Sentenza n. 70 2015 perequazione
Sentenza n. 70 2015 perequazione
Messaggio da yerri63 »
Buona sera,vorrei sapere se qualcuno degli iacritti al forum ha aderito al ricorso con lo studio legale mandolesi in merito alla.prerequazone per i pensionati presso la Corte europea di Strasburgo.
Re: Sentenza n. 70 2015 perequazione
Ciao,
hai letto l'Ordinanza della Corte Costituzionale n. 96 del 2018 depositata in Cancelleria l'11 maggio 2018 e che io ho postato in questo forum?
hai letto l'Ordinanza della Corte Costituzionale n. 96 del 2018 depositata in Cancelleria l'11 maggio 2018 e che io ho postato in questo forum?
Re: Sentenza n. 70 2015 perequazione
Messaggio da yerri63 »
Ciao panorama, non ho visto nessuna sentenza,ma che dici su questo ricorso .
Re: Sentenza n. 70 2015 perequazione
yerri63,
il giudizio finale, della Corte Costituzionale è stato questo qui sotto:
PER QUESTI MOTIVI
LA CORTE COSTITUZIONALE
riuniti i giudizi,
dichiara la manifesta infondatezza delle questioni di legittimità costituzionale dell’art. 24, commi 25, lettere b), c), d) ed e), e 25-bis, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici), convertito, con modificazioni, nella legge 22 dicembre 2011, n. 214 – come sostituito (il comma 25) e inserito (il comma 25-bis), rispettivamente, dai numeri 1) e 2) del comma 1 dell’art. 1 del decreto-legge 21 maggio 2015, n. 65 (Disposizioni urgenti in materia di pensioni, di ammortizzatori sociali e di garanzie TFR), convertito, con modificazioni, nella legge 17 luglio 2015, n. 109 – e dell’art. 1, comma 483, lettera e), della legge 27 dicembre 2013, n. 147, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2014)», sollevate, in riferimento agli artt. 3, primo comma, 36, primo comma, e 38, secondo comma, della Costituzione, dalla Corte dei conti, Sezione giurisdizionale regionale per la Lombardia, con le ordinanze indicate in epigrafe.
Cosí deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 18 aprile 2018.
F.to:
Giorgio LATTANZI, Presidente
Silvana SCIARRA, Redattore
Roberto MILANA, Cancelliere
Depositata in Cancelleria l'11 maggio 2018.
N.B.: praticamente ha detto che la norma di Legge è stata correttamente applicata.
il giudizio finale, della Corte Costituzionale è stato questo qui sotto:
PER QUESTI MOTIVI
LA CORTE COSTITUZIONALE
riuniti i giudizi,
dichiara la manifesta infondatezza delle questioni di legittimità costituzionale dell’art. 24, commi 25, lettere b), c), d) ed e), e 25-bis, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici), convertito, con modificazioni, nella legge 22 dicembre 2011, n. 214 – come sostituito (il comma 25) e inserito (il comma 25-bis), rispettivamente, dai numeri 1) e 2) del comma 1 dell’art. 1 del decreto-legge 21 maggio 2015, n. 65 (Disposizioni urgenti in materia di pensioni, di ammortizzatori sociali e di garanzie TFR), convertito, con modificazioni, nella legge 17 luglio 2015, n. 109 – e dell’art. 1, comma 483, lettera e), della legge 27 dicembre 2013, n. 147, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2014)», sollevate, in riferimento agli artt. 3, primo comma, 36, primo comma, e 38, secondo comma, della Costituzione, dalla Corte dei conti, Sezione giurisdizionale regionale per la Lombardia, con le ordinanze indicate in epigrafe.
Cosí deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 18 aprile 2018.
F.to:
Giorgio LATTANZI, Presidente
Silvana SCIARRA, Redattore
Roberto MILANA, Cancelliere
Depositata in Cancelleria l'11 maggio 2018.
N.B.: praticamente ha detto che la norma di Legge è stata correttamente applicata.
Re: Sentenza n. 70 2015 perequazione
Rivalutazione pensioni: gli assegni su dal 2019
Gli assegni Inps della pensione cambieranno a partire dall'1 gennaio 2019. Di fatto scatteranno le nuove norme che determinano la rivalutazione
Franco Grilli - Mar, 15/05/2018 - 12:33
Novità per i pensionati. Gli assegni Inps della pensione cambieranno a partire dall'1 gennaio 2019.
