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cicciojuve69

Legge sulla privacy

Messaggio da cicciojuve69 »

Gentile avvocato, sono un appartenente all'Arma dei Carabinieri vorrei chiederle se é giusto che un superiore gerarchico commini una sanzione disciplinare senza nessuna accortezza, le spiego meglio, circa qualche tempo fa mi veniva aperta una contestazione disciplinare ed il suddetto decideva di notificare l'atto presso l'indirizzo di mia madre, che specifico ha un'età avanzata e non capisce niente di queste cose, ove io non risiedo. Mia madre apriva la busta e dopo aver letto il contenuto riponeva il tutto in un cassetto dimenticandosi della questione, specifico che in tale periodo io fruivo di licenza di convalescenza per una malattia che non presentava alcun impedimento e non mi avrebbe impedito di riceverla direttamente, anche perchè in precedenza ero stato convocato presso i miei uffici per altre notifiche. Premesso ciò successivamente alla notifica, mi portavo presso gli uffici del comando, dove colloquiando con un collega, quest'ultimo mi chiedeva le memorie difensive in quanto ancora non pervenute. Io rimasi sbigottito e constatai che il mio superiore mi concedeva ancora un breve periodo per difendermi. Quindi fui richiamato presso gli uffici in data successiva dove mi venne notificata l'apertura del procedimento disciplinare con atto aperto a libera lettura di chi lo notificava, e mi consenta alla lettura di chiunque, e lei sa che quando queste carte girano la voce subito si diffonde in un batter d'occhio. Pur presentando le mie memorie venni comunque punito con sanzione. Ma la cosa non finisce qui, successivamente, mentre mi trovavo a casa di mia madre a pranzo, sentivamo bussare al citofono e dall'altra parte vi erano dei colleghi che erano venuti a notificare la sanzione. Anche in questo caso l'atto era alla libera lettura, infatti il notificante espimeva un parere sulla sanzione e compilava il verbale di notifica. Alla luce di quanto sopra è possibile tutto ciò? Perchè mia madre, che specifico malata di malattia cardiaca, doveva venire a conoscenza delle mie vicende. Perchè la mia dignità deve finire sotto i piedi? La mia malattia non mi avrebbe impedito una notifica diretta, posso rivalermi legalmente. La saluto


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Avv. Giorgio Carta
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Re: Legge sulla privacy

Messaggio da Avv. Giorgio Carta »

I disagi cui lei è stato sottoposto sono sicuramente fastidiosi e, per quanto possibile, da evitare o limitare al minimo.
Lei, però, non mi riferisce se la sua residenza coincida con la casa in cui vive sua madre.
In tale ipotesi, infatti, all'Amministrazione non sarebbe contestabile il fatto di avere consegnato - in busta chiusa - la documentazione disciplinare, essendo così garantita la sua riservatezza e, al contempo, la necessità che la notifica di atti venga fatta presso la residenza dell'interessato.

Ovviamente, il discorso cambierebbe, e di molto, nella opposta situazione in cui ella dovesse risiedere in lugo diverso da quello di sua madre.

Saluti,

Avv. Giorgio Carta
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