Riforma, destituzione od altro - Cosa mi devo aspettare ?

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Niclo
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Riforma, destituzione od altro - Cosa mi devo aspettare ?

Messaggio da Niclo »

Mi scuso per aver postato anche qui il quesito rivolto ieri all'Avvocato Carta, ma sono alquanto in ansia per "una tegola cadutami in testa", e ringrazio anticipatamente tutti i colleghi che vorranno/sapranno confortarmi mediante qualsivoglia osservazione/parere/utile consiglio, per capire in che guaio mi sono cacciato e come potrei uscirne.
Premetto che sono un Sov.te Capo di 51 anni con 30 anni di servizio (XV ausiliari ottobre 1986, XV Sov.ti dicembre 1998).
Dopo averne svolti 22 come "tecnico" (senza essere mai transitato, e quindi continunado ad appartenere ai ruoli ordinari), per uno "scherzo del destino", da luglio 2014 mi sono ritrovato a dover svolgere servizio presso un Commissariato di Milano, con mansioni di UPG ecc.ecc. Detti compiti, mai per altro svolti prima, mi hanno fatto cadere in un profondo stato di frustrazione, con annessa ansia, insonnia e depressione, che ho cercato di tenere sotto controllo mediante farmaci prescritti da uno psichiatra, nascondendo il mio stato all'Amministrazione per evitare mi ritirassero pistola tesserino manette col rischio di venire riformato.
Sono passati più di due anni, di cui l'ultimo trascorso facendo ricorso al congedo straordinario per malattia ed aspettativa, grazie a varie patologie da sempre patite (ernia discale, epitrocleite, tunnel carpale, tendinite alla spalla, ecc. ecc.).
Allo stremo, settimana scorsa, mentre mi trovavo in convalescenza, dopo aver avuto uno sfogo all'interno della segreteria del sindacato in merito all'agognato trasferimento, in un momento di sconforto, temo di aver usato toni forti verso le ipotetiche persone che stavano osteggiando il mio trasferimento.
Risultato: il giorno dopo mi è stato notificato l'art. 48 D.P.R. 782/95, con annesso ritiro del materiale in dotazione personale, ed il giorno successivo, dopo essermi presentato presso l'Ufficio Sanitario, mi è stato fissata la visita psichiatrica per riferite turbe comportamentali, in quanto sembrerebbe che qualcuno avrebbe scritto che, nella summenzionata circostanza, io mi sarei reso responsabile di aver minacciato di morte il Questore...
Ammesso e non concesso che io possa aver detto cose di cui non mi sia neppure reso conto a causa del mio profondo stato di frustrazione (curato mediante psicofarmaci all'insaputa dell'Amministrazione), a questo punto cosa mi devo aspettare, visto e considerato che ad oggi non mi è ancora stato contestato nessun tipo di provvedimento penale e/o disciplinare ?
Non so se sia meglio esporre alla psichiatra i miei disturbi durante la visita psichiatrica alla quale dovrò sottopormi poco prima di Natale, ciò potrebbe espormi ad un eventuale riforma, ma nasconderlo, potrebbe determinare la mia fine, in quanto, giudicato "idoneo", mi esporrebbe ad un eventuale procedimento penale e/o disciplinare che potrebbe sfociare nella destituzione.
Contestualmente alla visita psichiatrica, potrei anteporre una contro-perizia dello psichiatra che mi ha seguito in questi anni, potendo così meglio documentare il mio stato di malessere.
Se da una parte venissi posto in aspettativa per essere rivalutato nel tempo, entro l'agosto del 2017 potrei venire riformato, in quanto avrei raggiunto i fatidici 18 mesi di aspettativa ininterrotta, ma nel frattempo, se l'Amministrazione mi contestasse fatti/reati per la condotta da me tenuta, la mia certificabile condizione di insonnia-ansia-depressione, potrebbe alleviare gli eventuali provvedimenti qualora venissi riammesso in servizio ?
Un ringraziamento di cuore a tutti quei colleghi che, per esperienze dirette od indirette vissute "sul campo", sapranno/vorranno fornirmi qualunque chiarimento o consiglio utile a tal riguardo.
Cordialmente.
Un Sov.te Capo della P. S. probabilmente giunto al capolinea.


