Procedimento Penale e Sanzioni

[nico73gin]

Un saluto a tutti i coloro che frequentano e contribuiscono a dare informazioni. Sono appeno entrato e quindi mi presento: sono un militare della Marina Militare con il grado di 2° C° arruolato nel 1994.
Volevo porre una domanda all'Avvocato CARTA circa una situazione che ormai mi sta attanagliando, in tutti i sensi.
In novembre 2010 ho avuto una discussione, con toni accesi, con una signora circa il suo modo di parcheggiare non considerando il regolare "Passo carabbile" esposto sulla serranda del garage. La signora prende e va via bestemmiando a gran voce dal finestrino. La stessa torna con il marito e subisco una vera aggressione. Intervenuti i CC del luogo ed il 118 che mi trasportano in ospedale; dimesso con gg 5 di prognosi.
Non sporgo querela per evitare problemi di ogni sorta. Prima di Natale 2013 ricevo "citazione a giudizio innanzi il Giudice di Pace". Capi di imputazione: Art. 81-582-594-612 nei confronti della signora e del marito che presentano 2 cert. medici di gg. 5 per ognuno. Inoltre nella querela da loro presentata si parla anche dell'art. 610 (lesioni private); non di competenza del Giudice di Pace, quindi mi aspetto anche una citazione dinnanzi al Giudice monocratico.
Della predetta citazione ho informato il mio Comando, che comunque non ha saputo darmi informazioni circa la procedura che si dovrà adottare.
Il mio quesito è il seguente: a cosa vado incontro nell'ipotesi che venissi condannato, anche in parte? Il Comando procederà con una sanzione di Stato? Rischio la pena più grave "Perdita del grado" quindi congedo. Sanzione di Corpo. Gentilmente aiutatemi a capirci qualcosa.
Ho visitato molti dei quesiti simili, non trovando conclusioni, questo mi ha spinto ad aprire una nuovo argomento. Grazie in anticipo, per il tempo che mi dedicherete.

[nabboni]

Un saluto a tutti i coloro che frequentano e contribuiscono a dare informazioni. Sono appeno entrato e quindi mi presento: sono un militare della Marina Militare con il grado di 2° C° arruolato nel 1994.
Volevo porre una domanda all'Avvocato CARTA circa una situazione che ormai mi sta attanagliando, in tutti i sensi.
In novembre 2010 ho avuto una discussione, con toni accesi, con una signora circa il suo modo di parcheggiare non considerando il regolare "Passo carabbile" esposto sulla serranda del garage. La signora prende e va via bestemmiando a gran voce dal finestrino. La stessa torna con il marito e subisco una vera aggressione. Intervenuti i CC del luogo ed il 118 che mi trasportano in ospedale; dimesso con gg 5 di prognosi.
Non sporgo querela per evitare problemi di ogni sorta. Prima di Natale 2013 ricevo "citazione a giudizio innanzi il Giudice di Pace". Capi di imputazione: Art. 81-582-594-612 nei confronti della signora e del marito che presentano 2 cert. medici di gg. 5 per ognuno. Inoltre nella querela da loro presentata si parla anche dell'art. 610 (lesioni private); non di competenza del Giudice di Pace, quindi mi aspetto anche una citazione dinnanzi al Giudice monocratico.
Della predetta citazione ho informato il mio Comando, che comunque non ha saputo darmi informazioni circa la procedura che si dovrà adottare.
Il mio quesito è il seguente: a cosa vado incontro nell'ipotesi che venissi condannato, anche in parte? Il Comando procederà con una sanzione di Stato? Rischio la pena più grave "Perdita del grado" quindi congedo. Sanzione di Corpo. Gentilmente aiutatemi a capirci qualcosa.
Ho visitato molti dei quesiti simili, non trovando conclusioni, questo mi ha spinto ad aprire una nuovo argomento. Grazie in anticipo, per il tempo che mi dedicherete.

