Egregio Avv. Carta,
dopo vari post inerenti il transito a seguito di riforma, per i quali le Sue risposte e quelle di altri partecipanti al forum si sono rivelate preziose (la procedura del mio transito sta giungendo a conclusione), mi accingo a sottoporLe un nuovo e insolito quesito.
La patologia che ha dato luogo alla mia riforma, venne originata da un episodio che mi vide intervenire per la repressione di un grave reato di cui fu' vittima in primo luogo un mio congiunto e, a seguito di una colluttazione avuta con il reo, vide anche me nei panni della vittima.
Gli eventi ebbero luogo al di fuori del mio orario di lavoro, per questo il procedimento di riconoscimento della dipendenza da causa di servizio non fu' avviato ne' da me, ne' dall'amministrazione della P.S. cui sono in forza.
Da quel momento mi sono sottoposto agli accertamenti della C.M.O. che si sono conclusi con l'individuazione della mia patologia e che, come da verbale della Commissione Medica, venne originata da gravi episodi in ambito famigliare.
Contestualmente la Procura della Repubblica esperiva le indagini preliminari, giungendo a chiedere il rinvio a giudizio del'indagato anche per i reati commessi nei miei riguardi e che originarono la patologia, definendo la mia posizione in quei frangenti come quella di; "un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni".
Gli accertamenti della magistratura hanno quindi dimostrato che in quel frangente svolgevo servizio d'istituto, individuando la causa dell'insorgenza della malattia proprio nell'assolvimento del dovere.
Il problema è che tale correlazione è giunta alla mia conoscenza solo dopo la richiesta di rinvio a giudizio e il mio successivo accesso agli atti di indagine, cui fino a quel momento non potevo ovviamente accedere, quindi ben oltre i sei mesi previsti per depositare l'istanza di riconoscimento della causa di servizio.
Considerato quanto sopra, tenendo conto che la correlazione tra patologia e servizio è emersa solo dopo i canonici sei mesi, ho titolo per avviare il procedimento?
In alternativa, tenuto conto che anche l'Amministrazione P.S. è venuta solo ora a conoscenza della correlazione di cui sopra, il procedimento dovrebbe essere avviato d'ufficio?
Nella speranza di aver esposto elementi utili alle Sue valutazioni e confidando in una esaustiva risposta, ringrazio anticipatamente e colgo l'occasione per porgerLe i miei distinti saluti
Avvio riconoscimento causa di servizio dopo i sei mesi
Moderatore: Avv. Giorgio Carta
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Questo servizio è gratuito ed i quesiti rivolti all'avvocato Giorgio Carta saranno evasi compatibilmente con i suoi impegni professionali. Riceveranno risposta solo i quesiti pubblicati nell’area pubblica, a beneficio di tutti i frequentatori del forum. Nel caso si intenda ricevere una consulenza riservata e personalizzata , l’avvocato Carta è reperibile ai recapiti indicati sul sito www.studiolegalecarta.com, ma la prestazione professionale è soggetta alle vigenti tariffe professionali.
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Re: Avvio riconoscimento causa di servizio dopo i sei mesi
Scusate se mi intrometto nel forum dell'Avv.
Penso che la domanda per il riconoscimento della causa di servizio, atteso quanto pronunciato dalla procura della Repubblica, la puoi presentare regolarmente, non tanto per il discorso dei sei mesi (che quelli ti danno il diritto di percepire l'Equo Indennizzo) ma perchè, la Procura, ha sancito che tu eri "un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni", quindi in servizio.
Valuta, inoltre, se tu puoi rientrare nella categoria delle vittime del dovere.
Penso che la domanda per il riconoscimento della causa di servizio, atteso quanto pronunciato dalla procura della Repubblica, la puoi presentare regolarmente, non tanto per il discorso dei sei mesi (che quelli ti danno il diritto di percepire l'Equo Indennizzo) ma perchè, la Procura, ha sancito che tu eri "un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni", quindi in servizio.
Valuta, inoltre, se tu puoi rientrare nella categoria delle vittime del dovere.
