quesito

Diritto Militare e per le Forze di Polizia
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giacomo

quesito

Messaggio da giacomo »

.
Sono 1° M.llo E.I., per effetto del verbale Mod. AB NR 465 in data 08.04.2202, dell’Ospedale Militare di Bari, C.M.O., SONO stato giudicato permanentemente non idoneo al servizio Militare,
ha anche stabilito chiaramente, che le infermità, una precedente già riconosciuta dipendente da causa di servizio e elargito l’equivalente equo indennizzo, altre tre già in attesa dalla date 1996 e 1997 frale quali la preminente che ha determinato un periodo di convalescenza fino alla data del collocamento in riforma ed altre due infermità presentate al momento della riforma per cumulo sono state ascritte alla 3° categoria tab “A” per la P.P.O. ED EQUO INDENNIZZO E RINVIATE al DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 29 ottobre 2001, n.461 in Gazzetta Ufficiale N. 5 dello 07 Gennaio 2002.
Pertanto ero convinto, di essere in aspettativa che in base L’Art. 19. Norme finali e di coordinamento 1. al Comma 3 recita e dispone che, Il personale militare e delle Forze di polizia, anche ad ordinamento civile, giudicato permanentemente non idoneo al servizio nella forma parziale, resta in posizione di aspettativa, ai sensi delle vigenti disposizioni, fino all’adozione del provvedimento di riconoscimento o meno della dipendenza da causa di servizio.
. Ho chiesto la dipendenza di causa di servizio delle due infermità portate al momento della riforma alle quali sono stato sottoposto ha visita dalla C.M.O. CHE HA DECRETATO, OTTOBRE 2003, IL TUTTO PER CUMULO INFERMITà ALLA 2° CATEGORIA TAB. "A" PER p.p.o. ed equo indennizzo, demandando per la dipendenza di causa di servizio in base la D.P.R. DI CUI SOPRA.
Con i verbali su indicati ho chiesto l'assegno di incollocabilità, il quale assegno è attribuita ai titolari di p.p.o. dalla seconda all’ ottava categoria tab.. “A” e aggravamento interdipendenza di alcune infermità.
l'ufficio preposto del Ministero della Difesa, sollecitato dallo scrivente in quanto non ricevevo nessuna comunicazione in merito, rispondeva che fin quando il C.V.C.S. NON SI SAREBBE ESPRESSO SULLA DIPENDENZA DI CAUSA SERVIZIO LO SVILUPPO DELLE PRATICHE NON POTEVA ESSERE INTRAPRESO.
Nell'anno 2004 un ufficio del Ministero della Difesa comunicava che dopo il parere positivo del C.V.C.S. l'attribuzione della P.P.O.,CON RELATIVO AUMENTO DEL 10% DELLA PENSIONE E RESTITUZIONE DELLA metà DELL'EQUO INDENNIZZO.
Ho ricevuto nel mese di dicembre 2006 (circa) comunicazione, DAL MINISTERO DELLA difesa che la A.S.L. della mia residenza, mi avrebbe sottoposto a visita , per l'assegno d'incollocabilità, ed hanno voluto un dichiarazione a norma di legge se dalla data dalla riforma avevo intrapreso un'attività lavorativa privata o alle dipendenza di altri. Stessa richiesta l'hanno voluta dall'ufficio collocamento.
Nel mese di dicembre 2007, ho ricevuto comunicazione che le infermità richieste come causa di servizio datate 1995 e 1996 il C.V.C.S. LE ha CONSIDERATE non dipendenti da causa di servizio dandomi 10 giorni di tempo per eventuali ed ulteriori motivazioni altrimenti avrebbero emesso decreto negativo. Visto il poco tempo a disposizione ho fatto le mie osservazioni , al quale ho ricevuto comunicazione, febbraio 2008, che la mia pratica medico legale è stata rinviata al C.V.C.S. CON PREGHIERA DI RIESAMINARE IL PARERE NEGATIVO.
Sono stato sottoposto a visita, per l’assegno di incollocabilità in data 31.01.2008 in riferimento al verbale della c.m.o. del ottobre 2003, il ministero della difesa comunicava alla commissione della A.S.L che dalla data della riforma percepivo la p.p.o. di 3° categoria.
Ottobre 2008 sono stato sottoposto ha visita dalla C.M.O., IL QUALE, HA RICONOSCIUTO IN Aggravamento, come sopra riportato, una infermità in aggravamento alla 1° categ. tab."A"
Dicembre 2008, da un altro ufficio del Ministero della Difesa comunica che le infermità richieste con il verbale dell'OTTOBRE 2003 il C.V.C.S. NON LE HA RICONOSCIUTE DIPENDENTI DA CAUSA DI SERVIZIO MI HANNO DATA 10 GIORNI DI TEMPO PER LE EVENTUALI CONTROINDICAZIONI ALTRIMENTI AVREBBERO EMESSO IL DECRETO DI DINIEGO, COME SOPRA, STO ASPETTANDO LE EVENTULI CONCLUSIONI.



