..ennesimo suicidio?

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iosonoquì
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..ennesimo suicidio?

Messaggio da iosonoquì »

MI è giunta voce, ma non ho trovato conferme in alcun giornale, che nei giorni scorsi ci sarebbe stato l'ennesimo suicidio di un collega. Questa volta nel Veneto, credo in provincia di Vicenza.

Le motivazioni che mi sono giunte sono, verosimilmente, legate anche a problemi col superiore.

Qualcuno ha notizie più aggiornate?


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PAOLO4769

Re: ..ennesimo suicidio?

Messaggio da PAOLO4769 »

articolo preso dal "Giornale di Vicenza" del 15 cormes

Una tragedia inspiegabile, che lascia nel dolore una famiglia, due comunità e l´intera Arma dei carabinieri. Ieri mattina è stato trovato morto in casa l´appuntato scelto Pierangelo Azzolari, 40 anni, che abitava a Noventa e che prestava servizio a Lonigo da diversi anni. Sconvolti i colleghi, che lo avevano salutato poche ore prima al termine del turno di notte, passato - come sempre - a combattere la criminalità e a controllare il territorio per la sicurezza dei cittadini. Un compito che Piero, come lo chiamavano amici e colleghi, viveva come una missione più che come un lavoro.
Il dramma, un probabile suicidio, è stato scoperto nella tarda mattinata di ieri. Azzolari viveva con la famiglia in una palazzina di via Ungheria, un fabbricato di recente costruzione. In base ad una prima ricostruzione, che al momento è la più accreditata, l´appuntato avrebbe scelto di farla finita con una corda, lasciando la moglie e un bimbo di pochi mesi, che era la sua grande gioia.
A Noventa si sono precipitati i colleghi della locale stazione e di quella di Lonigo, seguiti dagli investigatori del reparto operativo provinciale, dopo che i sanitari del Suem avevano fatto capire che purtroppo il loro intervento nel garage dell´abitazione era stato inutile.
In via Ungheria si sono precipitati anche i vertici dell´Arma vicentina, con il colonnello Michele Vito Sarno, che ha cercato di consolare i famigliari della vittima. È stata informata anche la procura, con il pubblico ministero di turno Cristina Gava che ha dato il nulla osta per la rimozione della salma.
L´appuntato Azzolari viene definito da colleghi e superiori come un ottimo militare e come una persona per bene. Bergamasco di origine, prima di arrivare a Lonigo, dove lavorava da alcuni anni, aveva operato e si era fatto ben volere sia a Verona che a Legnago, distinguendosi per le sue qualità. «Dava l´anima per la gente - lo ricordano gli amici in lacrime -, era preparato in particolare sul codice della strada, ma soprattutto sapeva stare a contatto con il cittadino. La sua scomparsa ci lascia sbigottiti».
Appassionato di moto cross, non aveva lasciato trasparire nulla anche ai colleghi che lo hanno salutato al termine dell´ultimo servizo, ieri notte, a cui era parso sereno e sorridente come sempre. La notizia ha suscitato cordoglio anche a Pojana Maggiore, dove la moglie lavora al comando di polizia locale ed è molto apprezzata.
«Si tratta di un fatto inspiegabile che lascia tanto dolore. Faccio a nome della nostra comunità le condoglianze alla famiglia e all´Arma», dice il sindaco di Noventa, Marcello Spigolon. «È una tragedia terribile, considerando la grande gioia assaporata qualche mese fa con la nascita del figlioletto», commentano sconsolati i vicini. «Piero è sempre stato un guascone ma con la nascita del figlio aveva messo la testa a posto, amavano ripetergli», sottolineano gli amici che non riescono a comprendere cosa possa essere accaduto.
La procura ha aperto un´inchiesta. Non è escluso che il pm disponga l´autopsia. Per aiutare a chiarire i tanti dubbi che pesano come macigni in quanti stimavano Azzolari. In loro resta la sofferenza, ma anche il ricordo del sorriso di un militare che ha lasciato tutti in una mattinata di metà novembre.
PAOLO4769

Re: ..ennesimo suicidio?

Messaggio da PAOLO4769 »

articolo del giorno successivo ..... condoglianze alla famiglia
NOVENTA/2. L´appuntato era sofferente per problemi di salute
Il carabiniere morto era stato ammalato
In passato aveva superato dei gravi disturbi e probabilmente temeva la recidiva della malattia


L´abitazione in cui è avvenuta la tragedia in via Ungheria. BUSATO
Era angustiato da problemi di salute che riteneva insormontabili. È questa l´ipotesi che si fa strada tra gli inquirenti per trovare una motivazione alla morte improvvisa dell´appuntato scelto dei carabinieri Pierangelo Azzolari, 40 anni, che si è tolto la vita l´altro giorno. Un dramma che ha gettato nel dolore i famigliari, a cominciare dalla moglie, i colleghi e quanti lo apprezzavano. La tragedia ha colpito le comunità di Noventa, dove abitava in via Ungheria; di Lonigo, dove lavorava nella stazione ed era stimato per le doti umane e professionali; e di Pojana Maggiore, dove invece lavora la moglie, agente del consorzio di polizia locale. Costernati anche tutti gli amici e i colleghi del comando provinciale dell´Arma, che lo apprezzavano e lo sostenevano.
Ieri il pm Cristina Gava ha firmato il nulla osta per consentire alla famiglia di celebrare i funerali. È atteso l´arrivo dei parenti di Pierangelo, che vivono nel Bergamasco.
Azzolari non avrebbe lasciato nulla di scritto. Egli era smontato dal turno di notte mercoledì all´alba ed era tornato a casa, dove ad attenderlo c´erano la moglie e il figlioletto di pochi mesi. In tarda mattinata mamma e bimbo erano usciti per alcune commissioni e Pierangelo, che gli amici chiamavano Piero, era rimasto da solo. Al rientro, la moglie non l´aveva visto in casa, e lo aveva cercato dappertutto, trovandolo esanime in garage. Aveva dato l´allarme, ma all´arrivo dei sanitari del 118 non c´era più nulla da fare. Pierangelo ha scelto di farla finita con una corda, senza lasciare biglietti o spiegazioni. Una decisione che ha sconvolto quanti gli erano vicini e quanti lo conoscevano sul lavoro, dove si dimostrava sempre sereno, preparato e disponibile. Di recente i superiori si erano complimentati con lui per alcune attività di servizio in cui si era distinto. Nessuno avrebbe mai immaginato quanto covava in realtà dentro di lui in queste settimane.
Fra mercoledì e ieri, i colleghi del nucleo investigativo hanno raccolto testimonianze per comprendere il motivo. Nessuno ha saputo fornire risposte. L´unica ipotesi, avanzata da chi gli stava accanto, è quella che l´appuntato fosse angustiato da problemi di salute. In passato aveva combattuto e superato una grave malattia; di recente aveva temuto una recidiva, ma un intervento aveva smentito l´eventualità. È possibile, ripete chi lo conosceva, che il timore del male lo abbia scavato irrimediabilmente.
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