Salve.
Sono un sottufficiale in servizio permanente con più di 25 anni di servizio. Da qualche anno mi stò avvicinando ad una precisa convinzione politica e ho ultimamente partecipato a delle riunioni di un gruppo durante le quali scambiamo opinioni. Le mie domande sono relative al conflitto "status militare/attivismo politico":
1) Posso continuare a partecipare a queste riunioni senza dovermi preoccupare? Quali sono le limitazioni per noi militari?
2) Se decidessi di candidarmi a Consigliere alle prossime Elezioni Comunali, quali azioni devo porre in essere per avvisare la F.A., e quali limiti ho eventualmente nelle mie azioni?
3) Posso rischiare, in tale eventualità, di essere trasferito ad incarico meno importante?
La ringrazio e porgo distinti saluti
M.
Forza Armata e impegno Politico
Moderatore: Avv. Giorgio Carta
Regole del forum
Questo servizio è gratuito ed i quesiti rivolti all'avvocato Giorgio Carta saranno evasi compatibilmente con i suoi impegni professionali. Riceveranno risposta solo i quesiti pubblicati nell’area pubblica, a beneficio di tutti i frequentatori del forum. Nel caso si intenda ricevere una consulenza riservata e personalizzata , l’avvocato Carta è reperibile ai recapiti indicati sul sito www.studiolegalecarta.com, ma la prestazione professionale è soggetta alle vigenti tariffe professionali.
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Re: Forza Armata e impegno Politico
Messaggio da AVVOCATO »
Sig. Maxistecco
L'art.6 lg. 382/1978 (norme di principio sulla discplina militare) risponde ai suoi quesiti. (le FF.AA debbono, in ogni circostanza, mantenersi al di fuori delle competizioni politiche. Ai militari che si trovano nelle condizioni previste dal terzo comma dell'articolo 5 è fatto divieto di partecipare a riunioni e manifestazioni di partiti, associazioni e organizzazioni politiche, nonché di svolgere propaganda a favore o contro partiti, associazioni, organizzazioni politiche o candidati ad elezioni politiche ed amministrative. I militari candidati ad elezioni politiche o amministrative possono svolgere liberamente attività politica e di propaganda al di fuori dell'ambiente militare e in abito civile. Essi sono posti in licenza speciale per la durata della campagna elettorale. Ferme le disposizioni di legge riguardanti il collocamento in aspettativa dei militari di carriera eletti membri del Parlamento o investiti di cariche elettive presso gli enti autonomi territoriali, i militari di leva o richiamati, che siano eletti ad una funzione pubblica, provinciale o comunale, dovranno, compatibilmente con le esigenze di servizio, essere destinati ad una sede che consenta loro l'espletamento delle particolari funzioni cui sono stati eletti ed avere a disposizione il tempo che si renda a ciò necessario.
Quando decidesse di candidarsi, dovrà comunicarlo ufficialmente, presentando la lista del Suo partito; da ciò ne deriverebbe, indipendentemente dall'esito delle cosnsultazioni, ad un suo successivo trasferimento, per incompatibilità ambientale, solo se si candida nello stesso Comune di dove lavora. Nel caso che si candidasse in comune diverso o fuori dalla Provincia di Residenza, nessun problema. Affare ancor pù interessante è se Lei poi si candidasse alle regionali o alle politiche nazionali. In questo caso manterrebbe il posto e la sede di servizio. A cessazione del mandato, rientrerebbe nel suo vecchio reparto.-
Il Capo VII - art.81 legge 121/1981, recita delle Norme di comportamento politico e rappresentanze e diritti sindacali - in corpi di Polizia - Se Lei fosse appartenuto a FF.PP. ( Polizia di Stato) in questo caso sarebbe stata applicata la seguente disciplina normativa. Gli appartenenti alle forze di polizia debbono in ogni circostanza mantenersi al di fuori delle competizioni politiche e non possono assumere comportamenti che compromettano l'assoluta imparzialità delle loro funzioni. Agli appartenenti alle forze di polizia è fatto divieto di partecipare in uniforme, anche se fuori servizio, a riunioni e manifestazioni di partiti, associazioni e organizzazioni politiche o sindacali, salvo quanto disposto dall'articolo seguente. È fatto altresì divieto di svolgere propaganda a favore o contro partiti, associazioni, organizzazioni politiche o candidati ad elezioni. Gli appartenenti alle forze di polizia candidati ad elezioni politiche o amministrative sono posti in aspettativa speciale con assegni dal momento della accettazione della candidatura per la durata della campagna elettorale e possono svolgere attività politica e di propaganda, al di fuori dell'ambito dei rispettivi uffici e in abito civile. Essi, comunque non possono prestare servizio nell'ambito della circoscrizione nella quale si sono presentati come candidati alle elezioni, per un periodo di tre anni dalla data delle elezioni stesse.