Caro collega,
le cose vanno affrontate con la dovuta calma e tranquillità, nessuna esclusa. Con la querela ti sono stati accreditati i reati di lesione personale, ingiuria e minaccia di competenza del giudice di pace penale e il reato di violenza privata (chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni) di competenza del tribunale monocratico. Già a priori si potrebbe dire che il reato di minaccia di competenza del giudice di pace è assorbito dal più grave art. 610 e quindi rimangono in piedi il 582, 594 (giudice di pace) e il 610 (tribunale monocratico). Può sembrare strano, ma l’art.610 ti darà una grossa mano. Ora ti dico cosa farei, prime facie, nella tua situazione, in base a quello che hai scritto:

1) se già non lo hai, dovrai recarti dai carabinieri che intervennero quel giorno e richiedere copia del rapporto da loro redatto con un accesso amministrativo motivandolo con l'interesse legittimo di preparare la tua difesa in un doppio procedimento penale. Se all’interno non hanno rilevato nulla in relazione ai due soggetti che ti hanno querelato, ovvero problemi fisici o quello per cui ti accusano (e dovrebbe essere così, altrimenti i carabinieri avrebbero dovuto procedere d’ufficio, almeno in relazione all’art. 610 cp), che poi stranamente sono stati elevati successivamente (certificati con prognosi e querela) ,un organo terzo sulla disputa, ovvero i Carabinieri, nulla ha rilevato di penalmente rilevante nei tuoi confronti (sottolineo l’importanza dell’art. 610, procedibile d’ufficio);
2) se già non lo hai, dovrai procurarti il referto medico del 118 che intervenne quella sera e le motivazioni sono sempre le stesse;
3) fino a prova contraria sei tu che hai avuto bisogno del 118, in presenza dei carabinieri;
4)esaminare bene i due atti e laddove non vi sia nulla di particolarmente rilevante per la tua condotta, citare sempre questi atti perché formati da organi imparziali.

Il prosieguo è poi da valutare, soprattutto per le tue contro azioni legali.

[nico73gin]

Grazie. Il penalista che mi sta seguendo, infatti, ha prelevato copie della querela presentata e del verbale redatto dai CC intervenuti la sera in cui si è verificato il fatto. Ad una più attenta analisi si comprende subito che i querelanti nel redigere la querela, assistiti da un legale, hanno gonfiato gli eventi e in più occasioni andando in contraddizione con quello che hanno dichiarato ai CC. La donna ai Carabinieri ha dichiarato di aver ricevuto uno schiaffo (testimoni mi scagionano) ed in seguito a mie ingiurie lei rispondeva a tono con bestemmie (testimoni dichono che si tratta del contrario), mentre nella querela denuncia tutto a suo favore. L’uomo ai Carabinieri dichiara di avermi colpito al volto per primo, mentre nella querela denuncia di essersi solo difeso da una mia presunta aggressione. Il terzo uomo davanti ai Carabinieri conferma la tesi del suo amico affermando di essersi solo limitato a richiedere l’intervento del 118, poi mi querela per “ingiurie”. A dire del mio legale tutta questa storia la chiudiamo con il ritiro della querela. Mentre per l’eventuale art. 610, (in pratica i tipi sentendo le sirene avvicinarsi decidono di andare via, l’auto rallenta per svoltare e in quel mentre riesco ad aprire uno sportello e togliere le chiave dal quadro costringendoli a rimanere in loco) che ad oggi dopo 38 mesi, per fortuna non ho ricevuto niente, la cosa è un tantino diversa, poiché il ritiro della querela non blocca il procedimento. Certo da un controllo non risultano carichi pendenti a mio carico, ma considerato i tempi non escludo che possa essere chiamato a dare conto. Se dovessi esse condannato a x gg di reclusione, presumo con pena sospesa, la mia amministrazione in che modo potrebbe reagire nei miei confronti, considerando anche che il fatto è avvenuto fuori dal servizio in abito borghese e senza alcuna risonanza mediatica. Ammetto di essere molto angosciato al solo pensiero dell’eventuale sanzione della “Perdita del Grado”. Gentilissimo Avvocato le chiedo di dedicarmi qualche minuto, magari è nelle condizioni, dal punto di vista Amministrativo, di potermi anticipare qualcosa. Pareri ed esperienze personali, naturalmente saranno ben graditi. Grazie a tutti.

