Nuova Manovra, quali saranno i danni x noi?
Nuova Manovra, quali saranno i danni x noi?
Messaggio da Robocop »
Ho letto la bozza della nuova manovra finanziaria 2011 e c'è scritto "STOP RIVALUTAZIONE AUTOMATICA PENSIONI PIU' ALTE: la misura si applica per il biennio 2012-2013 ai trattamenti pensionistici superiori a cinque volte il trattamento minimo Inps mentre per quelli compresi tra tre e cinque volte il minimo la rivalutazione automatica e' del 45%.", qualcuno mi saprebbe gentilmente quantificare quale e di quale entità sarà il danno economico per noi nuovi pensionati? Considerato che proprio il giorno 30 giugno maturo i 35 anni di contributi necessari, utili per presentare la domanda di pensionamento, che avrò tra un anno come previsto, da quale giorno entrerà di fatto in vigore questa manovra?
Grazie a chiunque mi saprà rispondere a questi dubbi amletici.
Grazie a chiunque mi saprà rispondere a questi dubbi amletici.
Re: Nuova Manovra, quali saranno i danni x noi?
ROMA - Sul tavolo delle pensioni il Governo cala il poker. Sono quattro infatti gli interventi in campo previdenziale contenuti nel pacchetto di emendamenti alla manovra presentati dal relatore Gilberto Pichetto Fratin (Pdl) ieri pomeriggio in commissione Bilancio del Senato: rivalutazione aumentata al 70% per gli assegni tra 1.400 e 2.300 euro e azzerata oltre tale soglia; contributo di solidarietà del 5% sui trattamenti da 90mila euro in su e del 10% oltre i 150mila; anticipo al 2013 dell'aggancio all'aspettativa di vita; posticipo nel 2012 di un mese e poi di due e di tre dell'uscita dal lavoro per chi ha 40 anni di contributi.
La prima misura è anche la più annunciata. Da più di una settimana l'Esecutivo si era detto pronto ad allentare la stretta al meccanismo che adegua l'importo al costo della vita. E così è stato anche se in misura minore rispetto alle previsioni della vigilia e, soprattutto delle richieste delle opposizioni. Anziché bloccare nel biennio 2012-2013 l'indicizzazione sulle pensioni superiori a 8 volte il minimo Inps (cioè da 3.800 euro in avanti), come invocato martedì dalla minoranza, il testo presentato da Fratin si è limitato ad aumentare dal 45 al 70% il coefficiente di rivalutazione introdotto dalla manovra per i trattamenti tra 3 e 5 volte (inclusi nel range 1.400-2.300 euro). Azzerandolo poi oltre tale soglia. Critiche per la decisione dell'ultimora sono giunte dall'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano (Pd) che ha accusato la maggioranza di voler mantenere una «grave iniquità» poiché «vengono colpite le indicizzazioni delle pensioni medio-basse».
Ma alla base dell'allentamento 'light' c'è stata la necessità di conservare invariati i saldi della correzione come imposto dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Tant'è che da questa disposizione, stando alla relazione tecnica allegata all'emendamento, continueranno ad arrivare 420 milioni l'anno prossimo e 680 nel 2013 e 2014. Risorse a cui si sommeranno quelle, per la verità modeste, provenienti dal contributo di solidarietà sulle 'pensioni d'oro' invocato dalla Lega e recepito dal relatore. Dal 1° agosto di quest'anno al 31 dicembre 2014 coloro che ricevono un assegno previdenziale superiore ai 90mila annui dovranno rinunciare al 5%; dai 150 mila euro in su il sacrificio sarà del 10 per cento. Per un totale di 12 milioni recuperati dall'erario quest'anno. Che diventeranno 44 nel prossimo triennio.
La terza linea d'azione riguarda un tema già battuto dal decreto legge 98: l'adeguamento triennale dell'età di uscita dal pensionamento all'aspettativa di vita. Il testo approvato a Palazzo Chigi anticipava dal 2015 al 2014 l'avvio dell'aggiornamento delle finestre di uscita. Con la modifica apportata ieri questo effetto viene retrodatato di altri 12 mesi. Ciò significa che a partire dal 1° gennaio 2013 ci vorranno tre mesi in più per ottenere il pensionamento di vecchiaia laddove dal 2016 al 2030 ne serviranno quattro. Dal 2030 al 2050 l'adeguamento necessario scenderà di nuovo a tre mesi. Nel complesso, tra una quarantina d'anni, si lavorerà tre anni e dieci mesi in più di adesso. Con un risparmio per lo Stato di 38 milioni nel 2013, 262 nel 2014, 290 nel 2015 e così via.
