Transito MEF militari GdF sede di assegnazione

[straull23]

Buongiorno sono un Lgt GdF in aspettativa per motivi di salute dal 15/02/2024. Probabilmente a fine ottobre 2024 sarò riformato e farò domanda per transitare nei ruoli civili del MEF. Leggendo il Decreto 47860 del 2013 e il Decreto 99077 del 2017( che integra il precedente) ho capito che il militare GdF riformato puó scegliere quale sede di assegnazione quella della provincia dove ha prestato servizio gli ultimi 2 anni OVVERO, a domanda , una sede tra quelle indicate negli articoli 2, 3 e 4 del citato decreto 47860. Vorrei sapere se, alla luce delle esperienze di chi é già transitato, ho interpretato bene le norme e se in occasione della presentazione della domanda di transito potró indicare la sede di assegnazione che preferisco. Grazie per il vostro prezioso aiuto.

[Pajola]

@straull23 hai letto bene, benchè ogni tanto al Co.Ge. vogliano obbligare a mettere la sede degli ultimi 2 anni se ne hai i requisiti. Nella domanda di transito, che è a forma libera e non possono obbligarti a farla come dicono loro, scegli la sede che preferisci anche se rientra nell'articolo 2. Al tuo Reparto quasi sicuramente passerà, eventualmente dovessero contestarla al Co.Ge. deciderai se contrastarla tramite avvocato oppure cedere alle loro richieste.
Per me la circolare è chiara, quell'OVVERO ti da la possibilità di scegliere o l'una o l'altra, non c'è nessun obbligo di chiedere per forza la sede dell'articolo 1.
Buona Fortuna!

[straull23]

Grazie, so bene che i tentativi di prevaricare la volontà del malcapitato di turno sono all’ordine del giorno. Secondo te il sindacato potrebbe supportare in qualche modo il mio diritto a chiedere la sede che voglio indicare?

[Pajola]

Potenzialmente si perchè al contrario di quello che alcuni male interpretano, il provvedimento di riforma è solo un atto endoprocedimentale per chi intende transitare, si è in aspettativa ma si è a tutti gli effetti ancora militari e appartenenti alla GdF, quindi anche tutelati dai sindacati, coperti da polizze assicurative, etc.
Purtroppo spesso si confonde il riformato che va in pensione, che quindi è giuridicamente non più militare dal giorno della riforma, con il riformato in attesa di transito, che perde lo status di militare dal giorno della firma del nuovo contratto.