Revisione patente per stato ansioso

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Pietro1271
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Revisione patente per stato ansioso

Messaggio da Pietro1271 »

Buonasera , scrivo per un collega( in malattia per stato ansioso) il quale e' stato fatto oggetto di revisione della patente da parte delle prefettura.
Nella comunicazione di revisione c'è scritto : su richiesta della casa circondariale.... ecc ecc .
In pratica la Direzione dell'istituto ha richiesto alla prefettura la revisione della patente al collega, la mia domanda è: può la direzione fare una cosa del genere ? Non dovrebbe essere un'organo sanitario tipo c.m.o ,c.m.v a segnalare??


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lino
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Re: Revisione patente per stato ansioso

Messaggio da lino »

Pietro, sarà stato il l dirigente sanitario...
Anche nella P. di S. succede o perlomeno succedeva.
Parecchi colleghi del sito, negli anni scorsi si lamentarono di queste segnalazioni d'ufficio.
Per Aspera ad Astra!!!!
Pietro1271
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Re: Revisione patente per stato ansioso

Messaggio da Pietro1271 »

Ciao Lino , nella comunicazione della motorizzazione viene menzionata solo la direzione , la quale nn mi risulta essere organo sanitario ...
Per cui se eventualmente non esistesse una specifica disposizione normativa che obbliga, ovvero da la facoltà alle direzioni di comunicare alla motorizzazione dei dati sensibili relativi ai propri dipendenti, tale comportamento rappresenterebbe a mio parere quando meno una violazione della privacy ..
Attendiamo qualche qualificato intervento chiarificatore .
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domenico.c
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Re: Revisione patente per stato ansioso

Messaggio da domenico.c »

Ciao, dal sito della Prefettura:

Il Prefetto emette esclusivamente i provvedimenti di revoca, ritiro e sospensione della patente di guida nei casi e con le modalità previste nel nuovo Codice della Strada "C.d.S.". Alcuni casi di revoca, sospensione e ritiro della patente di guida:
REVOCA (per carenza dei requisiti morali art. 120 del C.d.S.; violazione a norme di comportamento artt. 218, 86 del C.d.S. nonché per sentenza di condanna art. 224 del C.d.S.)
RITIRO (per guida con patente scaduta di validità art. 126 del C.d.S. e per guida con patente estera da parte dei conducenti che risiedono in Italia da oltre un anno art. 136 C.d.S.)
SOSPENSIONE (art. 218 C.d.S. per violazione a norme di comportamento del C.d.S,. con e senza rilevanza penale, nonché per lesioni personali colpose a seguito di incidente stradale art. 223 C.d.S. e per sentenza del giudice di condanna art. 224 del C.d.S.)

Sembra che per la revisione non sia competente.
Valuterei un accesso atti.
Eswol
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Re: Revisione patente per stato ansioso

Messaggio da Eswol »

Come gia' fatto notare da altri in threads sullo stesso argomento, e' interessante notare come le commissioni, quando non addirittura organi apparentemente marginalmente competenti (il caso sopra rapppresentato) siano cosi' zelanti nel segnalare queste situazioni.

Si tratta di patologie, gli stati ansiosi, quelli depressivi e quelli ansioso-depressivi, molto comuni nella popolazione generale, che, quando non siano particolarmente gravi, vengono trattate direttamente dai medici di base con la prescrizione di farmaci usitatissimi e con decenni di collaudato impiego alle spalle. BZD soprattutto, ma anche antipsicotici ed in qualche misura SSRI e SNRI. Tali farmaci, e non le patologie, mi paiono essere il "problema", in quanto possono notoriamente interferire con le capacita' di vigilanza ed i tempi di reazione.

SE esiste un obbligo di segnalazione, i medici di base (e, perche' no, anche gli specialisti in psichiatria), che non dovessero segnalare i propri pazienti commetterebbero una omissione?
Esiste tale obbligo?
Esiste un codice di deontologia professionale al quale i medici tutti devono attenersi.
Tale codice di condotta probabilmente li esime dal segnalare OGNI caso come quelli sopra descritti, facendo appello al segreto professionale e alla legge sulla privacy (quest'ultima forse scavalcabile da ragioni dettate dall'interesse comune alla sicurezza stradale?).
E' vessatoria la scelta della segnalazione?
E' omissiva la scelta di non segnalare?

