Buongiorno,
Vorrei chiedere un consulto riguardo una situazione in atto in questo periodo. Dal 19 agosto sono entrato in aspettativa elettorale che terminerà in data odierna. Il 22/08 vengo ricoverato di urgenza per un appendicite con conseguente operazione e degenza in ospedale per 3 giorni. Appena ripreso ho ricominciato la mia campagna elettorale per quanto mi era possibile. Dal 2/09 ho inizato ad avere delle complicazioni con la ferita che sto trattando tutt’oggi due volte a settimana in ospedale. Non ho comunicato malattia al mio ufficio in quanto essendo in aspettativa avrei perso questo diritto non potendo continuarla sotto malattia. Per correttezza però il 09/09 ho avvisato il mio ufficio di quanto mi stesse succedendo e avvertendoli sulla possibilità del mio non rientro a termine aspetttiva a causa di questa problematica. Il tutto confermato ieri 17/09 al mio ufficio sia per email che per telefono in seguito a visita chirurgica il 16/09. Stamattina, ultimo giorno di aspettativa, ho provveduto ad inviare certificato dell’ospedale e quello medico con prognosi.
Rischio una qualche sanzione disciplinare secondo voi?
ASPETTATIVA ELETTORALE E MALATTIA
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Re: ASPETTATIVA ELETTORALE E MALATTIA
Messaggio da VincentVega »
E' una questione complessa, avevo letto delle sentenze nelle quali il giudice, dopo aver esaminato i vari aspetti giungeva ad una pronuncia a favore del dipendente. Le conclusioni a cui era giunto il giudice erano basate sul considerare chi paga il dipendente.
Nel contratto di lavoro il datore paga ed il lavoratore deve svolgere il lavoro. Nelle situazioni previste in cui il dipendente non puo' effettuare il lavoro c'e' una retribuzione versata dall'istituto di previdenza (Inps), in modo tale che il datore di lavoro non debba pagare un dipendente che non lavora ed il lavoratore non rimanga senza stipendio per tutelare una situazione protetta dalla Costituzione.
Per il mandato elettorale non so' chi paga, sempre l'Inps presumo, e penso che l'aspettativa per mandato politico abbia un periodo massimo stabilito.
L'aspettativa sospende il rapporto di lavoro ed in base al motivo per cui viene richiesta ci sono delle regole diverse, con maggiore o minore tutela.
Poi oltre alla normativa generale ci sono normative specifiche per le varie amministrazioni (e la PdS ovviamente ha una sua normativa specifica) che possono regolamentare alcuni aspetti particolari, sempre pero' nel rispetto della legge (che e' superiore alle disposizioni specifiche).
Bisogna poi esaminare, nelle varie tipologie di aspettativa, le cause di interruzione dell'aspettativa, cioe' in quali casi il datore di lavoro puo' procedere all'interruzione di un'aspettativa concessa o concordata. Uno dei motivi, nel caso della PdS e' l'esigenza di servizio (aspettativa, scoppia una rivoluzione, vengono annullate tutte le aspettative perche' serve il personale).
Nel momento in cui viene concessa l'aspettativa il datore di lavoro non puo' pretendere prestazioni dal lavoratore, proprio perche' il rapporto di lavoro e' sospeso.
Sempre nel caso della PdS, nel regolamento di servizio, viene disciplinata la malattia del dipendente, che deve comunicare, prima dello svolgimento del servizio, la sua indisponibilità, in modo che l'ufficio possa rimediare, e poi c'e' l'obbligo di presentare entro x ore il certificato medico.
L'obbligo di comunicazione e di presentazione della certificazione sono legate allo svolgimento del servizio.
Se non deve esserci svolgimento del servizio non puo' esserci neanche un obbligo di comunicare o presentare.
Nel caso in cui ci sia un problemino di salute, che non impedisce lo svolgimento del servizio, devo per forza comunicarlo all'amministrazione?
Certo che no.... l'amministrazione non e' tenuta a conoscere tutto, deve sapere solo quando il problema influisce o impedisce lo svolgimento del servizio.
Nel corso dell'aspettativa per motivi elettorali non c'e' svolgimento del servizio (il rapporto di lavoro e' sospeso) e non si applica quella parte del regolamento che obbliga il dipendente a comunicare e presentare la documentazione.
