Sentenza TAR Lazio n. 5590/2011 (trasf. ex lege n. 104/92)

Diritto Militare e per le Forze di Polizia
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ispol
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Re: Sentenza TAR Lazio n. 5590/2011 (trasf. ex lege n. 104/9

Messaggio da ispol »

Altri Tar sono intervenuti (Piemonte e Toscana) rispettivamente con le Ordinanze n. 586 del 10.09.11 e n. 992 del 29.09.11 in merito all'applicazione delle Legge 183/2010 alle Forze dell'Ordine.


ispol
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Re: Sentenza TAR Lazio n. 5590/2011 (trasf. ex lege n. 104/9

Messaggio da ispol »

Altri TAR sono intervenuti (Piemonte e Toscana) rispettivamente con le Ordinanze n. 586 del 10.09.11 e n. 992 del 29.09.11 a sancire l'applicabilità della Legge 183/10 anche alle Forze dell'Ordine.
Garibaldi

Re: Sentenza TAR Lazio n. 5590/2011 (trasf. ex lege n. 104/9

Messaggio da Garibaldi »

ispol ha scritto:Altri TAR sono intervenuti (Piemonte e Toscana) rispettivamente con le Ordinanze n. 586 del 10.09.11 e n. 992 del 29.09.11 a sancire l'applicabilità della Legge 183/10 anche alle Forze dell'Ordine.
Sembra che l'orientamento dei TAR sia abbastanza chiaro sull'applicabilità della Legge n. 183/2010 alle Forze di Polizia. Al momento, dopo l'entrata in vigore della nuova legge, non mi pare che ci siano state sentenze sfavorevoli.
(Speriamo che la prima non sarà la mia, visto che sto per presentare anch'io il ricorso...)
gladiatoredicaserta
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Re: Sentenza TAR Lazio n. 5590/2011 (trasf. ex lege n. 104/9

Messaggio da gladiatoredicaserta »

ispol ha scritto:Altri TAR sono intervenuti (Piemonte e Toscana) rispettivamente con le Ordinanze n. 586 del 10.09.11 e n. 992 del 29.09.11 a sancire l'applicabilità della Legge 183/10 anche alle Forze dell'Ordine.


grazie x il tuo contributo, sentenze interessanti che non conoscevamo
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Re: Sentenza TAR Lazio n. 5590/2011 (trasf. ex lege n. 104/9

Messaggio da gladiatoredicaserta »

Giorgio Carta ha scritto:E' impossibili rispondere al suo quesito senza esaminare i provvedimenti che concretamente la riguardano.
Ciò che è importante sottolineare è che lo stesso Consiglio di Stato, questo mese, si è rimangiato l'assurda sentenza che lei cita (secondo me scritta da giudici sotto gli effetti dell'alcool) ed ha riconosciuto la piena applicabilità delle modifiche apportate alla legge n. 104/1992 anche ai lavoratori del comparto sicurezza e difesa.
Le consiglio, comunque, di farsi assistere da un legale che conosca la materia.
Saluti,
Avv. Giorgio Carta


Avvocato il numero della sentenza che nomina qual è? In quale giorno del mese di novembre è stata emanata?
Garibaldi

Re: Sentenza TAR Lazio n. 5590/2011 (trasf. ex lege n. 104/9

Messaggio da Garibaldi »

Ecco un'altra sentenza a favore dell'applicazione della Legge n. 183/2010 anche alle Forze di Polizia:
Sentenza breve n. 549 del TAR Friuli Venezia Giulia del 24 novembre 2011.
Frustrato

Re: Sentenza TAR Lazio n. 5590/2011 (trasf. ex lege n. 104/9

Messaggio da Frustrato »

Garibaldi ha scritto:Ecco un'altra sentenza a favore dell'applicazione della Legge n. 183/2010 anche alle Forze di Polizia:
Sentenza breve n. 549 del TAR Friuli Venezia Giulia del 24 novembre 2011.

..Potresti allegare la sentenza..???...Grazie
Garibaldi

Re: Sentenza TAR Lazio n. 5590/2011 (trasf. ex lege n. 104/9

Messaggio da Garibaldi »

Frustrato ha scritto:
Garibaldi ha scritto:Ecco un'altra sentenza a favore dell'applicazione della Legge n. 183/2010 anche alle Forze di Polizia:
Sentenza breve n. 549 del TAR Friuli Venezia Giulia del 24 novembre 2011.

