Andate in Croazia
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Andate in Croazia
Messaggio da vecchiaguardia »
Raccapricciante in Croazia: italiano torturato e detenuto illegalmente perché è un carabiniere PDF Stampa E-mail
Scritto da Cristina Monceri
mercoledì 03 settembre 2008
Di storie di abusi su italiani all'estero ne abbiamo ascoltante tante da quando seguiamo questa particolare branchia, ma quella accaduta lo scorso 21 luglio a un carabiniere in Croazia le supera davvero tutte e non fa altro che confermarci che in Croazia non solo c'è del marcio e un astio anti-italiano, ma esiste un odio veramente profondo nello specifico verso l'arma dei carabinieri.
Della cosa ce ne aveva raccontato in un frangente anche Giuseppe Monsurrò la cui storia è in questi giorni all'attenzione della Corte Europea dei Diritti Umani, ma quello che abbiamo appreso ieri attraverso una denuncia di 22 pagine che racconta con dovizia di particolari quanto accaduto a un maresciallo dei carabinieri di stanza a Reggio Emilia e a sua moglie in occasione di una gita in Croazia ci ha davvero sconvolti e lascia chiaramente intravvedere come l'odio di una certa parte della popolazione croata abitante l'Istria verso l'Arma sia veramente fuori controllo.
Per il racconto dettagliato di quanto successo non basterebbe un articolo e comunque ne faremo una sintesi nei prossimi giorni, non appena cioè avremo portato questa incredibile vicenda all'attenzione delle persone preposte e delle forze politiche ai più alti livelli italiani ed europei, perché il fatto è di una tale gravità che la lista di reati a carico della polizia croata è talmente lunga da meritare la massima attenzione non solo italiana ma anche da parte del Consiglio d'Europa. Oltretutto il fatto è avvenuto solo pochi giorni fa, quando cioè la vicenda di Monsurrò che tanto ha scandalizzato anche in Croazia era in pieno svolgimento.
In estrema sintesi il maresciallo dei carabinieri, di cui al momento omettiamo il nome, si è ritrovato sequestrato, letteralmente torturato con abusi fisici gravissimi tanto da arrivare allo svenimento e certificati da successive visite mediche, costretto a firmare, sotto minaccia di ritorsioni verso la moglie, documenti e dichiarazioni mai fatte. Il tutto solo perché inavvertitamente un poliziotto croato aveva visto il suo tesserino di carabiniere il che ha dato il via ad una serie di avvenimenti a catena degni della peggiore Arancia Meccanica e conditi con gravissimi insulti all'Arma dei Carabinieri definita più volte dalla polizia croata come “zingari, buoni a nulla, XXXXXXXX, figli di puttana, mafiosi che proteggono i mafiosi, figli di quella puttana di Berlusconi ecc. ecc.”. Giusto per rimarcare il disprezzo verso i carabinieri al maresciallo sono state prese le impronte digitali non con l'inchiostro ma con le feci.
Durante la detenzione il maresciallo dei carabinieri è riuscito, dopo essere stato torturato, a mettersi in contatto con il Consolato di Fiume che nell'occasione si è presentato con il Console Onorario, dott. Tiziano Sosic, e con la dott.ssa Cocciolone del Consolato Generale di Fiume i quali hanno potuto riscontrare visivamente gli abusi subiti dall'uomo e ascoltare dalla sua viva voce il racconto dei fatti. Tuttavia non ci risulta che al momento in cui scriviamo sia stata fatta una protesta formale contro la Croazia da parte della nostra diplomazia che, anzi, proprio in occasione di una visita consolare ha consigliato al maresciallo dei carabinieri di sottostare alle richieste della polizia croata altrimenti avrebbe potuto “marcire in galera”.
Come detto, non stiamo a raccontare tutta la storia nel dettaglio, davvero lunghissima e raccapricciante nei dettagli tanto da non sapere nemmeno se certi dettagli possano essere pubblicati tanto sono raccapriccianti e simili a racconti di torture solo immaginate nel peggiore dei nostri incubi. Ci limiteremo quindi a queste poche righe introduttive mentre sin da oggi faremo partire tutte le procedure del caso, sia di fronte alla Corte Europea dei Diritti Umani, sia di fronte al Consiglio d'Europa oltre che naturalmente ad inviare dettagliato racconto di quanto avvenuto all'Interpol affinché provveda all'identificazione dei poliziotti che si sono resi colpevoli di questi gravissimi abusi. Naturalmente non mancheremo di segnalare la cosa al Comitato Europeo contro la tortura e i trattamenti disumani. Contestualmente gli stessi documenti che abbiamo ricevuto noi sono stati consegnati, dal maresciallo vittima di abusi, alla Procura di Reggio Emilia per l'apertura di un procedimento penale.
