offese a subalterno
offese a subalterno
Chiedo all'avvocato come devo comportarmi poichè non voglio che questo comportamento di cui sono stato vittima unitamente ad altri colleghi non passi inosservato poichè non passa giorno che non mi sento offeso e denigrato.
In breve circa 25-30 giorni fa a seguito di scarse condizioni igieniche dei bagni del reparto dove presto servizio venivo convocato, unitamente a tutti i colleghi della mia sezione, dal mio diretto comandante presso il proprio ufficio. Mentre ci recavamo presso detto ufficio appariva dall'altro lato del corridoio il comandante del reparto il quale alla vista di noi militari iniziava a gridare nel corridoio proferendo le seguenti esetrnazioni "Siete gente di me***", "Siete uomini di me***". Solo dopo ci veniva spiegato dal comandante di sezione che tale sfuriata, che a mio parere è sempre ingiustificata, era dovuta alla scarsa cura della pulizia dei servizi igienici ai quali possono accedere non solo i 50 militari del mio reparto ma, eventualmente, anche militari appartenenti ad altri reparti.
A seguito di tali fatti si creava tra il sottoscritto che verbalmente aveva fatto notare al comandante di gruppo che non accettava di ricevere tali espressioni per cose che tra l'altro non ero nemmeno colpevole. Successivamente si sono verificate una serie di azioni del comandante tese a denigrare la mia persona che hanno raggiunto l'apice con una c.d. riservata personale nella quale mi si rimprovera l'uso dei jeans (preciso che lavoro in abiti civili e che lo steso comandante aveva fatto pervenire una direttiva interna dove indicava che non voleva i militari in jeans).
Effettivamente quel giorno il sottoscritto non doveva eseguire attività di servizio presso il proprio comando ma era a disposizione di un comando diverso per esercitazioni e tale motivo mi ero vestito con indumenti più comodi ma comunque in linea con la circolare del comando generale.
In breve circa 25-30 giorni fa a seguito di scarse condizioni igieniche dei bagni del reparto dove presto servizio venivo convocato, unitamente a tutti i colleghi della mia sezione, dal mio diretto comandante presso il proprio ufficio. Mentre ci recavamo presso detto ufficio appariva dall'altro lato del corridoio il comandante del reparto il quale alla vista di noi militari iniziava a gridare nel corridoio proferendo le seguenti esetrnazioni "Siete gente di me***", "Siete uomini di me***". Solo dopo ci veniva spiegato dal comandante di sezione che tale sfuriata, che a mio parere è sempre ingiustificata, era dovuta alla scarsa cura della pulizia dei servizi igienici ai quali possono accedere non solo i 50 militari del mio reparto ma, eventualmente, anche militari appartenenti ad altri reparti.
A seguito di tali fatti si creava tra il sottoscritto che verbalmente aveva fatto notare al comandante di gruppo che non accettava di ricevere tali espressioni per cose che tra l'altro non ero nemmeno colpevole. Successivamente si sono verificate una serie di azioni del comandante tese a denigrare la mia persona che hanno raggiunto l'apice con una c.d. riservata personale nella quale mi si rimprovera l'uso dei jeans (preciso che lavoro in abiti civili e che lo steso comandante aveva fatto pervenire una direttiva interna dove indicava che non voleva i militari in jeans).
Effettivamente quel giorno il sottoscritto non doveva eseguire attività di servizio presso il proprio comando ma era a disposizione di un comando diverso per esercitazioni e tale motivo mi ero vestito con indumenti più comodi ma comunque in linea con la circolare del comando generale.
- Avv. Giorgio Carta
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- Iscritto il: ven apr 03, 2009 9:14 am
Re: offese a subalterno
Messaggio da Avv. Giorgio Carta »
denunci penalmente il suo superiore, avvalendosi della testimonianza degli altri militari presenti al momento dei fatti.
Subire senza reagire significa legittimare tali abusi.
In bocca al lupo.
Avv. Giorgio Carta
Subire senza reagire significa legittimare tali abusi.
In bocca al lupo.
Avv. Giorgio Carta
Re: offese a subalterno
Concordo pienamente con quanto suggeritoti dall'Avv.Carta.
Soggiungo che, considerato che presti servizio presso un organo operativo, avrai diritto alla vestizione di abiti civili. Verifica se la convezione del tuo comando di corpo, rispetto ai capi di vestiario, contempli anche i jeans.
Qualora positivo, con tutto il rispetto, fallo presente ai tuoi superiori gerarchici.....