Se si volesse far funzionare un siffatto sistema, che prevede la segnalazione di tutti gli assuntori di farmaci ansiolitici e antidepressivi, con tutti i database attualmente esistenti ed attivi si potrebbero facilissimamente incrociare i dati delle ricette mediche con quelli dei patentati e dei titolari di porto d'armi.
Evidentemente i riformati dalle CMO sono i fortunati destinatari di una attenzione particolare.

Pero', se TUTTI dovessero dare un sorso alla amara medicina potrebbero succedere, tra le varie ipotesi, due cose:

O s'alzerebbe un polverone enorme, e si finirebbe per trovare una soluzione all'italiana (lascio al lettore l'interpretazione dell'espressione e delle sue possibili applicazioni al caso). In fondo fra gli assuntori di tali farmaci ci sono certamente anche tanti medici patentati, loro parenti amici e conoscenti.
Si costringerebbe inoltre la persona affetta da patologie psichiatriche che desideri essere trattata farmacologicamente a sfuggire al radar, omettendo la menzione della patologia (e qui il costo sociale ed economico diverrebbe enorme) o procurandosi i farmaci in maniera non tracciabile (trasformandolo in una persona non solo malata ma anche potenzialmente perseguibile legalmente).

Oppure

Si finirebbe per mandare tanta, TANTA gente alle ASL a farsi giudicare dalle apposite commissioni per le patenti. Il risultato sarebbero commissioni portate al collasso in tempi brevissimi, molti meno clienti per i medici MILITARI che operano in libera professione presso le varie scuole guida, che vedrebbero rediretto il flusso di clienti alle ASL (dove peraltro le visite costano pure molto meno) e magari un gran beneficio per il mondo intero, con molte meno macchine circolanti, ben prima delle date promesse dalla agenda ecologista dei governi mondiali. L'Italia prima per virtu' "green". Ahhhh che traguardo sarebbe, faremmo diventare tutti gli altri paesi verdi, ma dall'invidia.


C'e' anche il caso del conflitto di interesse da considerare. Uno psichiatra privato, profumatamente pagato, avrebbe interesse a denunciare un proprio cliente? Puo' quindi esimersi dal farlo?

Tralasciando per un secondo la questione sulla deontologia professionale del medico che dovesse avvalersi (o non avvalersi) della facolta' di denunciare agli organi competenti un paziente/cliente in trattamento farmacologico, la questione della privacy presenta un ostacolo alla denuncia o no?

Nei documenti delle CMO compare una voce che chiede il consenso del paziente al trattamento dei dati riguardanti le sue patologie ed la terapia farmacologica, riportandoli a terze parti?
Magari e' proprio il paziente a mettere la spunta su quella casella per abitudine e perche' l'Ufficio o la CMO "altrimenti non possono trattare la pratica" costringendolo a una involontaria autodenuncia?

Non ho risposte in tasca, ma magari sono spunti di riflessione per pianificare azioni che tutti possono, individualmente o collettivamente porre in essere, tese a rendere gli appartenenti alle FF.OO. FF.AA. ed affini uguali a tutti gli altri. Nel bene o nel male. La scelta poi vada a chi disegna norme o leggi UGUALI PER TUTTI e a chi e chiamato a farle rispettare.
Pietro1271
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Re: Revisione patente per stato ansioso

Messaggio da Pietro1271 »

Chiedo scusa sul post iniziale ho indicato erroneamente la prefettura anziché la motorizzazione .
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lino
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Re: Revisione patente per stato ansioso

Messaggio da lino »

A ok segnalato alla commissione della mctc...e non alla prefettura.
Il collega come già detto, deve chiedere accesso agli atti e capire chi ha segnalato.
Come ben sai i dirigenti responsabili si assumono oneri e onori.
Mi ripeto , Se avete un dss , sicuramente sarà sua la richiesta, vedremo.
Se non avete medici in loco, la faccenda diventa più complessa.
Per Aspera ad Astra!!!!
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lino
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Re: Revisione patente per stato ansioso

Messaggio da lino »

Eswol ha scritto: mer set 14, 2022 2:49 pm Come gia' fatto notare da altri in threads sullo stesso argomento, e' interessante notare come le commissioni, quando non addirittura organi apparentemente marginalmente competenti (il caso sopra rapppresentato) siano cosi' zelanti nel segnalare queste situazioni.