La cosa però che ci ha lasciati più interdetti in tutta questa pazzesca storia è l'atteggiamento tenuto proprio dall'Arma dei Carabinieri, un atteggiamento che definire “passivo” è poco. Ci saremmo aspettati una vibrata protesta contro la Croazia, ci saremmo aspettati un intervento del Ministro della Difesa che manifesti lo sdegno italiano per come è stato trattato un figlio della Repubblica servitore fedele e integerrimo del popolo italiano con anni e anni di onorato servizio. Invece al momento solo silenzio. Speriamo che qualcuno avrà il buon senso di portare questo fatto gravissimo in Parlamento e di chiedere al Ministro della Difesa cosa intenda fare nei confronti delle autorità croate.
Di certo c'è che questa storia si va ad aggiungere alle tante che ci giungono e che ci parlano degli abusi commessi contro gli italiani dalla polizia croata, tutte storie emerse dopo quella eclatante di Giuseppe Monsurrò che ha aperto una finestra su questa realtà a pochi passi da casa nostra, una realtà che può trasformare una semplice gita o una vacanza in un vero e proprio incubo senza fine, come se non si fosse nel cuore della “civile” Europa. Una ultima raccomandazione: se siete carabinieri non andate in Croazia o quantomeno non lo dite in giro, vi potreste ritrovare torturati e incarcerati solo per la vostra appartenenza all'Arma.
Scritto da Cristina Monceri
mercoledì 03 settembre 2008
Di storie di abusi su italiani all'estero ne abbiamo ascoltante tante da quando seguiamo questa particolare branchia, ma quella accaduta lo scorso 21 luglio a un carabiniere in Croazia le supera davvero tutte e non fa altro che confermarci che in Croazia non solo c'è del marcio e un astio anti-italiano, ma esiste un odio veramente profondo nello specifico verso l'arma dei carabinieri.
Della cosa ce ne aveva raccontato in un frangente anche Giuseppe Monsurrò la cui storia è in questi giorni all'attenzione della Corte Europea dei Diritti Umani, ma quello che abbiamo appreso ieri attraverso una denuncia di 22 pagine che racconta con dovizia di particolari quanto accaduto a un maresciallo dei carabinieri di stanza a Reggio Emilia e a sua moglie in occasione di una gita in Croazia ci ha davvero sconvolti e lascia chiaramente intravvedere come l'odio di una certa parte della popolazione croata abitante l'Istria verso l'Arma sia veramente fuori controllo.
Per il racconto dettagliato di quanto successo non basterebbe un articolo e comunque ne faremo una sintesi nei prossimi giorni, non appena cioè avremo portato questa incredibile vicenda all'attenzione delle persone preposte e delle forze politiche ai più alti livelli italiani ed europei, perché il fatto è di una tale gravità che la lista di reati a carico della polizia croata è talmente lunga da meritare la massima attenzione non solo italiana ma anche da parte del Consiglio d'Europa. Oltretutto il fatto è avvenuto solo pochi giorni fa, quando cioè la vicenda di Monsurrò che tanto ha scandalizzato anche in Croazia era in pieno svolgimento.
In estrema sintesi il maresciallo dei carabinieri, di cui al momento omettiamo il nome, si è ritrovato sequestrato, letteralmente torturato con abusi fisici gravissimi tanto da arrivare allo svenimento e certificati da successive visite mediche, costretto a firmare, sotto minaccia di ritorsioni verso la moglie, documenti e dichiarazioni mai fatte. Il tutto solo perché inavvertitamente un poliziotto croato aveva visto il suo tesserino di carabiniere il che ha dato il via ad una serie di avvenimenti a catena degni della peggiore Arancia Meccanica e conditi con gravissimi insulti all'Arma dei Carabinieri definita più volte dalla polizia croata come “zingari, buoni a nulla, XXXXXXXX, figli di puttana, mafiosi che proteggono i mafiosi, figli di quella puttana di Berlusconi ecc. ecc.”. Giusto per rimarcare il disprezzo verso i carabinieri al maresciallo sono state prese le impronte digitali non con l'inchiostro ma con le feci.