PERTANTO Il verbale di collocamento di RIFORMA Stabiliva la non idoneità al servizio militare in modo permanente, non ha espresso il parere se ero idoneo al servizio nelle aree funzionali dell’A.D.
In quel periodo le C.M.O., SUI VERBALI dei riformati, non avendo altre disposizioni emettevano solo giudizio di idoneità al servizio o collocamento di riforma
Successivamente con Decreto Ministeriale, disponeva che il personale interessato poteva entra trenta giorni dalla data del sopra citato decreto sottoscrivere domanda di adesione o rinuncia. Pur avendo i requisiti necessari il mio Ente ha omesso di mettermi a conoscenza di tale beneficio.
Successivamente le C.M.O. con Decreti Ministeriali sono state invitate, ad esprimere sui certificati medico legali la permanente inidoneità al servizio nella forma assoluta al servizio e alla riserva, alla parziale inidoneità al servizio e soprattutto esprimono il parere se idonei o meno ad essere impiegati nelle aree funzionali A.D.,
Un mio collega, STESSO REPARTO DI APPARTENENZA, è stato collocato nel novembre 2003, dalla C.M.O. CON PERMANENTEMENTE NON IDONEO AL SERVIZIO MILITARE E NON IDONEO ALLA RISERVA. DOPO CIRCA 2 MESI è STATO RICONVOCATO DALLA C.M.O. ED HANNO TRASCRITTO IN ROSSO CHE EGLI ERA IDONEO NELLE AREE FUNZIONALI A.D., TUTTO QUESTO PER IL MIO CASO NON è AVVENUTO.

NON LE SEMBRA assurda la mia posizione?

1) Pertanto, A MIO PARERE, per la propria posizione che fin quando le infermità siano riconosciute o meno e NON SIA CONCLUSA LA DIATRIBA dovrei essere in aspettativa in base al D.P.R. di cui sopra comma 3


2) La mia Amministrazione non ha ritenuto opportuno convocarmi se ero interessato a produrre domanda per essere impiegato nella Amministrazione della Difesa non ha commesso un reato?

3) Poiché l'assegno d'incollocabilità è attribuito all'invalido titolare di P.P.O. DALLA SECONDA ALL'OTTAVA CATEGORIA TAB "A" E SOLO A CHI LE INFERMITà SONO RICONOSCIUTE DIPENDENTI DA CAUSA DI SERVIZIO è SOTTOPOSTO A VISITA COME PURE LA VISITA IN AGGRAVAMETO VISITE CHE HO ESPLETATO ?

5) CHE FARE SE VERRà CONFERMATA LA NON DIPENDENZA DI CAUSA DI SERVIZIO??
dalle certezze alla beffa.

CHE IN CASO CHE NON VENGANO CONFERMATI COME DIPENDENZA DA CAUSA DI SERVIZIO SUBIRA’ UNA NOTEVOLE PENALIZZAZIONE AI FINI PREVIDENZIALI E PENSIONISTICI

CHE IL TRANSITO È UN VERO DIRITTO CHE SCATURISCE DALLE PIU’ ELEMENTARI LEGGI E NORMATIVE IN FAVORE DELLE PERSONE DIVENUTE INABILI, LEGGE 68/99 NORME PER IL DIRITTO AL LAVORO DEI DISABILI (PUBBLICATA NEL SUPPLEMENTO ORDINARIO N. 57/L ALLA GAZZETTA UFFICIALE 23 MARZO 1999) CHE è STATO ESTESO ANCHE AL PERSONALE DELLE FF.AA CON AL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 29 OTTOBRE 2001, N.461 CHE IL MIO REPARTO DI APPARTENENZA CONTINUA A NEGARE.

