Buongiorno, sono un appartenente alla GDF. Nel 2021, a causa di una problematica familiare, il medico di base mi ha rilasciato un certificato con una prognosi di due giorni per "crisi d'ansia". Fui subito convocato dall'infermeria perché c'era stata una diagnosi inesatta e non ho preso alcun giorno di malattia. A distanza di tre anni, nel mese di giugno 2024, in concomitanza di un incidente occorsomi in casa (piccole fratture a entrambe le caviglie) mi sono cmq recato al lavoro per esigenze urgenti. Questa situazione mi ha comportato un disagio psicologico (poco sonno, inappetenza, preoccupazioni) e dopo una visita psichiatrica, lo specialista mi ha consigliato di fermarmi subito con diagnosi " sindrome distimico ansiosa" e prognosi 30 GG con farmaci. Sono stato subito convocato dall'infermeria che mi ha trasformato il riposo medico in convalescenza sempre per 30 GG. Nei trenta giorni la mia situazione, anche grazie alla psicoterapia, è migliorata a tal punto che lo psichiatra ha disposto la sospensione dei farmaci e la guarigione.L'infermeria ne ha preso atto ma ha chiesto un ulteriore certificato in assenza di farmaci. Qualche giorno fa ho presentato il certificato richiesto, ma mi hanno dato ulteriori 30 giorni (in totale saranno 96) e richiesto una valutazione psichiatrica approfondita al cps di residenza. Superato il momento di difficoltà ho ripreso la mia vita normalmente tranne il lavoro, perché penso mi invieranno all CMO per l'idoneità. In attesa della visita al Cps, mi devo cautelare in qualche modo? Il mio specialista ritiene oramai superfluo il giudizio del CPS tenuto conto che sono guarito. Qualche consiglio? Ho 52 anni e 28 di servizio.
Grazie
Ansia
- Alessandra DAlessio
- Professionista
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- Iscritto il: lun nov 07, 2016 3:26 pm
Re: Ansia
Messaggio da Alessandra DAlessio »
Buon pomeriggio,
no non deve produrre altro, le ha già chiesto ciò che occorre la sua infermeria. A limite può farsi fare una attestazione di presa in carico o di fine terapia dalla sua psicologa ma credo che il responsabile dell'infermeria voglia solo una doppia garanzia medica relativa alla remissione delle sua patologia.
Ove l'ulteriore valutazione psichiatrica dovesse coincidere con quella del curante molto probabilmente la faranno rientrare (no escludo ulteriore breve periodo di malattia prima del rientro).
Un caro saluto
AD
no non deve produrre altro, le ha già chiesto ciò che occorre la sua infermeria. A limite può farsi fare una attestazione di presa in carico o di fine terapia dalla sua psicologa ma credo che il responsabile dell'infermeria voglia solo una doppia garanzia medica relativa alla remissione delle sua patologia.
Ove l'ulteriore valutazione psichiatrica dovesse coincidere con quella del curante molto probabilmente la faranno rientrare (no escludo ulteriore breve periodo di malattia prima del rientro).
Un caro saluto
AD
Dott.ssa Alessandra D'Alessio
Esperta di Psicologia Militare
Psicologa del Lavoro e delle Organizzazioni
Psicologa Forense
Psicoterapeuta ad indirizzo Psicoanalitico
Consulente Tecnico d'Ufficio Tribunale di Roma
Via R. Montecuccoli n.15 Roma
Tel 3429204614
Www.studio-atena.it
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Re: Ansia
Buongiorno dottoressa,
la visita presso il CPS ha confermato la remissione della malattia con diagnosi "Sindrome ansioso depressiva reattiva in remissione" diversa da quella del curante (sindrome distimico ansiosa).
Inoltre, nel comparto: Conclusioni diagnostiche e indirizzo terapeutico è riportato quanto segue:
"Attualmente il paziente appare in una fase di buon compenso psicopatologico terapia AD e benzodiazepinica sospesa ormai da due mesi. Nell'attualità non ravvisa indicazione a reintrodurre alcuna terapia psicofarmacologica."
Questa ulteriore diagnosi mi espone ad ulteriori rischi per l'idoneità?
Cordiali daluti
la visita presso il CPS ha confermato la remissione della malattia con diagnosi "Sindrome ansioso depressiva reattiva in remissione" diversa da quella del curante (sindrome distimico ansiosa).
Inoltre, nel comparto: Conclusioni diagnostiche e indirizzo terapeutico è riportato quanto segue:
"Attualmente il paziente appare in una fase di buon compenso psicopatologico terapia AD e benzodiazepinica sospesa ormai da due mesi. Nell'attualità non ravvisa indicazione a reintrodurre alcuna terapia psicofarmacologica."
Questa ulteriore diagnosi mi espone ad ulteriori rischi per l'idoneità?
Cordiali daluti
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