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Lavoro in orario notturno: pensione ed effetti sulla salute
Si ricorda poi che il d.lgs. 67/2011 ha successivamente introdotto, per i lavoratori impegnati in attività particolarmente faticose e pesanti, la “possibilità di accesso anticipato alla pensione”. E tra le tipologie di lavoratori “rientrano anche i notturni ai sensi del d.lgs. 66/2003”.
Infatti, il lavoro notturno comporta “un maggior affaticamento dell’organismo, la desincronizzazione dei ritmi circadiani e limitazioni alla sfera privata di relazione e familiare del lavoratore”. Inoltre le alterazioni del ciclo sonno/veglia “hanno conseguenze sulla salute dell’individuo se protratte nel tempo”.
Si sono poi osservati “sia effetti nel breve periodo, come insonnia o eccessiva sonnolenza e sia nel lungo periodo, come malattie cardiovascolari, problemi a livello digestivo, stress, aumento di peso, alterazioni a livello riproduttivo, ecc”.
A questo proposito, riguardo ai possibili effetti sulla salute, si segnala che l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) “ha classificato i turni di notte come probabili cancerogeni per l’essere umano (classe 2A) evidenziando associazioni positive tra il lavoro notturno e i tumori del seno, della prostata, del colon e del retto”.
E un recente fact sheet dell’Inail – citato in apertura di articolo - ha evidenziato anche i “possibili effetti sulla salute riproduttiva di donne e uomini”.
Si segnala, infine, che per evitare danni alla salute del lavoratore, “il datore di lavoro ha l’obbligo di effettuare controlli preventivi e periodici almeno ogni due anni”.
Inoltre, prima di essere adibito a lavori notturni, il lavoratore “deve essere ritenuto idoneo da strutture sanitarie pubbliche o per il tramite del medico competente”.
Lavoro notturno.
Re: Lavoro notturno.
Ciao!
Durante l'attività ho sempre svolto servizio notturno, negli ultimi tempi prima della pensione, il reparto con cadenza annuale mi inviava all'Infermeria presidiaria per una visita di controllo preventivo.
Durante l'attività ho sempre svolto servizio notturno, negli ultimi tempi prima della pensione, il reparto con cadenza annuale mi inviava all'Infermeria presidiaria per una visita di controllo preventivo.
Re: Lavoro notturno.
Beati voi, da noi persone ultra 50 che chiedono esonero dai servizi notturni, nulla.. Giovani in ufficio neanche un contributo... Delle visite mediche mai avuto traccia in 30 anni di servizio.. 
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Re: Lavoro notturno.
Messaggio da denicolamichele »
non è vero che noi forze di polizia non centriamo nulla con il lavoro notturno , pero perchè non dovremo rientrare nel lavoro notturno noi forze di polizia e altri dipendenti pubblici in particolare come gli infermieri che espletano turnazioni e lavoro notturno superando anche i turni previsti dalla legge, il sottoscritto appartenente Arma CC. HA ESPLETATO SERVIZIO notturno e turnazione presso la sede della Banca d'Italia superando abbondantemente i circa 70 turni notturni all'anno, pertanto perchè noi tutti dipendenti pubblici non dovremmo rientrare nella citata legge d.lgs. 67/2011 ha successivamente introdotto, per i lavoratori impegnati in attività particolarmente faticose e pesanti, la “possibilità di accesso anticipato alla pensione”. E tra le tipologie di lavoratori “rientrano anche i notturni ai sensi del d.lgs. 66/2003”.
Infatti, il lavoro notturno comporta “un maggior affaticamento dell’organismo, la desincronizzazione dei ritmi circadiani e limitazioni alla sfera privata di relazione e familiare del lavoratore”. Inoltre le alterazioni del ciclo sonno/veglia “hanno conseguenze sulla salute dell’individuo se protratte nel tempo”. Forse a noi non comporta quanto sopra
Infatti, il lavoro notturno comporta “un maggior affaticamento dell’organismo, la desincronizzazione dei ritmi circadiani e limitazioni alla sfera privata di relazione e familiare del lavoratore”. Inoltre le alterazioni del ciclo sonno/veglia “hanno conseguenze sulla salute dell’individuo se protratte nel tempo”. Forse a noi non comporta quanto sopra
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