Tornando al discorso iniziale, quello della sentenza, e di individuare chi paga, e dovrebbe essere l'Inps, vige il principio del risparmio e l'interruzione di un'aspettativa concessa e' a domanda del dipendente, in quanto la malattia non interrompe l'aspettativa.
L'Inps effettua questa valutazione, il dipendente e' in aspettativa, se e' in malattia durante l'aspettativa e' inutile interrompere l'aspettativa (per campagna elettorale) per rimetterlo in aspettativa (per malattia) e finita la malattia rimetterlo in aspettativa (di nuovo per camp.elett).
Questo avviene perche' la malattia e' una situazione che esonera il dipendente dallo svolgimento del lavoro.
Se anziche' malattia parliamo di vacanza al mare ovviamente no... li' c'e' anche un reato e penso giusta causa per licenziamento.
Inoltre se il dipendente ha diritto a x mesi di aspettativa per campagna elettorale, interrompendola in teoria si allunga ulteriormente il periodo, con un maggiore costo, perche' poi quei giorni di malattia devono essere riconteggiati.
L'Inps quindi per semplificare e risparmiare lascia questa possibilità al dipendente, se vuole puo' richiedere l'interruzione e presentare la certificazione, altrimenti l'aspettativa prosegue.
Al termine dell'aspettativa, nel momento in cui il rapporto di lavoro viene riattivato puo' esserci un obbligo di comunicazione legato pero' alla prestazione del servizio. Cioe' se terminata l'aspettativa, a causa dell'operazione e dei postumi non sei in grado di svolgere servizio devi adempiere a quanto scritto nel regolamento (comunicazione e trasmissione).
Nel contratto di lavoro il datore paga ed il lavoratore deve svolgere il lavoro. Nelle situazioni previste in cui il dipendente non puo' effettuare il lavoro c'e' una retribuzione versata dall'istituto di previdenza (Inps), in modo tale che il datore di lavoro non debba pagare un dipendente che non lavora ed il lavoratore non rimanga senza stipendio per tutelare una situazione protetta dalla Costituzione.
Per il mandato elettorale non so' chi paga, sempre l'Inps presumo, e penso che l'aspettativa per mandato politico abbia un periodo massimo stabilito.
L'aspettativa sospende il rapporto di lavoro ed in base al motivo per cui viene richiesta ci sono delle regole diverse, con maggiore o minore tutela.
Poi oltre alla normativa generale ci sono normative specifiche per le varie amministrazioni (e la PdS ovviamente ha una sua normativa specifica) che possono regolamentare alcuni aspetti particolari, sempre pero' nel rispetto della legge (che e' superiore alle disposizioni specifiche).
Bisogna poi esaminare, nelle varie tipologie di aspettativa, le cause di interruzione dell'aspettativa, cioe' in quali casi il datore di lavoro puo' procedere all'interruzione di un'aspettativa concessa o concordata. Uno dei motivi, nel caso della PdS e' l'esigenza di servizio (aspettativa, scoppia una rivoluzione, vengono annullate tutte le aspettative perche' serve il personale).
Nel momento in cui viene concessa l'aspettativa il datore di lavoro non puo' pretendere prestazioni dal lavoratore, proprio perche' il rapporto di lavoro e' sospeso.
Sempre nel caso della PdS, nel regolamento di servizio, viene disciplinata la malattia del dipendente, che deve comunicare, prima dello svolgimento del servizio, la sua indisponibilità, in modo che l'ufficio possa rimediare, e poi c'e' l'obbligo di presentare entro x ore il certificato medico.
L'obbligo di comunicazione e di presentazione della certificazione sono legate allo svolgimento del servizio.
Se non deve esserci svolgimento del servizio non puo' esserci neanche un obbligo di comunicare o presentare.
Nel caso in cui ci sia un problemino di salute, che non impedisce lo svolgimento del servizio, devo per forza comunicarlo all'amministrazione?
Certo che no.... l'amministrazione non e' tenuta a conoscere tutto, deve sapere solo quando il problema influisce o impedisce lo svolgimento del servizio.
Nel corso dell'aspettativa per motivi elettorali non c'e' svolgimento del servizio (il rapporto di lavoro e' sospeso) e non si applica quella parte del regolamento che obbliga il dipendente a comunicare e presentare la documentazione.
