Gentilissimo Avv. Giorgio Carta,
Le scrive in quanto vorrei un consiglio per la presentazione di un'eventuale ricorso al Consiglio di Stato contro l'Arma dei Carabinieri.
Le spiego la vicenda, sono un carabiniere congedato a agosto del 2009 dopo quasi cinque anni di servizio.
Mi sono arruolato nell'Arma il 16.11.2004 come Carabiniere ausiliario, riuscendo ad ottenere il passaggio in f.v. allo scadere dell'anno di leva nella benemerita.
In data 23.12.2006, al mio rientro dal corso integrativo per CC, mi sono ritrovato a prestare un servizio perlustrativo consorziato notturno con un Carabiniere Scelto di una Stazione CC limitrofa a quella di mia appartenenza.
Durante quel servizio, il capo equipaggio durante un controllo di una ragazza rumena priva di documenti decise di non procedere a sottoporla a fermo di identificazione, in considerazione del fatto che la Romania sarebbe entrata a far parte della Comunità Europea il successivo 1° gennaio e che i nostri superiori gerarchici avevano fornito verbalmente l'indirizzo operativo di non soffermarsi sul controllo di cittadini che da lì a poco sarebbe diventati comunitari dando priorità alla prevenzione di furti in aitazione.
Nel mese di febbraio 2007, mi vedevo notificare un avviso di garanzia per il reato di omissione di atti d'ufficio e omessa denuncia all'autorità, relativo all'episodio del predetto controllo.
Nel mese di luglio 2008, all'udienza preliminare, nonostante l'assunzione della responsabilità della decisione da parte del capo equipaggio, su consiglio "sbagliato" del mio legale e del mio Comandante di Stazione, anche in considerazione del fatto che a novembre mi scadeva il periodo di ferma, decisi di patteggiare, venendo condannato alla pena di mesi tre convertita in sanzione pecuniaria di 3420,00 euro.
Successivamente, il Comando Regione di mia appartenza, senza inviarmi alcuna comunicazione, chiedeva al Ministero della Difesa di poter procedere all'instaurazione di un precedimento disciplinare di corpo nei miei confrnti anzichè uno di stato, ottenendo il nulla osta a tale richiesta solo in data 18 dicembre 2008.
Nel frattempo, in data 18 novembre 2008, venivo sottoposto a regolare visita medica per il passagio in servizio permanente, risultando idoneo al servizio militare incondizionato.
Dopo qualche giorno, mi veniva notificata la proposta da parte del Comandante di Regione a presentare domanda di prolungamento della ferma ai sensi dell'Art. 5 comma 1 della Legge nr. 53/1989, in quanto sottoposto a procedimento disciplinare, il cui avvio mi è stato comunicato e notificato soltanto in data 05 gennaio 2009, con la previsione da parte del Comando Regione, che mi sarebbe stata irrogata la sanzione disciplinare della "consegna di rigore".
In data 10 febbraio 2009, convocato davanti ad apposita Commissione Consultiva, mi veniva inflitta la sanzione disciplinare di giorni 3 (tre) di consegna!
In data 25 giugno 2009, successivamente alla mia istanza di ammissione in s.p. presentata il 16 febbraio 2009, il Comando Generale mi comunicava i motivi ostativi all'accoglimento della mia istanza dovuti al comma 3 del predetto Art. 5 che mi era stato applicato per la concessione del prolungamento della ferma, invitando me a presentare delle memorie difensive scritte e i Comandi gerarchici a fornire valutazioni in merito.
In data 08 luglio 2009, trasmettevo tramite la scala gerarchica le mie memorie corredate di nr. 7 attestazioni di merito rilasciate nei miei confronti per operazioni di servizio alle quali ho partecipato nella mia breve carriera.
Tali memorie erano accompagnate altresì dai pareri più che positivi dei miei superiori diretti, Ufficiali compresi sino al grado di Colonnello.
In precedenza però, il Comando Regione aveva espresso parere negativo solo in considerazione di ciò che prevede il suddetto comma 3 dell'Art. 5.
In data 10 agosto 2009, mi veniva notificato il provvedimento di congedo nei miei confronti da parte del Comando Generale, datato 28 luglio 2009, in quanto non riunivo i requisiti previsti dal comma 3 dell'Art. 5 per transitare in s.p..
In daa 03 novembre 2009, il Tar Lazio ha rigettato il mio ricorso, riportando nella sentenza le memorie presentate dall'Arma in merito al mio ricorso, dando per scontato che l'Arma ha applicato legittamamente il provvedimento di congedo in base a quanto previsto dall'Art. 5 della L. nr. 53/1989.
In data 13 novembre 2009, mi è stata notificata presso la mia vecchia Stazione CC di appartenenza, la documentazione caratteristica relativa al periodo dal 18 novembre 2008 al 10 agosto 209, con giudizio finale "superiore alla media".
Secondo Lei ho qualche possibilità di vincere un'eventuale ricorso al Consiglio di Stato?
L'Arma poteva applicarmi quel predetto Art. 5 per concedermi il prolungamento della ferma quando invece il procedimento disciplinare è stato avviato e comunicatomi soltanto oltre lo scadere della mia f.v.?
Non Le sembra discordante il fatto che mi congedano perchè a loro dire non riunisco più i requisiti e poi mi giudicano "superiore alla media" e con ottime valutazione (5 pareri) da parte dei miei superiori diretti (un Colonnello C.te Provinciale, un Tenente Colonnello Vice C.te provinciale, un Capitano C.te di Compagnia e un Luogotenente C.te di Stazione) sulla mia eventuale ammissione in s.p.?
Quali sono i termini eventualmente per presentare ricorso al Consiglio di stato se la sentenza del TAR è stata depositata solo in segreteria?
La ringrazio anticipatamente per l'eventuale tempo che mi dedicherà.
Carabiniere congedato per non ammissione in s.p.
Moderatore: Avv. Giorgio Carta
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- Avv. Giorgio Carta
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- Iscritto il: ven apr 03, 2009 9:14 am
Re: Carabiniere congedato per non ammissione in s.p.
Messaggio da Avv. Giorgio Carta »
Posso solo dirle che, se la sentenza in questione non le è stata notificata, all'eventuale appello si applica il termine cosidetto lungo, cioè 6 mesi un anno (cui vanno aggiungi i 45 giorni di sospensione feriale), a seconda che il ricorso di primo grado sia stato incardinato dopo o prima del del 13 luglio 2009.
Per il resto, posso solo dirle di non arrendersi davanti alla sentenza del TAR lazio, il quale notoriamente e drammaticamente ha un atteggiamento severissimo con i militari (e non mi faccia aggiungere altro!).
Nel merito, però, non intendo dirle alcunché perché non conosco le carte del giudizio, anche se, tutto sommato, la sua pretesa sembra meritare un approfondimento, non apparendo manifestamente infondata.
insomma, resista e non si arrenda!
Sinceri auguri,
Avv. Giorgio Carta
Per il resto, posso solo dirle di non arrendersi davanti alla sentenza del TAR lazio, il quale notoriamente e drammaticamente ha un atteggiamento severissimo con i militari (e non mi faccia aggiungere altro!).
Nel merito, però, non intendo dirle alcunché perché non conosco le carte del giudizio, anche se, tutto sommato, la sua pretesa sembra meritare un approfondimento, non apparendo manifestamente infondata.
insomma, resista e non si arrenda!
Sinceri auguri,
Avv. Giorgio Carta
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