Durante la detenzione il maresciallo dei carabinieri è riuscito, dopo essere stato torturato, a mettersi in contatto con il Consolato di Fiume che nell'occasione si è presentato con il Console Onorario, dott. Tiziano Sosic, e con la dott.ssa Cocciolone del Consolato Generale di Fiume i quali hanno potuto riscontrare visivamente gli abusi subiti dall'uomo e ascoltare dalla sua viva voce il racconto dei fatti. Tuttavia non ci risulta che al momento in cui scriviamo sia stata fatta una protesta formale contro la Croazia da parte della nostra diplomazia che, anzi, proprio in occasione di una visita consolare ha consigliato al maresciallo dei carabinieri di sottostare alle richieste della polizia croata altrimenti avrebbe potuto “marcire in galera”.
Come detto, non stiamo a raccontare tutta la storia nel dettaglio, davvero lunghissima e raccapricciante nei dettagli tanto da non sapere nemmeno se certi dettagli possano essere pubblicati tanto sono raccapriccianti e simili a racconti di torture solo immaginate nel peggiore dei nostri incubi. Ci limiteremo quindi a queste poche righe introduttive mentre sin da oggi faremo partire tutte le procedure del caso, sia di fronte alla Corte Europea dei Diritti Umani, sia di fronte al Consiglio d'Europa oltre che naturalmente ad inviare dettagliato racconto di quanto avvenuto all'Interpol affinché provveda all'identificazione dei poliziotti che si sono resi colpevoli di questi gravissimi abusi. Naturalmente non mancheremo di segnalare la cosa al Comitato Europeo contro la tortura e i trattamenti disumani. Contestualmente gli stessi documenti che abbiamo ricevuto noi sono stati consegnati, dal maresciallo vittima di abusi, alla Procura di Reggio Emilia per l'apertura di un procedimento penale.
La cosa però che ci ha lasciati più interdetti in tutta questa pazzesca storia è l'atteggiamento tenuto proprio dall'Arma dei Carabinieri, un atteggiamento che definire “passivo” è poco. Ci saremmo aspettati una vibrata protesta contro la Croazia, ci saremmo aspettati un intervento del Ministro della Difesa che manifesti lo sdegno italiano per come è stato trattato un figlio della Repubblica servitore fedele e integerrimo del popolo italiano con anni e anni di onorato servizio. Invece al momento solo silenzio. Speriamo che qualcuno avrà il buon senso di portare questo fatto gravissimo in Parlamento e di chiedere al Ministro della Difesa cosa intenda fare nei confronti delle autorità croate.
Di certo c'è che questa storia si va ad aggiungere alle tante che ci giungono e che ci parlano degli abusi commessi contro gli italiani dalla polizia croata, tutte storie emerse dopo quella eclatante di Giuseppe Monsurrò che ha aperto una finestra su questa realtà a pochi passi da casa nostra, una realtà che può trasformare una semplice gita o una vacanza in un vero e proprio incubo senza fine, come se non si fosse nel cuore della “civile” Europa. Una ultima raccomandazione: se siete carabinieri non andate in Croazia o quantomeno non lo dite in giro, vi potreste ritrovare torturati e incarcerati solo per la vostra appartenenza all'Arma.
Re: Andate in Croazia
Messaggio da vmax »
Niente di nuovo! Purtroppo!
Non mi meraviglierei se al collega aprissero pure un procedimento disciplinare, tanto x nn smentire le innate capacità dei nostri boiardi!!!
Dubito altresì che tra le fila dei nostri politici ci sia qualcuno in grado di avanzare qualche briciola di rimostranza!
E pensare che gli abbiamo fatto pure una legge ad hoc per ottenere la cittadinanza italiana, oltre alle pensioni di guerra, le leggi ad personam x gli esuli, ecc..
Bah.... che tristezza...... Povera Italia!!!!! Stiamo lasciando una pessima eredità alle prossime generazioni!!!
Non mi meraviglierei se al collega aprissero pure un procedimento disciplinare, tanto x nn smentire le innate capacità dei nostri boiardi!!!
