Secondo me se parli di penalizzazioni si innesca un discorso senza fine...è penalizzato anche chi al 31/12/95 aveva 17 AA e 11 MM rispetto a chi ne aveva 18 tondi....quindi l'istituto del moltiplicatore è un benefit (NON da poco) che ti "costringe" a stare sino alla vecchiaia.guidoreni ha scritto:Credo che sull'istituto del moltiplicatore bisognerebbe aprire una seria riflessione.Va sicuramente ripensato con auspicabile provvedimento legislativo l'estensione ad alcune fasce di personale, escluse al momento dal riconoscimento dello stesso . Difatti è inconcepibile che detto istituto venga riconosciuto unicamente sulla base di un dato anagrafico (60 anni) legato al limite ordinamentale del raggiungimento della pensione di vecchiaia (oltre a riforma per c. Di s.) . Mentre venga negato sul versate degli anni di anzianità maturati durante il proprio percorso professionale. Faccio un esempio: al momento viene riconosciuto al signor x arruolatosi a 30 anni di eta e posto in quiescenza a 60 anni ,vale a dire dopo 30 anni di servizio;mentre al signor y arruolatosi a 18 anni e collocato in pensione di anzianità a 56, vale a dire dopo aver maturato un'anzianità contributiva di anni 38 ,Succitato moltiplicatore non viene riconosciuto. La discriminazione oltre ad essere palese e oltremodo vergognosa ,non si capisce ,difatti il meccanismo che elargisce a chi a 8/10 anni di servizio in meno rispetto ad un altro dipendente,e ovviamente a chi può contare su diversi anni in più di anzianità/contribuzione questo istituto non gli viene riconosciuto. In sintesi : c'è un'evidente penalizzazione per tutti coloro che si sono arruolati in giovane età.
E cmq sia la ratio della Legge era propio per implementare qualcosa la pensione del signor x rispetto al signor Y....altrimenti che viene assunto in tarda età un domani avrà una pensione sociale.