Questo post fa seguito a quello precedentemente da me creato nell'area CC.
Vi riepilogo le mie vicende, da gennaio 2010 in convalescenza per una malattia congenita ortopedica, venivo inviato dalla infermeria della mia Legione alla CMO competente, al sesto mese di convalescenza il presidente della CMO, pur riconoscendo che ho una patologia da riforma mi consiglia di rientrare dopo un ulteriore mese di concessomi, dicendomi che non se la sentiva di "buttare per strada un persona" (io in totale ho 20 anni di servizio effettivo!!!!!!) io allora riferivo che pur di lavorare sarei transitato volentieri a ruolo civile, lui mi rispondeva che se non posso fare il CC non posso neanche fare l'impiegato davant a PC!!!!!!!!!!!!!.
Torno alla CMO dopo un mese dove un capitano dei CC della Commissione, mi riferiva che non mi avrebbe fatto rientrare visto che la mia patologia non è compatibile con il servizio armato, quindi mi consigliava di effettuare ulteriore certificato medico da specialista ove mettere per iscritto che la mia patologia non è guaribile e cronica.
Facevo questa ulteriore visita con annesso certificato medico ove era ben indicato quanto sopra, ebbene un altro capitano medico dei CC mi della CMO mi diceva che sarei stato congedato e proposto al ruolo civile, ma che secondo lui avrei dovuto usufruire di tutta l'aspettativa retribuita che mi spettava, riferivo a quel capitano che ero stufo di stare in convalescenza e che avrei preferito essere congedato subito, quindi cominciava a redarre il verbale di congedo, quando ad un tratto si rendeva conto che mancava un ulteriore esame, quindi solita solfa.... fai l'esame e ce lo porti che sistemiamo la pratica della riforma e mi dava ulteriri due mesi di conv.
Dopi circa 11 mesi con tutte le carte richieste, attestanti una malattia cronica rara debilitante non guaribile, con tanto di esenzione tiket, faccio ulteriore visita con ulteriore capitano medico dei CC, questi che fa? Consultandosi con il presidente della CMO, decide di farmi idoneo, dicendomi che seppur io ho quella patologia, ci sono colleghi con patologie più gravi che fanno servizio!
Quindi io mi ritrovo a fare circa 1500 km al mese in auto, vari turni di op e tutto ciò che è previsto, con una malattia che mi limita funzionalmente, che mi crea molti fastidi e sofferenze e che è destinata solo che a peggiorare.
Io ho deciso di non andare in 2 istanza perchè sono stanco di essere preso in giro e non posso permettermi ulteriori dispendi di soldi ed energie.
Cosa ne pensate cari colleghi, in che mani siamo, cosa mi consigliate?.... e poi non dite che ho sbagliato pseudonimo!!!!!
STO MALEEEEEE!!!!!!
CMO Assurda parte seconda!!!
Forum dedicato agli operatori del comparto Sicurezza e Difesa in transito (o già transitati) all'impiego civile.
Re: CMO Assurda parte seconda!!!
Messaggio da stomale »
Qui sotto la definizione e descrizione di quel che significa avere una malattia rara:
La quasi totalità delle malattie rare sono anche croniche e invalidanti, e il paziente affetto deve convivere con i sintomi e le difficoltà indotte per tutta la vita, spesso fin dalla nascita. In molti casi si tratta di patologie pericolose per la sopravvivenza del paziente, che riducono la speranza di vita media e che determinano sempre una riduzione della qualità della vita. Durante il decorso della malattia, inoltre, il paziente si può spesso trovare a soffrire l’isolamento e l’incomprensione della comunità in cui vive a causa della mancanza di informazione e di conoscenza sulla patologia e sulle sue manifestazioni.
La quasi totalità delle malattie rare sono anche croniche e invalidanti, e il paziente affetto deve convivere con i sintomi e le difficoltà indotte per tutta la vita, spesso fin dalla nascita. In molti casi si tratta di patologie pericolose per la sopravvivenza del paziente, che riducono la speranza di vita media e che determinano sempre una riduzione della qualità della vita. Durante il decorso della malattia, inoltre, il paziente si può spesso trovare a soffrire l’isolamento e l’incomprensione della comunità in cui vive a causa della mancanza di informazione e di conoscenza sulla patologia e sulle sue manifestazioni.
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