Dubito altresì che tra le fila dei nostri politici ci sia qualcuno in grado di avanzare qualche briciola di rimostranza!
E pensare che gli abbiamo fatto pure una legge ad hoc per ottenere la cittadinanza italiana, oltre alle pensioni di guerra, le leggi ad personam x gli esuli, ecc..
Bah.... che tristezza...... Povera Italia!!!!! Stiamo lasciando una pessima eredità alle prossime generazioni!!!
Re: Andate in Croazia
Messaggio da legione »
certo che lo puniscono perche' creava scalpore e all ertava l opinione pubblica perche' era meglio se faceva finta di niente?
Re: Andate in Croazia
Vecchiaguardia hai perfattamente ragione quello che è successo è scandaloso, Il cdo Generale e il Governo dovevano farsi sentire invece niente, come al solito, in televisione fà notizia il maresciallo che stupra in caserma ed è giusto che venga arrestato e diffusa la notizia, ma è anche giusto diffondere la notizia quando noi veniamo torturati, ma questo a quelli del cdo generale non gli importa nulla, come dice il motto "UBBIDIR TACENDO ecc" il motto è meglio cambiarlo, è ora che ci svegliamo.
Re: Andate in Croazia
Messaggio da Mario56 »
.... ma a nessuno è venuto in mente che possa trattarsi di una leggenda metropolitana? .... il caso di Giuseppe Monsurrò lo trovate in questa interrogazione parlamentare (dopo il caso di borghezio) trattano il suo, leggete e vedete cosa è accaduto .... del carabiniere non vi è traccia da nessuna parte ed è una storia che gira da tanto ... suvvia, un pò di professionismo e più dati di fatto!!!vecchiaguardia ha scritto:Raccapricciante in Croazia: italiano torturato e detenuto illegalmente perché è un carabiniere PDF Stampa E-mail
Scritto da Cristina Monceri
mercoledì 03 settembre 2008
Di storie di abusi su italiani all'estero ne abbiamo ascoltante tante da quando seguiamo questa particolare branchia, ma quella accaduta lo scorso 21 luglio a un carabiniere in Croazia le supera davvero tutte e non fa altro che confermarci che in Croazia non solo c'è del marcio e un astio anti-italiano, ma esiste un odio veramente profondo nello specifico verso l'arma dei carabinieri.
Della cosa ce ne aveva raccontato in un frangente anche Giuseppe Monsurrò la cui storia è in questi giorni all'attenzione della Corte Europea dei Diritti Umani
http://www.senato.it/documenti/reposito ... G-0539.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
Re: Andate in Croazia
Io sono molto scettico di quanto descritto dal collega Vecchiaguardia, ( non dico che non sia vero) ma nessun organo d'informazione nemmeno quello più locale, ha commentato l'accaduto. Vedremo più avanti l'evolversi della tanto discussa agressione ( tortura) al Maresciallo.
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Re: Andate in Croazia
Messaggio da vecchiaguardia »
il fatto non è recente, per gli scettici ecco un'articolo venuto fuori a suo tempo:
http://linformazione.e-tv.it/archivio/2 ... RE0409.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
http://linformazione.e-tv.it/archivio/2 ... RE0409.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
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Re: Andate in Croazia
Messaggio da vecchiaguardia »
.... ma a nessuno è venuto in mente che possa trattarsi di una leggenda metropolitana? .... il caso di Giuseppe Monsurrò lo trovate in questa interrogazione parlamentare (dopo il caso di borghezio) trattano il suo, leggete e vedete cosa è accaduto .... del carabiniere non vi è traccia da nessuna parte ed è una storia che gira da tanto ... suvvia, un pò di professionismo e più dati di fatto!!!
http://www.senato.it/documenti/reposito ... G-0539.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;[/qu
leggenda metropolitana??? dati di fatto???? eccolo l'artico che uscì a Suo tempo....
Uhttp://linformazione.e-tv.it/archivio/2008/20080904/03_RE0409.pdfna" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.senato.it/documenti/reposito ... G-0539.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;[/qu
leggenda metropolitana??? dati di fatto???? eccolo l'artico che uscì a Suo tempo....