Re: Avvio riconoscimento causa di servizio dopo i sei mesi
Grazie Pietro 17, ho fatto ulteriori ricerche è ho treovato la sentenza TAR Lazio, sez. III bis, 08.01.2007 n° 32 che specifica: "La legge assegna al pubblico dipendente un termine di sei mesi per la presentazione della domanda di riconoscimento della dipendenza di una infermità da causa di servizio. Termine che decorre non dal giorno in cui si è verificata l’infermità o l’interessato ne ha avuto conoscenza, ma dal giorno in cui egli ha avuto la possibilità di ricollegare con certezza l’infermità alla prestazione del servizio"
quindi sto preparando l'istanza di riconoscimento della dipendenza da cds.
Riguardo le vittime del dovere sono praticamente zero in materia, ma immagino serva prima vedersi riconosciuta una percentuale di invalidità.....
Ora, la mia posizione è quella di non più idoneo permanentemente alla P.S., ma idoneo alle altre amministrazioni, si sconsiglia l'uso delle armi e la conduzione di veicoli, non so se questo mi da titolo.
quindi sto preparando l'istanza di riconoscimento della dipendenza da cds.
Riguardo le vittime del dovere sono praticamente zero in materia, ma immagino serva prima vedersi riconosciuta una percentuale di invalidità.....
Ora, la mia posizione è quella di non più idoneo permanentemente alla P.S., ma idoneo alle altre amministrazioni, si sconsiglia l'uso delle armi e la conduzione di veicoli, non so se questo mi da titolo.
Re: Avvio riconoscimento causa di servizio dopo i sei mesi
Messaggio da Diabolikus »
Mi permetto di intervenire:
Caro Simdei,
la sentenza che hai citato è cristallina (non ci piove) nel sancire che il termine decorre non dalla conoscibilità della patologia bensì dal momneto in cui l'interessato ha la possibilità/cognizione di ricollegare la stessa al servizio.
Aldilà della sentenza in disamina, il collega Pietro voleva farti intendere che il termine di sei mesi, sancito dall'art.2 co.1 del D.P.R. 461/2001, è riferito alla richiesta dell'equo indennizzo.
Il che vuol dire che la domanda per il riconoscimento della dipendenza può essere presentata in qualsiasi momento (anche dagli eredi dell'avente diritto - ipotesi che non ti auguro).
Ovviamente, nel caso in cui venga presentata oltre tale termine e nel caso in cui l'infermità venga riconosciuta dip. da c.s., non si potrà beneficiare dell'eventuale equo indennizzo previsto per "mancanza di tempestività della domanda".
Ad ogni buon fine cito PARTE del comma 1 dell'art.2 D.P.R. 461/2001:
".....Fatto salvo il trattamento pensionistico di privilegio, la domanda, ai fini della concessione dei benefici previsti da disposizioni vigenti, deve essere presentata dal dipendente entro sei mesi dalla data in cui si è verificato l'evento dannoso o da quella in cui ha avuto conoscenza dell'infermità o della lesione o dell'aggravamento."
ove all'interno della frase "ai fini della concessione dei benefici previsti" ricade anche la concessione dell'equo indennizzo.
Tornando al tuo caso, ritengo che potrebbe essere applicabile l'art.3 del citato D.P.R. (avvio della procedura d'ufficio) ma al tuo posto non confiderei in tali iniziative, anche in considerazione del fatto che, se ho ben capito, il tuo ruolo di p.u. in servizio è stato menzionato nella richiesta di rinvio a giudizio, formulata dal P.M., nella formulazione dei capi di imputazione nei confronti degli indagati in riferimento ai reati "propri" contro il p.u..
Ne consegue che, amio avviso, senza una sentenza di condanna irrevocabile, gli elementi del capo di imputazione non siano sufficienti per l'Amm.ne al fine di avviare la procedura d'ufficio di cui all'art.3.
Al tuo posto, pertanto, opterei per la procedura a domanda, che presenterei quanto prima.
Sperando di aver contribuito.
Diabolikus.
Caro Simdei,
la sentenza che hai citato è cristallina (non ci piove) nel sancire che il termine decorre non dalla conoscibilità della patologia bensì dal momneto in cui l'interessato ha la possibilità/cognizione di ricollegare la stessa al servizio.