Allungamento in vista ed è forse la novità più rilevante in campo previdenziale visto che finora un'ipotesi del genere non era stata prospettata - anche per chi punta ad andare in pensione con 40 anni di contributi versati a prescindere dall'età anagrafica. Uno degli emendamenti firmati Fratin posticipa la finestra di uscita di un mese per chi avrebbe maturato il quarantennio di lavoro nel 2012; di due mesi per chi arriverà nel 2013 e di tre mesi dal 2014 in poi. Ma è la stessa norma a prevedere due eccezioni. Innanzitutto, non saranno colpiti dal prolungamento ex lege i lavoratori che raggiungeranno quota '40' già quest'anno. In secondo luogo, viene introdotta l'esenzione per 5mila unità dei circa 34.500 interessati annualmente. Al netto delle deroghe questa disposizione produrrà 201 milioni di euro di risparmi aggiuntivi nel 2013. Destinati a crescere di anno anno in anno fino alla vetta di 790 milioni nel 2015.
La prima misura è anche la più annunciata. Da più di una settimana l'Esecutivo si era detto pronto ad allentare la stretta al meccanismo che adegua l'importo al costo della vita. E così è stato anche se in misura minore rispetto alle previsioni della vigilia e, soprattutto delle richieste delle opposizioni. Anziché bloccare nel biennio 2012-2013 l'indicizzazione sulle pensioni superiori a 8 volte il minimo Inps (cioè da 3.800 euro in avanti), come invocato martedì dalla minoranza, il testo presentato da Fratin si è limitato ad aumentare dal 45 al 70% il coefficiente di rivalutazione introdotto dalla manovra per i trattamenti tra 3 e 5 volte (inclusi nel range 1.400-2.300 euro). Azzerandolo poi oltre tale soglia. Critiche per la decisione dell'ultimora sono giunte dall'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano (Pd) che ha accusato la maggioranza di voler mantenere una «grave iniquità» poiché «vengono colpite le indicizzazioni delle pensioni medio-basse».
Ma alla base dell'allentamento 'light' c'è stata la necessità di conservare invariati i saldi della correzione come imposto dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Tant'è che da questa disposizione, stando alla relazione tecnica allegata all'emendamento, continueranno ad arrivare 420 milioni l'anno prossimo e 680 nel 2013 e 2014. Risorse a cui si sommeranno quelle, per la verità modeste, provenienti dal contributo di solidarietà sulle 'pensioni d'oro' invocato dalla Lega e recepito dal relatore. Dal 1° agosto di quest'anno al 31 dicembre 2014 coloro che ricevono un assegno previdenziale superiore ai 90mila annui dovranno rinunciare al 5%; dai 150 mila euro in su il sacrificio sarà del 10 per cento. Per un totale di 12 milioni recuperati dall'erario quest'anno. Che diventeranno 44 nel prossimo triennio.
La terza linea d'azione riguarda un tema già battuto dal decreto legge 98: l'adeguamento triennale dell'età di uscita dal pensionamento all'aspettativa di vita. Il testo approvato a Palazzo Chigi anticipava dal 2015 al 2014 l'avvio dell'aggiornamento delle finestre di uscita. Con la modifica apportata ieri questo effetto viene retrodatato di altri 12 mesi. Ciò significa che a partire dal 1° gennaio 2013 ci vorranno tre mesi in più per ottenere il pensionamento di vecchiaia laddove dal 2016 al 2030 ne serviranno quattro. Dal 2030 al 2050 l'adeguamento necessario scenderà di nuovo a tre mesi. Nel complesso, tra una quarantina d'anni, si lavorerà tre anni e dieci mesi in più di adesso. Con un risparmio per lo Stato di 38 milioni nel 2013, 262 nel 2014, 290 nel 2015 e così via.
Allungamento in vista ed è forse la novità più rilevante in campo previdenziale visto che finora un'ipotesi del genere non era stata prospettata - anche per chi punta ad andare in pensione con 40 anni di contributi versati a prescindere dall'età anagrafica. Uno degli emendamenti firmati Fratin posticipa la finestra di uscita di un mese per chi avrebbe maturato il quarantennio di lavoro nel 2012; di due mesi per chi arriverà nel 2013 e di tre mesi dal 2014 in poi. Ma è la stessa norma a prevedere due eccezioni. Innanzitutto, non saranno colpiti dal prolungamento ex lege i lavoratori che raggiungeranno quota '40' già quest'anno. In secondo luogo, viene introdotta l'esenzione per 5mila unità dei circa 34.500 interessati annualmente. Al netto delle deroghe questa disposizione produrrà 201 milioni di euro di risparmi aggiuntivi nel 2013. Destinati a crescere di anno anno in anno fino alla vetta di 790 milioni nel 2015.