..Potresti allegare la sentenza..???...Grazie
Non so come si fa,ma se vai sul sito http://www.giustizia-amministrativa.it" onclick="window.open(this.href);return false; la trovi facilmente. Basta selezionare il TAR del Friuli e fare la ricerca tra le sentenze brevi, con numero e data.
morettone73
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Re: Sentenza TAR Lazio n. 5590/2011 (trasf. ex lege n. 104/9

Messaggio da morettone73 »

BUongiorno
morettone73
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Re: Sentenza TAR Lazio n. 5590/2011 (trasf. ex lege n. 104/9

Messaggio da morettone73 »

Purtroppo cari colleghi ho una brutta notizia!! Ho fatto ricorso al Tar dopo che l'amministrazione mi ha rigettata l'istanza di trasferimento legge 104 per carenza del requisito della continuità, ho vinto il ricorso al Tar Lazio e sono stato distaccato nella sede vicino al disabile (non trasferito) perchè l'amministazione a presentato ricorso al Consiglio di Stato. Ho saputo delle recenti sentenze del consiglio di stato tra cui la n°5508 e la 5725 le quali sono a favore della legge 183 ma purtroppo pochi giorni fa il consiglio di stato si è espresso contrariamente a sfavore di un collega della pol.peniten. dopo aver vinto al tar lazio riallacciandosi alla vecchia sentenza la 2707 del 05/05/2011 allego la sentenza:


Con la sentenza impugnata, il Tar Lazio, in accoglimento del ricorso dell’odierno appellato, ha annullato il provvedimento di rigetto dell’istanza di trasferimento dalla sede di servizio richiesto ex art.33 , comma 5°, legge 5 febbraio 1992 n.104 assumendo l’illegittimità del rigetto dell’istanza fondato sulla carenza del requisito della continuità dell’assistenza al padre divenuto invalido al 100%., che non sarebbe più richiesto per effetto della novella legislativa di cui alla L. n. 183/2010.

L’appellato si è ritualmente costituito in giudizio.

Chiamata alla camera di consiglio la causa è stata è stata trattenuta in decisione, dopo che il difensore dell’unica parte presente in appello, è stata sentito sull’intenzione del collegio di decidere, ex art.60 c.p.a., il merito della controversia

L’appello dell’Amministrazione è fondato.

La Sezione non ha elementi per potersi infatti discostare dal precedente specifico in tema, di cui alla decisione n. 2707 del 5 maggio 2011, le cui argomentazioni sono esattamente integralmente richiamate dall’appellante a sostegno dell’erroneità della sentenza impugnata.

Il rigetto dell’istanza di trasferimento in questione, fondato sull’assenza del requisito della continuità previsto dalla precedente versione della predetta norma, è in linea con il costante ed univoco orientamento di questa Sezione, ribadito anche recentemente (sent. 3 dicembre 2010, n.8530), in tema di trasferimenti ex art. 33 , comma 5°, legge n.104 del 1992.

Al riguardo deve essere ricordato che il riconoscimento del diritto de quo al dipendente pubblico s’inquadra oggi nella legge 4 novembre 2010 n.183 (c.d. “collegato lavoro”) intervenuta sull’assetto di disciplina delineato dalle disposizioni sopra menzionate, e che si segnala per aver stabilito, per quel che riguarda gli aspetti che caratterizzano la fattispecie in esame, che il dipendente pubblico può ottenere il trasferimento indipendentemente dall' <<attualità>> e <<continuità>> dell'assistenza prestata (art. 24, 30° comma, l. n. 183 del 2010), posti a fondamento del restrittivo orientamento della giurisprudenza, fra cui si annovera la sentenza di questa Sezione.

Ma la nuova disciplina potrà trovare applicazione per il personale appartenente alle Forze Armate , alle Forze di Polizia, nelle quali rientra la Polizia Penitenziaria , al Corpo Nazionali dei VV.FF. solo quando verranno emanati gli appositi provvedimenti legislativi previsti dall’art.19 della richiamata legge, dovendosi tener conto, con riguardo agli appartenenti ai detti organismi, “della peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali, previsti da leggi e regolamenti, per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell'ordine e della sicurezza interna ed esterna, nonché per i peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti e i correlati impieghi in attività usuranti”.