Di fatto scatteranno le nuove norme che determinano la rivalutazione degli assegni previdenziali con l'adeguamento all'inflazione che viene rilevato annualmente dall'Istituto di statistica, l'Istat. Con la perequazione l'importo viene adeguato al costo della vita. Su questo sistema va ricordato che con la riforma Fornero era stato bloccato il processo di rivalutazione fino al 2016, blocco poi esteso fino al 2018. Salvo nuove proroghe, da gennaio 2019 dovrebbe scattare dunque l'aumento sugli assegni. Di fatto nella fase di passaggio tra il 2011 e il 2018 sono stati costituiti tre scaglioni: rivalutazione al 95 per cento per l'importo compreso tra 3 e 4 volte il minimo, 75 per cento per 4 e 5 volte il minimo, 50 per cento per 5 e 6 volte il minimo, 45 per cento fino a 6 volte il minimo. Con la fine della fase transitoria cambiano le percentuali per la rivalutazione: 100% per le pensioni inferiori a 3 volte il minimo Inps, 90 per cento per quelle tra 3 e 5 volte il minimo, 75 per cento per quelle superiori a 5 volte il trattamento minimo. Sul fronte rivalutazione inoltre va ricordato che le associazioni di categoria come Aspes hanno presentato un ricorso alla Cedu per ottenere gli arretrati per il blocco delle rivalutazioni dopo la riforma Fornero. "Tante, forse troppe sono state le violazioni del diritto al giusto processo in tal vicenda, tra cui la violazione della precedente sentenza che costituiva un giudicato costituzionale. La nostra battaglia prosegue", ha infine ricordato Celeste Collovati (rivalutazionepensione@gmail.com), legale di Aspes.
Qui sotto il link dell'informazione
http://www.ilgiornale.it/news/economia/ ... 27139.html" onclick="window.open(this.href);return false;
Gli assegni Inps della pensione cambieranno a partire dall'1 gennaio 2019. Di fatto scatteranno le nuove norme che determinano la rivalutazione
Franco Grilli - Mar, 15/05/2018 - 12:33
Novità per i pensionati. Gli assegni Inps della pensione cambieranno a partire dall'1 gennaio 2019.
Di fatto scatteranno le nuove norme che determinano la rivalutazione degli assegni previdenziali con l'adeguamento all'inflazione che viene rilevato annualmente dall'Istituto di statistica, l'Istat. Con la perequazione l'importo viene adeguato al costo della vita. Su questo sistema va ricordato che con la riforma Fornero era stato bloccato il processo di rivalutazione fino al 2016, blocco poi esteso fino al 2018. Salvo nuove proroghe, da gennaio 2019 dovrebbe scattare dunque l'aumento sugli assegni. Di fatto nella fase di passaggio tra il 2011 e il 2018 sono stati costituiti tre scaglioni: rivalutazione al 95 per cento per l'importo compreso tra 3 e 4 volte il minimo, 75 per cento per 4 e 5 volte il minimo, 50 per cento per 5 e 6 volte il minimo, 45 per cento fino a 6 volte il minimo. Con la fine della fase transitoria cambiano le percentuali per la rivalutazione: 100% per le pensioni inferiori a 3 volte il minimo Inps, 90 per cento per quelle tra 3 e 5 volte il minimo, 75 per cento per quelle superiori a 5 volte il trattamento minimo. Sul fronte rivalutazione inoltre va ricordato che le associazioni di categoria come Aspes hanno presentato un ricorso alla Cedu per ottenere gli arretrati per il blocco delle rivalutazioni dopo la riforma Fornero. "Tante, forse troppe sono state le violazioni del diritto al giusto processo in tal vicenda, tra cui la violazione della precedente sentenza che costituiva un giudicato costituzionale. La nostra battaglia prosegue", ha infine ricordato Celeste Collovati (rivalutazionepensione@gmail.com), legale di Aspes.
Qui sotto il link dell'informazione
http://www.ilgiornale.it/news/economia/ ... 27139.html" onclick="window.open(this.href);return false;
Re: Sentenza n. 70 2015 perequazione
Per tutti, questa la notizia di ieri 19/07/2018.
--------------------------------------------------------
Pensioni, la Corte Europea dei diritti umani respinge il ricorso contro lo stop alla perequazione
Respinto il ricorso presentato da 10.059 pensionati italiani contro il decreto Poletti (2015) sulla perequazione delle pensioni dal 2012. Secondo i giudici di Strasburgo le decisioni del governo non hanno violato i diritti dei pensionati.
Brutta notizia per molti pensionati italiani. che si sono battuti contro il decreto Poletti del maggio 2015, sulla perequazione delle pensioni per il 2012 e 2013.
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha definito "irricevibile" il ricorso presentato da 10.059 cittadini italiani, ritenendo che il decreto non abbia violato i diritti dei pensionati. Nelle motivazioni si legge che "la misura controversa non sembra avere avuto un impatto significativo per gli anni in questione: per il 2012 l’impatto negativo delle disposizioni criticate, che è nullo per le pensioni inferiori a circa 1.500 euro, sale al 2,7% per le pensioni di oltre 3.000 euro; un risultato simile può essere calcolato sul 2013".
Per la Corte non c'è motivo per dubitare che il legislatore italiano abbia "perseguito una causa di pubblica utilità". E in merito all’impatto che la misura avrebbe avuto e avrebbe continuato ad avere dal 2014, attraverso il trascinamento, i giudici di Strasburgo non condividono l’opinione dei ricorrenti che i loro diritti alla pensione, una volta acquisiti, non possano mai essere cambiati per gli anni successivi, in quanto "ridurre o modificare l’importo delle prestazioni fornite nell’ambito di un regime di sicurezza sociale rientra nel potere legislativo degli Stati".