Re: Nuova Manovra, quali saranno i danni x noi?
Messaggio da Robocop »
Grazie di cuore a te Montiovis per le delucidazioni!!!!!
Re: Nuova Manovra, quali saranno i danni x noi?
di niente, io sono nella tua stessa barca maturando i 40 utili il 25 luglio e spero che nell'anno di scivolamento non si inventino null'altroRobocop ha scritto:Grazie di cuore a te Montiovis per le delucidazioni!!!!!

Re: Nuova Manovra, quali saranno i danni x noi?
sms x mondiovit. Scusa, anch'io come voi ho maturato i 40 anni, precisamente il 10 luglio 2011. La mia domanda é questa: pur avendo presentato domanda di pensione, potetndo optare per il superamento dei 730 gg nel quinquennio, ti chiedo, col nuovo d.l. questo escamtage é ancora possibile oppure é stato eliminato?
Re: Nuova Manovra, quali saranno i danni x noi?
Per coloro che hanno maturato i 40 anni contributivi dal 2010 ad oggi vi conviene informarvi........oggi ho incontrato un collega che nell'Aprile 2010 aveva maturato i 40 anni di contribuzione, lo stesso ha presentato domanda di pensione per andare in quiescenza l'anno dopo, il ministero gli rispondeva che in merito alla legge del Giugno 2010, lui si poteva andare in pensione nell'Aprile 2011, però iniziava a percepire l'importo della pensione dall'Aprile 2012, quindi sarebbe rimasto un anno senza percepire alcun reddito.....mi auguro che non sia così.........ma vi consiglio di informarvi bene su ciò che andate incontro.
Re: Nuova Manovra, quali saranno i danni x noi?
Messaggio da Robocop »
Scusa sintozz, vista la difficoltà di avere informazioni certificative, ritengo sbagliato alimentare dubbi sulla maturazione del diritto al pensionamento, se ci rifletti capisci anche tu che non sarebbe possibile posticipare ad un avente diritto la corresponsione della pensione con 24 mesi di ritardo.
Ti consiglio di leggere la seguente normativa (copiata dal sito di un sindacato del comparto sicurezza) che riporto qui di seguito che ad oggi, salvo manovre fatte nelle ultime 24 ore, è ancora in vigore:
IN PENSIONE QUANDO ?
I nuovi requisiti per maturare il diritto a pensione
Dal 1° gennaio 2011 per maturare il diritto a pensione di anzianità è in vigore il così detto “sistema delle quote” (introdotto nel luglio 2009), che prevede una somma tra età anagrafica minima richiesta e gli anni di anzianità retributiva.
Si matura il diritto a pensione a prescindere dall’età se si raggiungono i 40anni di contributi. Raggiunto il requisito per la pensione di anzianità o vecchiaia nel 2011, vi sono le così dette “finestre mobili” (decorrenza effettiva della pensione), che prevedono 12 mesi successivi alla maturazione dei requisiti per i
lavoratori dipendenti mentre, per i lavoratori autonomi, il diritto concreto a ricevere la pensione è di 18 mesi successivi alla maturazione dei requisiti.
Le finestre si applicano anche per quei lavoratori che hanno maturato i 40anni di contributi.
I requisiti per la pensione di anzianità sono i seguenti: LAVORATORI DIPENDENTI
dall’1/1/2011 al 31/12/2012: 60 anni di età ed almeno 36 anni di contributi (quota 96)
dall’1/1/2013: 61 anni di età e almeno 36 anni di contributi (quota 97) LAVORATORI AUTONOMI
dall’1/1/2011 al 31/12/2012: 61 anni di età e almeno 36 anni di contributi (quota 97)
dall’1/1/2013: 62 anni di età e almeno 36 anni di contributi (quota 98) All’età di cui sopra va aggiunto il periodo di 12 o 18 mesi relativo alle “finestre
mobili”, come spiegato in premessa.
NOTA BENE, QUESTO TI FA CAPIRE CHE QUELLO CHE AFFERMI E' INVEROSIMILE:
Sono esclusi dalla riforma i dipendenti in mobilità e chi al 31 dicembre 2010 aveva già maturato i requisiti richiesti.
