivamente l’atto di denuncia.

Con immensa stima La ringrazio in anticipo!


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Avv. Giorgio Carta
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Re: DENUNCE DA PARTE DEGLI AGENTI DI P.G.

Messaggio da Avv. Giorgio Carta »

Gli elementi da lei forniti non sono tali da poterle dare una risposta certa.
Più che responsabilità penali, ravviso alcune mancanze disciplinari, con riferimento all'asserito omesso tempestivo inoltro della notizia di reato.
Certamente, lei potrebbe mettersi a rapporto con il comandante di legione in modo tale da far conoscere alla scala gerarchica quanto accaduto e mettendola in condizione di dover prendere provvedimenti.
Abbia ovviamente cura di presentare la richiesta per iscritto, anticipando sommariamente l'oggetto del suo conferimento.
In bocca al lupo,
Avv. Giorgio Carta
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