La Corte scrive che "il legislatore ha dovuto intervenire in un contesto economico difficile" e "il decreto legge contestato mirava a realizzare un’operazione di ridistribuzione a favore delle pensioni di basso livello, preservando al contempo la redditività del sistema di sicurezza sociale per le generazioni future".
N.B.. sapete chi ha vinto economicamente? Ancora un'altra volta l'Avvocato!!!.
--------------------------------------------------------
Pensioni, la Corte Europea dei diritti umani respinge il ricorso contro lo stop alla perequazione
Respinto il ricorso presentato da 10.059 pensionati italiani contro il decreto Poletti (2015) sulla perequazione delle pensioni dal 2012. Secondo i giudici di Strasburgo le decisioni del governo non hanno violato i diritti dei pensionati.
Brutta notizia per molti pensionati italiani. che si sono battuti contro il decreto Poletti del maggio 2015, sulla perequazione delle pensioni per il 2012 e 2013.
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha definito "irricevibile" il ricorso presentato da 10.059 cittadini italiani, ritenendo che il decreto non abbia violato i diritti dei pensionati. Nelle motivazioni si legge che "la misura controversa non sembra avere avuto un impatto significativo per gli anni in questione: per il 2012 l’impatto negativo delle disposizioni criticate, che è nullo per le pensioni inferiori a circa 1.500 euro, sale al 2,7% per le pensioni di oltre 3.000 euro; un risultato simile può essere calcolato sul 2013".
Per la Corte non c'è motivo per dubitare che il legislatore italiano abbia "perseguito una causa di pubblica utilità". E in merito all’impatto che la misura avrebbe avuto e avrebbe continuato ad avere dal 2014, attraverso il trascinamento, i giudici di Strasburgo non condividono l’opinione dei ricorrenti che i loro diritti alla pensione, una volta acquisiti, non possano mai essere cambiati per gli anni successivi, in quanto "ridurre o modificare l’importo delle prestazioni fornite nell’ambito di un regime di sicurezza sociale rientra nel potere legislativo degli Stati".
La Corte scrive che "il legislatore ha dovuto intervenire in un contesto economico difficile" e "il decreto legge contestato mirava a realizzare un’operazione di ridistribuzione a favore delle pensioni di basso livello, preservando al contempo la redditività del sistema di sicurezza sociale per le generazioni future".
N.B.. sapete chi ha vinto economicamente? Ancora un'altra volta l'Avvocato!!!.
Vai a
- GENERALE
- ↳ Annunci e Regole importanti
- CONSULENZA LEGALE PER I MILITARI E LE FORZE DI POLIZIA
- ↳ L'Avv. Giorgio Carta risponde
- CONSULENZA LEGALE SU CONTENZIOSI CIVILI
- ↳ L'Avv. Giovanni Carta risponde
- PREVIDENZA SOCIALE
- ↳ CALCOLI PENSIONISTICI
- ↳ ASPETTATIVA - CAUSE DI SERVIZIO - EQUO INDENNIZZO - PENSIONE PRIVILEGIATA ORDINARIA E TABELLARE
- ↳ VITTIME DEL TERRORISMO, DOVERE E CRIMINALITÀ
- ↳ ISTRUZIONI PER LA CONCESSIONE DELLA SPECIALE ELARGIZIONE PREVISTA PER LE VITTIME DEL SERVIZIO
- SALUTE E BENESSERE FORZE ARMATE E FORZE DI POLIZIA
- ↳ Psicologia
- ↳ La Dott.ssa Alessandra D'Alessio risponde
- LEXETICA - ASSISTENZA LEGALE E MEDICO LEGALE
- ↳ IL LEGALE RISPONDE
- ↳ IL MEDICO LEGALE RISPONDE
- FORZE DI POLIZIA
- ↳ CARABINIERI
- ↳ POLIZIA DI STATO
- ↳ News Polizia di Stato
- ↳ GUARDIA DI FINANZA
- ↳ POLIZIA PENITENZIARIA
- ↳ Attività di Polizia Giudiziaria
- MILITARI
- ↳ ESERCITO
- ↳ MARINA
- ↳ AERONAUTICA
- ↳ CAPITANERIE DI PORTO - GUARDIA COSTIERA
- ↳ DONNE MILITARI
- ↳ UFFICIALI
- ↳ MARESCIALLI
- ↳ SERGENTI
- ↳ VSP
- ↳ VFP
- Trasferimenti all'Estero
- ↳ Tunisia
- ↳ Tenerife - Canarie
- DIPARTIMENTO VIGILI DEL FUOCO
- ↳ CORPO NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO
- IMPIEGO CIVILE
- GUARDIE PARTICOLARI GIURATE