QUESITO URGENTE E INGARBUGLIATO

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LC63

QUESITO URGENTE E INGARBUGLIATO

Messaggio da LC63 »

Egregio avv. Le scrivo affinchè possa ricevere delucidazioni in ordine ad una serie di problematiche sorte a seguito di procedimento penale a cui sono stato sottoposto unitamente ad altri colleghi.
Le anticipo solo una nota di carattere amministrativo.
Dal 3 giugno 1996 al 3 dicembre dello stesso anno ho frequentato il corso per Vice Ispettore quindi a Dicembre 1998 (due anni) avrei dovuto acquisire il grado di Ispettore.
Il 17 dicembre 1996 ho ricevuto (unitamente ad altri colleghi) un avviso di garanzia senza alcun provvedimento da parte del Ministero ad eccezione del trasferimento d'ufficio per ragioni di opportunità.
il 29 ottobre 1998 sono stato attinto da provvedimento di custodia cautela con conseguente sospensione obbligatoria dal servizio sino a gennaio 2003 (4 anni e 6 mesi) allorquando il CAPO DELLA POLIZIA, di iniziativa mi riammetteva in servizio e mi trasferiva d'ufficio ad altra sede. (con pagamento previdenziale e contributi).
Il 19 gennaio 2009 sono stato riformato dal servizio perchè ritenuto inidoneo al servizio di Polizia per una serie di patologie.
Faccio una breve e doverosa premessa al fine di comprendere i successivi accadimenti giudiziari e disciplinari.
In primo e secondo grado ho risposto e sono stato condannato a tre episodi contraddistinti (per comodità) dai capi G2 (pena anni 2 e mesi 2) - e dai capi C2 ; V1 questi ultimi sotto il vincolo della continuazione individuando il capo C2 come il reato principale (pena anni 4 e 6 mesi);
La Cassazione ad aprile 2010, rigettava i ricorsi relativi ai capi G2 e V1 rimandando alla Corte D'appello il capo C2 (il principale del secondo blocco)
Ad oggi nessun Giudice delle Esecuzione mi ha mai notificato alcun provvedimento a fronte di un pre-sofferto di 15 mesi di detenzione e 3 anni di indulto.
Nel frattempo io ed un collega (maggio 2010) presentavamo una denuncia in Procura relativa a firme false apposte su un verbale di sequestro recanti il mio nome e quello del collega. (a distanza di due anni ???? e a richiesta ex. 335 - la procura non fa sapere nulla). Questa denuncia è relativa all'episodio contraddistinto dal capo V1.
Ad agosto del 2010 la Questura X mi notificava l'inizio del procedimento disciplinare del 1998 (capi g2; c2 e v1). Nella circostanza e a più riprese richiedevo (senza ottenere) la sospensione del procedimento disciplinare richiamando la norma che regola il progressivo giudicato penale in quanto secondo un mio parere e quello degli avvocati, il procedimento penale non si era definito. Ulteriori dato di fatto veniva fornito relativamente all'assenza di qualsiasi provvedimento da parte del Giudice per le esecuzioni.
Il Questore X rispondeva negativamente a tale richiesta.
A novembre 2010 vengo sottoposto a procedimento disciplinare (ribadendo nuovamente l'illecito commesso dal Ministero) e condannato a 6 mesi di sospensione contro una base delle destituzione formulata dal funzionario istruttore e giustificata con il fatto che essendo il più in basso in grado (rispetto ai colleghi coinvolti) non vi era equità con i provvedimenti che hanno attinto gli altri (ancora in servizio).
Il Verbale viene trasmesso nei tempi al Ministero ed il Capo della Polizia dopo qualche giorno ANNULLA il procedimento disciplinare in AUTOTUTELA per difetto di motivazione e lo rinvia alla Questura X. (ovviamente con la possibilità di ricorso).
La Questura mi notifica il provvedimento e mi notifica il successivo procedimento. Nella circostanza chiedo una nuova sospensione al fine di poter impugnare il provvedimento del Capo della Polizia; Infatti si riteneva che un nuovo procedimento disciplinare avrebbe potuto inficiare l'azione amministrativa di difesa.
Anche in questa situazione, il Questore X mi nega la possibilità di ricorrere nei termini al decreto del capo della polizia e fissa un nuovo procedimento disciplinare a distanza di 10 giorni indicando, peraltro, la stessa identica composizione del consiglio di disciplina.
In sede di processo ribadisco nuovamente le lamentele fatte nel corso del primo processo:
1) Il procedimento penale non era terminato ed una variazione della pena relativa al capo c2 avrebbe per "simpatia" potuto viziare tutta la pena;
2) l'istruttoria era stata formulata sulla base della pena complessiva non tenendo conto del nuovo processo in corte d'appello;
3) Non esisteva nessun documento dal quale si poteva evincere la pena (vedasi Giudice per le Esecuzioni)
4) Vi era un palese abuso d'ufficio per violazione del diritto alla difesa riguardante l'impossibilità al ricorso al decreto del capo della polizia.
Senza portarla alla lunga, la stessa commissione (non all'unanimità) mi destituisce.
a gennaio 2011 mi viene notificato il decreto di destituzione del capo della polizia a far data dal 1998, data dell'arresto, facendo salvi i periodi dal 2003 al 2009 in quanto funzionario di fatto.
Sino al mese di maggio 2012 l'inpdap mi ha corrisposto pensione ordinaria allorquando rivedendo i conteggi riporta a 15 anni di servizio (sino al 1998) e cancellando totalmente i periodi 2003-2009. Mi chiede la restituzione di 13.000 circa e mi riconosce la pensione privilegiata a vita.
Aggiungo infine che a seguito del primo avviso di garanzia (archiviato per intervenuta prescrizione) mi fu avviato procedimento e successivamente sospeso. Successivamente alla prescrizione, non mi è stata mai avviata alcuna procedura (ero già in pensione) a differenza del mio collega che ha subito un'altra destituzione.
Le domande che le pongo sono:
1) qual'è la sua opinione sui procedimenti disciplinari;
2) è legittimo il comportamento amministrativo??
3) avendo lavorato altri 6 anni, il ministero (pur con il grado congelato) all'atto del pensionamento non avrebbe dovuto riconoscermi la ricostruzione della carriera?? (unicamente dal punto di vista economico)
4) è legittimo annullare la pensione ordinaria essendo stato riammesso dal Capo della Polizia e non per via di un ricorso?? E' importante capire questo punto perchè ho sollevato una problematica: "cosa sarebbe successo se in quei 6 anni (2003-2009) avessi subito un conflitto a fuoco??? Come sarei andato in pensione??
5) è legittimo annullare un procedimento disciplinare in autotutela allorquando si intravede una soluzione in pejus per il dipendente??
Rendendomi conto della complessità delle vicende La ringrazio e la saluto
LC