Uhttp://linformazione.e-tv.it/archivio/2008/20080904/03_RE0409.pdfna" onclick="window.open(this.href);return false;
Re: Andate in Croazia
Messaggio da Mario56 »
quiell'articolo nulla ggiunge ... ne nomi, ne località, non si pubblica copia di un referto che sia uno ... nell'articolo vi è scritto che il maresciallo è stato sospeso dal servizio .-... ma dico io, uno è vittima di un reato e l'arma lo sospende dal servizio? Ora noi sappiamo quando uno può per legge essere sospeso dal servizio ..... l'articolo non fa che aumentare i dubbi ma comunque pronto a cospargermi il capo di cenere in caso contrario!!!! Ripeto per me una bufala!!!
Re: Andate in Croazia
Messaggio da Mario56 »
dimenticavo, ecco un'analisi interessante su secondoprotocollo.org (quello che dice di avere i referti in mano)....Mario56 ha scritto:quiell'articolo nulla ggiunge ... ne nomi, ne località, non si pubblica copia di un referto che sia uno ... nell'articolo vi è scritto che il maresciallo è stato sospeso dal servizio .-... ma dico io, uno è vittima di un reato e l'arma lo sospende dal servizio? Ora noi sappiamo quando uno può per legge essere sospeso dal servizio ..... l'articolo non fa che aumentare i dubbi ma comunque pronto a cospargermi il capo di cenere in caso contrario!!!! Ripeto per me una bufala!!!
http://primoprotocollo.altervista.org/i ... -come.html" onclick="window.open(this.href);return false;
Re: Andate in Croazia
Messaggio da lnrd75 »
che sia vera o meno la storia non lo sò.
ho letto il post in quanto incuriosito dal titolo: credevo fosse un'inserzione turistica, in realtà mi sembrava di leggere il copione di un film.
la storia mi incuriosisce e mi documenterò in merito. tuttavia, qualora fosse vera, ferme restando le angherie patite dal sottufficiale nnchè il rancore ed il disprezzo che ognono possa nutrire verso quella ff.pp. estera, nn si può credere -ingenuamente (senza offesa per nessuno)- che l'amministrazione nella persona dei nostri Alti Comandanti sollevi un polverone: primo, per rapporti diplomatici; secondo xkè se nn è il governo ad avanzare richieste di provvedimento, xkè prendersi loro di proprio arbitrio questo "mal di pancia", con tutte le ripercussioni mediatiche del caso ???
apro e chiudo parentesi, qualora fosse occorso in Italia l'episodio oggetto del post, ci avrebbero già accusati di fascismo e quant'altro !
tuttavia ho avuto la sensazione nel corso dei miei (pochi) 16 anni di servizio di apprendere che all'Arma interessi poco o nulla di quello che accade in privato ai suoi dipendenti, a meno che ripeto a meno che, i fatti che coinvolgono i suoi dipendenti, nn le facciano compromettere la faccia.
sentitamente un saluto a tutti i lettori.
ho letto il post in quanto incuriosito dal titolo: credevo fosse un'inserzione turistica, in realtà mi sembrava di leggere il copione di un film.
la storia mi incuriosisce e mi documenterò in merito. tuttavia, qualora fosse vera, ferme restando le angherie patite dal sottufficiale nnchè il rancore ed il disprezzo che ognono possa nutrire verso quella ff.pp. estera, nn si può credere -ingenuamente (senza offesa per nessuno)- che l'amministrazione nella persona dei nostri Alti Comandanti sollevi un polverone: primo, per rapporti diplomatici; secondo xkè se nn è il governo ad avanzare richieste di provvedimento, xkè prendersi loro di proprio arbitrio questo "mal di pancia", con tutte le ripercussioni mediatiche del caso ???
apro e chiudo parentesi, qualora fosse occorso in Italia l'episodio oggetto del post, ci avrebbero già accusati di fascismo e quant'altro !
tuttavia ho avuto la sensazione nel corso dei miei (pochi) 16 anni di servizio di apprendere che all'Arma interessi poco o nulla di quello che accade in privato ai suoi dipendenti, a meno che ripeto a meno che, i fatti che coinvolgono i suoi dipendenti, nn le facciano compromettere la faccia.
sentitamente un saluto a tutti i lettori.