Spero di essere stato esaustivo e la ringrazio anticipatamente per l'eventuale risposta anche un cenno di ricevuta se non è di sua competenza

Giacomo


AVVOCATO

Re: quesito

Messaggio da AVVOCATO »

Dopo aver letto attentamente tutta l'odissea che ha vissuto, temto di rispondere, in un settore a dir poco singolare
.- d:- fin che le infermità vengano riconosciute o meno e non sia conclusa la diatriba, dovrei essere in aspettativa in base al D.P.R. di cui sopra 3^ c.
.- r: lo stato giuridico della c.d. aspettativa nasce non da un mero convincimento, per quanto giusto possa essere sotto un mero profilo morale e naturale, ma da una formale dichiarazione, promanante dall'amministrazione d’appartenenza. In assenza di detta determinazione/comunicazione, lei sarà in servizio od altrimenti in convalescenza -
.- d:- La mia Amministrazione non ha ritenuto opportuno convocarmi, se fossi interessato a produrre domanda, per essere impiegato nell’Amministrazione della Difesa; non ha forse commesso un reato?
.- r:- ritengo che sia solo “dimenticanza”, non omissione, che potrebbe invece rientrare in ipotesi penali. Eventualmente potrebbe formulare una richiesta di remissione in termini, ove possibile ed ammissibile.-
.- d: poiché l'assegno d'incollocabilità è attribuito all'invalido titolare di P.P.O. dalla 2^ all'8^ cat. tab "a" e solo a chi le infermità sono riconosciute dipendenti da causa di servizio, è sottoposto a visita, come pure la visita in aggravamento visite che ho espletato?
. - r:- certo, perché è aggravamento e tal stato di salute va certificato e riscontrato dalla C.M.O. .-
.- d:- che fare se verrà confermata la non dipendenza di causa di servizio?
.- r:- sostanzialmente nulla, a meno che, in calce alla comunicazione, vi sia la postilla " avverso il presente atto ......è amesso ricorso al T.A.R. o Ricorso straordinario al Capo dello Stato o consimil..." In caso diverso, ahimè, penso che non vi sia altra possibile soluzione.- Per ogni altro tipo di problematica di carattere strettamente medico/legale, le suggerisco di consigliarsi con un buon medico legale, esperto nel settore.-
Auguri per la sua salute.-
Giovanni Magrì
giacomo

Re: quesito

Messaggio da giacomo »

La ringrazio per la gentile risposta, e pertanto approfitto della sua cortesia chiedendoLe: cosa fare per obbligare l'Amministrazione a emettere in base alla mia domanda che le riporto ? CIOè determinazione/comunicazione, lei sarà in servizio od altrimenti in convalescenza -

.- d:- fin che le infermità vengano riconosciute o meno e non sia conclusa la diatriba, dovrei essere in aspettativa in base al D.P.R. di cui sopra 3^ c.
.- r: lo stato giuridico della c.d. aspettativa nasce non da un mero convincimento, per quanto giusto possa essere sotto un mero profilo morale e naturale, ma da una formale dichiarazione, promanante dall'amministrazione d’appartenenza. In assenza di detta determinazione/comunicazione, lei sarà in servizio od altrimenti in convalescenza -
cORDIALMENTE
AVVOCATO

Re: quesito

Messaggio da AVVOCATO »

può superare agevolmente il problema formulando richiesta alla sua aministrazione, servizio sanitario o Ufficio personale, chiedendo quale è che sia la sua attuale posizione in seno alla stessa. Nelle more in cui, ma non mi pare il caso, non ottenesse risposta alcuna, allora con richiesta formale di accesso agli atti -legge sulla trasparenza, ex legge 241/1990, chiederà lumi ed anche il responsabile del procedimento, per sapere, di volta in volta, lo stato della sua pratica.-
Cordialità.
Giovanni Magrì
giacomo