[nabboni]

Caro collega,

vedo che l'ansia monta a mille ed è del tutto ingiustificata. Se sono trascorsi 38 mesi dalla presentazione della querela, il pm e di concerto il GIP hanno archiviato l'ipotesi di cui all'art. 610 c.p.. Le indagini preliminari possono durare massimo sei mesi, prorogabili di ulteriori sei mesi in caso di congrua motivazione ( e non è certo il tuo caso perché ti sarebbe stato notificato). Quindi, anche in questo caso, recati presso la procura della repubblica c/o il tribunale di compoetenza ed acquisisci il decreto di archiviazione (puoi farlo tranquillamente da solo senza spendere soldi in legali) e dormi sogni tranquilli. Esamina gli atti e valuta azioni contro legali (calunnia o simulazione di reato 368/367 cp).

[Avv. Giorgio Carta]

cerchi ovviamente di vincere nel processo penale, ma, visto che è questa la sua domanda, non vedo possibile che da questi lievi reati, anche se accertati, possa scaturire una destituzione per effetto di un procedimento disciplinare. Specie considerando che i fatti non hanno alcuna attinenza col servizio.
Ovviamente, l'adozione di eventuali, più lievi sanzioni disciplinari (di corpo o di stato) è rimessa alla discrezionalità della sua scala gerarchica, ma non vedo i presupposti per una sua preoccupazione al riguardo.
In bocca al lupo,
Avv. Giorgio Carta

[nico73gin]

Vi ringrazio di cuore per il contributo fornito, nonchè per il consiglio di non preoccuparmi circa le conseguenze disciplinari che questa situazione potrà produrre. La prima udienza dal Giudice di Pace è tra qualche giorno; vi aggiorno. Un saluto a tutti.

[nico73gin]

Buonasera,
semplicemente per aggiornare circa la mia situazione.
Ad oggi ancora nulla di fatto. Il procedimento innanzi al Giudice di Pace è stato rinviato prima a luglio e poi a marzo 2015. Nel frattempo Persomil mi ha escluso dalle aliquote di avanzamento. Cmq i querelanti sono in procinto di rititare la querela, che ovviamente accettero, per tacitare il tutto.
Per quel che riguarda l'Art. 610, dopo un duplice controllo presso la Procura di riferimento, ad oggi nulla risulta.
Il ritiro della querela è sufficiente per la mia amministrazione per avviare un eventuale procedimento di Stao/disciplinare o è necessaria la sentenza del Giudice?
Grazie per gli eventuali e graditi contributi.

[nico73gin]

Buonasera a tutti, ancora una volta sono a scrivere su questa mia vicenda. Il 22.05.2015 in seguito ad accettazione della remissione di querela presentata dai querelanti, il Giudice di Pace emette sentenza di non doversi procedere per intervenuta remissione di querela. Allo stato attuale sono sottoposto ad inchiesta formale inquanto la mia condotta è censurabile sotto l'aspetto disciplinare per la violazione dei seguenti articoli del T.U.O.M.: Art. 713 punto 2 - Art. 717 - Art. 732 punto 1,2 e 3 lett. a.
Da info ricevute su casi simili rischio di andare incontro ad una sospensione dal servzio per circa 1 mese. Per l'amministrazione l'aver accettato la remissione, sembra essere alla pari del patteggiamento, quindi essere colpevoli.
Ai tanti frequentatori ed addetti al lavori, chiedo di volermi anticipare se effettivamente gli addebiti a me contestati posso sfociare in una sospensione o in una più lieve sanzioni disciplinare di Corpo. Penso di essere abbastanza sereno nell'escludere la "perdita del grado".
Grazie.

[Minuccio82]

Salve,volevo chiederti com'è andata a finire per la sanzione?ti chiedo questo perché mi trovo nella stessa situazione dopo una remissione di querela. Grazie