Re: Andate in Croazia
per quello che può valere riporto la mia esperienza....sono andato tre volte in croazia presentando alla dogana, come documento di riconoscimento, la tessera mod. AT e non mi è mai accaduto nessun episodio particolare...nè piacevole nè spiacevole......tutto regolarmente ordinario (appartengo all'Esercto).......
Re: Andate in Croazia
Messaggio da lnrd75 »
nn ricordo se la tessera AT riporta la foto in divisa o meno (nn l'ho mai avuta nè voluta). tuttavia, qualora nn ritraesse il soggetto in divisa, può darsi che nn conoscano tale documento e, naturalmente nn sapendo loro neanche le competenze del Ministero della Difesa (che ti ha rilasciato il documento) nn pensano che in realtà nn si tratta dell'Ente che in Italia rilascia i documenti d'identità: il Comune. qualora invece avessi nel documento la foto in divisa ed ancor più se fosse vero che sono profondi cultori dell'essere anti-carabinieri, si può affermare che a te è andata bene. saranno stati in grado di leggere a quale forza armata appartieni. in altre parole hanno visto ke sei italiano, ma ""nn un loro nemico" (e si xkè a questo punto, se fosse veritiero il raccondo originario del post, noi carabinieri per loro siamo intesi come nemici).
un consiglio, come altri hanno postato ? se andiamo all'estero lasciamoli pure a casa i documenti di lavoro.
premetto che ho viaggiato per turismo cn la mia famiglia in francia,spagna,svizzera,austria,germania, svezia e danimarca (c'è da dire che il nord europa, differisce di gran lunga dai paesi dell'est! soprattutto come mentalità!) e nn ho mai portato la tessera di riconoscimento. saluti e abbracci. a tutti buone vacanze !
un consiglio, come altri hanno postato ? se andiamo all'estero lasciamoli pure a casa i documenti di lavoro.
premetto che ho viaggiato per turismo cn la mia famiglia in francia,spagna,svizzera,austria,germania, svezia e danimarca (c'è da dire che il nord europa, differisce di gran lunga dai paesi dell'est! soprattutto come mentalità!) e nn ho mai portato la tessera di riconoscimento. saluti e abbracci. a tutti buone vacanze !
Frase ha scritto:per quello che può valere riporto la mia esperienza....sono andato tre volte in croazia presentando alla dogana, come documento di riconoscimento, la tessera mod. AT e non mi è mai accaduto nessun episodio particolare...nè piacevole nè spiacevole......tutto regolarmente ordinario (appartengo all'Esercto).......
Re: Andate in Croazia
le tue argomentazioni sono giuste anche se, per questioni storiche, se proprio vogliamo considerare che abbiano dei risentimenti verso gli italiani......credo che un pò di risentimento in più ce l'abbiano verso i militari italiani.......cmq al di là di tutti i discorsi penso anch'io che sia una leggenda metropolitana....."pecunia non olet" = i soldi son soldi.......e l'Europa comunitaria è a un passo.......lnrd75 ha scritto:nn ricordo se la tessera AT riporta la foto in divisa o meno (nn l'ho mai avuta nè voluta). tuttavia, qualora nn ritraesse il soggetto in divisa, può darsi che nn conoscano tale documento e, naturalmente nn sapendo loro neanche le competenze del Ministero della Difesa (che ti ha rilasciato il documento) nn pensano che in realtà nn si tratta dell'Ente che in Italia rilascia i documenti d'identità: il Comune. qualora invece avessi nel documento la foto in divisa ed ancor più se fosse vero che sono profondi cultori dell'essere anti-carabinieri, si può affermare che a te è andata bene. saranno stati in grado di leggere a quale forza armata appartieni. in altre parole hanno visto ke sei italiano, ma ""nn un loro nemico" (e si xkè a questo punto, se fosse veritiero il raccondo originario del post, noi carabinieri per loro siamo intesi come nemici).
un consiglio, come altri hanno postato ? se andiamo all'estero lasciamoli pure a casa i documenti di lavoro.
premetto che ho viaggiato per turismo cn la mia famiglia in francia,spagna,svizzera,austria,germania, svezia e danimarca (c'è da dire che il nord europa, differisce di gran lunga dai paesi dell'est! soprattutto come mentalità!) e nn ho mai portato la tessera di riconoscimento. saluti e abbracci. a tutti buone vacanze !
