Mancata comunicazione!

Diritto Militare e per le Forze di Polizia
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Moderatore: Avv. Giorgio Carta

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antogla
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Mancata comunicazione!

Messaggio da antogla »

Egregio avv.
Sono un Carabiniere in servizio presso la Legione Calabria. Nel mese di luglio 2012 trovandomi a casa a riposo settimanale al rientro da mare mi portavo presso l'abitazione dei miei famigliari per fare una doccia e salutarli. Ma arrivato sul posto scopro che una ventina di persone stavano aggredendo mio padre e una sua vicina...sceso immediatamente dal mezzo intervengo per evitare che l'aggressione degeneri in quanto avevano bloccato la vicina e con ogni strumento la stavano uccidendo. Ci tengo a precisare gli aggressori sono tutti soggetti con precedenti gravi e le persone aggredite un poliziotto e una casalinga. In seguito a questa vicenda informo dopo essermi beccato 7 giorni dall' ospedale il mio Tenente telefonicamente. lo stesso mi rassicura e mi dice che non serviva fare relazione in merito ai fatti accaduti entrambi convinti che sarebbe finita li, denuncia a parte degli aggrediti. Ma purtroppo il 21 del mese di novembre vengo convocato in questura e mi viene notifica un invito e mi viene fatta regolare elezione di domicilio. (premesso che civilmente non mi preoccupa la cosa,in quanto sono stato aggredito e quindi spero si concluda bene) Al commissariato in questione non mi veniva spiegato nulla, ne cosa mi veniva contestato ne di cosa si trattasse , mi viene solo fissato l'interrogatorio per il 6 di questo mese. tramite amici al commissariato nei giorni successivi vengo a sapere che quei rifiuti avevano avuto nonostante tutto il coraggio al fine di tutelarsi di sporgere querela contro me,mio padre e la vicina che per poco mandavano all'altro mondo...i reati contestati ingiuria,minaccia e lesioni aggravate. Giorno 1 dicembre ancora un po' frastornato da questa storia informo il mio tenente che mi consiglia di fare subito comunicazione scritta al comandante di compagnia tutto questo giorno 4 al rientro dalla licenza di un maresciallo che normalmente si occupa di fare queste cose. Giorno 4 dicembre facciamo regolare comunicazione. Il cinque mattina dopo un turno 01/07 pensando di essere in regola vado a riposarmi ma il mio sonno viene interrotto dalla chiamata del Comandante di compagnia che mi chiedeva il perchè avessi comunicato solo giorno 5 il tutto se l'elezione di domicilio mi era stata fatto il 21...senza chiedermi di cosa si trattasse o se stavo bene mi riferiva che mi avrebbe aperto un procedimento disciplinare in merito alla mia mancata comunicazione. Adesso tra qualche giorno devo andare a rapporto. Egregio Avvocato ho modo di uscirne da questa situazione? ho mancato realmente in qualcosa? non penso che nel mio operare ci sia stata mala fede ma soltanto la volonta' di chiarirmi le idee prima di comunicare. In attesa di un suo parere la ringrazio anticipatamente.


iosonoquì
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Re: Mancata comunicazione!

Messaggio da iosonoquì »

Gentilissimo Antogia,
mi permetto di rubare un attimo del suo tempo prezioso all'Avv CARTA, solo per scrivere due semplici cose:

- nr. 1 - il suo Tenente sarebbe un VILE se non avesse rappresentato al comandante di Compagnia (suo diretto superiore), la telefonata intercorsa tra voi due;
- nr. 2 - in sede di chiarimenti, in maniera molto dettagliata, ma esclusivamente per l'addebito che le viene mosso, senza molti giri di parole, metta nero su bianco di avere immediatamente notiziato il suo Comandante di norm della spiacevole vicenda che le è accaduta e che quindi alcun addebito deve esserle rimesso, avendo agito secondo le regole.

La parola all'Avv CARTA

Cordialmente
Diabolikus

Re: Mancata comunicazione!

Messaggio da Diabolikus »

Mi permetto anch'io di anticipare l'egregio Avvocato, concordando appieno sul contenuto dell'eccellente collega IOSONOQUI ed aggiungendo qualche piccolo dettaglio che possa tornare utile:

l'art.748, comma 5 del D.P.R. 24 feb. 2012 n.40 (Testo Regolamentare in materia di Ordinamento Militare)
recita testualmente:

Il militare deve, altresì, dare sollecita comunicazione
al proprio comando o ente:
a) di ogni cambiamento di stato civile e di famiglia;
b) degli eventi in cui è rimasto coinvolto e che possono
avere riflessi sul servizio
.

Dalla lettura della norma in esame si evince chiaramente che la prescritta comunicazione (sicuramente dovuta nel caso di specie) può essere sia scritta che orale, purchè sollecita.