Niclo
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Re: Riforma, destituzione od altro - Cosa mi devo aspettare

Messaggio da Niclo »

niclo ha scritto:Mi scuso per aver postato anche qui il quesito rivolto ieri all'Avvocato Carta, ma sono alquanto in ansia per "una tegola cadutami in testa", e ringrazio anticipatamente tutti i colleghi che vorranno/sapranno confortarmi mediante qualsivoglia osservazione/parere/utile consiglio, per capire in che guaio mi sono cacciato e come potrei uscirne.
Premetto che sono un Sov.te Capo di 51 anni con 30 anni di servizio (XV ausiliari ottobre 1986, XV Sov.ti dicembre 1998).
Dopo averne svolti 22 come "tecnico" (senza essere mai transitato, e quindi continuando ad appartenere ai ruoli ordinari), per uno "scherzo del destino", da luglio 2014 mi sono ritrovato a dover svolgere servizio presso un Commissariato di Milano, con mansioni di UPG ecc.ecc.
Detti compiti, per altro mai svolti prima, mi hanno fatto cadere in un profondo stato di disagio/frustrazione, che si è poi tramutato prima in ansia, poi in insonnia, ed infine in depressione, che ho cercato di tenere sotto controllo mediante farmaci prescritti da uno psichiatra, nascondendo nel contempo il mio stato d'animo all'Amministrazione, per evitare mi ritirassero pistola tesserino manette, col rischio di venire riformato.
Da allora sono passati più di due anni, di cui l'ultimo l'ho trascorso facendo ricorso al congedo straordinario per malattia ed aspettativa, grazie a diverse patologie che man mano sono emerse nel tempo (ernia discale, epitrocleite, tunnel carpale, tendinite alla spalla, ecc. ecc.).
Allo stremo delle forze, settimana scorsa, mentre mi trovavo in convalescenza, dopo aver avuto, in un particolare momento di sconforto, uno sfogo avvenuto all'interno della segreteria di un sindacato (a causa dell'agognato trasferimento che sto attendendo invano), temo di aver usato toni forti verso delle ipotetiche persone che avrebbero potuto osteggiare il mio trasferimento.
Risultato: il giorno dopo mi è stato notificato l'art. 48 D.P.R. 782/95, con annesso ritiro del materiale in dotazione personale, ed il giorno successivo, dopo essermi presentato presso l'Ufficio Sanitario, mi è stato fissata la visita psichiatrica per riferite turbe comportamentali, in quanto sembrerebbe che qualcuno avrebbe scritto che, durante lo sfogo, io mi sarei reso responsabile di aver minacciato di morte il Questore...
Ammesso e non concesso che io, a causa del mio profondo stato di frustrazione, da 2 anni curato all'insaputa dell'Amministrazione, mediante ansiolitici ed antidepressivi prescritti a seguito di visita psichiatrica (il tutto ampiamente documentabile), possa aver detto cose di cui non mi sia neppure reso conto, a questo punto, cosa mi devo aspettare, visto e considerato che ad oggi non mi è ancora stato notificato alcun tipo di provvedimento penale e/o disciplinare ?
Non so se sia meglio, durante la visita psichiatrica alla quale dovrò sottopormi poco prima di Natale, esporre alla psichiatra i miei disturbi, che potrebbero valermi un eventuale riforma, piuttosto che tacerli, col rischio di venire giudicato "idoneo", e trovarmi quindi esposto ad un procedimento penale e/o disciplinare che potrebbe costarmi la destituzione.
Contestualmente alla visita psichiatrica, potrei ancor meglio anteporre una contro-perizia dello psichiatra che mi ha seguito in questi anni, potendo così meglio documentare il mio stato di malessere.
Se da una parte venissi posto in aspettativa per essere rivalutato nel tempo, entro l'agosto del 2017 potrei venire riformato, in quanto avrei raggiunto i fatidici 18 mesi di aspettativa ininterrotta, ma nel frattempo, se l'Amministrazione mi contestasse fatti/reati per la condotta da me tenuta, la mia certificabile condizione di malessere, qualora venissi riammesso in servizio, potrebbe venire considerata come attenuante ed alleviare in qualche misura un eventuale provvedimento disciplinare e/o penale ?
Un ringraziamento di cuore a tutti quei colleghi che, per esperienze dirette od indirette vissute "sul campo", sapranno/vorranno fornirmi qualunque chiarimento o consiglio utile a tal riguardo.
Cordialmente.
Un Sov.te Capo della P. S. probabilmente giunto al capolinea.
Mi scuso per essermi ripetuto, ma ritengo di aver meglio descritto i fatti e le circostanze precedentemente enunciate
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