Re: quesito

Messaggio da giacomo »

Avvocato torno a scriverLE approfittando della sua disponibilità.
Intanto Le dico che ho inviato quanto suggerito.
Vorrei chiedere, sicuramente sembrerà banale il mio quesito.
pertanto chiedo che differenza c^è fra
1) permanentemente non idoneo al servizio militare nella forma parziale
2) permanentemente non idoneo al servizio militare permanente
Non le sembra che sia la stessa cosa poichè al punto 1 interpreto che un soggetto non è idoneo al servizio neanche nella forma parziale cosi come al punto 2
in sostanza, a mio parere, dovrebbe essere la stessa cosa
Mi scuso anticipatamente se il quesito è cosi banale e forse elementare.
Cordialmente Giacomo
AVVOCATO

Re: quesito

Messaggio da AVVOCATO »

Caro Sig. Giacomo,
nulla è banale od irrilevante, nella vita.-
la non indoneità, va da se, significa la mancanza permanente dei requisiti psicofisici per il servizio.-
1) permanentemente non idoneo al servizio militare nella forma parziale, significa che, anche se Lei avesse una pur minima capacità lavorativa, non può essere comunque "utilizzato" anche marginalmente;
2) permanentemente non idoneo al servizio militare permanente, significa che non v'è alcuna possibilità di utilizzo, in alcuna maniera.-
Sono fondamentalmente la stessa cosa, anche se espresso in modi diversi e con condizioni fisiche diverse.-
Cordialità
Giovanni Magrì
giacomo

Re: quesito

Messaggio da giacomo »

Gentilissimo Avvocato, COME DA LEI SUGGERITO, ho fatto richiesta formale di accesso agli atti -legge sulla trasparenza, ex legge 241/1990, per chiedere lumi sulla mia posizione di stato ed anche il responsabile del procedimento, per sapere, lo stato della mia pratica.-
Di conseguenza fine mese di febbraio è arrivata con raccomandata R.R. dal Ministero della Difesa comunicazione del parere negativo da parte del C.V.C.S. DECRETO DATATO 2006, a tutte le infermità che mi hanno reso non idoneo al servizio militare, PERTANTO le osservazioni chieste ed espletate non sono servite a niente.
In data odierna con raccomandata r.r. di ritorno ho ricevuto comunicazione ed invito a ritirare, il decreto di collocamento di pensione datato 27.03.2003 DECRETO EMESSO SEI ANNI FA è FERMO PRESSO IL DISTRETTO, presso la locale Stazione dei Carabinieri.
Non Le sembra una presa giro, DALLE CERTEZZE ALLA DELUSIONE PIù INCREDIBILE PER COME LE COSE SI ERANO SVILUPPATE?????????? sicuramente farò ricorso al TAR come comunicato.
IN PRATICA SONO STATO COLLOCATO IN PENSIONE SENZA POTER USUFRUIRE DEI BENEFICI PREVISTI PER LE PERSONE DIVENUTE INABILI E PORTATORI DI HANDICAP. CON CONSEGUEZE A LIVELLO PENSIONISTICO ABBASTANZA PESANTI.
Non le sembra che debba denunciare il tutto all'AUTRITà GIUDIZIARIA PER OMOSSIONE DI ATTI D'UFFICIO ABUSO E QUANT'ALTRO PER RISARCIMENTO DI DANNI MORALI, MATERIALI ED ESISTENZIALI PROPRIA E FAMILIARE???????? per il non collocamento in aspettativa in base al D.P.R NR 461/2001 ART 18, e per non aver avuto la possibilità di esprimere se ero interessato a produrrere domanda per le aree funzionali A.D.
CERTO DI UN SUO AUTOREVOLE PARERE
RINGRAZIANDOLA aNTICIPATAMENTE
Giacomo
AVVOCATO

Re: quesito

Messaggio da AVVOCATO »