Come ha giustamente affermato IOSONOQUI, tu hai provveduto regolarmente e sollecitamente ad informare il tuo diretto superiore (il Sior Tenente) di quanto accaduto e quest'ultimo, anche nella insostenibile e malaugurata ipotesi (per lui - si intende) in cui pensi solamente di negare il contenuto ed il motivo della telefonata ricevuta (della quale invece v'è sempre traccia), sarebbe passibile disciplinarmente sia sotto il profilo del "comando", non essendo riuscito a fornirti la giusta via da seguire, sia sotto il profilo della subordinazione, non avendo prospettato la situazione al C.te di Compagnia.

Per quanto attiene ai fatti accaduti, devi purtroppo rassegnarti all'idea che è un atto dovuto della Procura quelo di aprire un fascicolo di indagini in virtù della querela presentata nei tuoi confronti, ma non disperare poichè, considerati gli elementi che hai fornito, non credo che i queralanti avranno la meglio.

L'unica cosa che mi preoccupa è costituita dal sicuro ed immancabile "zelo" che mettono in atto alcuni Signori Comandanti in situazioni del genere, che consiste nell'andare alla ricerca di eventuali "mancanze autonome" nel tuo agire, che siano indipendenti dall'esito del procedimento penale instaurato a tuo carico a seguito della querela presentata da "quei bravi ragazzi".

Mi spiego meglio:

fai mente locale e valuta bene il modo in cui sei intervenuto nella situazione che hai riscontrato all'arrivo presso l'abitazione dei tuoi.

Ti faccio un esempio a grandi linee:

Se hai accertato reati procedibili d'ufficio (ad esempio minaccia aggravata mediante utilizzo di armi o strumenti atti ad offendere) in qualità di agente di p.g. e di p.s. (P.U.) avresti dovuto procedere all'arresto obbligatorio in flagranza di uno o più soggetti.

Qualora tu non abbia avuto la possibilità di procedere poichè "sopraffatto fisicamente" da coloro che si siano magari dati anche alla fuga, avresti dovuto richiedere l'intervento di una pattuglia che si sarebbe "lanciata" alla ricerca degli autori, sulla scorta anche delle testimonianze orali fornite nell'immediatezza da tuo padre e dalla vicina

Non a caso mi sembra che tu abbia scritto che stavano quasi per "uccidere" la vicina di casa.

Ecco, non voglio spaventarti nè metterti preoccupazione, però analizza bene la situazione, gli eventuali reati ipotizzabili e le modalità del tuo intervento, poichè sicuramente il "Sior Capitano" potrebbe contestarti eventuali mancanze autonome, ferme restando eventuali ulteriori responsabilità penali rilevabili "tra le righe" del tuo agire da parte dell'A.G.

P.S.: UN consiglio:

La prossima volta tutelati richiedendo l'ausilio di una pattuglia e metti subito tutto per iscritto, informando il tuo Comando di quanto verificatosi, senza omettere anche eventuali denunce/querele da te presentate.

Sperando di aver contribuito.

Diabolikus.
antogla
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Re: Mancata comunicazione!

Messaggio da antogla »

Grazie a entrambi per le risposte fornite.
forse ho dimenticato di scrivere che sul posto sono intervenute due pattuglie della polizia di stato chiamate dalla vicina una volta libera su mio suggerimento. ho avuto moto di leggere la relazione del capo pattuglia il quale scriveva che al loro arrivo nonostante cercavano di calmarli gli stessi continuavano ad inveire contro di noi...e che gli stessi riferivano di essere stati aggrediti da me con un legno di 50 cm... ma che gli scriventi non trovano sui luoghi ne strumenti simili ne rilevavano tracce di sangue. Inoltre nessuno di quelli che sostenevano di essere stati aggrediti si portava presso il pronto soccorso per farsi refertare. A breve saprò il responso del procedimento.
grazie a tutti questo e quanto.
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Avv. Giorgio Carta
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Re: Mancata comunicazione!

Messaggio da Avv. Giorgio Carta »

concordo con gli utenti che hanno già scritto sull'argomento.
La comunicazione richiesta dal testo unico dell'ordinamento militare, infatti, può essere fatta in qualsiasi forma, quindi anche orale.
Lei ha certamente adempiuto tale incombenza, allorché ha riferito i fatti accaduti al suo superiore.
Purtroppo, però, il coraggio e la lealtà sono merce rara nel mondo militare, quindi non mi meraviglierei se il suo superiore negasse di aver ricevuto la sua tempestiva comunicazione (che comporterebbe l'ammissione di questi di non avere a sua volta notiziato la scala gerarchica).
Cerchi, pertanto, di munirsi di testimoni e li indichi nelle difese esperite nel procedimento disiciplinare.
In bocca al lupo,.
Avv. Giorgio Carta
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