Buongiorno sono un militare di 48 anno in servizio presso un Rgt Alp. con quasi 30 anni di servizio tutti fatti da operativo e di cui 5 interi passati in teatri operativi in quaità di C.te di sq. V.ce C.te di Pl.
Ho un problema di natura neurologica occorso durante una missione in Somalia dal 20/12/2020 al 10/07/2021, o almeno in tale periodo è uscito fuori, anche perché prima stavo benissimo, e che è ancora in corso.
Mi spiego meglio in sostanza mi ritrovo con una atrofia ed ipostenia importanti dell'arto inferiore destro comprendente il gluteo.
Durante la missione non sapevo essere di natura neurologica, o meglio non nelle conoscenze di oggi, pensavo fosse una conseguenza di uno stiramento occorso durante una corsa su tapis roulant che ho fatto a fine febbraio. Infatti a febbraio ero andato infermeria per farmi dare un antidolorifico o antinfiammatorio, mi hanno visitato riscontrando appunto lo stiramento del polpaccio.
Poi mi sono ripreso ma mai del tutto convinto anche che fosse per il fatto che non mi sono mai fermato con le attività e che la zoppia che avevo senza particolare dolore, se non un qualcosa di accettabile come quello del stiramento, a parte un periodo iniziale di circa 7/10 giorni dovuto al trauma, si manifestava saltuariamente durante le attività operative, ossia solo dopo 4 o 5 ore con il carico sul corpo dell’equipaggiamento totale del peso di circa 20/25 kg; e solo sporadicamente, ma con netta minore intensità, anche da scarico alla fine delle giornate nelle quali, sempre durante le attività operative, camminavo più frequentemente del solito e sempre con l’equipaggiamento indossato. Poi divenendo la situazione sempre più ingravescente ho deciso di andare di nuovo in infermeria dove mi chiedevano come potessi essere arrivato a quel punto ove l’atrofia e la mancanza di forza erano evidenti e dove ho risposto con quanto appena descritto.
Ad ulteriore domanda rispondevo che nel tempo si era manifestata una graduale perdita di forza su quella gamba rispetto all’altra e che nell’ultimo meso e mezzo circa sia la zoppia e il deficit di forza erano diventati più evidenti ma comunque sempre senza aver mai accusato dolore per questo durante il periodo trascorso in Somalia
Hanno così deciso di evacuarmi verso il Celio di Roma presso un neurologo.
Qui, dopo ben 20 gg di ricovero dove ho fatto una EMG e RMN dell’encefalo e cervicale, una del bacino e lombosacrale più qualche esame del sangue, mi hanno riscontrato un danno del nervo femorale con danno neurogeno a carico dei muscoli di competenza. Alcuni di questi esami, l’RMN, hanno riscontrato anche alcune protrusioni tratto lombare e cervicale, restringimenti neuro e pre- foraminali vari sul lombare e cervicale, una retrolistesi L5 su S, ridotta intensità di segnale dei dischi intersomatici L3-L4 ed L5-S1.
Non mi hanno fatto mod. C perché la richiesta di visita non è stata a seguito di natura traumatica nel momento che sono andato in infemeria a giugno. L’ho fatta poi ad ottobre per via ordinaria specificando solo quanto successo in teatro la diagnosi con la quale sono uscito dal Celio ossia “danno assonale del femorale di eziologia di Ndd “. A questa hanno già risposto convocandomi in CMO a novembre 2022.
Uscito dal Celio mi sono recato prima da un neurochirurgo delle Molinette di Torino che ha escluso il quadro clinico attuale (dell’epoca) con quello diagnostico delle ‘RMN pur non escludendo che ci possa essere sto un contatto di radice visto le rimanenze di una possibile ernia.
Dopo di che sono andato al C.R.E.S.M del San Luigi di Orbassano dove mi hanno ribaltato facendomi PEM PES studio EMG di tutti gli arti, esami sangue e Ab anti-nervo, biopsia muscolare e ecografia tessuti molli. In sostanza per le RMN è emerso quello che già sapevo dal Celio, per le EMG è risultata una Sofferenza neurogenica acuta multiradicolare Lombosacrale arto inf sx, associata a sofferenza neuropatica assonale sopra tutto del n. femorale sx. Segni di sofferenza neurogenica cronica mm pertinenza radicolare C8-T1.