imparziale
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Re: QUESITO URGENTE E INGARBUGLIATO

Messaggio da imparziale »

Caro collega-
Mi prendo io la briga a rispondere al tuo quesito essendo un veterano in detta materia-
Il procedimento disciplinare connesso a procedimento penale se iniziato deve essere sospeso in attesa della definizione del procedimento penale art.11 D.P.R .737/81-

1)- L'amministrazione ti ha fatto il procedimento penale perchè vi era il giuidicato della Cassazione,su alcuni capi di imputazione anche se per altro capo la Corte di Cassazione ha disposto il rinvio per l'adeguamento della pena-

2) Il procedimento disciplinare e regolare,in merito all'autoannullamento del da parte del Capo della Polizia,il quale ha ritenuto non corretto la sanzione disciplinare della sospensione cautelare per 6 mesi-
Ma annullando tale decisione la commissione disciplina ha capito che dovevano destituirti-

3)-Sotto la forma dei procedimenti disciplinare puoi impugnarlo avanti al T.A.R,per la verifica relativa agli atti del procedimento disciplinare se e stato conforme al rispetto delle regole di cui al D.P.R.737/81-
In particolare se sono stati rispettati i termini per il rinnovo del nuovo procedimento disciplinare quello di 30 giorni- e se tra un'atto ed altro atto sono trascorsi 90 giorni,senza che sia stato compiuto qualche atto endoprocedurale,che interrompe tale termine
Questa e materia del tuo legale esperto in diritto amministrativo che dovrà valutare tutta la fase dei procedimento disciplinare nel rispetto dei termini.-E se poteva essere fatto il procedimento disciplinare,che come dici tu non er terminato-( ma io lo ritengo definito )

Per quanto riguarda alla destituzione con data retroattiva alla data del procedimento penale,-anche questo e corretto non perchè lo dice il Capo della Polizia ,ma la Giurisprudenza amministrativa,ha stabilito che per i militari e forze di polizia anche ad ordinamento civile,in caso di destituzione,.essa decorre dalla data dell'inizio del procedimento penale-
Nel tuo caso poichè sei stato riammesso in servizio,il periodo successivo alla destituzione e considerato servizio di fatto,non utile ai fini pensionistici.-
Se durante il servizio di fatto si matura una promozione, si viene dichiarato destituito con data retroativa,anche la promozione mmaturata in servizio viene revocata-
Nel tuo caso l'amministrazione avendoti destituito con data retroattiva,ha fatto perdere anche la validità della penione per dispensa ordinaria-
Ma avendo una causa di servizio,ti ha dato la pensione privilegiata in applicazione art.67 comma 2 del T.U.1092/1973-

Per l'indebito pensionistico devi fare ricorso alla Corte dei Conti- Mentre per far valere il servizio di fatto ai fini previdenziali devi rivolgerti al T.A.R.-
Se il servizio di fatto non ti viene riconosciuto ai fini pensionistici,- i contributi previdenziali versati per detto periodo vanno restituiti- Quindi bisogna prima fare la domanda al Ministero, attendere la risposta quella che sia negativa, e poi fare il ricorso alla Corte dei Conti-Se non fai l'istanza per la restituzione dei contributi in caso di ricorso alla Corte dei Conti lo dichiara improcedibile-

Quale categoria di pensione P:PO ,ti hanno dato a vita ?