Frase ha scritto:per quello che può valere riporto la mia esperienza....sono andato tre volte in croazia presentando alla dogana, come documento di riconoscimento, la tessera mod. AT e non mi è mai accaduto nessun episodio particolare...nè piacevole nè spiacevole......tutto regolarmente ordinario (appartengo all'Esercto).......

Re: Andate in Croazia
Messaggio da iei »
da un giornale triestino: Dove stà la verità?
Prosegue l’inchiesta sul pestaggio di Verudella che avrà un epilogo giudiziario Pola, di un mese di fermo nei confronti del napoletano violento
POLA – Come nelle aspettative – considerata la gravità del reato commesso – all’italiano Giuseppe Monsurro, 23 anni di Pollena Trocchia (provincia di Napoli), è stato prolungato il fermo cautelare per il periodo di un mese. Il giovane, assieme ad altri suoi undici connazionali, è accusato di aggressione a pubblico ufficiale, e si trova dietro le sbarre da venerdì scorso. Per il caso in questione – nel quale giovedì sera era stato pestato un agente di sicurezza dell’azienda “Sigurnost Boljun”, mentre un agente di polizia ha riportato la frattura dell’avambraccio sinistro – erano finiti in cella pure gli italiani Raffaele Monsurro di 55 anni sempre di Pollena Trocchia, il 43.enne Vincenzo Aliberti e la 20.enne Valentina Aliberti di Boscotrecase (pure nel Napoletano), nonché il 31.enne Emiliano Panariello di Firenze. Dopo le canoniche 48 ore di fermo preventivo, martedì scorso quattro di loro sono stati rilasciati e quindi potranno difendersi a piede libero. A trovarsi a carico la stessa denuncia sono stati pure altri sette italiani coinvolti nella medesima rissa, ovvero il 39.enne P.P. di Boscotrecase, il 51.enne G.C. di San Giorgio, la 40.enne M.P. di Firenze, la 39.enne R.V. di Scafati (in provincia di Salerno), nonché la 68.enne M.S., la 38.enne M.S. e una 17.enne di Boscotrecase. L’intera vicenda era iniziata nella serata di giovedì all’insediamento turistico di Verudella. La compagnia di italiani, che aveva trovato sistemazione nell’appartamento Tisa T003, aveva iniziato a fare baccano a tal punto da far intervenire un vigilante, che al suo primo intervento è stato aggredito dalla 40.enne M.P., la quale evidentemente non aveva gradito il suo invito all’allegra compagnia a darsi una calmata. Al momento dell’incidente erano tutti completamente sobri, quindi tutto è avvenuto senza la “complicità” dell’alcol. La donna, fiorentina, dopo aver strattonato l’addetto alla sicurezza per la camicia e avergli rifilato alcuni calci e pugni, ha avuto subito “rinforzi”. Il primo a intervenire è stato il marito, Vincenzo Aliberti, ma poi ci si è messa di mezzo tutta la compagnia, riuscendo a cacciare il malcapitato agente di sicurezza dall’appartamento. Il vigilante, visto come si stavano mettendo le cose, ha ritenuto opportuno segnalare il fatto alla polizia. Due agenti sono giunti sul posto dopo pochi minuti, ma nemmeno loro hanno avuto vita facile. Dopo essere stati coperti di insulti e offese, hanno deciso di chiamato rinforzi. La situazione non è cambiata nemmeno all’arrivo di due poliziotti delle unità d’intervento. Anzi, nel momento in cui gli agenti avevano deciso di ammanettare i più esagitati, questi hanno reagito bruscamente aggredendo i poliziotti. Ne è scaturita una maxi zuffa, durante la quale gli agenti si sono visti strappare le camicie della divisa e uno di loro è stato minacciato di morte. Cercando di opporsi all’arresto, Giuseppe Monsurro ha sferrato un calcione a uno degli agenti, fratturandogli l’avambraccio sinistro. Alla fine del pestaggio sei italiani sono stati arrestati e accompagnati al Commissariato di Pola, per comparire, il giorno successivo, dinanzi al giudice per le trasgressioni con l’accusa di comportamento aggressivo. A parte M.P., che è stata la prima ad aggredire il vigilante, le altre cinque persone sono comparse al cospetto del giudice istruttore Sena Midžić Putigna, e trattenute in fermo cautelare per il periodo di 48 ore. Oltre al poliziotto rimasto gravemente ferito, i suoi colleghi e gli italiani che si erano opposti all’arresto, hanno subito lesioni di natura leggera.
