Trasferimento ai sensi del 398 RGA

Diritto Militare e per le Forze di Polizia
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Moderatore: Avv. Giorgio Carta

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Maxdes

Trasferimento ai sensi del 398 RGA

Messaggio da Maxdes »

Anticipatamente ringrazio e faccio i miei più sinceri complimenti per questo Forum! Gentile avvocato, premettendo che sono un Carabiniere, le volevo rappresentare la mia situzaione di seguito rappresenta.
Nel mese di Novembre 2008 a mia madre purtroppo veniva diagnosticato un tumore polmonare particolarmente aggressivo, così l'8 Dicembre 2008 presentavo istanza al Comando Generale per ottenere un trasferiemento temporaneo in una sede vicino alla residenza di mia madre. Questo trasferimento temporaneo di tre mesi mi veniva concesso con decorrenza dal 25\02\2009 al 24\05\2009, ma per cause a me sconosciute mi veniva notificato in data 14\04\2009 oltre quasi due mesi dalla effettiva decorrenza lasciando invariata la scadenza di fatti il 24\05\2009 rientravo al mio Reparto di origine. Quindi invece di tre mesi ne usufruivo solo di poco più di uno. Inoltre agli inizi di maggio 2009 presentavo istanza di trasferimento per gravi motivi ai sensi dell'art. 398 del Regolamento Generale dell'Arma, ma fino ad ora nn ho avuto nessuna notizia in merito. In conclusione volevo chiederle se è possibile chidere eventuali danni causatimi dalla notifica del trasferimento temporaneo dei tre mesi eseguitami oltre due mesi dopo l'effettiva decorrenza.
Inoltre chiedo se e come posso avamzare una domanda di trasferimento ai sensi della legge 104 considerando che mia madre, invalida al 100%, è gravemente malata, mio padre è affetto da sindrome depressiva- ansiosa grave e che ho un fratello che risiede insieme ai miei ma lavora per gran parte della giornata. Grazie.


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Avv. Giorgio Carta
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Re: Trasferimento ai sensi del 398 RGA

Messaggio da Avv. Giorgio Carta »

In astratto, lei potrebbe effettivamente rivalersi economicamente nei confronti di chi ha ritardato, con dolo o colpa, la notifica del suo trasferimento.

Quanto, alla possibile fruizione della norma di cui all'art. 33 della legge n. 104/1992, non ho modo di sapere - in base ai dati forniti - se lei rientri o no nella condizione necessaria per usufruire del beneficio.

Le dico, però, che la predetta normativa presuppone, quanto meno, che lei già assista con continuità e prevalenza sua madre (e che chieda di avvicinarsi a lei) e che quest'ultima sia stata dichiarata in condizione di handicap dalla competente ASL.

Capisco che il primo requisito risulti assurdo, ma la legge tutela situazioni di assistenza già in atto e non agevola, invece, la possibilità di instaurarne di nuove.

Pertanto, se lei presta servizio in sede lontana da sua madre, è improbabile che possa dimostarre un'assistenza già in artto, onde è meglio che affidi le sue speranze ad un'istanza motivata, al di fuori della normale programmazione dei trasferimenti.

Auguri sinceri,

Avv. Giorgio Carta
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