Spero di averti risolto il tuo ingarbugliamento-
LC63

Re: QUESITO URGENTE E INGARBUGLIATO

Messaggio da LC63 »

Ti ringrazio per la celere risposta però ci sono delle argomentazione che forse vanno approfondite:
1) è tacito che i procedimenti disciplinari devono essere sospesi in presenza di un procedimento penale;
2) Il giudicato della Cassazione si basa su due capi d'accusa di cui uno isolato (capo G2); l'altro (giudicato) in concorso con il capo principale (quello più grave) che la Cassazione ha fatto ritornare indietro;
Sono d'accordo sul giudicato, però esiste una norma (progressivo giudicato penale) che non ti fa definire "giudicata" una sentenza e la congela.
Il problema è che le contestazioni mosse dal consiglio di disciplina comprendono tutti e tre i capi di imputazione ivi compreso quello in fase (tuttora) di discussione.
3) E' chiaro altresì il messaggio inviato dal Capo alla commissione relativamente all'annullamento per autotutela. Però anche in questo caso l'ufficio dell'AUTOTUTELA è contemplato per situazioni migliorative (mejus) e non peggiorative (pejus); mi spiego meglio: la disciplina dell'autotutela si invoca per difendere lo stato.. l'ente da eventuali controversie di cui si anticipa un esito negativo. (in linea di massima).
4) il primo procedimento è del 20.11.2010; il decreto di annullamento è del 2.12.2010; il secondo procedimento è del 22.12.2010.
Nell'ultimo procedimento ed anche nella notifica dell'annullamento ho chiesto la sospesione per avvalermi del diritto alla difesa innanzi al TAR avverso al provvedimento del capo. (è un mio diritto ??)
5) Un'altra inesattezza è relativa alla riammissione in servizio e destituzione in quanto nel 2003 io sono stato riammesso su richiesta del capo della polizia prima dei canonici 5 anni di sospensione facoltativa e trasferito d'ufficio sino al 2009 data di riforma;
Nel decreto di destituzione il capo della polizia cita testualmente: "il periodo che va da gennaio 2003 a gennaio 2009 è riconosciuto utile ai fini economici, assistenziali e previdenziali, poichè in tale lasso temporale l'ex vice ispettore... ha rivestito la posizione di funzionario di fatto, essendo stata regolarmente costituita, in relazione ad esso, la posizione assicurativa."
6) mi hanno riconosciuto la 7 a vita;
7) altra domanda: se nel periodo dal 2003 al 2009 avessi subito un incidente in servizio per il quale avrei dovuto ricorrere alla C.M.O. e conseguenziale riforma, mi sarebbe stata riconosciuta la pensione ordinaria??
Ancora: considerato l'errore fatto dall'ufficio amministrazione del ministero, (perchè di errore si tratta) la destituzione farebbe riferimento al 98... con un conteggio di anni 15 di amministrazione (privato degli anni riscattati).. ma conteggiando i 6 (dal 2003 al 2009) gli anni diventerebbero 21 effettivi con le maggiorazioni degli anni riscattati diventerebbero 24 e circa 6 mesi.
In virtù di questi calcoli, per quanto ne so io:
a) l'amministrazione dovrebbe riconoscere la pensione ordinaria;
b) l'amministrazione dovrebbe, comunque, ricostruire economicamente (non gerarchicamente) la posizione del personale andato in quescienza..
imparziale
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Re: QUESITO URGENTE E INGARBUGLIATO

Messaggio da imparziale »

Collega quello che ti ho spiegato e perchè l'ho vissuto in prima persona con 46 ricorsi fatti-
Se sei convinto di quelle cose che scrivi,l'unico rimedio e il ricorso al T.A.R. e poi eventualmente anche al C.D.S.- per quanto riguarda la destituzione-
Se eri in servizio e avevi un conflitto a fuoco e venivi dispensato,-ti davano la pensione ordinaria per dispensa,ma poi te la toglievano a seguito della destituzione-
Però per quella patologia ti davano la privilegiata -
Carlos3

Re: QUESITO URGENTE E INGARBUGLIATO

Messaggio da Carlos3 »

Caro LC63 mi sono permesso di mandarti un messaggio privato, se non ti disturbo ti chiedo di leggerlo.
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