Auguri
L'art.6 lg. 382/1978 (norme di principio sulla discplina militare) risponde ai suoi quesiti. (le FF.AA debbono, in ogni circostanza, mantenersi al di fuori delle competizioni politiche. Ai militari che si trovano nelle condizioni previste dal terzo comma dell'articolo 5 è fatto divieto di partecipare a riunioni e manifestazioni di partiti, associazioni e organizzazioni politiche, nonché di svolgere propaganda a favore o contro partiti, associazioni, organizzazioni politiche o candidati ad elezioni politiche ed amministrative. I militari candidati ad elezioni politiche o amministrative possono svolgere liberamente attività politica e di propaganda al di fuori dell'ambiente militare e in abito civile. Essi sono posti in licenza speciale per la durata della campagna elettorale. Ferme le disposizioni di legge riguardanti il collocamento in aspettativa dei militari di carriera eletti membri del Parlamento o investiti di cariche elettive presso gli enti autonomi territoriali, i militari di leva o richiamati, che siano eletti ad una funzione pubblica, provinciale o comunale, dovranno, compatibilmente con le esigenze di servizio, essere destinati ad una sede che consenta loro l'espletamento delle particolari funzioni cui sono stati eletti ed avere a disposizione il tempo che si renda a ciò necessario.
Quando decidesse di candidarsi, dovrà comunicarlo ufficialmente, presentando la lista del Suo partito; da ciò ne deriverebbe, indipendentemente dall'esito delle cosnsultazioni, ad un suo successivo trasferimento, per incompatibilità ambientale, solo se si candida nello stesso Comune di dove lavora. Nel caso che si candidasse in comune diverso o fuori dalla Provincia di Residenza, nessun problema. Affare ancor pù interessante è se Lei poi si candidasse alle regionali o alle politiche nazionali. In questo caso manterrebbe il posto e la sede di servizio. A cessazione del mandato, rientrerebbe nel suo vecchio reparto.-
Il Capo VII - art.81 legge 121/1981, recita delle Norme di comportamento politico e rappresentanze e diritti sindacali - in corpi di Polizia - Se Lei fosse appartenuto a FF.PP. ( Polizia di Stato) in questo caso sarebbe stata applicata la seguente disciplina normativa. Gli appartenenti alle forze di polizia debbono in ogni circostanza mantenersi al di fuori delle competizioni politiche e non possono assumere comportamenti che compromettano l'assoluta imparzialità delle loro funzioni. Agli appartenenti alle forze di polizia è fatto divieto di partecipare in uniforme, anche se fuori servizio, a riunioni e manifestazioni di partiti, associazioni e organizzazioni politiche o sindacali, salvo quanto disposto dall'articolo seguente. È fatto altresì divieto di svolgere propaganda a favore o contro partiti, associazioni, organizzazioni politiche o candidati ad elezioni. Gli appartenenti alle forze di polizia candidati ad elezioni politiche o amministrative sono posti in aspettativa speciale con assegni dal momento della accettazione della candidatura per la durata della campagna elettorale e possono svolgere attività politica e di propaganda, al di fuori dell'ambito dei rispettivi uffici e in abito civile. Essi, comunque non possono prestare servizio nell'ambito della circoscrizione nella quale si sono presentati come candidati alle elezioni, per un periodo di tre anni dalla data delle elezioni stesse.
Auguri
Re: Forza Armata e impegno Politico
Mi compiaccio per l'intervento puntuale e generoso dell'Avv. Magrì che, come sempre, inserisce tra le righe un garbato invito a leggere i due pilastri fondamentali della vita di un militare:
1) il Regolamento di disciplina
2) la Legge 382 del 1978 (Norme di principio sulla discplina militare) che sono alla base del precitato Regolamento.