Sig. Giacomo,
condivido la sua angoscia e delusione.-
Percorrere la strada dell'intervento giurisdizionale terzo, al momento, è l'unica, purtroppo.-
Come già ribadito in altri interventi, sto lottando per far in modo che nasca l'ufficio legale in seno alle FF.AA., al fine di ridurre la creazione di situazioni distoniche ed inverosimili, come quello che leggo.-
Facendosi seguire e consigliare da un collega "esterno" esperto nella materia, sono sicuro ch troverà la soluzione e, forse, anche la strada per un eventuale risarcimento del danno.-
Con i migliori auguri
giacomo

Re: quesito

Messaggio da giacomo »

Gentilissimo Avvocato. grazie della sua prontissima risposta. Spero vivamente che riesca nella sua lotta per far in modo che nasca l'ufficio legale in seno alle FF.AA.-
Approfitto della sua disponibilità per dirLe, ancora, che tutta la vertenza, L'Amministrazione la sta imponendo sul verbale della C.M.O. DEL 08.04.2002, che ha determinato la permanente non idoneità al servizio militare in modo permanenete come le Ho già spiegato con le precedenti ei-mail.
Unica dicitura all'epoca vigente.
Non vogliono ammettere che come anche Lei ha avuto modo di analizzare che:
1) permanentemente non idoneo al servizio militare nella forma parziale, significa che, anche se Lei avesse una pur minima capacità lavorativa, non può essere comunque "utilizzato" anche marginalmente;
2) permanentemente non idoneo al servizio militare permanente, significa che non v'è alcuna possibilità di utilizzo, in alcuna maniera.-
Sono fondamentalmente la stessa cosa, anche se espresso in modi diversi e con condizioni fisiche diverse.-
Con la presente Le chiedo un ultima consulenza che riguarda il RISARCIMENTO DI DANNI MORALI, MATERIALI ED ESISTENZIALI, devo intraprenderla con il ricorso al tar che mi accingo a fare per le Cause di servizio, includento nelle richieste oppure con un avvocato penalista????
Grazie Giacomo
AVVOCATO

Re: quesito

Messaggio da AVVOCATO »

Sig. Giacomo,
La procedibilità al giudice civile ordinario è ricorribile, ove sia palesemente dimostrabile, specie se riuscissse ad ottenere una pronunzia favorevole dal Tar.-
Valuti bene la cosa. A volte dimostrare di avere subìto un danno "biologico", con tutti i suoi annessi e connessi, non è facile.-
Comuque tenti lo stesso. L'avv.to penalista non c'entra nulla.-
aguguri.-
giacomo

Re: quesito

Messaggio da giacomo »

Gentlissimo Avv. approfitto ancora della sua consulenza per proporLe un ulteriore quesito riguardante la promozione alla qualifica di Luogotenente.
Come ben sa sono stato collocato in pensione per riforma. pertanto ho chiesto , dato che l'Amministrazione non prendeva l'iniziativa di istituire la pratica
volta a conseguire il conferimento della qualifica di Luogotenente previsto all’art. 20, della legge 5 maggio 1976, 187 e dell’art. 2 della legge 22 luglio 1971 nr 536, che stabiliVA le modalità di conferimento della qualifica allora Denominata ’Aiutante” da attribuire all’ allora vigente grado denominato Maresciallo Maggiore, all’attuale conferimento della qualifica di Luogotenente da attribuire aL GRADO DI PRIMO MARESCIALLO CHE HA SOSTITUITO DAL 01.01.2001, IL PREVIGENTE GRADO DI "AIUTANTE", QUEST'ULTIMO, GRADO CHE HA SOSTITUITO IL PREVIGENTE GRADO DI MARESCIALLO MAGGIORE, per analogia di situazione e di qualifica in quanto cessato dal servizio permanente, la quale qualifica o il grado superiore è attribuito al personale divenuta inabile cessato dal servizio per limite di età e perche deceduto nell'anno in cui avendo i requisiti necessari o l'anzianità di grado utili per essere valutati al grado superiore sono promossi al grado superiore il giorno precedente del avvenimento. L'Amministrazione sentite le mie argomentazioni di cui alle leggi sopra citate e ritenute valide a istruito la pratica ed ha inviato il tutto per il seguito di competenza. Ho ricevuto dall'Ufficio competente del Ministero della Difesa che la promozione alla qualifica di Luogotenente non può avvenire in quanto le leggi sopra citate riguardante la qualifica sono state abolite dalla legge 195/196, Poichè la denominazione di Luogotenente non è un grado ma una qualifica la promozione non può essere attibuita.
Non le sembra strano la risposta ricevuta??? in pratica, dalla risposta ricevuta deduco che tutto il personale interessato per l'attribuzione della qualifica di Luogotenente o è promosso in servizio altrimenti non ci sono altre possibilità come avviene per tutta la catena gerarchica da un grado inferire al grado superiore trovandosi nelle condizioni su esposte.
Spero di essere stato esaustivo attendo un suo parere
Giacomo
AVVOCATO