Aldilà della sentenza in disamina, il collega Pietro voleva farti intendere che il termine di sei mesi, sancito dall'art.2 co.1 del D.P.R. 461/2001, è riferito alla richiesta dell'equo indennizzo.
Il che vuol dire che la domanda per il riconoscimento della dipendenza può essere presentata in qualsiasi momento (anche dagli eredi dell'avente diritto - ipotesi che non ti auguro).
Ovviamente, nel caso in cui venga presentata oltre tale termine e nel caso in cui l'infermità venga riconosciuta dip. da c.s., non si potrà beneficiare dell'eventuale equo indennizzo previsto per "mancanza di tempestività della domanda".
Ad ogni buon fine cito PARTE del comma 1 dell'art.2 D.P.R. 461/2001:
".....Fatto salvo il trattamento pensionistico di privilegio, la domanda, ai fini della concessione dei benefici previsti da disposizioni vigenti, deve essere presentata dal dipendente entro sei mesi dalla data in cui si è verificato l'evento dannoso o da quella in cui ha avuto conoscenza dell'infermità o della lesione o dell'aggravamento."
ove all'interno della frase "ai fini della concessione dei benefici previsti" ricade anche la concessione dell'equo indennizzo.
Tornando al tuo caso, ritengo che potrebbe essere applicabile l'art.3 del citato D.P.R. (avvio della procedura d'ufficio) ma al tuo posto non confiderei in tali iniziative, anche in considerazione del fatto che, se ho ben capito, il tuo ruolo di p.u. in servizio è stato menzionato nella richiesta di rinvio a giudizio, formulata dal P.M., nella formulazione dei capi di imputazione nei confronti degli indagati in riferimento ai reati "propri" contro il p.u..
Ne consegue che, amio avviso, senza una sentenza di condanna irrevocabile, gli elementi del capo di imputazione non siano sufficienti per l'Amm.ne al fine di avviare la procedura d'ufficio di cui all'art.3.
Al tuo posto, pertanto, opterei per la procedura a domanda, che presenterei quanto prima.
Sperando di aver contribuito.
Diabolikus.
Re: Avvio riconoscimento causa di servizio dopo i sei mesi
Grazie,
istanza depositata, ovviamente con annessa richiesta di equo indennizzo.
Ero ben consapevole della sussistenza dei presupposti per l'avvio d'ufficio, ma credo nel detto che chi fa da se fa per tre, inoltre non perdo più tempo a polemizzare in ufficio......
Riguardo l'atto che mi vede esercitare le mie funzioni di pubblico ufficiale è vero che per ora è indicato solo dalla richiesta di rinvio a giudizio, ciò potrebbe quindi rimandare le decisioni definitive all'esito del processo penale che ha tempi certamente infiniti....sta di fatto che pure l'esito della dipendenza da causa di servizio non è celere, quindi ho preferito argomentare sulla base di quanto emerso fin'ora. Se poi, per qualche assurdo motivo, la mia posizione di P.U. sarà rivista dal tribunale, vorrà dire che non ho titolo alla cds e (solo in quel caso giustamente) la mia istanza avrà un diniego.
istanza depositata, ovviamente con annessa richiesta di equo indennizzo.
Ero ben consapevole della sussistenza dei presupposti per l'avvio d'ufficio, ma credo nel detto che chi fa da se fa per tre, inoltre non perdo più tempo a polemizzare in ufficio......
Riguardo l'atto che mi vede esercitare le mie funzioni di pubblico ufficiale è vero che per ora è indicato solo dalla richiesta di rinvio a giudizio, ciò potrebbe quindi rimandare le decisioni definitive all'esito del processo penale che ha tempi certamente infiniti....sta di fatto che pure l'esito della dipendenza da causa di servizio non è celere, quindi ho preferito argomentare sulla base di quanto emerso fin'ora. Se poi, per qualche assurdo motivo, la mia posizione di P.U. sarà rivista dal tribunale, vorrà dire che non ho titolo alla cds e (solo in quel caso giustamente) la mia istanza avrà un diniego.
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