Pertanto in assenza dei provvedimenti attuativi, non poteva che continuare ad applicarsi la disciplina nella previgente formulazione della norma.

Di qui la legittimità del provvedimento impugnato in prime cure.

Quindi, sul piano del diritto necessariamente applicabile alla specie, l’appello deve essere accolto.

Non occorre [/b]pronunciarsi sulle spese della causa non essendosi costituito l’appellato intimato.

P.Q.M.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) definitivamente pronunciando:

___1. accoglie l'appello, come in epigrafe proposto, e per l’effetto annulla la sentenza impugnata.

___2. Spese compensate.

Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.

Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 10 gennaio 2012 con l'intervento dei magistrati:

Cosa ne pensate?? la sezione III è a favore la sez IV invece dice che mancano i provvedimenti legislativi. Scadalosooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Garibaldi

Re: Sentenza TAR Lazio n. 5590/2011 (trasf. ex lege n. 104/9

Messaggio da Garibaldi »

morettone73 ha scritto:Purtroppo cari colleghi ho una brutta notizia!! Ho fatto ricorso al Tar dopo che l'amministrazione mi ha rigettata l'istanza di trasferimento legge 104 per carenza del requisito della continuità, ho vinto il ricorso al Tar Lazio e sono stato distaccato nella sede vicino al disabile (non trasferito) perchè l'amministazione a presentato ricorso al Consiglio di Stato. Ho saputo delle recenti sentenze del consiglio di stato tra cui la n°5508 e la 5725 le quali sono a favore della legge 183 ma purtroppo pochi giorni fa il consiglio di stato si è espresso contrariamente a sfavore di un collega della pol.peniten. dopo aver vinto al tar lazio riallacciandosi alla vecchia sentenza la 2707 del 05/05/2011 allego la sentenza:


Con la sentenza impugnata, il Tar Lazio, in accoglimento del ricorso dell’odierno appellato, ha annullato il provvedimento di rigetto dell’istanza di trasferimento dalla sede di servizio richiesto ex art.33 , comma 5°, legge 5 febbraio 1992 n.104 assumendo l’illegittimità del rigetto dell’istanza fondato sulla carenza del requisito della continuità dell’assistenza al padre divenuto invalido al 100%., che non sarebbe più richiesto per effetto della novella legislativa di cui alla L. n. 183/2010.

L’appellato si è ritualmente costituito in giudizio.

Chiamata alla camera di consiglio la causa è stata è stata trattenuta in decisione, dopo che il difensore dell’unica parte presente in appello, è stata sentito sull’intenzione del collegio di decidere, ex art.60 c.p.a., il merito della controversia

L’appello dell’Amministrazione è fondato.

La Sezione non ha elementi per potersi infatti discostare dal precedente specifico in tema, di cui alla decisione n. 2707 del 5 maggio 2011, le cui argomentazioni sono esattamente integralmente richiamate dall’appellante a sostegno dell’erroneità della sentenza impugnata.

Il rigetto dell’istanza di trasferimento in questione, fondato sull’assenza del requisito della continuità previsto dalla precedente versione della predetta norma, è in linea con il costante ed univoco orientamento di questa Sezione, ribadito anche recentemente (sent. 3 dicembre 2010, n.8530), in tema di trasferimenti ex art. 33 , comma 5°, legge n.104 del 1992.

Al riguardo deve essere ricordato che il riconoscimento del diritto de quo al dipendente pubblico s’inquadra oggi nella legge 4 novembre 2010 n.183 (c.d. “collegato lavoro”) intervenuta sull’assetto di disciplina delineato dalle disposizioni sopra menzionate, e che si segnala per aver stabilito, per quel che riguarda gli aspetti che caratterizzano la fattispecie in esame, che il dipendente pubblico può ottenere il trasferimento indipendentemente dall' <<attualità>> e <<continuità>> dell'assistenza prestata (art. 24, 30° comma, l. n. 183 del 2010), posti a fondamento del restrittivo orientamento della giurisprudenza, fra cui si annovera la sentenza di questa Sezione.