Si tratta di patologie, gli stati ansiosi, quelli depressivi e quelli ansioso-depressivi, molto comuni nella popolazione generale, che, quando non siano particolarmente gravi, vengono trattate direttamente dai medici di base con la prescrizione di farmaci usitatissimi e con decenni di collaudato impiego alle spalle. BZD soprattutto, ma anche antipsicotici ed in qualche misura SSRI e SNRI. Tali farmaci, e non le patologie, mi paiono essere il "problema", in quanto possono notoriamente interferire con le capacita' di vigilanza ed i tempi di reazione.

SE esiste un obbligo di segnalazione, i medici di base (e, perche' no, anche gli specialisti in psichiatria), che non dovessero segnalare i propri pazienti commetterebbero una omissione?
Esiste tale obbligo?
Esiste un codice di deontologia professionale al quale i medici tutti devono attenersi.
Tale codice di condotta probabilmente li esime dal segnalare OGNI caso come quelli sopra descritti, facendo appello al segreto professionale e alla legge sulla privacy (quest'ultima forse scavalcabile da ragioni dettate dall'interesse comune alla sicurezza stradale?).
E' vessatoria la scelta della segnalazione?
E' omissiva la scelta di non segnalare?

Se si volesse far funzionare un siffatto sistema, che prevede la segnalazione di tutti gli assuntori di farmaci ansiolitici e antidepressivi, con tutti i database attualmente esistenti ed attivi si potrebbero facilissimamente incrociare i dati delle ricette mediche con quelli dei patentati e dei titolari di porto d'armi.
Evidentemente i riformati dalle CMO sono i fortunati destinatari di una attenzione particolare.

Pero', se TUTTI dovessero dare un sorso alla amara medicina potrebbero succedere, tra le varie ipotesi, due cose:

O s'alzerebbe un polverone enorme, e si finirebbe per trovare una soluzione all'italiana (lascio al lettore l'interpretazione dell'espressione e delle sue possibili applicazioni al caso). In fondo fra gli assuntori di tali farmaci ci sono certamente anche tanti medici patentati, loro parenti amici e conoscenti.
Si costringerebbe inoltre la persona affetta da patologie psichiatriche che desideri essere trattata farmacologicamente a sfuggire al radar, omettendo la menzione della patologia (e qui il costo sociale ed economico diverrebbe enorme) o procurandosi i farmaci in maniera non tracciabile (trasformandolo in una persona non solo malata ma anche potenzialmente perseguibile legalmente).

Oppure

Si finirebbe per mandare tanta, TANTA gente alle ASL a farsi giudicare dalle apposite commissioni per le patenti. Il risultato sarebbero commissioni portate al collasso in tempi brevissimi, molti meno clienti per i medici MILITARI che operano in libera professione presso le varie scuole guida, che vedrebbero rediretto il flusso di clienti alle ASL (dove peraltro le visite costano pure molto meno) e magari un gran beneficio per il mondo intero, con molte meno macchine circolanti, ben prima delle date promesse dalla agenda ecologista dei governi mondiali. L'Italia prima per virtu' "green". Ahhhh che traguardo sarebbe, faremmo diventare tutti gli altri paesi verdi, ma dall'invidia.


C'e' anche il caso del conflitto di interesse da considerare. Uno psichiatra privato, profumatamente pagato, avrebbe interesse a denunciare un proprio cliente? Puo' quindi esimersi dal farlo?

Tralasciando per un secondo la questione sulla deontologia professionale del medico che dovesse avvalersi (o non avvalersi) della facolta' di denunciare agli organi competenti un paziente/cliente in trattamento farmacologico, la questione della privacy presenta un ostacolo alla denuncia o no?

Nei documenti delle CMO compare una voce che chiede il consenso del paziente al trattamento dei dati riguardanti le sue patologie ed la terapia farmacologica, riportandoli a terze parti?
Magari e' proprio il paziente a mettere la spunta su quella casella per abitudine e perche' l'Ufficio o la CMO "altrimenti non possono trattare la pratica" costringendolo a una involontaria autodenuncia?

