La figlia del Generale....

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iosonoquì
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La figlia del Generale....

Messaggio da iosonoquì »

Lontano dai clamori della provincia napoletana, è diventato luogo ideale per gli affari dei clan e per lo spaccio di stupefacenti. L'ennesimo no ai boss potrebbe essere il movente dell'omicidio Le indagini sulla sua morte sono ferme. Ma in paese si portano avanti i suoi progetti Domani sarà un anno dall'uccisione di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore capace di riunire intorno a sé un gruppo di personale in grado di rivoluzionare un pezzo di Cilento, trasformando Pollica e Acciaroli in una eccellenza internazionale, Bandiera blu di Legambiente, in una regione quasi interamante devastata dalle ecomafie. Chi abbia crivellato di colpi il suo corpo (9 di cui 7 mortali), la sera del 5 settembre, a due passi da casa sua, è ancora un mistero. La Dda di Salerno, coordinata da Franco Roberti, tiene ufficialmente in piedi molte piste, tutte legate all'attività di amministratore intransigente, sei persone sarebbero iscritte nel registro degli indagati. Ma il filone che sembra avere più corpo resta quello legato allo spaccio di droga. Il salernitano, lontano dai clamori della provincia napoletana e casertana, negli anni è diventato un luogo dove investire i capitali illeciti dei clan ma anche punto di attracco per i rifornimenti di droga, nel porto di Salerno o negli scali minori, come quello di Marina di Camerota, lungo le rotte dei traffici che dalle 'ndrine calabresi arrivano fino al basso Lazio, passando per le piazze di spaccio napoletane di Scampìa e le infiltrazioni nel centro Italia dei casalesi. Zona di traffici ma, soprattutto d'estate, di consumo per il popolo dei vacanzieri che arriva in massa a luglio e agosto. Un pericolo sottovalutato per oltre un decennio. Angelo Vassallo, poche sere prima dell'omicidio, chiamò alcuni vigili per andare in un locale a prendere di petto i pusher che smistavano droga al porto di Acciaroli. Al fratello rivelò che «dei personaggi delle forze dell'ordine erano in combutta con persone poco raccomandabili». Novità nell'inchiesta potrebbero arrivare dalla pista che potrebbe collegare 'assassinio di Vassallo con Ausonia Pisani, detta Sonia, vigilessa di Cecchina, coinvolta in una sparatoria a fine maggio poco fuori Roma in cui morirono due spacciatori. Si tratta della figlia del generale Domenico Pisani, ex numero due dell'Arma dei carabinieri, tra i fondatori del Ros, nativo di Pollica dove, dopo la collocazione in quiescenza, avrebbe tentato di reinventarsi come imprenditore, in particolare aprendo un lido, operazione fallita per l'opposizione proprio del sindaco. Guardie e ladri, Sonia Pisani è legata a Sante Fragalà, esponente di una cosca catanese che agisce nell'area pontina, ramo stupefacenti. In attesa di novità importanti, Pollica non ha mai smesso di portare avanti il «modello Vassallo». Il testimone è passato a Stefano Pisani, già vicesindaco di ngelo: «Questa estate abbiamo finalmente avuto più controlli da parte delle forze dell'ordine e della Capitaneria di porto. Tutti i progetti che avevamo sono stati portati avanti, sviluppando la nostra idea di economia sostenibile. Abbiamo pagato un prezzo altissimo ma non ci siamo piegati». Un occhio ai guadagni ma soprattutto rigore nel difendere l'ambiante: «Abbiamo avuto un flusso turistico crescente, quindi ci stiamo interrogando fino a quanto possiamo essere ricettivi senza rovinare il territorio, non siamo a Rimini o Riccione. Si tratta di fenomeni che vanno governati per non intaccare l'ecosistema. Punteremo a migliorare la spiaggia libera, libereremo i centri abitati dal traffico veicolare, abbiamo un progetto sull'eolico messo però in crisi dalle 1 / 2 Vassallo, un anno passato in silenzio
Fonte: Adriana Pollice - il manifesto


iosonoquì
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Re: La figlia del Generale....

Messaggio da iosonoquì »

Omicidi, gambizzazioni e regolamenti di conti di chiara matrice criminale. Dopo gli arresti per la sparatoria di Cecchina, gli inquirenti stanno lavorando per collegare questa vicenda con altri fatti di sangue consumati nella capitale. Ieri, il comandante provinciale dei carabinieri di Roma, Maurizio Mezzavilla, ha raccolto ulteriori informazioni dai colleghi del nucleo investigativo di Frascati: sarebbero nove i colpi di pistola sparati contro i malviventi nella villetta di Cecchina.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la sera del 29 maggio scorso, alle porte di Roma era stato organizzato un vertice per la spartizione del controllo delle zone dello spaccio quando fecero irruzione nell’appartamento di Marco Paglia, Sonia Pisani, il compagno Sante Fragalà e Agatino Mascali. Poi la situazione è degenerata: i tre aggressori erano su di giri probabilmente per l’assunzione di droga e hanno sparato i colpi contro i loro soci. Ma gli investigatori non escludono che dietro questa vicenda vi siano altri moventi, come un regolamento di conti.

La Procura di Roma è convinta che Sonia Pisani, la vigilessa di Albano Laziale, non sia responsabile solo dell’omicidio consumato a Cecchina ma anche di altri delitti. E forse proprio di quello del sindaco di Pollica Angelo Vassallo.