Anche la biopsia ha dato come esito tra le altre “tessuto muscolare con discrete alterazioni neurogene croniche”.
Qui mi è stata riscontrata una neuropatia da Anticorpi Anti Mag in terapia successiva con infusioni mensili di Immunoglobuline Ev ma nel frattempo (novembre) sono peggiorato quasi a non muovere più la gamba, non guido più con cambio manuale, da seduto non ho la forza di spostare la parte anteriore della gamba, alzarla estenderla o fletterla pura utopia.
Faccio ulteriori esami e gli Ab Anti-Mag sono rientrati ma salta fuori una neoplasia mieloproliferativa ( policitemia vera) confermata con altra biopsia osteo midollare fatta fare a seguito dell’aumento dell’ematocrito e vista l’esposizione professionale (questo lo ha scritto sul referto ove inoltre scriveva all’inizio militare con varie missioni in Bosnia, Kossovo, Afghanistan, Iraq Somalia) e che però non mi crea problemi e per ora è asintomatica ma in trattamento con salasso terapia mensile.
La Dott.ssa del C.R.E.S.M decide allora di inviarmi al C.R.E.S.L.A delle Molinette di Torino dove mi aspettano 6 medici tra cui un genetista.
La neurologa a capo mi fa il terzo grado specie sul trascorso militare, assieme al genetista, e mi illustra il percorso che intende seguire con altri esami tra cui spirometria semplice e diffusione alveolo capillare del Co, esami ematici di 2º liv., ulteriore studio EMG dei 4 arti più gluteo sx, spettroscopia, RMN tronco encefalico, RMN con studio motorio, PET, e poi dopo circa mese e stato aggiunto il pannello dei metalli pesanti il cui prelievo ho fatto qualche giorno fa.
Non avendo ancora una diagnosi certa, ma attualmente propensa per una neuropatia di origine autoimmune le chiederei: l’accettazione della CDS e subordinata alla diagnosi o al fatto che all’insorgenza mi trovavo in un posto di cacca come la Somalia ossia all’estero? CI sono, attualmente i margini per una accettazione?
Visto che nel tempo sono state riscontrati esiti dalle RMN confermati da cronicità alle EMG e non attinenti con quanto alla richiesta di CDS già prodotta, devo fare per questi CDS a parte o, visto che sono usciti con esami fatti a seguito di questo problema di ipostenia e atrofia, posso rappresentare tali riscontri e chiederne il riconoscimento in sede di visita in CMO a novembre 2022? Anche per la neoplasia mieloproliferativa posso farla? Ci sono margini?
Ha utilità farmi seguire da un medico legale già dalla visita in CMO? (E anche prima)
Mi scuso per essere stato prolisso, ma la questione e un po complicata ..
La ringrazio anticipatamente per un eventuale risposta che mi vorrà dare
ATROFIA ED IPOSTENIA OCCORSI IN MISSIONE CON CDS CHIESTA PER VIA ORDINARIA
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- Dott. Pierluigi Fanetti
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- Iscritto il: mar set 29, 2020 4:35 pm
Re: ATROFIA ED IPOSTENIA OCCORSI IN MISSIONE CON CDS CHIESTA PER VIA ORDINARIA
Messaggio da Dott. Pierluigi Fanetti »
Buongiorno,
La DCS è subordinata alla diagnosi fatta. Può chiedere la DCS per le discopatie che Le hanno riscontrato. Per la neoplasia mieloproliferativa è necessario dimostrare che lei sia venuto a contatto con metalli pesanti che possono aver fatto insorgere la patologia in questione altrimenti il riconoscimento sarà difficile. Sarebbe utile farsi seguire da un medico legale. Mi chiami pure.
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Dr. Fanetti
La DCS è subordinata alla diagnosi fatta. Può chiedere la DCS per le discopatie che Le hanno riscontrato. Per la neoplasia mieloproliferativa è necessario dimostrare che lei sia venuto a contatto con metalli pesanti che possono aver fatto insorgere la patologia in questione altrimenti il riconoscimento sarà difficile. Sarebbe utile farsi seguire da un medico legale. Mi chiami pure.
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