Non ho risposte in tasca, ma magari sono spunti di riflessione per pianificare azioni che tutti possono, individualmente o collettivamente porre in essere, tese a rendere gli appartenenti alle FF.OO. FF.AA. ed affini uguali a tutti gli altri. Nel bene o nel male. La scelta poi vada a chi disegna norme o leggi UGUALI PER TUTTI e a chi e chiamato a farle rispettare.
Visto il lungo elenco delle patologie che hanno obbligo di segnalazione, da parte dei sanitari...
Penso che in Italia potrebbero essere milioni i possessori di patente, da inviare alle commissioni MCTC.
Purtroppo non è così che funziona.
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NavySeals
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Re: Revisione patente per stato ansioso

Messaggio da NavySeals »

Cari colleghi, sapete come la penso e non mi ripeterò. Dopo aver visto un collega rovinato perchè l'assicurazione gli ha fatto rivalsa (semplice sindrome ansioso depressiva che per farsi riformare gli faceva comodo, ma che non aveva dichiarato al rinnovo patente)....io mi sono autosegnalato, chiedendo di essere sottoposto a visita presso la commissione patenti. Rinnovata senza problemi e guido tranquillo :wink:
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lino
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Re: Revisione patente per stato ansioso

Messaggio da lino »

Navyseals, oppure si potrebbe ,pagando una somma di danaro accettabile, togliere il diritto alla rivalsa dell'assicurazione.
Si dorme ancora più tranquilli.
Per Aspera ad Astra!!!!
Eswol
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Re: Revisione patente per stato ansioso

Messaggio da Eswol »

Della storia di NavySeals (prezioso contributore del forum) e della sua patente ho avuto modo di leggere in altre discussioni. Posizione ineccepibile e scelta giusta.

@lino
Quella dell'obbligo della segnalazione e' una cosa che ripeti per averla sentita dire o letta da qualche parte? Hai un riferimento normativo da linkare?


Tanto zelo da parte delle CMO e' comunque assolutamente lodevole. E' argomento che vale la pena approfondire.
Ganesh
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Re: Revisione patente per stato ansioso

Messaggio da Ganesh »

La questione è stata affrontata diverse volte anche in passato; c'è una circolare del DAP (n. 0233756 del 12.07.2006) che recita" Al fine di contemperare il diritto alla riservatezza del dipendente e la
tutela della pubblica incolumità, permane unicamente il dovere di trasmissione ai
competenti Uffici Provinciali della Motorizzazione Civile degli atti medico legali che
indichino espressamente la perdita, permanente o temporanea, da parte del
dipendente dei requisiti psico-fisici previsti per la guida
".
Inoltre dai un'occhiata a questo link: https://www.polpenuil-calabria.it/istit ... a-uil.html
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lino
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Re: Revisione patente per stato ansioso

Messaggio da lino »

Eswol ha scritto: mer set 14, 2022 10:23 pm Della storia di NavySeals (prezioso contributore del forum) e della sua patente ho avuto modo di leggere in altre discussioni. Posizione ineccepibile e scelta giusta.

@lino
Quella dell'obbligo della segnalazione e' una cosa che ripeti per averla sentita dire o letta da qualche parte? Hai un riferimento normativo da linkare?


Tanto zelo da parte delle CMO e' comunque assolutamente lodevole. E' argomento che vale la pena approfondire.
[/q@lino[/ment@lino
Non voglio entrare nello specifico ,volendo evitare ogni tipo di contrapposizione, poiché ultimamente sembra diventata la norma ...
Riferisco solo per quando riguarda assunzione di sostanze psicotrope, art.187 del Codice della Strada, non lascia spazio a dubbi di sorta.
Aggiungo In caso di sinistro stradale gli operatori di polizia stradale hanno degli obblighi nei confronti dei coinvolti, rivolgendosi a strutture sanitarie per gli esami del caso, tutto il resto è secondario.
Per Aspera ad Astra!!!!
Pietro1271
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Re: Revisione patente per stato ansioso

Messaggio da Pietro1271 »

Siamo tutti d'accordo che in caso di assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope la revisione ha un senso.
Ma alla sola diagnosi di " ansia" senza indicazione di terapia farmacologica , mi pare quanto meno eccessivo e pretestuoso, a maggior ragione se tele provvedimento avviene per 2 volte in5 anni per lo stesso identico motivo ...
Eswol
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Re: Revisione patente per stato ansioso

Messaggio da Eswol »

Stavo per scrivere, usando molte piu' parole (probabilmente superflue), quello che ha perfettamente sintetizzato Pietro.

