Egregio, Avvocato, numerose sono state le volte che ho chiesto suoi pareri circa la mia situazione, ma sfortunatamente, non ho mai carpito la sua attenzione, gravata sicuramente da altre incombenze più importanti, ma non desisto dal fatto e prima o poi mi risponderà.
Le pongo un quesito abbastanza articolato.
Sono stato inviato presso la C.M.O. di Torino in data 22.05.2012 per definizione di pratica relativa a riconoscimento di interdipendenza da causa di servizio.
La stessa Commissione nel biglietto di invito, mi informava che al momento della mia presentazione, potevo fornire ulteriori certificati medici, accertamenti, relazioni e quantaltro relativamente alla mia patologia.
Quanto indicatomi, lo presentavo nel giorno in cui è stata definita la mia pratica.
Copia del verbale, mi è stata consegnata, ma da quanto ho potuto notare, in tale verbale nella sezione dedicata agli accertamenti clinici strumentali (esterni), solo parte della documentazione, veniva menzionata, mentre una parte quella più importante contenente il nesso di causalità e correlazione con gli eventi è stata totalmente ignorata e non riportata su tale verbale. ottenendone alla fine delle osservazioni negative circa la richiesta di riconoscimento di interdipendenza a cura della Commissione giuidicante.
La mia domanda è questa: I componenti la C.M.O. hanno obbligo di riportare nel verbale quanto fornito dal richiedente, o hanno facoltà burocratiche o potere di ritenere tale documentazione irrilevante tanto da ignorarla pur essendo stata rilasciata da medici specialisti U.S.L. ?
Se così non fosse, a mio modesto avviso vi sarebbero gli estremi per una denuncia alla A.G. per il reato di omissione di atti d'ufficio, in quanto i medesimi rivestono la qualifica di Pubblici Ufficiali.
La prego di scusarmi per la mia incresciosa e magari stupida richiesta in materia -
Cordialmente Bruno ANTONINO.
estremi di reato o normale burocrazia
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- Avv. Giorgio Carta
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Re: estremi di reato o normale burocrazia
Messaggio da Avv. Giorgio Carta »
sinceramente non credo che ricorra alcun reato di omissione.
Dal punto di vista amministrativo, però, la CMO - al pari di ogni organo amministrativo - ha l'obbligo di tenere conto dei documenti e delle osservazioni presentati dal privato (se pertinenti all'oggetto) e di darne conto nella motivazione (quindi nel verbale).
La violazione di tali norme, però, può rilevare in sede di impugnazione davanti al giudice amministrativo, non, invece, in sede penale.
Mi scuso se non riesco a rispondere a tutte le domande, ma mi creda se le dico che faccio il possibile.
Saluti,
Avv. Giorgio Carta
Dal punto di vista amministrativo, però, la CMO - al pari di ogni organo amministrativo - ha l'obbligo di tenere conto dei documenti e delle osservazioni presentati dal privato (se pertinenti all'oggetto) e di darne conto nella motivazione (quindi nel verbale).
La violazione di tali norme, però, può rilevare in sede di impugnazione davanti al giudice amministrativo, non, invece, in sede penale.
Mi scuso se non riesco a rispondere a tutte le domande, ma mi creda se le dico che faccio il possibile.
Saluti,
Avv. Giorgio Carta
Re: estremi di reato o normale burocrazia
Egregio Avvocato, dapprima la voglio ringraziare per avermi risposto.Giorgio Carta ha scritto:sinceramente non credo che ricorra alcun reato di omissione.
Dal punto di vista amministrativo, però, la CMO - al pari di ogni organo amministrativo - ha l'obbligo di tenere conto dei documenti e delle osservazioni presentati dal privato (se pertinenti all'oggetto) e di darne conto nella motivazione (quindi nel verbale).
La violazione di tali norme, però, può rilevare in sede di impugnazione davanti al giudice amministrativo, non, invece, in sede penale.
Mi scuso se non riesco a rispondere a tutte le domande, ma mi creda se le dico che faccio il possibile.
Saluti,
Avv. Giorgio Carta
Penso che anche sotto questo aspetto, i signori che sono preposti alla decisione del prosieguo della nostra condizione sociale post pensione, si siano tutelati per bene anche sotto l'aspetto penale sulle omissioni.
In ogni caso, ho in corso la preparazione di una integrazione alla mia domanda di interdipendenza , da C.di S. che invierò al più presto al Ministero dell'Interno tramite l'Ufficio di appartenenza, nella quale allegherò in copia conforme all'originale tutta la documentazione medica in mio possesso rilasciatami successivamente alla presentazione della mia domanda di interdipendenza, anche perchè ho il sospetto che detta documentazione, fornita in sede di definizione presso la C.M.O. venga solamente acquisita, nel caso visionata e conservata agli atti, ma non trasmessa per la valutazione finale a cura del Comitato di Verifica.
In ogni caso aspetterò che mi venga notificato sia la delibera del comitato che il decreto del ministero, ciò significa minimo dai due ai quattro anni, per poi aventualmente in caso di diniego, ricorrere al T.A.R. o al Presidente della Repubblica.
Certo è che è una ingiustizia, nonostante una persona abbia diritto a quanto previsto dalle normative, debba essere costretto in anticipo a prepararsi a lottare a colpi di ricorsi.
A tale proposito, stavo pensando di inviare al Presidente della C.M.O. competente, una formale richiesta di delucidazioni in merito alla non menzione sul Verbale della documentazione pertinente all'oggetto della mia istanza di riconoscimento di interdipendenza, corredata da separata richiesta di accesso agli atti ai sensi della legge 241/90 per verificare l'avvenuta trasmissione dei certificati forniti. tanto per cominciare a preparare il terreno all'eventuale battaglia.
Cosa ne pensa?
Cordialmente le invio i miei distinti saluti.
Bruno ANTONINO , Collaboratore Tecnico Capo della Polizia di Stato (in aspettativa).
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