Parere

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cimapier
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Messaggio da cimapier »

Mi ha contattato un cc il quale ha chiesto a me un consiglio. Dopo essere stato a rapporto da un superiore lo stesso a distanza di 50 giorni dal colloquio lo faceva convocare dall’infermeria asserendo che costui non è sereno. Ovvio che all’Ufficiale medico questo cc ha detto che non era d’accordo a quanto riferito dal superiore e reclamava la sua idoneità al servizio. L’infermeria dopo un breve colloquio prendeva la seguente decisione: LAVORARE IN DIVISA IN CASERMA MA SENZA PISTOLA IN ATTESA CHE UNA C.M.O valutasse il suo stato di salute. Ma perdonate, ha senso un provvedimento del genere? Il carabiniere è maresciallo maggiore.
DIVIETO DI USCIRE IN DIVISA DALLA CASERMA. Mah?


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panorama
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Re: Parere

Messaggio da panorama »

Se il medico dell'infermeria, ha ritenuto di farlo impiegare in Ufficio in divisa in attesa di chiamata dalla C.M.O. può farlo per non fargli perdere le giornate di lavoro ( e come se fosse già dichiarato in malattia).

Logicamente se viene inviato alla C.M.O. ci saranno degli sviluppi che sicuramente porteranno alla convalescenza, molto probabilmente per Stato ansioso o depressivo, altrimenti, non avrebbe alcun senso l'invio in C.M.O.

Altro particolare da abbinare è il fatto che non può uscire dalla caserma in divisa e, quindi, armato di pistola. Per quale motivo? Stato ansioso o depressivo?

Avrà avuto forse qualche lite con qualche vicino di casa, parenti, moglie/convivente o amante e che ci sia stata qualche minaccia e quindi sono andati a riferire il tutto al Comandante? Ecco forse del perché è stato chiamato a rapporto dal suo Superiore.

Una volta che lui è andato alla C.M.O. e avrà avuto una licenza di convalescenza, può benissimo fare accesso agli atti della CMO e dell'Infermeria o dell'ufficio personale, per poter scoprire cosa si nasconde dietro quel colloquio con il Superiore che sicuramente avrà fatto un "rapporto scritto" del fatto/colloquio.
cimapier
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Re: Parere

Messaggio da cimapier »

Lui ha già acquisito gli atti. Il superiore dice che nel colloquio non lo ha visto sereno. Nessuna diagnosi o prognosi. Ma dico, perché se accorge il generale e non i suoi comandanti diretti? Oggi come oggi, chi è sereno? Loro sia appellano all’art 20 della legge sulla sicurezza del lavoro, dove dice che il datore del lavoro deve occuparsi della salute del suo dipendente. Comunque, appena ricevuto il biglietto di invito alla CMO, presenteremo ricorso al tar. Grazie Pano


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Zenmonk
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Re: Parere

Messaggio da Zenmonk »

cimapier ha scritto:Lui ha già acquisito gli atti. Il superiore dice che nel colloquio non lo ha visto sereno. Nessuna diagnosi o prognosi. Ma dico, perché se accorge il generale e non i suoi comandanti diretti? Oggi come oggi, chi è sereno? Loro sia appellano all’art 20 della legge sulla sicurezza del lavoro, dove dice che il datore del lavoro deve occuparsi della salute del suo dipendente. Comunque, appena ricevuto il biglietto di invito alla CMO, presenteremo ricorso al tar. Grazie Pano


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non conoscendo i fatti e' azzardato fare pronostici, ma si puo' ben dire cosa uno farebbe in sequenza cronologica se fosse al posto del collega:
1) rivolgersi a una struttura pubblica di salute mentale, chiedendo di essere sottoposto a visite e test diagnostici dai quali far risultare con certezza il proprio stato di salute mentale;
2) rivolgersi subito dopo a un avvocato amministrativista portandogli i risultati di visite e test e riferendogli quanto occorso in dettaglio;
3) attendere quindi gli eventi serenamente, adottando tempestivamente tutte le iniziative legali conseguenti agli atti amministrativi che venissero adottati, nessuna esclusa.
Ricordo che una volta un medico militare ebbe dire le seguenti parole: "c'e' ancora chi non vuole capire che la medicina militare non serve a risolvere i problemi dell'amministrazione con il proprio personale".
Chissa' se queste parole siano ancora attuali...
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Re: Parere