Fredy Poropat - [www.edit.hr]
Prosegue l’inchiesta sul pestaggio di Verudella che avrà un epilogo giudiziario Pola, di un mese di fermo nei confronti del napoletano violento
POLA – Come nelle aspettative – considerata la gravità del reato commesso – all’italiano Giuseppe Monsurro, 23 anni di Pollena Trocchia (provincia di Napoli), è stato prolungato il fermo cautelare per il periodo di un mese. Il giovane, assieme ad altri suoi undici connazionali, è accusato di aggressione a pubblico ufficiale, e si trova dietro le sbarre da venerdì scorso. Per il caso in questione – nel quale giovedì sera era stato pestato un agente di sicurezza dell’azienda “Sigurnost Boljun”, mentre un agente di polizia ha riportato la frattura dell’avambraccio sinistro – erano finiti in cella pure gli italiani Raffaele Monsurro di 55 anni sempre di Pollena Trocchia, il 43.enne Vincenzo Aliberti e la 20.enne Valentina Aliberti di Boscotrecase (pure nel Napoletano), nonché il 31.enne Emiliano Panariello di Firenze. Dopo le canoniche 48 ore di fermo preventivo, martedì scorso quattro di loro sono stati rilasciati e quindi potranno difendersi a piede libero. A trovarsi a carico la stessa denuncia sono stati pure altri sette italiani coinvolti nella medesima rissa, ovvero il 39.enne P.P. di Boscotrecase, il 51.enne G.C. di San Giorgio, la 40.enne M.P. di Firenze, la 39.enne R.V. di Scafati (in provincia di Salerno), nonché la 68.enne M.S., la 38.enne M.S. e una 17.enne di Boscotrecase. L’intera vicenda era iniziata nella serata di giovedì all’insediamento turistico di Verudella. La compagnia di italiani, che aveva trovato sistemazione nell’appartamento Tisa T003, aveva iniziato a fare baccano a tal punto da far intervenire un vigilante, che al suo primo intervento è stato aggredito dalla 40.enne M.P., la quale evidentemente non aveva gradito il suo invito all’allegra compagnia a darsi una calmata. Al momento dell’incidente erano tutti completamente sobri, quindi tutto è avvenuto senza la “complicità” dell’alcol. La donna, fiorentina, dopo aver strattonato l’addetto alla sicurezza per la camicia e avergli rifilato alcuni calci e pugni, ha avuto subito “rinforzi”. Il primo a intervenire è stato il marito, Vincenzo Aliberti, ma poi ci si è messa di mezzo tutta la compagnia, riuscendo a cacciare il malcapitato agente di sicurezza dall’appartamento. Il vigilante, visto come si stavano mettendo le cose, ha ritenuto opportuno segnalare il fatto alla polizia. Due agenti sono giunti sul posto dopo pochi minuti, ma nemmeno loro hanno avuto vita facile. Dopo essere stati coperti di insulti e offese, hanno deciso di chiamato rinforzi. La situazione non è cambiata nemmeno all’arrivo di due poliziotti delle unità d’intervento. Anzi, nel momento in cui gli agenti avevano deciso di ammanettare i più esagitati, questi hanno reagito bruscamente aggredendo i poliziotti. Ne è scaturita una maxi zuffa, durante la quale gli agenti si sono visti strappare le camicie della divisa e uno di loro è stato minacciato di morte. Cercando di opporsi all’arresto, Giuseppe Monsurro ha sferrato un calcione a uno degli agenti, fratturandogli l’avambraccio sinistro. Alla fine del pestaggio sei italiani sono stati arrestati e accompagnati al Commissariato di Pola, per comparire, il giorno successivo, dinanzi al giudice per le trasgressioni con l’accusa di comportamento aggressivo. A parte M.P., che è stata la prima ad aggredire il vigilante, le altre cinque persone sono comparse al cospetto del giudice istruttore Sena Midžić Putigna, e trattenute in fermo cautelare per il periodo di 48 ore. Oltre al poliziotto rimasto gravemente ferito, i suoi colleghi e gli italiani che si erano opposti all’arresto, hanno subito lesioni di natura leggera.
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