Sacrosanto e' sanzionare chi guida sotto l'effetto delle sostanze psicotrope (anche legalmente prescritte) o stupefacenti. Non c'entra nulla l'art. 187 CDS con la discussione in corso.

La segnalazione per una patologia ansioso-depressiva, magari di grado non grave (perche' su quelle di grado grave si esprime chiaramente il DPR linkato da Ganesh), magari non trattata con farmaci, mi pare vessatoria. A pensar male ci si puo' vedere dietro un intento "punitivo" o perlomeno deterrente per la persona affetta.
Specialmente quando lo stesso trattamento NON sembra essere applicato al resto della popolazione. La disparita' di trattamento, quale che sia la categoria che ad esso viene sottoposta, sia nel bene che nel male, dovrebbe indignare.

@lino ho letto il tuo nome in molti altri posts e non ho nessun pregiudizio nei tuoi confronti, ne' ho memoria (nel bene o nel male) di cose che hai scritto altrove. Non ho seguito i tuoi eventuali scontri con altri utenti del forum se a quelli ti riferisci con le "contrapposizioni che ultimamente sono la norma".

Se noti delle contrapposizioni (che comunque non e' detto che vengano per nuocere o che non siano costruttive, eccezion fatta per la polemica sterile fine a se' stessa) nelle tue interazioni sul forum, potrebbe darsi che il tuo tono, a ragione o a torto, viene interpretato in un certo modo.

Per esempio, mi sono trattenuto dal risponderti quando hai detto "purtroppo non e' cosi' che funziona". Dopo aver ripetuto, in maniera succinta, quello che dicevo io a titolo di esempio su una ipotetica segnalazione di TUTTI quelli che hanno patologie ansioso-depressive e hanno la patente e sulle possibili implicazioni che questo avrebbe.

Se si dovesse incassare supinamente gli "e' (o non e') cosi' che funziona" questo forum sarebbe inutile. Invece per fortuna, qui si leggono tante esperienze di persone che, leggi e norme alla mano, hanno cambiato l'atteggiamento di enti ed amministrazioni, e cosi' facendo, spesso, spianato la strada a chi li ha seguiti negli stessi percorsi burocratici.
Sono gratissimo, e questa e' una ulteriore occasione per dirlo, ai tanti che negli anni hanno contribuito in diversa misura a rendere questo forum una fonte preziosissima non solo di informazioni ma anche di ispirazione a portare avanti le proprie battaglie, quando queste abbiano il conforto di una base legale/normativa.

Quindi se la prassi in CMO e' quella di segnalare TUTTI quelli che sono affetti da patologie ansioso depressive, di qualsiasi grado e non esiste un riferimento normativo perche' cio' debba avvenire, e se questa prassi confligge con il diritto alla privacy della persona affetta dalle predette patologie, magari la prassi si puo' cambiare con i mezzi consentiti dagli strumenti legali a disposizione.

Ferma restando la segnalazione per i casi di patologie psichiche gravi (vedi il DPR che parla di dovere di segnalare, che comunque vorrei vedere se e' osservato per tutti o solo nelle CMO e nelle ASL) e per gli assuntori di farmaci che hanno effetti negativi sulla vigilanza e sui tempi di reazione, tutti gli altri forse hanno diritto a venir fuori, dichiarare le proprie patologie senza timore di essere stigmatizzati per essere curati, senza dover temere "ritorsioni". E' molto piu' pericoloso, per mille ragioni che e' superfluo spiegare, spingere una persona con disagio psichico nella clandestinita'.

Dando per scontato che arma ed idoneita' vengono immediatamente tolte per simili patologie di qualsiasi grado. Per tornare idonei, dimostrandolo carte alla mano, c'e' sempre tempo.
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