Nel periodo che intercorre tra la maturazione dei requisiti della pensione e l’effettivo percepimento della stessa ci si può dimettere o continuare a lavorare. Ovviamente se ci si dimette, nel periodo di attesa, non si gode né di pensione né di stipendio.
Con la nuova normativa, in sostanza, ti dicono se te ne vuoi andare e non fare quest'anno di lavoro è un tuo diritto....
Ma percepirai la pensione solamente dal 13 mese. Dimmi tu se non è un'ingiustizia questa!!!!
Per finire, noi che maturiamo il requisito quest'anno probabilmente saremo gli ultimi beneficiari della vecchia normativa, 12 mesi regalati a parte.....
Per il futuro di tutti gli altri poveri colleghi di tutto il Comparto, considerato quello che viene preannunciato dal ministro delle finanze, prevedo un eclissi totale
di sole..... Andiamo ad accendere un cero votivo.
Un abbraccio solidale a tutti.

Ti consiglio di leggere la seguente normativa (copiata dal sito di un sindacato del comparto sicurezza) che riporto qui di seguito che ad oggi, salvo manovre fatte nelle ultime 24 ore, è ancora in vigore:
IN PENSIONE QUANDO ?
I nuovi requisiti per maturare il diritto a pensione
Dal 1° gennaio 2011 per maturare il diritto a pensione di anzianità è in vigore il così detto “sistema delle quote” (introdotto nel luglio 2009), che prevede una somma tra età anagrafica minima richiesta e gli anni di anzianità retributiva.
Si matura il diritto a pensione a prescindere dall’età se si raggiungono i 40anni di contributi. Raggiunto il requisito per la pensione di anzianità o vecchiaia nel 2011, vi sono le così dette “finestre mobili” (decorrenza effettiva della pensione), che prevedono 12 mesi successivi alla maturazione dei requisiti per i
lavoratori dipendenti mentre, per i lavoratori autonomi, il diritto concreto a ricevere la pensione è di 18 mesi successivi alla maturazione dei requisiti.
Le finestre si applicano anche per quei lavoratori che hanno maturato i 40anni di contributi.
I requisiti per la pensione di anzianità sono i seguenti: LAVORATORI DIPENDENTI
dall’1/1/2011 al 31/12/2012: 60 anni di età ed almeno 36 anni di contributi (quota 96)
dall’1/1/2013: 61 anni di età e almeno 36 anni di contributi (quota 97) LAVORATORI AUTONOMI
dall’1/1/2011 al 31/12/2012: 61 anni di età e almeno 36 anni di contributi (quota 97)
dall’1/1/2013: 62 anni di età e almeno 36 anni di contributi (quota 98) All’età di cui sopra va aggiunto il periodo di 12 o 18 mesi relativo alle “finestre
mobili”, come spiegato in premessa.
NOTA BENE, QUESTO TI FA CAPIRE CHE QUELLO CHE AFFERMI E' INVEROSIMILE:

Sono esclusi dalla riforma i dipendenti in mobilità e chi al 31 dicembre 2010 aveva già maturato i requisiti richiesti.
Nel periodo che intercorre tra la maturazione dei requisiti della pensione e l’effettivo percepimento della stessa ci si può dimettere o continuare a lavorare. Ovviamente se ci si dimette, nel periodo di attesa, non si gode né di pensione né di stipendio.
Con la nuova normativa, in sostanza, ti dicono se te ne vuoi andare e non fare quest'anno di lavoro è un tuo diritto....
Ma percepirai la pensione solamente dal 13 mese. Dimmi tu se non è un'ingiustizia questa!!!!
Per finire, noi che maturiamo il requisito quest'anno probabilmente saremo gli ultimi beneficiari della vecchia normativa, 12 mesi regalati a parte.....
Per il futuro di tutti gli altri poveri colleghi di tutto il Comparto, considerato quello che viene preannunciato dal ministro delle finanze, prevedo un eclissi totale
di sole..... Andiamo ad accendere un cero votivo.
Un abbraccio solidale a tutti.



Re: Nuova Manovra, quali saranno i danni x noi?
Messaggio da Robocop »
Non voglio alimentare false speranze, ma ho letto su di una news che chi ha maturato il diritto prima del 13 agosto 2011, giorno di pubblicazione della nuova manovra è salvo.... Unico vincolo: deve aspettare i famosi 12 mesi decidendo se vuole continuare a lavorare percependo lo stipendio o stare a casa senza, poi potrà avere la tanto agognata pensione.