Incredibile che esistano direttive del genere......
Soggiungo che, considerato che presti servizio presso un organo operativo, avrai diritto alla vestizione di abiti civili. Verifica se la convezione del tuo comando di corpo, rispetto ai capi di vestiario, contempli anche i jeans.
Qualora positivo, con tutto il rispetto, fallo presente ai tuoi superiori gerarchici.....
Incredibile che esistano direttive del genere......
Re: offese a subalterno
Messaggio da TomasMoore »
Sembra di essere nel medioevo!iosonoquì ha scritto:Concordo pienamente con quanto suggeritoti dall'Avv.Carta.
Soggiungo che, considerato che presti servizio presso un organo operativo, avrai diritto alla vestizione di abiti civili. Verifica se la convezione del tuo comando di corpo, rispetto ai capi di vestiario, contempli anche i jeans.
Qualora positivo, con tutto il rispetto, fallo presente ai tuoi superiori gerarchici.....
Incredibile che esistano direttive del genere......
Ma è così che si vuole essere l'Arma del 3° millennio?!
Ma per favore!
Re: offese a subalterno
...mi spiego meglio: se fax10 presta servizio in reparto ove è previsto l'uso dell'abito civile questo, sostituisce a tutti gli effetti l'uso della divisa. Per questo l'Amministrazione, periodicamente, in sostituzione di vestiario militare fornisce agli stessi quello civile.TomasMoore ha scritto:Sembra di essere nel medioevo!iosonoquì ha scritto:Concordo pienamente con quanto suggeritoti dall'Avv.Carta.
Soggiungo che, considerato che presti servizio presso un organo operativo, avrai diritto alla vestizione di abiti civili. Verifica se la convezione del tuo comando di corpo, rispetto ai capi di vestiario, contempli anche i jeans.
Qualora positivo, con tutto il rispetto, fallo presente ai tuoi superiori gerarchici.....
Incredibile che esistano direttive del genere......
Ma è così che si vuole essere l'Arma del 3° millennio?!
Ma per favore!
Detto questo, se nella convenzione che il comando di Corpo ha stipulato con la ditta civile vi rientrano anche i jeans, il comandante della Compagnia ha preso una toppa mica da poco.
Diversamente si può contestare, quanto si vuole, ma difficilmente la direttiva potrà essere considerata censurabile.
Purtroppo è così, c'è poco da dire, ma ribadisco il mio concetto: siamo nel 2011 ed è inconcepibile che esistano ancora direttive del genere!!! (ci sono jeans che in negozio costano tranquillamente quanto un signor completo giacca e pantaloni!!!)
Consiglio in ogni caso a fax10 di interessare anche la sua rappresentanza militare (questo per la direttiva sui jeans), mentre non avrei remore a denunciare penalmente il superiore per gli altri fatti.
Re: offese a subalterno
Caro collega, purtroppo abbiamo a che fare con la categoria degli ufficiali, questa, dalla mia esperienza trentennale nell'arma, (ora in pensione), ho potuto constatare che è tutta gente con problemi alle spalle, problemi in famiglia, con le mogli ed i figli, è gente con delle frustrazioni in famiglia, vengono maltrattati dalle loro consorti, dunque l'unico modo per sfogarsi è il personale, i "caproni", come veniamo apostrofati! Allora non esitate a denunciarli, basta una piccola lettera del Legale e già abbassano le ali (questo per esperienza personale, dopo aver fatto scrivere le memorie difensive ad un avvocato contro il mio capitano, questo mi convocava nel suo ufficio dicendo che non c'era bisogno di arrivare a tanto, te la saresti cavata con un piccolo "Rimprovero".....ma non rompermi i c...!)...scusate l'espressione ma quando ci vuole ci vuole.
Re: offese a subalterno
Caro collega io ho fatto piu' di 20 anni nel Nucleo Operativo di Cdo Provinciale ed ero autorizzato dal cdo legione ad indossare abiti civili ed infatti ogni scadenza prima ci davano i buoni di prelevamento dei vestiti civili, in seguito venivano le ditte a prendere le misure degli abiti ecc. a noi nessun cte ha vietato di mettere i jeans e non c'è nessuna legge o direttiva che li vieta, per la faccenda che il tuo cte ti ha offeso denuncialo alla procura militare se hai testimoni e non avere paura, è ora di svegliarsi e far valere i nostri diritti.