Messaggio da cimapier »

Zenmonk ha scritto:
cimapier ha scritto:Lui ha già acquisito gli atti. Il superiore dice che nel colloquio non lo ha visto sereno. Nessuna diagnosi o prognosi. Ma dico, perché se accorge il generale e non i suoi comandanti diretti? Oggi come oggi, chi è sereno? Loro sia appellano all’art 20 della legge sulla sicurezza del lavoro, dove dice che il datore del lavoro deve occuparsi della salute del suo dipendente. Comunque, appena ricevuto il biglietto di invito alla CMO, presenteremo ricorso al tar. Grazie Pano


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non conoscendo i fatti e' azzardato fare pronostici, ma si puo' ben dire cosa uno farebbe in sequenza cronologica se fosse al posto del collega:
1) rivolgersi a una struttura pubblica di salute mentale, chiedendo di essere sottoposto a visite e test diagnostici dai quali far risultare con certezza il proprio stato di salute mentale;
2) rivolgersi subito dopo a un avvocato amministrativista portandogli i risultati di visite e test e riferendogli quanto occorso in dettaglio;
3) attendere quindi gli eventi serenamente, adottando tempestivamente tutte le iniziative legali conseguenti agli atti amministrativi che venissero adottati, nessuna esclusa.
Ricordo che una volta un medico militare ebbe dire le seguenti parole: "c'e' ancora chi non vuole capire che la medicina militare non serve a risolvere i problemi dell'amministrazione con il proprio personale".
Chissa' se queste parole siano ancora attuali...


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Re: Parere

Messaggio da cimapier »

Stiamo seguendo questa linea. Vedremo


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Re: Parere

Messaggio da panorama »

Mi sembra strano che come hai scritto tu: "Il superiore dice che nel colloquio non lo ha visto sereno".

Evidentemente, quel Superiore ha scritto in modo "leggero" per non lasciare traccia e accollarsi responsabilità ma, sicuramente avrà riferito tutto telefonicamente a chi di dovere, così facendo fanno sembrare come se fosse un dubbio e per questo l' inviano dal medico militare che poi guarda caso lo mandano a visita alla CMO.

Ecco perché dico che sotto sotto c'è qualcosa nascosta, tanto da vietare l'uscita dalla caserma in divisa e, quindi, disarmato.

Però, il comando per imporre ciò, sicuramente questo Maresciallo sarà celibe o che alloggia in caserma anche se è sposato, poiché la propria famiglia vive altrove.

Poi se è sposato, è lavora nello stesso paese o città, come fa ad andare in caserma in divisa e privo di arma personale?

Non lo vede sereno per problematiche varie familiari o per motivi di Stress lavorativo?
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Re: Parere

Messaggio da cimapier »

Lui è separato e vive a 50 km dal luogo di lavoro. È un procedimento strano quello adottato e senza senso (secondo me). Uno chiede di conferire con un superiore e poi costui innesca un meccanismo del genere? Concordo con chi ha scritto che la sanità militare non può essere usata per risolvere problemi con il personale. Comunque gli avvocati interpellati hanno consigliato di ricorrere a tale provvedimento. Abbiamo scritto al Ministro della Difesa, per capire quale norma prevede una sospensione del genere. Vi aggiornerò.


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Re: Parere

Messaggio da panorama »

Cmq. bisognerebbe capire cosa ha spinto il Maresciallo a conferire con il Superiore e cosa si sono detti o di cosa si è lamentato. Sicuramente avrà esternato situazioni di disaggio ma è alquanto raro che un Comandante prenda iniziative del genere per mandare un dipendente alla C.M.O.. Magari lo farebbero spesso, almeno così tutti andrebbero a Rapporto dal Comandante di Corpo per poter avere un po' di convalescenza lunga, visto che, tutti o quasi tutti abbiamo problemi.

Cmq. nulla toglie che la C.M.O. lo faccia idoneo alla prima visita e, quindi, ritorna in servizio, al massimo, visto che siamo all'inizio dell'estate potrebbe ottenere 90 gg. di convalescenza facendosi tutta l'estate in ferie e nessuno può mormorare.
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