Che stressssssssssssssss

Che stressssssssssssssss






Re: Nuova Manovra, quali saranno i danni x noi?
Messaggio da VITO7 »
Ciao A TUTTI allora,questo tfr dopo 24 mesi ,anche per i riformati?
ciao vito
ciao vito
Re: Nuova Manovra, quali saranno i danni x noi?
allego con un copia e incolla il comma 22,23 delall'art.1 del decreto di agosto
22. Con effetto dalla data di entrata in vigore del presente decreto e con riferimento ai soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento a decorrere dalla predetta data all’articolo 3 del decreto-legge 28 marzo 1997, n. 79, convertito con modificazioni con legge 28 maggio 1997, n. 140, sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 2 le parole «decorsi sei mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro.» sono sostituite dalle seguenti: «decorsi ventiquattro mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro e, nei casi di cessazione dal servizio per raggiungimento dei limiti di età ( per noi 60 anni ) o di servizio (per noi 35+5 = 40) previsti dagli ordinamenti di appartenenza, per collocamento a riposo d’ufficio a causa del raggiungimento dell’anzianità massima di servizio prevista dalle norme di legge o di regolamento applicabili nell’amministrazione, decorsi sei mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro. pertanto chi se ne va con i 40 utili oppure con i 60 anni avrà la liquidazione dopo 6 mesi anzichè i precedenti 3 e non dopo 24 mesi.
b) al comma 5 sono soppresse le seguenti parole: «per raggiungimento dei limiti di età o di servizio previsti dagli ordinamenti di appartenenza, per collocamento a riposo d’ufficio a causa del raggiungimento dell’anzianità massima di servizio prevista dalle norme di legge o di regolamento applicabili nell’amministrazione,».
23. Resta ferma l’applicazione della disciplina vigente prima dell’entrata in vigore del comma 22 per i soggetti che hanno maturato i requisiti per il pensionamento prima della data di entrata in vigore del presente decreto e, limitatamente al personale per il quale la decorrenza del trattamento pensionistico è disciplinata in base al comma 9 deIl’articolo 59 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni ed integrazioni, per i soggetti che hanno maturato i requisiti per il pensionamento entro il 31 dicembre 2011.
ciao !
22. Con effetto dalla data di entrata in vigore del presente decreto e con riferimento ai soggetti che maturano i requisiti per il pensionamento a decorrere dalla predetta data all’articolo 3 del decreto-legge 28 marzo 1997, n. 79, convertito con modificazioni con legge 28 maggio 1997, n. 140, sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 2 le parole «decorsi sei mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro.» sono sostituite dalle seguenti: «decorsi ventiquattro mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro e, nei casi di cessazione dal servizio per raggiungimento dei limiti di età ( per noi 60 anni ) o di servizio (per noi 35+5 = 40) previsti dagli ordinamenti di appartenenza, per collocamento a riposo d’ufficio a causa del raggiungimento dell’anzianità massima di servizio prevista dalle norme di legge o di regolamento applicabili nell’amministrazione, decorsi sei mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro. pertanto chi se ne va con i 40 utili oppure con i 60 anni avrà la liquidazione dopo 6 mesi anzichè i precedenti 3 e non dopo 24 mesi.
b) al comma 5 sono soppresse le seguenti parole: «per raggiungimento dei limiti di età o di servizio previsti dagli ordinamenti di appartenenza, per collocamento a riposo d’ufficio a causa del raggiungimento dell’anzianità massima di servizio prevista dalle norme di legge o di regolamento applicabili nell’amministrazione,».
23. Resta ferma l’applicazione della disciplina vigente prima dell’entrata in vigore del comma 22 per i soggetti che hanno maturato i requisiti per il pensionamento prima della data di entrata in vigore del presente decreto e, limitatamente al personale per il quale la decorrenza del trattamento pensionistico è disciplinata in base al comma 9 deIl’articolo 59 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni ed integrazioni, per i soggetti che hanno maturato i requisiti per il pensionamento entro il 31 dicembre 2011.
ciao !
Re: Nuova Manovra, quali saranno i danni x noi?
Messaggio da Robocop »
Grazie Montiovis per l'allegato, adesso mi sento più tranquillo per la nostra condizione anche se non ti nascondo che mi piange il cuore per il futuro di tutto il comparto sicurezza.
Ti invio un grosso saluto, 103 chilogrammi circa, guadagnati sul campo.
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