Ma la nuova disciplina potrà trovare applicazione per il personale appartenente alle Forze Armate , alle Forze di Polizia, nelle quali rientra la Polizia Penitenziaria , al Corpo Nazionali dei VV.FF. solo quando verranno emanati gli appositi provvedimenti legislativi previsti dall’art.19 della richiamata legge, dovendosi tener conto, con riguardo agli appartenenti ai detti organismi, “della peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali, previsti da leggi e regolamenti, per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell'ordine e della sicurezza interna ed esterna, nonché per i peculiari requisiti di efficienza operativa richiesti e i correlati impieghi in attività usuranti”.

Pertanto in assenza dei provvedimenti attuativi, non poteva che continuare ad applicarsi la disciplina nella previgente formulazione della norma.

Di qui la legittimità del provvedimento impugnato in prime cure.

Quindi, sul piano del diritto necessariamente applicabile alla specie, l’appello deve essere accolto.

Non occorre [/b]pronunciarsi sulle spese della causa non essendosi costituito l’appellato intimato.

P.Q.M.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta) definitivamente pronunciando:

___1. accoglie l'appello, come in epigrafe proposto, e per l’effetto annulla la sentenza impugnata.

___2. Spese compensate.

Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa.

Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 10 gennaio 2012 con l'intervento dei magistrati:

Cosa ne pensate?? la sezione III è a favore la sez IV invece dice che mancano i provvedimenti legislativi. Scadalosooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
È strano, in quanto la Polizia Penitenziaria ha recepito la nuova legge, con propria circolare.
gladiatoredicaserta
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Re: Sentenza TAR Lazio n. 5590/2011 (trasf. ex lege n. 104/9

Messaggio da gladiatoredicaserta »

infatti è tutto molto strano, non è possibile una interpretazione di una norma così "Variabile" da una sezione di tribunale all'altra, tra l'altro dopo le circolari della ps e penitenziaria. Poi vi è un'altra considerazione, se mai il parlamento emana dei provvedimenti attuativi noi rimaniamo senza assistere i nostri parenti? Forse i ricorsi vanno anche fatti alla luce di questa interpretazione, sarebbe bello conoscere l'autorevole parere dell'avv. Carta.
gladiatoredicaserta
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Re: Sentenza TAR Lazio n. 5590/2011 (trasf. ex lege n. 104/9

Messaggio da gladiatoredicaserta »

:cry: Ragazzi e' arrivata un'altra brutta notizia, l'ordinanza 300/2012 del consiglio di stato Ricorso 10092/2011
Garibaldi

Re: Sentenza TAR Lazio n. 5590/2011 (trasf. ex lege n. 104/9

Messaggio da Garibaldi »

gladiatoredicaserta ha scritto::cry: Ragazzi e' arrivata un'altra brutta notizia, l'ordinanza 300/2012 del consiglio di stato Ricorso 10092/2011
Come al solito, la Sezione Quarta...
Con questa ordinanza, dunque, è stata accolta l'istanza dell'amministrazione per sospendere la provvisoria esecuzione della precedente sentenza del TAR.
Non so che dire: ogni caso, comunque, è diverso dall'altro.
Nella mia situazione, ad esempio, il ricorso non è impostato solamente sull'applicabilità della nuova legge, ma anche (anzi, soprattutto) sull'esistenza dei requisiti della continuità e dell'esclusività.
Spero che quando sarà il mio momento, i giudici riconosceranno almeno che questi requisiti risultano pienamente verificati, a prescindere o meno dalle novità introdotte dalla Legge n. 183/2010.
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Re: Sentenza TAR Lazio n. 5590/2011 (trasf. ex lege n. 104/9

Messaggio da ispol »

L'Ordinanza del C.d.S. n. 303 del 24.01.12 riguarda proprio un assistito dell'Avv. Giorgio Carta. E' scandaloso che la sezione IV del C.d.S. si esprima negativamente circa l'applicabilità della L. 183/10 e la sezione III positivamente.
Poichè tale Ordinanza rimanda la questione alla decisione nel merito il giorno 17.04.11, vedremo cosa accadrà tale giorno al C.d.S..
Una cosa è certa: tutto questo mi sa di presa in giro......bisogna fare qualcosa!
Teniamoci aggiornati sulla materia!
:-)
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