A San Nicola a Mare la pistola che ha sparato al sindaco pescatore non è stata mai trovata. Si tratta di una calibro 9x21. Dopo l’arresto dei giorni scorsi di Sonia Pisani, sono stati gli stessi familiari della vigilessa a consegnare agli inquirenti le armi a disposizione. Tra queste c’è una pistola calibro 9x21. Il fratello, un ufficiale della Guardia di Finanza e il padre, l’ex generale dei carabinieri Domenico Pisani si sono presentati al comando provinciale di Palermo e hanno lasciato le armi che la vigilessa gli aveva affidato per la custodia: c’è anche una 9x21 senza canna. I binari delle due inchieste s’incrociano ancora.

Nei mesi scorsi i sommozzatori si erano immersi nelle acque che bagnano il comune di Agnone, perché gli elementi investigativi raccolti dopo l’agguato al primo cittadino, avevano fatto pensare che l’assassino si era liberato dell’arma gettandola nel mare proprio a pochi chilometri di distanza da Acciaroli. Quella pistola non è stata ancora trovata. Ma adesso che il coperchio tenuto sull’inchiesta di Salerno è saltato, i contorni di questa oscura vicenda potrebbero davvero delinearsi.

Perché il Procuratore aggiunto della Capitale, Giancarlo Capaldo si è già sentito al telefono con il collega della Dda di Salerno fissando l’incontro per la prossima settimana. Ora la prossima mossa degli inquirenti, sarà proprio la comparazione delle armi sequestrate. Bisognerà, cioè, accertare se i colpi sparati dalla vigilessa nell’appartamento di Marco Paglia dove sono rimasti uccisi Fabio Giorgi e Baridi Rabii sono compatibili con quelli ritrovati sulla scena del delitto del primo cittadino di Pollica.

Intanto Sonia Pisani si trova in isolamento nel carcere di Rebibbia e la sua difesa rappresentata dai legali Valerio Spigarelli e Sabrina Lucantoni afferma: «Non abbiamo ancora avuto gli atti che hanno dato corso al fermo della vigilessa. Il generale Domenico Pisani si dichiara completamente estraneo alla vicenda del sindaco Vassallo. Nei prossimi giorni andremo presso la Procura di Salerno per chiarire la sua posizione».

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iosonoquì
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Re: La figlia del Generale....

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Caso Vassallo. Il generale Pisani sott’accusa a Roma per armi illegali
Con il figlio Raffaele accusato di detenzione illegale di armi. Dubbi degli inquirenti sulle due pistole 9x21 date alla figlia Sonia. E proprio il ritrovamento di quelle armi gettò nuove ombre sull’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, che negli ultimi tempi era in forte contrasto con lo stesso generale e ucciso proprio con una pistola calibro 9x21

• Pollica. La procura di Roma contesta i reati di porto e detenzione illegale di armi al generale dell’Arma Domenico Pisani e al figlio Raffaele, maggiore della guardia di finanza di Palermo, rispettivamente padre e fratello di Sonia, la vigilessa arrestata nel giugno scorso per un duplice omicidio alle porte della capitale. Il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo vuole vederci chiaro nella vicenda e ha iscritto i due nel registro degli indagati, in modo da poter chiarire il percorso strano di quelle due pistole, calibro 9x21, prestate a Sonia Pisani.

• La vigilessa originaria di Pollica è ancora in carcere con l’accusa di aver fatto parte del commando che il 19 maggio scorso, a Cecchina, in provincia di Roma, ha ucciso due pregiudicati in un regolamento di conti legato al traffico della droga. Le armi saltate fuori proprio a seguito di una perquisizione che seguì l’a rresto della donna e del compagno SanteFragalá, ritenuto legato a un clan del basso Lazio.

• Pistole legalmente detenute, ma i cui "passaggi" non sarebbero stati denunciati alle autoritá.

• In particolare, il generale Pisani avrebbe prestato alla figlia una 9x21 d’argento, una pistola da collezione, comunicandone regolarmente il trasferimento. Ma per gli inquirenti la vigilessa si sarebbe disfatta presto di quell’arma restituendola al padre stavolta senza segnalarlo alle autoritá.Così anche Raffaele Pisani avrebbe prestato alla sorella una 9x21, marca Glock, pure in questo caso utilizzata dalla donna solo per qualche mese.

• E proprio il ritrovamento di quelle armi gettò nuove ombre sull’o micidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, che a quanto pare negli ultimi tempi era in forte contrasto con lo stesso generale e ucciso proprio con una pistola calibro 9x21.

• Nei giorni scorsi, però, sono arrivati i primi risultati del Ris che avrebbero escluso collegamenti con l’assassinio del primo cittadino. Secondo la consulenza tecnico-balistica quei nove colpi che il 5 settembre dello scorso anno uccisero Vassallo non furono esplosi da quelle due pistole.

• Si tratta in ogni caso di una una vicenda che sta imbarazzando molto una delle famiglie più titolate dell’Arma. Domenico Pisani è, infatti, un ex ufficiale dei carabinieri, tra i fondatori del Ros e poi capo di stato maggiore dell’Arma.
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Quotidiano La Città di Salerno
(09 settembre 2011)
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