Tornando al discorso iniziale, quello della sentenza, e di individuare chi paga, e dovrebbe essere l'Inps, vige il principio del risparmio e l'interruzione di un'aspettativa concessa e' a domanda del dipendente, in quanto la malattia non interrompe l'aspettativa.
L'Inps effettua questa valutazione, il dipendente e' in aspettativa, se e' in malattia durante l'aspettativa e' inutile interrompere l'aspettativa (per campagna elettorale) per rimetterlo in aspettativa (per malattia) e finita la malattia rimetterlo in aspettativa (di nuovo per camp.elett).
Questo avviene perche' la malattia e' una situazione che esonera il dipendente dallo svolgimento del lavoro.
Se anziche' malattia parliamo di vacanza al mare ovviamente no... li' c'e' anche un reato e penso giusta causa per licenziamento.
Inoltre se il dipendente ha diritto a x mesi di aspettativa per campagna elettorale, interrompendola in teoria si allunga ulteriormente il periodo, con un maggiore costo, perche' poi quei giorni di malattia devono essere riconteggiati.
L'Inps quindi per semplificare e risparmiare lascia questa possibilità al dipendente, se vuole puo' richiedere l'interruzione e presentare la certificazione, altrimenti l'aspettativa prosegue.
Al termine dell'aspettativa, nel momento in cui il rapporto di lavoro viene riattivato puo' esserci un obbligo di comunicazione legato pero' alla prestazione del servizio. Cioe' se terminata l'aspettativa, a causa dell'operazione e dei postumi non sei in grado di svolgere servizio devi adempiere a quanto scritto nel regolamento (comunicazione e trasmissione).
Re: ASPETTATIVA ELETTORALE E MALATTIA
Innanzitutto ti ringrazio per la risposta molto accurata.
Come dici tu bisognerebbe capire il particolare su chi paga durante l’aspettativa. Detto ciò io credo comunque di aver svolto tutto nella maniera più corretta possibile. Io anche penso che non c’era l’obbligo di comunicare la mia situazione al mio ufficio anche perché dopo l’operazione i medici avevano parlato di circa 10 giorni per la ripresa e la complicazione è avvenuta dopo. Infatti appena capita la situazione ho messo in allerta il mio ufficio,il 09/09, proprio per dare modo a loro di organizzarsi. Ora attenderò e vedremo se ci sarà un provvedimento. Di sicuro non potranno dirmi che non ho avvisato in tempo perché ho fatto tutto in tempi tali da dare modo a loro di coprire i servizi e poi il 18/09,e quindi un giorno prima, ho inoltrato il certificato. Dove potrei vedere la normativa sull’aspettativa e chi eroga il pagamento?
GRAZIE
Come dici tu bisognerebbe capire il particolare su chi paga durante l’aspettativa. Detto ciò io credo comunque di aver svolto tutto nella maniera più corretta possibile. Io anche penso che non c’era l’obbligo di comunicare la mia situazione al mio ufficio anche perché dopo l’operazione i medici avevano parlato di circa 10 giorni per la ripresa e la complicazione è avvenuta dopo. Infatti appena capita la situazione ho messo in allerta il mio ufficio,il 09/09, proprio per dare modo a loro di organizzarsi. Ora attenderò e vedremo se ci sarà un provvedimento. Di sicuro non potranno dirmi che non ho avvisato in tempo perché ho fatto tutto in tempi tali da dare modo a loro di coprire i servizi e poi il 18/09,e quindi un giorno prima, ho inoltrato il certificato. Dove potrei vedere la normativa sull’aspettativa e chi eroga il pagamento?
GRAZIE
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Re: ASPETTATIVA ELETTORALE E MALATTIA
Messaggio da VincentVega »
Secondo me non ti faranno nulla, anche perche' se tra qualche anno diventi deputato come la mettiamo ? 

Re: ASPETTATIVA ELETTORALE E MALATTIA
Purtroppo da me si stanno aggrappando ad ogni cosa e quindi lo stesso vorranno fare adesso ma spero che ciò non avvenga perché davvero sto iniziando a perdere la pazienza. Comunque è più facile che divento Papa attualmente che politico
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