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Re: offese a subalterno
Messaggio da leonardo virdò »
Bingo!!!!!!! Hai azzeccato in pieno il problema. Complimenti, questa gentaglia fuori dalle mura della caserma è costretta ad indossare le gonne.giovi63 ha scritto:Caro collega, purtroppo abbiamo a che fare con la categoria degli ufficiali, questa, dalla mia esperienza trentennale nell'arma, (ora in pensione), ho potuto constatare che è tutta gente con problemi alle spalle, problemi in famiglia, con le mogli ed i figli, è gente con delle frustrazioni in famiglia, vengono maltrattati dalle loro consorti, dunque l'unico modo per sfogarsi è il personale, i "caproni", come veniamo apostrofati! Allora non esitate a denunciarli, basta una piccola lettera del Legale e già abbassano le ali (questo per esperienza personale, dopo aver fatto scrivere le memorie difensive ad un avvocato contro il mio capitano, questo mi convocava nel suo ufficio dicendo che non c'era bisogno di arrivare a tanto, te la saresti cavata con un piccolo "Rimprovero".....ma non rompermi i c...!)...scusate l'espressione ma quando ci vuole ci vuole.
Un saluto
Re: offese a subalterno
Messaggio da KOKYKOKY »
caro collega , mio malgrado anch io sono nella tua stessa situazione ma su internet ho trovato una sentenza molto interessante
Anche nel gergo da caserma occorre moderare i toni indipendentemente dal fatto che certe espressioni vengano utilizzate con un mero intento “correttivo”. Secondo la Cassazione un espressione come “hai finito di farti i c. tuoi”, sia pur proferita come "correttivo di un subordinato considerato poco collaborativo", è lesiva della dignità e costituisce ingiuria. Con questa argomentazione la Corte (sentenza n. 1428/2009) ha confermato un condanna nei confronti di un tenente dei Carabinieri che, in quattro occasioni, aveva insultato un maresciallo dandogli del ''caprone'' dello ''sciagurato'' e sollecitandolo con un ''hai finito di farti i c. tuoi?''. Cosa curiosa è che gli insulti venivano indirizzati al maresciallo con l'utilizzo di un megafono. Il tenente era stato condannato in primo grado a tre mesi di reclusione militare, oltre al risarcimento dei danni. In Appello la pena veniva sostituita con una multa di 3420 euro, interamente condonata. Inutile il ricorso in cassazione, la condanna è stata infatti confermata dalla Prima sezione penale della Corte che nella motivazione ha osservato che "l'espressione hai finito di farti i c. tuoi?...' e' stata ritenuta idonea anche da sola a ledere la dignità" del sottoposto. Gli altri epiteti poi "come 'sciagurato' e 'caprone', termine quest'ultimo con cui lo stesso imputato ha riconosciuto essere solito rivolgersi al sottoposto", non sono "in alcun modo giustificati nemmeno se dettati da intento non persecutorio ma correttivo di un subordinato considerato poco collaborativo e sollecito". (Roberto Cataldi)
Anche nel gergo da caserma occorre moderare i toni indipendentemente dal fatto che certe espressioni vengano utilizzate con un mero intento “correttivo”. Secondo la Cassazione un espressione come “hai finito di farti i c. tuoi”, sia pur proferita come "correttivo di un subordinato considerato poco collaborativo", è lesiva della dignità e costituisce ingiuria. Con questa argomentazione la Corte (sentenza n. 1428/2009) ha confermato un condanna nei confronti di un tenente dei Carabinieri che, in quattro occasioni, aveva insultato un maresciallo dandogli del ''caprone'' dello ''sciagurato'' e sollecitandolo con un ''hai finito di farti i c. tuoi?''. Cosa curiosa è che gli insulti venivano indirizzati al maresciallo con l'utilizzo di un megafono. Il tenente era stato condannato in primo grado a tre mesi di reclusione militare, oltre al risarcimento dei danni. In Appello la pena veniva sostituita con una multa di 3420 euro, interamente condonata. Inutile il ricorso in cassazione, la condanna è stata infatti confermata dalla Prima sezione penale della Corte che nella motivazione ha osservato che "l'espressione hai finito di farti i c. tuoi?...' e' stata ritenuta idonea anche da sola a ledere la dignità" del sottoposto. Gli altri epiteti poi "come 'sciagurato' e 'caprone', termine quest'ultimo con cui lo stesso imputato ha riconosciuto essere solito rivolgersi al sottoposto", non sono "in alcun modo giustificati nemmeno se dettati da intento non persecutorio ma correttivo di un subordinato considerato poco collaborativo e sollecito". (Roberto Cataldi)
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