Mi permetto quindi, dopo aver studiato quanto suggerito dall'Avv. Magrì, di offrire la mia sintesi che risponde, in maniera speculare, ai quesiti del Sig. Maxistecco:
1) può partecipare a tutte le riunioni che vuole, perchè l'unico limite imposto dal regolamento (peraltro formulato in modo ragionevole) la avverte che:
- quando fa attività politica o partecipa a riunioni di partito o a sfondo politico, in quelle circostanze non deve svolgere attività di servizio
- non si deve trovare in luoghi militari o comunque destinati al servizio
- non deve indossare l’uniforme
- non deve qualificarsi, in relazione a compiti di servizio, come militare o
rivolgersi ad altri militari in divisa o che si qualificano come tali. La parte sottolineata in rosso significa che lei può qualificarsi come militare se capita, ma non deve farlo se in quel momento, anche se in abiti civili, sta svolgendo attività di servizio.
2) Se decidesse di candidarsi (cosa che può fare liberamente) deve avvertire il suo Comando con un documento che lasci traccia (una raccomandata con ricevuta di ritorno oppure, più semplicemente, un documento fatto protocollare dalla sua segreteria che le deve rilasciare una copia recante il timbro del protocollo in arrivo). Nel documento dovrà indicare la durata della campagna elettorale che precede il giorno/i giorni delle votazioni e in quello stesso periodo il suo comando deve collocarla in licenza speciale (cioè lei non deve fare nessuna richiesta, è un preciso obbligo del suo Comando).
3) la semplice circostanza di godere dei diritti politici e civili non giustifica nessuna azione a sua danno da parte del Comando che quindi non ha il diritto di dequalificarla ad un incarico meno prestigioso. Qualora lo facesse, e devo ricordare che tutti gli atti amministrativi della P.A. devono essere, ex lege, motivati, lei avrebbe tutte le ragione per adire giustizia nelle sedi più opportune.
1) il Regolamento di disciplina
2) la Legge 382 del 1978 (Norme di principio sulla discplina militare) che sono alla base del precitato Regolamento.
Mi permetto quindi, dopo aver studiato quanto suggerito dall'Avv. Magrì, di offrire la mia sintesi che risponde, in maniera speculare, ai quesiti del Sig. Maxistecco:
1) può partecipare a tutte le riunioni che vuole, perchè l'unico limite imposto dal regolamento (peraltro formulato in modo ragionevole) la avverte che:
- quando fa attività politica o partecipa a riunioni di partito o a sfondo politico, in quelle circostanze non deve svolgere attività di servizio
- non si deve trovare in luoghi militari o comunque destinati al servizio
- non deve indossare l’uniforme
- non deve qualificarsi, in relazione a compiti di servizio, come militare o
rivolgersi ad altri militari in divisa o che si qualificano come tali. La parte sottolineata in rosso significa che lei può qualificarsi come militare se capita, ma non deve farlo se in quel momento, anche se in abiti civili, sta svolgendo attività di servizio.
2) Se decidesse di candidarsi (cosa che può fare liberamente) deve avvertire il suo Comando con un documento che lasci traccia (una raccomandata con ricevuta di ritorno oppure, più semplicemente, un documento fatto protocollare dalla sua segreteria che le deve rilasciare una copia recante il timbro del protocollo in arrivo). Nel documento dovrà indicare la durata della campagna elettorale che precede il giorno/i giorni delle votazioni e in quello stesso periodo il suo comando deve collocarla in licenza speciale (cioè lei non deve fare nessuna richiesta, è un preciso obbligo del suo Comando).
3) la semplice circostanza di godere dei diritti politici e civili non giustifica nessuna azione a sua danno da parte del Comando che quindi non ha il diritto di dequalificarla ad un incarico meno prestigioso. Qualora lo facesse, e devo ricordare che tutti gli atti amministrativi della P.A. devono essere, ex lege, motivati, lei avrebbe tutte le ragione per adire giustizia nelle sedi più opportune.
Re: Forza Armata e impegno Politico
Messaggio da Clino »
Buonasera io sono un militare della marina militare il mio grado è comune di prima classe sono un vfp4 quindi non sono ancora in servizio permanete. Sono imbarcato su una nave che fa base a Taranto e vorrei candidarmi per le comunali nel comune di Leporano. Vorrei sapere se io in qualità di militare non in servizio permanente possa candidarmi e nel caso in cui lo faccia e non passassi se ne deriverebbe un mio trasferimento per incompatibilità ambientale.
Grazie
Grazie
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