Re: quesito

Messaggio da AVVOCATO »

Sig. Giacomo
purtroppo, è esatto. L'Amministrazione ha vagliato le dedotte argomentazioni ed il Ministero della Difesa ha riferito correttamente del rigetto a causa dell'abolizione della normativa di riferimento.-
Casomai faccia istruire la pratica per il grado di S.ten. in congedo.-
Auguri
giacomo

Re: quesito

Messaggio da giacomo »

Sig. avv. in base alla risposta ricevuta dal Ministero che mi ha invitato se non soddisfato della risposta a fare ricorso al TAR ENTRO 60 GIORNI e 120 al sig. Presidente della Repubblica
le ragioni delle leggi e degli art. sopra richiamate, come comunicato dal Ministero della Difesa, non sono vigenti in ragione dell'art. 40, comma 1, lettera f del Decreto Legislativo nr 196, del 1995 che abroga ogni norma incompatibile contenuti nel presente decreto.
VORREI FARE RICORSO AL SIG. pRESIDENTE DELLA rEPUBBLICA portando a sostegno quanto segue
Poichè il D. L. NR 196 DEL 1995 HA INTRODOTTO il grado di AIUTANTE PER QUEST'ULTIMO grado non era previsto nessuna qualifica.
Trovo la compatibilità della nuova qualifica di Luogotenente, con la vecchia qualifica di AIUTANTE, da attribuire al nuovo grado di Primo Maresciallo introdotta con il D.P.R. NR 82 DEL 2001.
Cosi come comunicato dal Ministero della Difesa che l'art. 40, comma 1, lettera f del Decreto Legislativo nr 196, del 1995 che abroga ogni norma incompatibile contenuti nel presente decreto.
Anche il D.P.R. NR 82 DEL 2001. all'art. 25 abroga ogni norma incompatibile contenuti nel presente decreto.
cOSA NE PENSA
Cordialmente Giacomo
AVVOCATO

Re: quesito

Messaggio da AVVOCATO »

Sig. Giacomo
Lei è liberissimo di fare il ricorso al Capo dello Stato.-
L'unico problema, è quello che se il dictum che verrà adottato non soddisfacesse le sue legittime aspettative, purtroppo non troverebbe altra possibilità di replica.-
Cordialità
giacomo

Re: quesito

Messaggio da giacomo »

Sig. Avvocato torno a chiedere, in base a quello che la S.V., mi consigliò di fare, di giacomo » sab mar 14, 2009 11:35 pm, in base alla legge sull trasparenza amministativa e poichè non avevo MAI ricevuto nessun decreto di collocamento di congedo IN DATA ODIERNA, tramite i Carabinieri della locale Stazione dei Carabinieri, mi hanno notificato il decreto Ministeriale, il quale, ha decretato il collocameto di riforma al servizio militare.
Datato ROMA 27.03.2003, ricevuto dopo 6 anni dall’emissione, p.c.c. firmato dall’addetto.
Manca la firma del DIRIGENTE. UN DOCUMENTO P.C.C. DOVREBBE ESSERE CONFORME ALL'ORIGINALE.
SENZA LA FIRMA DEL DIRIGENTE è VALIDO O BASTA LA FIRMA DELL’ADDETTO PER VALIDARE UN DOCUMENTO COSI IMPORTANTE????
La ringrazio anticipatamente e Le porgo distinti saluti. Marco
Rispondi